Eric V "Klipping" (1249 – 22 novembre 1286) fu Re di Danimarca dal 1259 al 1286.
Figlio di Cristoforo I, fino al 1264 governò sotto gli auspici della madre, la competente Regina Margrethe Sambiria. In questo periodo fu per qualche tempo (1261-1262) prigioniero nell'Holstein, dopo una sconfitta militare, e in seguito venne portato per qualche anno nel Brandeburgo. Eric cercò di rafforzare il suo potere sulla chiesa e la nobiltà. Il suo conflitto con la prima portò ad un risultato soddisfacente, ma nel 1282 fu costretto dai secondi ad accettare un accordo (un "Håndfæstning" - una specie di Magna Carta danese) che ne limitava l'autorità. Negli anni 1270, Eric V attaccò lo Småland.
Una rivalità senza fine tra Eric e i suoi sostenitori da una parte, e i sodali dell'ex re Abele dall'altra, indusse la regina Margrethe a scrivere al Papa attorno al 1262 o 1263, chiedendogli di permettere che le donne potessero ereditare il trono danese, rendendo così possibile ad una delle sorelle di Eric di diventare regina regnante di Danimarca, in caso di morte del giovane re (che non aveva ancora figli). Il Papa apparentemente accettò, ma la cosa non divenne mai un problema, ad Eric successe il figlio, che venne chiamato Eric in onore dello zio, Eric IV.
Assassinio
Eric V venne assassinato il 22 novembre del 1286, e diversi dei più potenti nobili della nazione, guidati da Stig Andersen Hvide, vennero messi fuori legge dalla corte danese. Che avessero o meno a che fare con l'assassinio, che si svolse in un piccolo villaggio nei pressi di Viborg, chiamato Finderup, è ancora argomento di discussione. La morte del re significò che essi persero quasi tutto il potere e l'influenza che lo statuto del 1282 aveva dato loro, poiché un nuovo re non sarebbe stato vincolato dallo stesso accordo. L'omicidio di Eric, che venne accoltellato nel sonno, è un mistero medioevale che non è mai stato risolto. Alcuni storici hanno cercato di indicare il Duca dello Jutland Meridionale, ma nessuna prova è stata trovata.
Il soprannome del re, "Klipping" o "Glipping" è stato discusso. Normalmente si è supposto che indicasse una moneta medioevale, che era stata tagliata allo scopo di indicarne la svalutazion. Una precedente spiegazione popolare - secondo qui Eric strizzava spesso gli occhi (in danese “glippe”) – oggi sembra essere in genere rigettata.
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine dell'Elefante
Gran Maestro dell'Ordine del Dannebrog
http://it.wikipedia.org/wiki/Eric_V_di_Danimarca
Regno di Danimarca
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Eric VI di Danimarca
Eric VI Menved (1274 – 13 novembre 1319) fu Re di Danimarca dal 1286 al 1319.
Biografia
Figlio di Re Eric V e di Agnese di Brandeburgo, divenne re a seguito dell'assassinio del padre. Sposò nel 1296 Ingeborg Magnusdottir ed ebbe diversi figli tra cui: Valdemaro, Eric e Magnus.
Il regno di Eric Menved è un periodo centrale dell'"Età della decadenza" in Danimarca (1241-1340). L'inizio del suo regno – durante il quale venne guidato dalla madre e dai suoi parenti tedeschi - fu afflitto da rivolte e guerre che seguirono l'omicidio di suo padre. I fuorilegge che vennero condannati per il regicidio, depredarono le coste danesi in alleanza con il re di Norvegia. Allo stesso tempo un nuovo conflitto ecclesiastico apparve per causa dell'ambizioso arcivescovo Jens Grand, che cercò di creare una chiesa quasi indipendente e sostenne i fuorilegge, dei quali molti erano suoi parenti. Il giovane re fece arrestare l'arcivescovo nel 1294 e lo tenne in una dura detenzione, dalla quale riuscì a sfuggire due anni dopo. Il conflitto finì davanti alla corte papale a Roma nel 1302, con una vittoria de facto del re – in effetti dovette pagare una grossa multa per l'arresto di un arcivescovo, ma Jens Grand venne rimosso dal suo incarico in Danimarca. Anche il conflitto norvegese finì con un compromesso che nel suo complesso soddisfece il governo danese. Eric mantenne quindi un forte potere reale basato su magnati leali e alleati tedeschi.
Dopo questi relativi successi, comunque, il re diede il via a una politica espansionistica su vasta scala nel nord della Germania, probabilmente con l'intenzione di ripercorrere le orme di Valdemaro II. Attraverso alleanze con i principi tedeschi, tra cui il Duca di Meclemburgo, egli riuscì a diventare il signore formale di molte città anseatiche e vassalli, combattendo il Brandeburgo e alcuni stati minori. Apparentemente riuscì a far tornare la Danimarca a essere una grande potenza scandinava. Eric intervenne anche in Svezia, allo scopo di appoggiare il re suo cognato, contro l'opposizione.
Le lunghe guerre, comunque, prosciugarono le risorse economiche danesi e il lusso e la stravaganza del re (di cui un dispendioso banchetto a Rostock nel 1311 fu l'apice) divennero un ulteriore stress per le finanze. La sua politica di guerra andò incontro ad un'aspra opposizione sia tra i contadini che tra i magnati e provocò una pericolosa rivolta nello Jutland nel 1313, che dovette essere repressa con l'aiuto militare tedesco. Le sue crescenti difficoltà lo costrinsero ad iniziare a ipotecare grandi parti della monarchia, principalmente a principi e condottieri tedeschi; un fatto che ostacolò gravemente la sua libertà d'azione. Quando morì nel 1319, essendo sopravvissuto a tutti e 15 i suoi figli, la Danimarca era un regno in uno stato di decadenza, dietro le sembianze di una grande potenza.
Tradizionalmente, il regno di Eric VI è stato considerato come uno dei pochi momenti luminosi dell'epoca, per via dei suoi tentativi di far riprendere la Danimarca, e venne salutato nella letteratura romantica danese. Vista oggi, comunque, la sua politica di guerra condivide la responsabilità per la dissoluzione della monarchia che seguì durante la generazione successiva.
Il soprannome di Re Eric è stato molto discusso. Una spiegazione popolare è che sia un'abbreviazione del suo presunto giuramento preferito ("ved alle hellige mænd" – in italiano: per tutti i santi uomini). Un'altra spiegazione e che derivi dall'antico danese "menvett" (In italiano: uccello del malaugurio).
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine dell'Elefante
Gran Maestro dell'Ordine del Dannebrog
http://it.wikipedia.org/wiki/Eric_VI_di_Danimarca
Biografia
Figlio di Re Eric V e di Agnese di Brandeburgo, divenne re a seguito dell'assassinio del padre. Sposò nel 1296 Ingeborg Magnusdottir ed ebbe diversi figli tra cui: Valdemaro, Eric e Magnus.
Il regno di Eric Menved è un periodo centrale dell'"Età della decadenza" in Danimarca (1241-1340). L'inizio del suo regno – durante il quale venne guidato dalla madre e dai suoi parenti tedeschi - fu afflitto da rivolte e guerre che seguirono l'omicidio di suo padre. I fuorilegge che vennero condannati per il regicidio, depredarono le coste danesi in alleanza con il re di Norvegia. Allo stesso tempo un nuovo conflitto ecclesiastico apparve per causa dell'ambizioso arcivescovo Jens Grand, che cercò di creare una chiesa quasi indipendente e sostenne i fuorilegge, dei quali molti erano suoi parenti. Il giovane re fece arrestare l'arcivescovo nel 1294 e lo tenne in una dura detenzione, dalla quale riuscì a sfuggire due anni dopo. Il conflitto finì davanti alla corte papale a Roma nel 1302, con una vittoria de facto del re – in effetti dovette pagare una grossa multa per l'arresto di un arcivescovo, ma Jens Grand venne rimosso dal suo incarico in Danimarca. Anche il conflitto norvegese finì con un compromesso che nel suo complesso soddisfece il governo danese. Eric mantenne quindi un forte potere reale basato su magnati leali e alleati tedeschi.
Dopo questi relativi successi, comunque, il re diede il via a una politica espansionistica su vasta scala nel nord della Germania, probabilmente con l'intenzione di ripercorrere le orme di Valdemaro II. Attraverso alleanze con i principi tedeschi, tra cui il Duca di Meclemburgo, egli riuscì a diventare il signore formale di molte città anseatiche e vassalli, combattendo il Brandeburgo e alcuni stati minori. Apparentemente riuscì a far tornare la Danimarca a essere una grande potenza scandinava. Eric intervenne anche in Svezia, allo scopo di appoggiare il re suo cognato, contro l'opposizione.
Le lunghe guerre, comunque, prosciugarono le risorse economiche danesi e il lusso e la stravaganza del re (di cui un dispendioso banchetto a Rostock nel 1311 fu l'apice) divennero un ulteriore stress per le finanze. La sua politica di guerra andò incontro ad un'aspra opposizione sia tra i contadini che tra i magnati e provocò una pericolosa rivolta nello Jutland nel 1313, che dovette essere repressa con l'aiuto militare tedesco. Le sue crescenti difficoltà lo costrinsero ad iniziare a ipotecare grandi parti della monarchia, principalmente a principi e condottieri tedeschi; un fatto che ostacolò gravemente la sua libertà d'azione. Quando morì nel 1319, essendo sopravvissuto a tutti e 15 i suoi figli, la Danimarca era un regno in uno stato di decadenza, dietro le sembianze di una grande potenza.
Tradizionalmente, il regno di Eric VI è stato considerato come uno dei pochi momenti luminosi dell'epoca, per via dei suoi tentativi di far riprendere la Danimarca, e venne salutato nella letteratura romantica danese. Vista oggi, comunque, la sua politica di guerra condivide la responsabilità per la dissoluzione della monarchia che seguì durante la generazione successiva.
Il soprannome di Re Eric è stato molto discusso. Una spiegazione popolare è che sia un'abbreviazione del suo presunto giuramento preferito ("ved alle hellige mænd" – in italiano: per tutti i santi uomini). Un'altra spiegazione e che derivi dall'antico danese "menvett" (In italiano: uccello del malaugurio).
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Gran Maestro dell'Ordine del Dannebrog
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Ordine dell'Elefante
L'Ordine dell'Elefante è un antico e prestigioso ordine cavalleresco danese.
Storia
La tradizione ne fa risalire l'istituzione al XII secolo e ne attribuisce l'istituzione a Canuto VI, che avrebbe voluto così celebrare l'uccisione di un elefante da parte di un cavaliere danese durante le crociate.
L'ordine venne in realtà fondato nel 1462 da Cristiano I ed approvato nel 1474 da papa Sisto IV: i suoi statuti ne limitavano l'assegnazione a trenta cavalieri che avessero già militato nell'Ordine del Dannebrog. Dopo l'adesione della Danimarca alla confessione evangelica, la professione del credo luterano divenne requisito essenziale per il suo conferimento.
I suoi statuti sono stati riformati nel 1958: comprende un'unica classe e viene, di regola, conferito solo ai membri della casa reale danese ed ai capi di stato e di governo stranieri.
Insegne
Il collare dell'ordine è in oro. Esso consiste di elefanti e torri alternate. Ogni elefante è ricoperto da una sella sulla quale si trova la lettera "D" per Dania, il nome latino medioevale della Danimarca. Secondo gli statuti dell'Ordine, il collare può essere solo indossato durante il primo giorno dell'anno ed il giorno del compleanno del monarca.
La medaglia dell'Ordine consiste in un elefante in oro smaltato di bianco con delle briglie blu. La scultura è alta circa 5 cm. Sul dorso l'elefante porta una torre smaltata di rosso circondata in due punti da un anello d'oro e diamanti. Di fronte alla torre e dietro la testa dell'animale si trova un moro seduto che tiene uno scettro d'oro; sul fianco dell'elefante si trova una croce d'oro con cinque grandi diamanti, mentre sull'altro lato vi è il monogramma del sovrano regnante.
La stella dell'Ordine consiste in una stella raggiante ad otto punte al centro della quale si trova un disco smaltato di rosso, circondato da una corona d'alloro in argento.
Il nastro è azzurro.
Secondo gli statuti alla morte di ogni insignito, i gioielli devono fare ritorno all'Ordine.
... ...
http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dell%27Elefante
Storia
La tradizione ne fa risalire l'istituzione al XII secolo e ne attribuisce l'istituzione a Canuto VI, che avrebbe voluto così celebrare l'uccisione di un elefante da parte di un cavaliere danese durante le crociate.
L'ordine venne in realtà fondato nel 1462 da Cristiano I ed approvato nel 1474 da papa Sisto IV: i suoi statuti ne limitavano l'assegnazione a trenta cavalieri che avessero già militato nell'Ordine del Dannebrog. Dopo l'adesione della Danimarca alla confessione evangelica, la professione del credo luterano divenne requisito essenziale per il suo conferimento.
I suoi statuti sono stati riformati nel 1958: comprende un'unica classe e viene, di regola, conferito solo ai membri della casa reale danese ed ai capi di stato e di governo stranieri.
Insegne
Il collare dell'ordine è in oro. Esso consiste di elefanti e torri alternate. Ogni elefante è ricoperto da una sella sulla quale si trova la lettera "D" per Dania, il nome latino medioevale della Danimarca. Secondo gli statuti dell'Ordine, il collare può essere solo indossato durante il primo giorno dell'anno ed il giorno del compleanno del monarca.
La medaglia dell'Ordine consiste in un elefante in oro smaltato di bianco con delle briglie blu. La scultura è alta circa 5 cm. Sul dorso l'elefante porta una torre smaltata di rosso circondata in due punti da un anello d'oro e diamanti. Di fronte alla torre e dietro la testa dell'animale si trova un moro seduto che tiene uno scettro d'oro; sul fianco dell'elefante si trova una croce d'oro con cinque grandi diamanti, mentre sull'altro lato vi è il monogramma del sovrano regnante.
La stella dell'Ordine consiste in una stella raggiante ad otto punte al centro della quale si trova un disco smaltato di rosso, circondato da una corona d'alloro in argento.
Il nastro è azzurro.
Secondo gli statuti alla morte di ogni insignito, i gioielli devono fare ritorno all'Ordine.
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Ordine del Dannebrog
L' Ordine del Dannebrog è un antico e prestigioso ordine cavalleresco danese.
Storia
L'Ordine venne creato nel 1219 per celebrare l'insperata vittoria danese sui pagani nella battaglia di Reval, nel corso della crociata guidata dal re danese Valdemaro II contro gli estoni: trovandosi i danesi in grandi difficoltà, dal cielo sarebbe miracolosamente disceso uno stendardo rosso recante una croce bianca che avrebbe ridato fiducia alle truppe danesi consentendogli di avere la meglio sui loro avversari. Le cronache del tempo riferiscono invece che in soccorso a Valdemaro giunsero i suoi vassalli dell'isola di Rügen, nel mar Baltico, che usavano come insegna un'orifiamma rosso con la croce bianca.
Il drappo (detto Dannebrog, ovvero "forza dei Danesi") divenne vessillo del regno e continuò ad essere portato dai danesi sui campi di battaglia sino al 1500, quando andò dispersa durante la battaglia di Meldrop.
Dissolto dopo il passaggio della Danimarca alla confessione luterana, l'ordine venne ricostituito nel 1671 da Cristiano V e riformato nel 1808 da Federico VI, che ne fece una decorazione al merito civile e militare per premiare le benemerenze dei danesi privi del requisito della nobiltà necessaria ad accedere al titolo di cavaliere.
Classi
L'ordine attualmente comprende cinque classi: Gran Comandante, Cavaliere di Gran Croce, Commendatore di I classe, Commendatore, Cavaliere di I classe e Cavaliere di II classe.
... ...
http://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_del_Dannebrog
Storia
L'Ordine venne creato nel 1219 per celebrare l'insperata vittoria danese sui pagani nella battaglia di Reval, nel corso della crociata guidata dal re danese Valdemaro II contro gli estoni: trovandosi i danesi in grandi difficoltà, dal cielo sarebbe miracolosamente disceso uno stendardo rosso recante una croce bianca che avrebbe ridato fiducia alle truppe danesi consentendogli di avere la meglio sui loro avversari. Le cronache del tempo riferiscono invece che in soccorso a Valdemaro giunsero i suoi vassalli dell'isola di Rügen, nel mar Baltico, che usavano come insegna un'orifiamma rosso con la croce bianca.
Il drappo (detto Dannebrog, ovvero "forza dei Danesi") divenne vessillo del regno e continuò ad essere portato dai danesi sui campi di battaglia sino al 1500, quando andò dispersa durante la battaglia di Meldrop.
Dissolto dopo il passaggio della Danimarca alla confessione luterana, l'ordine venne ricostituito nel 1671 da Cristiano V e riformato nel 1808 da Federico VI, che ne fece una decorazione al merito civile e militare per premiare le benemerenze dei danesi privi del requisito della nobiltà necessaria ad accedere al titolo di cavaliere.
Classi
L'ordine attualmente comprende cinque classi: Gran Comandante, Cavaliere di Gran Croce, Commendatore di I classe, Commendatore, Cavaliere di I classe e Cavaliere di II classe.
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