Repubblica di Genova

Storia, Araldica, confini, alleati e nemici, gesta ed imprese...
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Veldriss
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La 5° Repubblica: Noli

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LA REPUBBLICA MARINARA DI NOLI sorgeva tra Capo Noli e la Punta del Vescovado: la sua estensione comprendeva anche le frazioni di Voze e Tosse.
Nel Medioevo fu un’importante base bizantina, passando successivamente sotto il dominio longobardo. Dopo la sua distruzione e ricostruzione, sempre a opera dei longobardi. la sua estensione giunse fino al mare. In seguito la città conobbe il dominio dei franchi con Carlo Magno e successiva mente, dopo il crollo dell’impero carolingio, fu annoverata fra i possedimenti di Bonifacio del Vasto, della famiglia degli Alera mici.

LA PRIMA CROCIATA 1096-1099
In questo periodo, Noli conobbe un fortissimo sviluppo economico e navale.
La sua potentissima flotta fu inviata, nel 1099, a partecipare alla prima crociata (1096 1099).
La partecipazione alla spedizione frutto alla città marinara una somma di privilegi sia politici che commerciali, culminati nei patti stipulati con Tancredi e Boemondo, principi di Antiochia, e con Baldovino re di Gerusalemme. Noli partecipo anche alle successive crociate, rimanendo in principio sotto il vessillo di Genova; durante la quarta crociata presenta il suo vessillo, la croce bianca in campo rosso.
Il possesso di Noli passò ai nobili Del Carretto, famiglia appartenente alla marca Aleramica: il figlio di Enrico il Guercio. Enrico II, regnò sia sul marchesato di Noli che su quello di Finale. Nel 1193, Noli si affrancò dal dominio della famiglia dei Del Carretto e si dichiarò quinta repubblica marinara.

LA QUINTA REPUBBLICA 1193
Enrico VI di Svevia sancisce la piena emancipazione della città con un diploma, del 1196. che riconosce Noli, insieme a Genova e Savona. quale comune libero e indipendente retto da propri consoli eletti fra le famiglie più influenti.
Una volta raggiunta l’autonomia, la guelfa Noli dovette fare i conti con il più potente comune di Savona e con il marchesato di Finale, entrambi ghibellini. Per difendersi dai due nemici la quinta Repubblica marinara decise di stringere alleanza con Genova, della quale divenne “alleata paritaria” e mai “succube”, come emerge dalle antiche pergamene conservate ancora oggi nell’Archivio storico del comune di Noli.
Nel 1239 venne istituita nella Repubblica una diocesi di Papa Gregorio IX, ampliata nel 1252 con l’isola di Bergeggi da Papa Innocenzo IV, Fu questa Repubblica marinara a fornire al re francese Luigi IX “il Santo” la nave che lo portò all’assedio di Tunisi nel 1270.
All’epoca del suo massimo splendore, Noli giunse a occupare parti nei vicini territori di Orco, Mallaro, Segno e Vado.
li declino della Repubblica ebbe iniziò verso la fine del XIV secolo; mentre durante il periodo delle crociate la città aveva svolto un ruolo fondamentale per la sua natura di rifugio navale, s’era successivamente fatta insufficiente a ospitare traffici di maggior cabotaggio, e per questo divenne vittima di un inevitabile isolamento.
I suoi abitanti divennero un popolo di pescatori, abbandonando quasi del tutto l’attività commerciale che aveva dato lustro alla Repubblica nei periodi precedenti.
A logorare la potenza della Repubblica furono anche le continue lotte con le vicine città nemiche di Finale e Savona, le invasioni di spagnoli, milanesi e piemontesi, i contrasti interni fra le famiglie e le terribili piaghe causate da pestilenze e carestie.
Dopo quasi settecento anni di indipendenza Noli passò, nel 1797, sotto la dominazione francese con il dilagare dell’armata napoleonica e venne infine inserita nella Repubblica Ligure del primo Impero francese.
Dopo il bombardamento inglese del 1808, fu prima annessa al regno di Sardegna (1814) e poi al regno d’Italia (1861).

Da "STORIA DELLE REPUBBLICHE MARINARE" di Marc'Antonio Bragadin
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Trattato di Ninfeo (1261)

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Con il nome di trattato di Ninfeo è ricordata la convenzione firmata nel 1261 da Genova, guidata dal primo capitano del popolo Guglielmo Boccanegra e l'imperatore bizantino Michele VIII Paleologo (1259-1261).

Il trattato prevedeva l'appoggio genovese nella ripresa di Costantinopoli agli imperatori latini con una flotta ormeggiata nel porto della capitale bizantina, onde evitare incursioni veneziane dal mare, ed il successivo impegno da parte genovese di provvedere alla difesa marittima del ricostituito impero.
Da parte del Paleologo vi era l'impegno a scacciare i nemici dei genovesi dal proprio territorio, di concedere loro ogni privilegio commerciale ed il controllo marittimo degli stretti per il Mar Nero.

L'impero bizantino rimase così, fino alla sua caduta nel 1453, appannaggio dei genovesi che ne controllarono per circa due secoli le sorti, fra alterne vicende.

http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Ninfeo_(1261)
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L'ultima frase forse è un pò forzata...
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Guglielmo Boccanegra

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Guglielmo Boccanegra (XIII secolo – ...) è stato un politico e militare italiano ed una figura centrale della storia di Genova del Medioevo ed in particolare di quella relativa all'epoca della Repubblica marinara.

Appartenente al casato di mercanti dei Boccanegra - che avrebbe dato in seguito (1339) il primo doge a vita, Simone Boccanegra - fu eletto nel 1257, in seguito ad un'insurrezione popolare, Capitano del Popolo.
Fu il committente, nel 1260, dell'edificazione di Palazzo San Giorgio, futura sede del potere repubblicano a Genova.

Il trattato di Ninfeo
Boccanegra fu il firmatario del trattato di Ninfeo, stipulato nel 1261 con Michele VIII Paleologo per porre termine all'Impero latino d'Oriente ed assicurare alla Repubblica - presente con le colonie d'oltremare - il monopolio dei commerci sui mercati orientali.

Sostenitore della fazione ghibellina, è ricordato per la sua azione di contrasto agli abusi dell'oligarchia costituita da nobiltà e clero che si stava impadronendo del potere nella Repubblica. Ebbe a cuore, inoltre, le opere di fortificazione cittadina a partire dalle alture del Castelletto, con l'erezione di possenti mura difensive.

L'esilio in Francia
Mantenne il potere per un breve periodo: nel 1262, appena cinque anni dopo la sua nomina a Capitano del Popolo, infatti, la fazione guelfa riconquistò il potere. Boccanegra dovette trovare rifugio in Francia. Diventato governatore ad Aigues-Mortes, si occupò della fortificazione di quella città e della costruzione del suo scalo portuale.

http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Boccanegra
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Campo Pisano

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A Genova, sulla collina che scende al mare all'altezza del porto antico, c'è "Campopisano". Anticamente l'area si chiamava Campus Sarzanni, ma con tutta probabilità fu ridenominata nel 1284, dopo la vittoria dei Genovesi sui Pisani alla Meloria.
Oltre novemila prigionieri furono condotti a Genova e ammassati in estrema miseria in quella località, tanto che si diffuse il detto "Chi vuole vedere Pisa, vada a Genova".
La miseria e il freddo ebbero ragione dei prigionieri, che con l'inverno morirono e furono seppelliti in quello stesso luogo. Nel Quattrocento un decreto stabilì che il Campo Pisano non dovesse essere edificato né alienato a nessun titolo, essendo di fatto divenuto un cimitero, nel quale fu concessa sepoltura anche agli indigenti e ai pellegrini.
Ma già alla fine del secolo tale disposizione veniva disattesa...
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Lanzerotto Malocello

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Lanzerotto Malocello (anche Lancelotto e Lancellotto; in latino Lanzarotus Marocelus; in francese Lancelot Maloisel; Varazze, 1270 – Genova, 1336) è stato un mercante, navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova.
È considerato lo scopritore delle isole Canarie. Da lui prende il nome l'isola di Lanzarote.
Sembra che Malocello fosse in viaggio alla ricerca di Ugolino e Vadino Vivaldi, che nel 1291 erano partiti per un viaggio attorno all'Africa diretti alla Indie e dovevano essere transitati dalle isole (anche se non è chiaro se e in che modo avessero informato i compatrioti della scoperta). Malocello giunse sull'isola che da lui prese il nome nel 1312, e vi rimase per almeno un ventennio, prima di esserne scacciato da una rivolta dei Guanci. Si hanno poche informazioni su questa rivolta, ma il suo soggiorno sull'isola è attestato da varie fonti, tra cui le cronache della conquista delle isole ad opera del normanno Jean de Béthencourt quasi un secolo dopo. Vi si riferisce infatti che nell'isola di Teguise, sulla Montaña de Guanapay era stato ritrovato un fortino da lui costruito.
Al momento dell'arrivo di Malocello, l'isola era governata da un re di nome Zonzamas con la consorte Fayna. Essi ebbero due figli, Tigufaya (erede al trono, che venne deportato nel 1393 insieme alla moglie e ad altri indigeni), e Guanarame, che succedette loro sul trono. La storia vuole che il nobile biscaglino Martin Ruiz de Avendaño, sbarcato sull'isola nel 1377, abbia concepito, con la regina Fayna una figlia illegittima Ico, che in seguito sposò Guanarame ed ebbe un figlio, Guardafía (ribattezzato Luis de Guardafía). Guardafia fu il sovrano che vide l'arrivo della spedizione di Jean de Béthencourt nel 1402. Sua figlia si chiamò Teguise e lasciò il nome alla cittadina odierna. Essa sposò in seguito il nipote di Jean de Béthencourt, Maciot de Béthencourt.
Il portolano di Angelino Dulcert (1339) fu il primo a registrare l'isola col nome di Insula de Lanzarotus Marocelus; il suo nome indigeno era Tite-Roy-Gatra.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Lanzerotto_Malocello
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Luchetto Grimaldi

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Luchetto Grimaldi, anche Lucchetto (circa 1210 – circa 1272), è stato un ammiraglio e politico italiano.

Biografia
Era membro della nota casata genovese, figlio di Grimaldo di Oberto. Suo cugino quasi omonimo, Luca Grimaldi, figlio di Ingone di Oberto, fu anch'egli diplomatico e figura di spicco della Genova guelfa di quegli stessi anni.
Dopo aver ricoperto cariche cittadine nella sua città, nel 1242 fu nominato podestà di Milano, a seguito della morte di Pagano della Torre, capo della fazione antimperiale e antifedericiana. La fortunata spedizione contro Como, alleata di Federico II, fu condotta personalmente dal Grimaldi che mise a sacco il territorio comasco fino alle porte della città rivale.
Negli anni cinquanta acquisì il controllo del feudo piccolo, ma strategicamente importante, di Pietralata, oggi Prelà. Nel 1261 il suo nome figura fra i firmatari del trattato con Michele Paleologo, allora imperatore di Nicea. Con la vittoria di Carlo d'Angiò a Benevento (febbraio 1266) e il trionfo in tutta Italia della fazione guelfa, i Grimaldi, che avevano da tempo stretto legami con il conte di Provenza, vennero ad assumere una posizione di primo piano nel governo del Comune.
Nella primavera del 1267, Luchetto fu nominato ammiraglio di una flotta di 25 galee destinata alla conquista di Acri, allora alleata dei Veneziani, nell'ambito della cosiddetta guerra di San Saba, Giunto ad Acri in agosto, il Grimaldi assaltò la cosiddetta torre delle Mosche, che controllava l'imboccatura del porto, e la conquistò. Poi pose le galee in modo da sbarrare l'entrata e l'uscita delle navi dal porto, per prendere la città per fame, ma dovette ritirarsi all'arrivo improvviso di 20 galee veneziane al comando di Giacomo Dondulo, che inferse notevoli perdite alla flotta genovese; devastante fu poi in Sicilia, sulla rotta del ritorno, l'inopportuna intromissione da parte del Grimaldi nella sollevazione antiangioina dei ribelli svevi, che catturarono e affondarono alcune galee genovesi.
Ma i fatti diedero ragione al Grimaldi, che, a fronte del clima di opportunistica neutralità che il comune di Genova aveva scelto di perseguire, poté con disinvoltura ottenere i favori del re angioino e svolgere ancora una volta un ruolo di primo piano nella politica della città, sfruttando al meglio, grazie al trattato di alleanza firmato nel giugno 1269 tra Genova e Carlo d'Angiò, la situazione di particolare privilegio nei commerci con l'Italia meridionale.
Nel 1270 riuscì inoltre a ottenere l'incarico di podestà di Ventimiglia, città che si trovava in una posizione chiave, tra il territorio genovese e quello provenzale, per gli interessi dei Grimaldi; ma l'elezione fu fortemente avversata dai Curio e ne scaturirono delle lotte tra le fazioni avverse. Contemporaneamente a Genova le eccessive concessioni offerte dai Grimaldi a Carlo I d'Angiò accrebbero gli attriti con i Doria e gli Spinola, casate di parte ghibellina, le quali, a seguito di una sollevazione popolare, prendevano la supremazia in città. Convocato a Genova, Luchetto Grimaldi fu costretto all'esilio durante il quale morì, probabilmente intorno al 1272.
Ebbe numerosa prole, tra cui Filippo, Pietro e Barnaba, da cui discese la linea dei signori di Boglio (Beuil) nella Contea di Nizza.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Luchetto_Grimaldi
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Luca Grimaldi

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Luca Grimaldi (Genova, inizi del XIII secolo – 18 aprile 1275) è stato un diplomatico italiano, genovese di parte guelfa.

Biografia
Nacque presumibilmente a Genova, nei primi anni del Duecento; era figlio di Ingone ed ebbe per fratello Bovarello, che fu ambasciatore genovese per Carlo I di Provenza nel 1252. Non va confuso con il cugino Luchetto Grimaldi vissuto negli stessi anni.
La prima menzione di Luca Grimaldi è in un documento dell'11 ottobre 1239 che formalizza l'alleanza tra Genova e Milano contro l'imperatore Federico II. Nel 1248 il suo nome è tra gli autorevoli testimoni di parte genovese in occasione di due convenzioni con la Comunità di Groppo e i conti di Ventimiglia. Tra il 1248 e il 1251, al termine della ribellione dei ghibellini savonesi, i fratelli Luca e Bovarello Grimaldi acquisirono il controllo di Stella, castello dell'entroterra di Varazze, del castello di Andora, presso Albenga, e di Carrosio.
Distintosi tra le personalità di spicco della sua città, fu nominato podestà di Firenze (gennaio-luglio 1257) e l'anno dopo inviato a Viterbo, presso papa Alessandro IV, in qualità di ambasciatore insieme a Percivalle Doria, Ugone Fieschi e Oberto Passio; il papa era intenzionato a intervenire per far cessare la guerra tra le tre Repubbliche marinare italiane, per indirizzare le armate cristiane nel perduto Regno di Gerusalemme. Ma la missione non ebbe un seguito.
Nel 1259 patteggiò con Manfredi, re di Sicilia, il riscatto e la restituzione del prezioso trono imperiale che il Grimaldi aveva ricevuto in pegno da Corrado IV, il quale, nella sua discesa il Italia, a corto di liquidi, aveva ottenuto dal genovese un favoloso prestito con grande scandalo della parte guelfa.
Con la vittoria di Carlo d'Angiò a Benevento (febbraio 1266) e il trionfo in tutta Italia della fazione guelfa, i Grimaldi, che avevano da tempo stretto legami con il conte di Provenza, vennero ad assumere una posizione di primo piano nel governo del Comune. Nel 1269 Luca e suo fratello Bovarello vennero incaricati da Carlo di Provenza, nel frattempo diventato re di Napoli, di ricevere a Genova gli ambasciatori del califfo abbaside, Al-Hakim I.
Quando, nel 1271, i ghibellini presero il potere a Genova con Oberto Doria e Oberto Spinola, Luca Grimaldi dovette lasciare la città e rifugiarsi nel proprio castello di Stella, da cui fu scacciato l'anno successivo per opera delle truppe ghibelline. Un documento genovese riporta la sua morte, in data 18 aprile 1275, e quella di suo fratello Bovarello.

http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Grimaldi
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Oberto Doria

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Oberto D'Oria (Genova, ... – Genova, 1295) è stato un politico e ammiraglio italiano della Repubblica di Genova del XIII secolo.

Biografia
Appartenente alla potente famiglia ghibellina genovese dei D'Oria e fratello di Lamba, il 28 ottobre 1270 inaugurò con Oberto Spinola una diarchia per governare congiuntamente per venti anni la Repubblica di Genova (la diarchia dei due Oberti fu la prima di altre quattro diarchie nella storia di Genova). Ricoprì così la carica di Capitano del Popolo.
Esercitò una politica intesa a preservare l'integrità della Repubblica insidiata contemporaneamente dalla nobiltà guelfa dei Fieschi, che nel Levante ligure cercavano d'instaurare una propria Signoria, e dei Grimaldi che avevano usurpato terre nel Ponente ligure.
Contro Nicolò Fieschi mosse personalmente espugnandone nel 1273 la capitale La Spezia, mentre contemporaneamente inviò vittoriosamente il fratello Jacopo contro i Grimaldi.
Al tempo stesso condusse una condotta di prudente contenimento nei confronti della politica aggressiva del francese Carlo d'Angiò, potente re di Sicilia e di Napoli, che ugualmente insidiava le libertà di Genova.
La sua gloria principale è l'essere stato ammiraglio della flotta genovese che sconfisse duramente i Pisani nella battaglia della Meloria (6 agosto 1284), in cui combatté con Benedetto Zaccaria e con Corrado Spinola, figlio del suo diarca Oberto.
Nel 1285 rinunciò volontariamente ed in anticipo rispetto alla scadenza del patto di diarchia (che doveva avere una durata ventennale), ma mantenne l'autorevolezza che gli derivava dai lunghi anni di governo. Così fu che, il 15 aprile 1288, nella sua residenza fu firmata la pace, a condizioni durissime, imposta a Pisa. Morì nell'anno 1295.

http://it.wikipedia.org/wiki/Oberto_Doria
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Oberto Spinola

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Oberto Spinola (Genova, ... – Genova, ...) è stato un politico italiano del XIII secolo-XIV secolo.

Biografia
Insieme a Oberto Doria, anch'egli della fazione ghibellina genovese come la famiglia Spinola, nel 1270 instaurò una diarchia ventennale (la diarchia dei due Oberti) per governare la Repubblica di Genova in qualità di consoli. Suo figlio Corrado combatté alla battaglia della Meloria che distrusse la potenza di Pisa.
Nel 1275 ricoprì l'incarico di capitano del popolo ad Asti ed è possibile che abbia partecipato alla battaglia di Roccavione, combattuta nello stesso anno, che segnò la definitiva sconfitta del partito guelfo-angioino nel sud del Piemonte. Di certo diresse i lavori per la costruzione del Sancti Damiani Oppidum (oggi San Damiano d'Asti), la villa nova fatta erigere dagli astigiani al posto della rivale e distrutta Astixio.
Insieme all'altro diarca, nel 1291 fece edificare il primo nucleo del Palazzo Ducale di Genova.

http://it.wikipedia.org/wiki/Oberto_Spinola
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