Quella dei Cavalieri Ospitalieri o Ospedalieri, nati come Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, quindi conosciuti come Cavalieri di Rodi e in seguito come Cavalieri di Malta, è una tradizione che inizia come ordine ospedaliero benedettino intorno alla prima metà dell'XI secolo a Gerusalemme e divenuto, in seguito alla prima crociata, un ordine religioso cavalleresco cristiano dotato di un proprio statuto a cui fu affidata la cura e la difesa dei pellegrini diretti in Terra santa.
In seguito alla perdita dei territori cristiani in Terrasanta, l'Ordine si rifugiò brevemente a Cipro e poi a Rodi, su cui estese la propria sovranità, e successivamente a Malta con lo stato di vassallo del re di Sicilia. Si può dire che l'ordine medioevale sia giunto ad un termine a seguito della sua espulsione da Malta da parte di Napoleone (1798). Il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) costituisce il principale successore di questa tradizione: è presente in oltre 110 paesi e, abbandonato l'impegno militare, realizza iniziative a carattere benefico ed assistenziale. Esistono in oltre altri Ordini, come il Venerabile Ordine di San Giovanni, con sede a Londra e l'Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo, già sotto protezione degli Hohenzollern.
Fondazione e primi anni
Nel 600 all'abate Probus fu commissionata da Papa Gregorio Magno la costruzione di un ospedale a Gerusalemme per avere cura dei pellegrini cristiani in Terrasanta. Nel IX secolo Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, ingrandì l'ostello di Probus e vi aggiunse una biblioteca. Circa due secoli dopo, nel 1005, l'Imām fatimide al-Hākim distrusse l'ostello assieme con altri tremila edifici. Fece portare ai cristiani, appese al collo, delle croci di legno, lunghe circa un metro e larghe mezzo. Malgrado ai cristiani non fosse permesso di acquistare schiavi, maschi o femmine, e godessero di pochi privilegi, ad essi era concesso di usare i cavalli a condizione che essi cavalcassero con la sella di legno e finimenti disadorni. Nel 1023 dei mercanti da Amalfi e Salerno ebbero il permesso dall'Imām fatimide d'Egitto al-Zāhir (reg. 1021-1036) di ricostruire l'ospizio a Gerusalemme. L'ospizio, che fu edificato sul luogo del monastero di San Giovanni Battista, serviva i pellegrini cristiani che viaggiavano per visitare i paesi e i luoghi dove Gesù era nato, vissuto, morto, risorto e asceso al cielo. Questa struttura era servita da monaci benedettini.
L'Ordine Ospitaliero fu fondato in seguito alla prima crociata dal Beato Gerardo, ritenuto da alcuni amalfitano da altri francese,[2] il cui ruolo di fondatore fu confermato da una bolla papale di papa Pasquale II nel 1113. Gerardo acquisì terre e rendite per il suo Ordine per tutto il Regno di Gerusalemme e dintorni. Il suo successore Raymond du Puy de Provence istituì il primo ospizio degli Ospitalieri nei pressi della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Il gruppo inizialmente si prendeva cura solo dei pellegrini giunti a Gerusalemme, ma presto l'ordine estese i suoi servizi alla scorta armata ai pellegrini. La scorta in breve crebbe fino a diventare una sostanziosa forza armata.
Assieme con i Cavalieri Templari, formatisi poco dopo nel 1119, gli Ospitalieri divennero uno dei più potenti gruppi cristiani nell'area. L'Ordine cominciò a distinguersi in battaglia contro i musulmani e i suoi soldati indossavano una sopravveste nera con una croce bianca. Dalla metà del XII secolo l'ordine era nettamente diviso tra membri militari e coloro che prestavano assistenza ai malati. Era ancora un ordine religioso e godeva di privilegi funzionali concessi dal papato, tra i quali l'indipendenza da ogni autorità che non fosse quella del papa stesso, l'esenzione dai tributi e la concessione di edifici religiosi.
Molte delle fortificazioni più importanti in Terrasanta erano opera dei Templari o degli Ospitalieri: nel Regno di Gerusalemme gli Ospitalieri tenevano sette grandi forti e altri 140 possedimenti nell'area. I due maggiori, le loro basi nel Regno e nel Principato di Antiochia, erano il Krak dei Cavalieri e Margat, situati il primo in Siria e il secondo nei pressi di Tripoli (oggi in Libano). Le proprietà dell'ordine erano divise in priorati, organizzati in baliati che, a loro volta erano suddivisi in capitanerie.
Cavalieri di Cipro e Rodi
La forza crescente dell'Islam alla fine costrinse i Cavalieri ad abbandonare i loro possedimenti storici in Gerusalemme. Dopo la caduta del regno di Gerusalemme (Gerusalemme stessa cadde nel 1187) i Cavalieri si trovarono confinati nella Contea di Tripoli e quando anche San Giovanni d'Acri venne catturata, nel 1291, l'Ordine cercò rifugio presso il Regno di Cipro. Trovandosi progressivamente coinvolti nella politica di questo regno, il loro Gran Maestro Guillaume de Villaret ideò un piano per conquistare un proprio dominio temporale e scelse Rodi come nuova patria dell'Ordine. Fu il suo successore Folco di Villaret a realizzare questo programma ed il 15 agosto 1309, dopo una campagna durata due anni, l'isola di Rodi si arrese ai Cavalieri, che ottennero anche il controllo di diverse isole limitrofe e quello dei porti anatolici di Bodrum e Kastellòrizo.
L'ordine dei Cavalieri Templari fu sciolto nel 1312 e la gran parte delle sue proprietà venne conferita agli Ospitalieri. I possedimenti templari erano organizzati in otto Lingue (una ciascuna in Alvernia, Aragona, Castiglia, Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Provenza). Il priore inglese all'epoca era Philip Thame, che acquisì i possedimenti allocati alla lingua inglese tra il 1330 ed il 1358. Una volta a Rodi, e ormai noti come i Cavalieri di Rodi, essi furono obbligati a sviluppare soprattutto il lato militare della propria attività, impegnandosi soprattutto contro i corsari berberi. Gli Ospitalieri, nel corso del Quindicesimo secolo, si opposero vittoriosamente a due tentativi d'invasione: uno del 1444 ad opera del sultano mamelucco d'Egitto, il secondo ad opera del sultano ottomano Maometto II nel 1480 che, dopo la caduta di Costantinopoli, vedeva nei Cavalieri uno dei suoi nemici principali.
Nel 1522 comunque gli Ospitalieri dovettero affrontare un tipo di esercito completamente diverso, quando 400 navi sotto il comando di Solimano il Magnifico sbarcarono sull'isola 200.000 uomini. Per fronteggiare questo esercito i Cavalieri avevano meno di 7.000 uomini e la protezione offerta dalle mura della città. L'assedio durò sei mesi, alla fine dei quali ai sopravvissuti fu concesso di abbandonare Rodi alla volta del Regno di Sicilia; in cambio i Cavalieri promisero di lasciare in pace i sudditi di Solimano. Si trattava di una promessa che non sarebbe stata mantenuta.
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