Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici
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Re: Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici
Lo Stato monastico dei cavalieri teutonici, conosciuto anche con il nome tedesco Ordenstaat (IPA [ˈɔːdn̩ˌʃtɑːt]) o, per esteso, Deutschordenstaat, fu un'entità statale nata durante la conquista da parte dei cavalieri teutonici dell'Antica Prussia nel XIII secolo. Fondato dal suddetto ordine militare nel 1230 con l'elezione del primo Gran maestro con potere temporale Hermann von Salza, nel corso delle Crociate del Nord, lo Stato monastico cessò di esistere come realtà autonoma e venne secolarizzato nel 1525, quando abbracciò la riforma protestante e gli subentrò il ducato di Prussia, subordinato al Regno di Polonia.
Inizialmente concentrato nella regione che si estendeva dalla costa sud-orientale del Baltico alla Terra dei laghi della Masuria, nel momento della sua massima estensione aveva annesso gran parte del territorio degli odierni Paesi baltici, l'isola di Gotland e una discreta sezione dell'attuale costa polacca.
A differenza dei tentativi falliti effettuati degli altri grandi ordini cavallereschi di stabilire un punto d'appoggio permanente o di dare vita a una vera e propria entità statale in Terra Santa, l'ordine teutonico, fondato relativamente tardi, percorse una strada diversa. In principio, si comportò in maniera simile al modus operandi dei templari e degli ospitalieri in campo militare e organizzativo, ma la vera ascesa dei cavalieri iniziò solo con il declino degli stati crociati. Concentrandosi in seguito sull'Europa nord-orientale, l'ordine assunse un ruolo di primo piano nella cristianizzazione e colonizzazione di tale regione geografica. Sotto la guida dei teutonici, prese forma uno Stato molto più organizzato delle formazioni territoriali contemporanee e, grazie alle politiche messe in atto dagli organi amministrativi locali, riuscì a sopravvivere per diversi secoli.
Inizio dell'espansione
Dopo aver ricevuto (o falsificato) l'autorizzazione ad inserirsi in Kulmerland nel 1230,[nota 1] Hermann spedì Corrado di Landsberg come suo inviato con una piccola forza di sette cavalieri teutonici e 70-100 scudieri e sergenti in Masovia in avanscoperta. Questi presero possesso di Vogelsang (espressione in lingua tedesca la quale sta per "canto degli uccelli"), un castello costruito da Corrado di fronte alla futura Thorn (Toruń); altre fonti indicano che due cavalieri gettarono le fondamenta di Vogelsang nel 1229, finendo però poi presto uccisi dai prussiani. Questa regione, sita a sud della Vistola, poteva ritenersi relativamente sicura: pur essendo la popolazione ancora un misto tra cristiani e pagani, Corrado di Landsberg si sentì fiducioso e ordinò di effettuare una piccola incursione attraversando la Vistola. I rinforzi guidati da Hermann Balk ammontavano a venti cavalieri e 200 sergenti, giunti a Vogelsang nel 1230, dopo il completamento della struttura difensiva. Hermann von Salza non poteva inviare più unità, essendo le due basi operative principali dell'ordine localizzate nello Stato crociato e in Armenia. In breve tempo, fu sottomessa gran parte della regione e gli abitati convertiti con la forza o uccisi: al contempo, videro la luce numerosi nuovi insediamenti.
Nell'estate del 1233, la propaganda crociata si intensificò e i crociati arrivarono a toccare i 10 000 uomini. Oltre a Corrado di Masovia, si unirono ai crociati anche altri sovrani locali. La Pomesania cadde un anno più tardi, nel 1234.
L'afflusso costante di coloni della Germania settentrionale consolidò in modo esponenziale il dominio dei cavalieri dell'ordine: nonostante varie battute d'arresto, come la prima rivolta prussiana scoppiata nel 1242, o la grande ribellione esplosa a seguito della battaglia di Durbe vinta dai lituani a scapito dei cristiani, l'ordine fu in grado di sconfiggere i prussiani in una serie di cruenti scontri dal 1261 al 1271.
Dal 1202, i cavalieri portaspada si erano impossessati della Livonia per conto dell'arcivescovo di Riga Alberto, un uomo ambizioso che riuscì a espandersi in Curlandia, Estonia e a sud del Golfo di Riga. Nel 1237, a seguito della cocente sconfitta riportata nella battaglia di Šiauliai, i superstiti dei portaspada confluirono nell'ordine teutonico e divennero una branca nota come ordine di Livonia. Tuttavia, nonostante l'unione, i livoniani riuscirono sempre una mantenere un certo grado di autonomia, tanto che Prussia e Terra Mariana rimasero sempre de facto domini separati.
Ordinamento dello Stato
La posizione dell'ordine religioso in riferimento al Sacro Romano Impero è oggetto di dibattito storiografico. La bolla pontificia di Rieti dichiarava la regione in mano ai teutonici come "libera proprietà dell'ordine e sottoposta alla sola autorità della Santa Sede".
Nella bolla di Rimini, l'imperatore Federico II garantì al Gran maestro e ai suoi successori la sovranità dello Stato monastico, la quale "avrebbe consentito di esercitare il potere nei paesi sotto la loro gestione meglio di qualsiasi principe imperiale".[nota 2] Nei registri ufficiali, importanti fonti d'informazione per quanto riguarda la gestione amministrativa del Sacro Romano Impero, figurano solo il baliato tedesco sudoccidentale e il maestro tedesco responsabili dei possedimenti locali.
Allo stesso modo della Livonia, anche in Prussia le funzioni politiche vennero inizialmente esercitate da un Landmeister della branca dei teutonici nominato da un consiglio dell'ordine religioso. Dopo che la sede del Gran maestro fu trasferita a Marienburg nel 1309 e poi divenuta stabile nel 1324, il Gran maestro divenne di fatto la figura principale nel quadro gerarchico della Prussia.
Corrispondenza postale
I cavalieri dell'ordine, come gli altri gruppi religiosi e secolari, facevano inizialmente affidamento sui monaci erranti e sugli araldi per inviare missive alle diverse sedi diocesane e alla Santa Sede a Roma: l'alternativa erano i cavalieri stessi o gli scudieri in casi di particolare urgenza. La rapida espansione del territorio dell'ordine e la necessità di comunicare in maniera più celere e sicura tra l'edificio principale e le commende, nonché tra le città e i villaggi appartenenti all'ordine, fecero sì che l'amministrazione dell'ordine si preoccupasse di istituire un servizio di posta.
Le prime notizie al riguardo risalgono all'anno 1380: nella capitale Marienburg era stato istituita una carica preposta a curare l'invio delle missive, mentre in altre località se ne occupava un ufficiale dell'ordine preposto. La gestione di questa attività rientrava nella "bancarella delle lettere" (Briefstall) e il responsabile delle comunicazioni dell'ordine supervisionava le mansioni dei postini, conosciuti come "letterati" (Briefjungen). Questi ultimi indossavano un mantello blu e vantavano un proprio status nella piramide gerarchica dei teutonici.
Dopo che l'ufficiale incaricato delle poste inseriva in un libro il numero, l'indirizzo e l'ora di consegna, la posta veniva consegnata in un "sacco postale" fatto di lino. Il letterato, il più delle volte quando il cavallo iniziava a stancarsi, portava il pacco all'edificio religioso più vicino e lo consegnava al collega lì presente, di modo che quest'ultimo potesse completare l'opera servendosi di un equino riposato. Per ogni stazione postale toccata lungo la strada, nuove lettere venivano inserite e contemporaneamente annotate su un registro consegnato al letterato. I cavalli destinati al servizio postale erano chiamati Briefswoyken (Swoyke=cavallo), a differenza degli altri da equitazione o da lavoro.
Oltre a questo trasporto postale, i wythinge disponevano altresì di un servizio di trasporto per casi particolarmente importanti. I wythinge erano liberi proprietari terrieri di discendenza danese che si erano uniti all'ordine quando i cavalieri teutonici giunsero per la prima volta nella Germania nord-orientale, ricevendo per la fedeltà dimostrata ampi feudi.[74] Data la loro posizione sociale e considerando che i loro feudi il più delle volte si trovavano nei pressi delle principali strade dello Stato, essi risultavano quasi gli unici ad essere sempre in grado di spedire un qualsiasi oggetto in situazione urgenti. Conscio della situazione, l'ordine colse l'opportunità per trasformare l'ipotesi sopra esposta in obbligo: ai danesi venne infatti imposto l'onere di provvedere immediatamente all'inoltro delle lettere loro affidate al di fuori del normale servizio di corrispondenza.
Il sistema postale dell'ordine teutonico operava perlopiù sul territorio nazionale. Il trasporto dei messaggi all'estero era associato alle stesse difficoltà e spese della corrispondenza dell'epoca. Ad esempio, la consegna di una lettera da parte di un corriere speciale da Marienburg a Roma costava 10 marchi d'argento, ovvero 2,33 chili.
Per quanto tempo sia esistito il servizio messo in piedi dall'ordine teutonico non può essere dimostrato con certezza. Ad ogni modo, tutto il traffico postale regolare cessò in maniera graduale o netta non appena nel 1525 prese vita il Ducato di Prussia. Dopo tale anno, non si hanno infatti più indicazioni sulla preservazione della struttura messa in piedi in epoca medievale preposta alle corrispondenze, potendosi pertanto ipotizzare che il sistema fosse ritenuto ormai obsoleto.
Sanità: il servizio degli ospedalieri
Sulla base delle sue regole e della sua struttura, unite ai successi nella colonizzazione e al successivo sviluppo economico della regione baltica, l'ordine riuscì a creare un sistema ospedaliero che non aveva precedenti in tutto il Medioevo.
In quanto nata come comunità ospedaliera, il servizio ai malati assumeva un ruolo di rilievo nelle regole dell'ordine, prima ancora che della lotta religiosa. Il responsabile a tempo pieno di ciò era l'Oberste Spittler, operativo a Elbing (dal 1291 al 1312 fu Acri), dove si trovava anche l'ospedale principale dell'ordine.[76] Nel corso del XIV secolo, presero forma nello Stato monastico più di ottanta ospedali militari e per gli infermi, cui aveva accesso ogni cittadino malato a patto di godere di una sorta di "assicurazione sanitaria statale", caso più unico che raro a quei tempi in Europa. A capo di ciascuna di queste istituzioni c'era un responsabile che non rendeva conto allo spittler di Elbing mensilmente, ma solo annualmente. Il meccanismo trovò sostegni economici soprattutto nelle aree dove risiedeva il Gran maestro, dove vi era una più alta concentrazione di cittadini abbienti i quali a volte rinunciavano persino a tutte le loro proprietà pur di sostenere l'ordine nella creazione di ospedali.
La medicina si basava in gran parte sulle conoscenze erboristiche degli uomini di chiesa. Si seguirono inoltre politiche volte a ridurre casi di ubriachezza e la proliferazione di mendicanti e vagabondi.
Economia
Il fenomeno del monachesimo costituì una base economica importante nelle terre ignote in cui si erano appena insediato i tedeschi giunti da ovest, generando una certa autosufficienza delle comunità religiose locali. L'esteso e pianificato reinsediamento degli agricoltori tedeschi, soprattutto in Prussia, unito a estese misure di bonifica e miglioramento, soprattutto nel delta della Vistola, portarono in un breve periodo di tempo alla nascita di dozzine di nuove città e centinaia di villaggi di dimensione minore. Tra il 1300 e il 1350 la Prussia divenne il principale paese esportatore di legno e grano.
La ripresa economica coincise con la costruzione di ponti e canali in luoghi specifici per favorire il cammercio: i risultati arrivarono infatti di lì a poco. Il commercio dell'ambra, di cui l'ordine aveva il monopolio, si rivelò un'importante fonte di introiti.
La bassa tassazione nei primi decenni, unita alla crescita pro capite degli abitanti dello Stato monastico, ebbe un effetto estremamente positivo. Le misure contro l'usura, così come la grande cura posta nella costituzione di una zecca e di un tesoro, rafforzarono lo sviluppo della Prussia: in tempi di carestia, non mancarono casi in cui si procedette a concedere esenzioni dalle gabelle.
Agricoltura
Nella maggior parte dei casi, in Prussia si propese dal punto di vista giuridico il diritto di Kulm (Kulmer Handfeste), una variante realizzata sulla base di quello di Magdeburgo. Il nome derivava da quello della prima città fondata dall'ordine e garantiva ai cittadini la facoltà di regolarsi in maniera abbastanza autonoma e di dare vita a una propria giurisdizione allo stesso modo della Livonia, dove si adottò il diritto di Riga, assai legato a quello di Lubecca. Fu consentita la possibilità ai coloni di tramandare l'appezzamento che veniva loro assegnato, restando comunque all'ordine la possibilità di richiedere tributi. Questi ultimi potevano consistere in contributi da versare in base al raccolto ottenuto, in canoni da pagare in denaro o nell'obbligo per il proprietario di prestare servizio militare qualora fosse stato richiesto.
La creazione di nuovi insediamenti avvenne secondo precisi criteri e supervisionata da un gruppo di contadini più o meno numeroso che eseguivano i comandi del cosiddetto locator. Si trattava nella prassi della figura che si relazionava con l'ordine e con lui si negoziavano dimensioni, servizi e regolamenti da adottare con riguardo al funzionamento di mulini, birrerie, taverne e dei suoi abitanti. Nella maggior parte delle situazioni, i nuovi coloni godevano del diritto di pescare gratuitamente nei corsi fluviali abbastanza pescosi dell'odierna Polonia per nutrimento personale.
Il confine di un nuovo insediamento aveva una superficie mediamente compresa tra 40 e 60 mansi. Dopo che il locator sceglieva la sua quota, distribuiva la terra ai restanti coloni, la cui quota misurava 2–2,5 mansi per famiglia. Tra il 1280 e il 1400 furono fondati nello Stato monastico circa 60 castelli dell'ordine, 90 città e 1 500 villaggi. I lavori di dissodamento e bonifica agraria coinvolsero tutto il territorio prussiano: nel delta della Vistola, 150 000 ettari di terreno prima paludoso furono convertiti in suolo coltivabile. Furono questi ultimi a diventare il granaio della Prussia e, secondo i dati sulle esportazioni, probabilmente anche dell'Europa occidentale e centrale. L'idea di dare vita a un progetto simile con riguardo alla bonifica del delta del Nemunas fu di conseguenza abbandonata.
A dispetto dei coloni, gli autoctoni del paese erano svantaggiati, soprattutto dopo la grande rivolta prussiana nel 1260. Potevano coltivare un solo manso e non erano legalmente considerati uomini liberi. Solo nel corso del XIV secolo il loro status migliorò fino a quando furono finalmente messi sullo stesso piano dei tedeschi.
Anche la zootecnia prosperò grazie all'allevamento di ben 13 000 cavalli, 10 000 bovini, 19 000 maiali e 61 000 pecore sui loro 110 000 ettari di terreno disponibili nei pressi delle fortificazioni teutoniche.[92] Grande importanza assunse l'allevamento autonomo di cavalli da parte dell'ordine: normalmente, le masserie erano nelle immediate vicinanze delle diocesi o dei castello. Nel caso delle strutture al confine prussiano e livoniano la priorità diveniva lo spostare, in caso di necessità, le truppe quanto prima possibile in zone sicure nell'entroterra. Per tale motivo, basti pensare che la fortezza di Ragnit (Neman) si trovava a 80 km da Labiau (Polessk).
Edilizia
Non vi era nella regione grande disponibilità di pietre, molto richieste soprattutto per la costruzione di grandi edifici religiosi e, soprattutto, di costruzioni difensive. Di conseguenza, una delle principali decisioni assunte dallo Stato monastico riguardò lo sfruttamento delle effimere risorse disponibili per l'industria bellica. Le mura di Mösland (Pelplin) e Bütow (Bytów) contavano rispettivamente 75 000 e 40 000 blocchi di mattoni. I fabbri e i falegnami si svilupparono parallelamente all'edilizia.
Sulla scia delle guerre perdute del XV secolo, degli incendi dolosi, dei costi delle riparazioni e della conseguente introduzione di nuove imposte, la fiorente economia dell'area dell'ordine si avvicinò ai livelli della media europea.
Viabilità stradale e fluviale
I collegamenti viari costituivano uno dei requisiti necessari al fine di favorire lo sviluppo di un florido commercio. Le condizioni naturali della Prussia con i suoi estesi specchi d'acqua e le paludi di solito non permettevano la costruzione di normali strade. Di conseguenza, i fiumi risultavano la via più battuta.
Ad ogni modo, per vincere le avversità rappresentate dalla geografia locale, furono costruiti numerosi ponti per agevolare il percorso via terra, oltre alle più frequentate stazioni di traghetti sui grandi corsi d'acqua. L'ordine curò con perizia l'edificazione dei passaggi più urgenti e funzionali a Dirschau (Tczew), sulla Vistola, e a Marienburg, sul Nogat. Ciò garantì un solido collegamento terrestre tra l'impero e la regione orientale in mano all'ordine superando il principale ostacolo naturale, ossia la Vistola inferiore e il suo delta.
Commercio
I principali centri commerciali erano soprattutto le città fondate dall'ordine che impiegavano il diritto di Kulm e quello di Lubecca, come nel caso della ricca e potente Danzica. Quasi tutti gli insediamenti di maggiore spessore erano membri della Lega anseatica, evento che creò un ulteriore impulso positivo per la loro prosperità, poiché l'efficace interazione tra l'ordine e la Lega costituì la base per il dominio tedesco nel nord Europa e nel mar Baltico dal XIII al XV secolo.
Le figure religiose che più si occupavano di tutelare le relazioni commerciali erano i sacerdoti dei singoli agglomerati e, su tutti, quelli di Marienburg e Königsberg. Le principali merci esportate risultavano grano, e legno sia lavorato che grezzo, mentre si importavano perlopiù prodotti quali sale, miele, spezie e vino. Oltre a cavalli e armi, anche i tessuti rappresentavano un articolo assai richiesto dall'estero, tanto che la stoffa bianca lavorata in terra fiamminga era comune tra i frati e capi d'abbigliamento in blu realizzati in Inghilterra erano una consuetudine tra i messaggeri. Grazie ai buoni collegamenti di trasporto, la Prussia fungeva anche da tramite per i redditizi scambi dall'Europa occidentale a quella orientale e viceversa. L'Occidente forniva ai cavalieri teutonici principalmente le merci alimentari e tessili sopraccitate, poi spesso vendute dai mercanti locali negli attuali Paesi baltici o nella Russia europea. All'inverso, miele, seta, oro, rame, cera, pellicce e zafferano provenivano dall'Europa orientale.
L'ambra merita una citazione particolare, per via del fatto che, come già detto, l'ordine ne possedeva il monopolio. Sebbene il commercio di gemme fosse già comune molto tempo prima, questo fiorì in maniera significativa sotto il dominio dell'ordine. Al fine di trarre il maggior vantaggio economico possibile e di evitare la creazione di un mercato nero specializzato, fu istituito ad hoc un ufficio con lo scopo di tutelare l'esportazione di ambra supervisionato dal Bernsteinmeister con sede presso il castello di Lochstädt (oggi Baltijsk). Ogni pezzo trovato doveva essere restituito a lui per una tariffa corrispondente. I trasgressori venivano puniti con sanzioni molto severe, non ultima la pena di morte.
Apice dell'attività edilizia (dal 1270 fino al 1340 circa)
Quando il dominio teutonico poté dirsi definitivamente assicurato, gli alti funzionari dell'ordine decisero di ampliare e costruire nuove fortificazioni, preferibilmente in mattoni, a partire dagli anni settanta del XIII secolo: fu dunque in quel decennio che le nuove disposizioni lentamente soppiantarono i precedenti schemi, votati alla celerità piuttosto che alla qualità delle edificazioni. Una menzione particolare merita nell'ambito della costruzione di nuovi Kastellburgen l'ampio uso di elementi decorativi, come per esempio i motivi murari in mattoni realizzati di colore diverso, oltre a un parziale allontanamento dai canoni nella costruzione dei monasteri per quanto concerneva le eleganti torrette angolari e l'erezione di poderosi masti. I castelli di Strasburg, Rehden, Gollub, Mewe e naturalmente quello di Marienburg possono annoverarsi nella lista delle costruzioni effettuate in quest'arco temporale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_mon ... _Teutonici
Inizialmente concentrato nella regione che si estendeva dalla costa sud-orientale del Baltico alla Terra dei laghi della Masuria, nel momento della sua massima estensione aveva annesso gran parte del territorio degli odierni Paesi baltici, l'isola di Gotland e una discreta sezione dell'attuale costa polacca.
A differenza dei tentativi falliti effettuati degli altri grandi ordini cavallereschi di stabilire un punto d'appoggio permanente o di dare vita a una vera e propria entità statale in Terra Santa, l'ordine teutonico, fondato relativamente tardi, percorse una strada diversa. In principio, si comportò in maniera simile al modus operandi dei templari e degli ospitalieri in campo militare e organizzativo, ma la vera ascesa dei cavalieri iniziò solo con il declino degli stati crociati. Concentrandosi in seguito sull'Europa nord-orientale, l'ordine assunse un ruolo di primo piano nella cristianizzazione e colonizzazione di tale regione geografica. Sotto la guida dei teutonici, prese forma uno Stato molto più organizzato delle formazioni territoriali contemporanee e, grazie alle politiche messe in atto dagli organi amministrativi locali, riuscì a sopravvivere per diversi secoli.
Inizio dell'espansione
Dopo aver ricevuto (o falsificato) l'autorizzazione ad inserirsi in Kulmerland nel 1230,[nota 1] Hermann spedì Corrado di Landsberg come suo inviato con una piccola forza di sette cavalieri teutonici e 70-100 scudieri e sergenti in Masovia in avanscoperta. Questi presero possesso di Vogelsang (espressione in lingua tedesca la quale sta per "canto degli uccelli"), un castello costruito da Corrado di fronte alla futura Thorn (Toruń); altre fonti indicano che due cavalieri gettarono le fondamenta di Vogelsang nel 1229, finendo però poi presto uccisi dai prussiani. Questa regione, sita a sud della Vistola, poteva ritenersi relativamente sicura: pur essendo la popolazione ancora un misto tra cristiani e pagani, Corrado di Landsberg si sentì fiducioso e ordinò di effettuare una piccola incursione attraversando la Vistola. I rinforzi guidati da Hermann Balk ammontavano a venti cavalieri e 200 sergenti, giunti a Vogelsang nel 1230, dopo il completamento della struttura difensiva. Hermann von Salza non poteva inviare più unità, essendo le due basi operative principali dell'ordine localizzate nello Stato crociato e in Armenia. In breve tempo, fu sottomessa gran parte della regione e gli abitati convertiti con la forza o uccisi: al contempo, videro la luce numerosi nuovi insediamenti.
Nell'estate del 1233, la propaganda crociata si intensificò e i crociati arrivarono a toccare i 10 000 uomini. Oltre a Corrado di Masovia, si unirono ai crociati anche altri sovrani locali. La Pomesania cadde un anno più tardi, nel 1234.
L'afflusso costante di coloni della Germania settentrionale consolidò in modo esponenziale il dominio dei cavalieri dell'ordine: nonostante varie battute d'arresto, come la prima rivolta prussiana scoppiata nel 1242, o la grande ribellione esplosa a seguito della battaglia di Durbe vinta dai lituani a scapito dei cristiani, l'ordine fu in grado di sconfiggere i prussiani in una serie di cruenti scontri dal 1261 al 1271.
Dal 1202, i cavalieri portaspada si erano impossessati della Livonia per conto dell'arcivescovo di Riga Alberto, un uomo ambizioso che riuscì a espandersi in Curlandia, Estonia e a sud del Golfo di Riga. Nel 1237, a seguito della cocente sconfitta riportata nella battaglia di Šiauliai, i superstiti dei portaspada confluirono nell'ordine teutonico e divennero una branca nota come ordine di Livonia. Tuttavia, nonostante l'unione, i livoniani riuscirono sempre una mantenere un certo grado di autonomia, tanto che Prussia e Terra Mariana rimasero sempre de facto domini separati.
Ordinamento dello Stato
La posizione dell'ordine religioso in riferimento al Sacro Romano Impero è oggetto di dibattito storiografico. La bolla pontificia di Rieti dichiarava la regione in mano ai teutonici come "libera proprietà dell'ordine e sottoposta alla sola autorità della Santa Sede".
Nella bolla di Rimini, l'imperatore Federico II garantì al Gran maestro e ai suoi successori la sovranità dello Stato monastico, la quale "avrebbe consentito di esercitare il potere nei paesi sotto la loro gestione meglio di qualsiasi principe imperiale".[nota 2] Nei registri ufficiali, importanti fonti d'informazione per quanto riguarda la gestione amministrativa del Sacro Romano Impero, figurano solo il baliato tedesco sudoccidentale e il maestro tedesco responsabili dei possedimenti locali.
Allo stesso modo della Livonia, anche in Prussia le funzioni politiche vennero inizialmente esercitate da un Landmeister della branca dei teutonici nominato da un consiglio dell'ordine religioso. Dopo che la sede del Gran maestro fu trasferita a Marienburg nel 1309 e poi divenuta stabile nel 1324, il Gran maestro divenne di fatto la figura principale nel quadro gerarchico della Prussia.
Corrispondenza postale
I cavalieri dell'ordine, come gli altri gruppi religiosi e secolari, facevano inizialmente affidamento sui monaci erranti e sugli araldi per inviare missive alle diverse sedi diocesane e alla Santa Sede a Roma: l'alternativa erano i cavalieri stessi o gli scudieri in casi di particolare urgenza. La rapida espansione del territorio dell'ordine e la necessità di comunicare in maniera più celere e sicura tra l'edificio principale e le commende, nonché tra le città e i villaggi appartenenti all'ordine, fecero sì che l'amministrazione dell'ordine si preoccupasse di istituire un servizio di posta.
Le prime notizie al riguardo risalgono all'anno 1380: nella capitale Marienburg era stato istituita una carica preposta a curare l'invio delle missive, mentre in altre località se ne occupava un ufficiale dell'ordine preposto. La gestione di questa attività rientrava nella "bancarella delle lettere" (Briefstall) e il responsabile delle comunicazioni dell'ordine supervisionava le mansioni dei postini, conosciuti come "letterati" (Briefjungen). Questi ultimi indossavano un mantello blu e vantavano un proprio status nella piramide gerarchica dei teutonici.
Dopo che l'ufficiale incaricato delle poste inseriva in un libro il numero, l'indirizzo e l'ora di consegna, la posta veniva consegnata in un "sacco postale" fatto di lino. Il letterato, il più delle volte quando il cavallo iniziava a stancarsi, portava il pacco all'edificio religioso più vicino e lo consegnava al collega lì presente, di modo che quest'ultimo potesse completare l'opera servendosi di un equino riposato. Per ogni stazione postale toccata lungo la strada, nuove lettere venivano inserite e contemporaneamente annotate su un registro consegnato al letterato. I cavalli destinati al servizio postale erano chiamati Briefswoyken (Swoyke=cavallo), a differenza degli altri da equitazione o da lavoro.
Oltre a questo trasporto postale, i wythinge disponevano altresì di un servizio di trasporto per casi particolarmente importanti. I wythinge erano liberi proprietari terrieri di discendenza danese che si erano uniti all'ordine quando i cavalieri teutonici giunsero per la prima volta nella Germania nord-orientale, ricevendo per la fedeltà dimostrata ampi feudi.[74] Data la loro posizione sociale e considerando che i loro feudi il più delle volte si trovavano nei pressi delle principali strade dello Stato, essi risultavano quasi gli unici ad essere sempre in grado di spedire un qualsiasi oggetto in situazione urgenti. Conscio della situazione, l'ordine colse l'opportunità per trasformare l'ipotesi sopra esposta in obbligo: ai danesi venne infatti imposto l'onere di provvedere immediatamente all'inoltro delle lettere loro affidate al di fuori del normale servizio di corrispondenza.
Il sistema postale dell'ordine teutonico operava perlopiù sul territorio nazionale. Il trasporto dei messaggi all'estero era associato alle stesse difficoltà e spese della corrispondenza dell'epoca. Ad esempio, la consegna di una lettera da parte di un corriere speciale da Marienburg a Roma costava 10 marchi d'argento, ovvero 2,33 chili.
Per quanto tempo sia esistito il servizio messo in piedi dall'ordine teutonico non può essere dimostrato con certezza. Ad ogni modo, tutto il traffico postale regolare cessò in maniera graduale o netta non appena nel 1525 prese vita il Ducato di Prussia. Dopo tale anno, non si hanno infatti più indicazioni sulla preservazione della struttura messa in piedi in epoca medievale preposta alle corrispondenze, potendosi pertanto ipotizzare che il sistema fosse ritenuto ormai obsoleto.
Sanità: il servizio degli ospedalieri
Sulla base delle sue regole e della sua struttura, unite ai successi nella colonizzazione e al successivo sviluppo economico della regione baltica, l'ordine riuscì a creare un sistema ospedaliero che non aveva precedenti in tutto il Medioevo.
In quanto nata come comunità ospedaliera, il servizio ai malati assumeva un ruolo di rilievo nelle regole dell'ordine, prima ancora che della lotta religiosa. Il responsabile a tempo pieno di ciò era l'Oberste Spittler, operativo a Elbing (dal 1291 al 1312 fu Acri), dove si trovava anche l'ospedale principale dell'ordine.[76] Nel corso del XIV secolo, presero forma nello Stato monastico più di ottanta ospedali militari e per gli infermi, cui aveva accesso ogni cittadino malato a patto di godere di una sorta di "assicurazione sanitaria statale", caso più unico che raro a quei tempi in Europa. A capo di ciascuna di queste istituzioni c'era un responsabile che non rendeva conto allo spittler di Elbing mensilmente, ma solo annualmente. Il meccanismo trovò sostegni economici soprattutto nelle aree dove risiedeva il Gran maestro, dove vi era una più alta concentrazione di cittadini abbienti i quali a volte rinunciavano persino a tutte le loro proprietà pur di sostenere l'ordine nella creazione di ospedali.
La medicina si basava in gran parte sulle conoscenze erboristiche degli uomini di chiesa. Si seguirono inoltre politiche volte a ridurre casi di ubriachezza e la proliferazione di mendicanti e vagabondi.
Economia
Il fenomeno del monachesimo costituì una base economica importante nelle terre ignote in cui si erano appena insediato i tedeschi giunti da ovest, generando una certa autosufficienza delle comunità religiose locali. L'esteso e pianificato reinsediamento degli agricoltori tedeschi, soprattutto in Prussia, unito a estese misure di bonifica e miglioramento, soprattutto nel delta della Vistola, portarono in un breve periodo di tempo alla nascita di dozzine di nuove città e centinaia di villaggi di dimensione minore. Tra il 1300 e il 1350 la Prussia divenne il principale paese esportatore di legno e grano.
La ripresa economica coincise con la costruzione di ponti e canali in luoghi specifici per favorire il cammercio: i risultati arrivarono infatti di lì a poco. Il commercio dell'ambra, di cui l'ordine aveva il monopolio, si rivelò un'importante fonte di introiti.
La bassa tassazione nei primi decenni, unita alla crescita pro capite degli abitanti dello Stato monastico, ebbe un effetto estremamente positivo. Le misure contro l'usura, così come la grande cura posta nella costituzione di una zecca e di un tesoro, rafforzarono lo sviluppo della Prussia: in tempi di carestia, non mancarono casi in cui si procedette a concedere esenzioni dalle gabelle.
Agricoltura
Nella maggior parte dei casi, in Prussia si propese dal punto di vista giuridico il diritto di Kulm (Kulmer Handfeste), una variante realizzata sulla base di quello di Magdeburgo. Il nome derivava da quello della prima città fondata dall'ordine e garantiva ai cittadini la facoltà di regolarsi in maniera abbastanza autonoma e di dare vita a una propria giurisdizione allo stesso modo della Livonia, dove si adottò il diritto di Riga, assai legato a quello di Lubecca. Fu consentita la possibilità ai coloni di tramandare l'appezzamento che veniva loro assegnato, restando comunque all'ordine la possibilità di richiedere tributi. Questi ultimi potevano consistere in contributi da versare in base al raccolto ottenuto, in canoni da pagare in denaro o nell'obbligo per il proprietario di prestare servizio militare qualora fosse stato richiesto.
La creazione di nuovi insediamenti avvenne secondo precisi criteri e supervisionata da un gruppo di contadini più o meno numeroso che eseguivano i comandi del cosiddetto locator. Si trattava nella prassi della figura che si relazionava con l'ordine e con lui si negoziavano dimensioni, servizi e regolamenti da adottare con riguardo al funzionamento di mulini, birrerie, taverne e dei suoi abitanti. Nella maggior parte delle situazioni, i nuovi coloni godevano del diritto di pescare gratuitamente nei corsi fluviali abbastanza pescosi dell'odierna Polonia per nutrimento personale.
Il confine di un nuovo insediamento aveva una superficie mediamente compresa tra 40 e 60 mansi. Dopo che il locator sceglieva la sua quota, distribuiva la terra ai restanti coloni, la cui quota misurava 2–2,5 mansi per famiglia. Tra il 1280 e il 1400 furono fondati nello Stato monastico circa 60 castelli dell'ordine, 90 città e 1 500 villaggi. I lavori di dissodamento e bonifica agraria coinvolsero tutto il territorio prussiano: nel delta della Vistola, 150 000 ettari di terreno prima paludoso furono convertiti in suolo coltivabile. Furono questi ultimi a diventare il granaio della Prussia e, secondo i dati sulle esportazioni, probabilmente anche dell'Europa occidentale e centrale. L'idea di dare vita a un progetto simile con riguardo alla bonifica del delta del Nemunas fu di conseguenza abbandonata.
A dispetto dei coloni, gli autoctoni del paese erano svantaggiati, soprattutto dopo la grande rivolta prussiana nel 1260. Potevano coltivare un solo manso e non erano legalmente considerati uomini liberi. Solo nel corso del XIV secolo il loro status migliorò fino a quando furono finalmente messi sullo stesso piano dei tedeschi.
Anche la zootecnia prosperò grazie all'allevamento di ben 13 000 cavalli, 10 000 bovini, 19 000 maiali e 61 000 pecore sui loro 110 000 ettari di terreno disponibili nei pressi delle fortificazioni teutoniche.[92] Grande importanza assunse l'allevamento autonomo di cavalli da parte dell'ordine: normalmente, le masserie erano nelle immediate vicinanze delle diocesi o dei castello. Nel caso delle strutture al confine prussiano e livoniano la priorità diveniva lo spostare, in caso di necessità, le truppe quanto prima possibile in zone sicure nell'entroterra. Per tale motivo, basti pensare che la fortezza di Ragnit (Neman) si trovava a 80 km da Labiau (Polessk).
Edilizia
Non vi era nella regione grande disponibilità di pietre, molto richieste soprattutto per la costruzione di grandi edifici religiosi e, soprattutto, di costruzioni difensive. Di conseguenza, una delle principali decisioni assunte dallo Stato monastico riguardò lo sfruttamento delle effimere risorse disponibili per l'industria bellica. Le mura di Mösland (Pelplin) e Bütow (Bytów) contavano rispettivamente 75 000 e 40 000 blocchi di mattoni. I fabbri e i falegnami si svilupparono parallelamente all'edilizia.
Sulla scia delle guerre perdute del XV secolo, degli incendi dolosi, dei costi delle riparazioni e della conseguente introduzione di nuove imposte, la fiorente economia dell'area dell'ordine si avvicinò ai livelli della media europea.
Viabilità stradale e fluviale
I collegamenti viari costituivano uno dei requisiti necessari al fine di favorire lo sviluppo di un florido commercio. Le condizioni naturali della Prussia con i suoi estesi specchi d'acqua e le paludi di solito non permettevano la costruzione di normali strade. Di conseguenza, i fiumi risultavano la via più battuta.
Ad ogni modo, per vincere le avversità rappresentate dalla geografia locale, furono costruiti numerosi ponti per agevolare il percorso via terra, oltre alle più frequentate stazioni di traghetti sui grandi corsi d'acqua. L'ordine curò con perizia l'edificazione dei passaggi più urgenti e funzionali a Dirschau (Tczew), sulla Vistola, e a Marienburg, sul Nogat. Ciò garantì un solido collegamento terrestre tra l'impero e la regione orientale in mano all'ordine superando il principale ostacolo naturale, ossia la Vistola inferiore e il suo delta.
Commercio
I principali centri commerciali erano soprattutto le città fondate dall'ordine che impiegavano il diritto di Kulm e quello di Lubecca, come nel caso della ricca e potente Danzica. Quasi tutti gli insediamenti di maggiore spessore erano membri della Lega anseatica, evento che creò un ulteriore impulso positivo per la loro prosperità, poiché l'efficace interazione tra l'ordine e la Lega costituì la base per il dominio tedesco nel nord Europa e nel mar Baltico dal XIII al XV secolo.
Le figure religiose che più si occupavano di tutelare le relazioni commerciali erano i sacerdoti dei singoli agglomerati e, su tutti, quelli di Marienburg e Königsberg. Le principali merci esportate risultavano grano, e legno sia lavorato che grezzo, mentre si importavano perlopiù prodotti quali sale, miele, spezie e vino. Oltre a cavalli e armi, anche i tessuti rappresentavano un articolo assai richiesto dall'estero, tanto che la stoffa bianca lavorata in terra fiamminga era comune tra i frati e capi d'abbigliamento in blu realizzati in Inghilterra erano una consuetudine tra i messaggeri. Grazie ai buoni collegamenti di trasporto, la Prussia fungeva anche da tramite per i redditizi scambi dall'Europa occidentale a quella orientale e viceversa. L'Occidente forniva ai cavalieri teutonici principalmente le merci alimentari e tessili sopraccitate, poi spesso vendute dai mercanti locali negli attuali Paesi baltici o nella Russia europea. All'inverso, miele, seta, oro, rame, cera, pellicce e zafferano provenivano dall'Europa orientale.
L'ambra merita una citazione particolare, per via del fatto che, come già detto, l'ordine ne possedeva il monopolio. Sebbene il commercio di gemme fosse già comune molto tempo prima, questo fiorì in maniera significativa sotto il dominio dell'ordine. Al fine di trarre il maggior vantaggio economico possibile e di evitare la creazione di un mercato nero specializzato, fu istituito ad hoc un ufficio con lo scopo di tutelare l'esportazione di ambra supervisionato dal Bernsteinmeister con sede presso il castello di Lochstädt (oggi Baltijsk). Ogni pezzo trovato doveva essere restituito a lui per una tariffa corrispondente. I trasgressori venivano puniti con sanzioni molto severe, non ultima la pena di morte.
Apice dell'attività edilizia (dal 1270 fino al 1340 circa)
Quando il dominio teutonico poté dirsi definitivamente assicurato, gli alti funzionari dell'ordine decisero di ampliare e costruire nuove fortificazioni, preferibilmente in mattoni, a partire dagli anni settanta del XIII secolo: fu dunque in quel decennio che le nuove disposizioni lentamente soppiantarono i precedenti schemi, votati alla celerità piuttosto che alla qualità delle edificazioni. Una menzione particolare merita nell'ambito della costruzione di nuovi Kastellburgen l'ampio uso di elementi decorativi, come per esempio i motivi murari in mattoni realizzati di colore diverso, oltre a un parziale allontanamento dai canoni nella costruzione dei monasteri per quanto concerneva le eleganti torrette angolari e l'erezione di poderosi masti. I castelli di Strasburg, Rehden, Gollub, Mewe e naturalmente quello di Marienburg possono annoverarsi nella lista delle costruzioni effettuate in quest'arco temporale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_mon ... _Teutonici