Re: CARTE EVENTI - FASE 2 - ESTRAPOLAZIONE IDEE
Inviato: 26 gennaio 2024, 17:23
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Rivolte popolari...I motivi che scatenavano le sommosse erano invece di altro genere (politici, fiscali, sociali), e naturalmente diversi a seconda dell’area geografica.
In particolare, per il periodo precedente la peste, è stata rilevata una netta differenza tra i Paesi del Nord Europa (Fiandre e Francia settentrionale soprattutto), dove già nel Duecento era assai sviluppata la manifattura laniera e dove dunque furono assai precoci le proteste di carattere sociale, e l’Italia, dove insurrezioni di questo tipo si verificarono, invece, solo verso la metà del Trecento, e in un contesto – quello toscano –, che, a un secolo di distanza, riproduceva quello delle Fiandre duecentesche.
Si potrebbero fare un paio di eventi generici su rivolte locali... più il giocatore è ricco, commercia molte merci, ha molte armate, ecc. ecc. ecc. più è facile che ci sia una rivolta popolare.
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La vera e propria epidemia di tumulti scoppiata intorno agli anni Ottanta del Duecento nasceva dalla congiunzione di esigenze socio-economiche (e salariali soprattutto) con un malcontento politico generale, diretto in primo luogo contro le élite dirigenti, e dovuto alla situazione fiscale e alla gestione delle finanze urbane.
I fermenti rivoluzionari venivano soprattutto dalla manifattura tessile, caratterizzata da una espansione economica piú precoce, che aveva favorito il formarsi di un ceto medio già verso il 1280, con ambizioni di ascesa allo scabinato (lo scabino era un giudice inquisitore di nomina imperiale o regia, n.d.r.) e al consolato. Le diverse circostanze della congiuntura davano a queste lotte una colorazione talora sociale, talora politica, talora professionale, talora infine economica, in qualche caso con obiettivi e modalità analoghi.
Vengono colpite città dove c'è una notevole produzione di TESSUTI (cioè dove il prezzo dei TESSUTI è più basso).
Lo stesso ragionamento si può fare anche per altre merci come ARMI E ARMATURE, SALE, CEREALI, PELLI, VINO (quindi ogni evento colpirebbe aree diverse.).
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Lo sciopero dei tessili
Nel 1274, ancora i salariati tessili, i tessitori e i follatori di Gand lasciarono in blocco la città con lo scopo di ottenere salari piú alti, ma la mossa non riuscí e gli imprenditori non si piegarono. Da parte loro, però, i lavoratori non volevano perdere la reputazione e si rifiutavano di rientrare in città. I loro sforzi per trovare lavoro altrove non ebbero comunque successo: gli imprenditori di Gand avevano infatti sbarrato loro la strada, accordandosi con gli scabini delle altre città delle Fiandre e del Brabante perché proibissero di dare asilo e un’occupazione ai tessili provenienti da Gand.
Verso la metà del XIII secolo i disordini si estesero al Brabante e alla regione di Liegi, scossa per tutta la seconda metà del Duecento da sollevazioni dei lavoratori piú poveri. I fermenti sociali si fecero sentire anche in Linguadoca, che, pur non essendo un’area di grandi attività economiche, aveva un’antica tradizione urbana. Qui le lotte sociali per l’accesso al consolato si mescolarono a quelle religiose. Tolosa negli anni Sessanta e Settanta del Duecento fu scossa da continui disordini al tempo stesso politici e sociali.
Altri eventi per rivolte popolari nei territori accennati qui sopra.
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Violenze concertate
Nella zona tra la Senna e il Reno le agitazioni, fino a quel momento sporadiche, degenerarono in violenze simultanee e a volte concertate a partire dal 1275, causate da turbamenti all’interno dell’industria e del commercio dei tessuti: l’interruzione, tra il 1270 e il 1274, dell’importazione di lana inglese in Fiandra, e l’introduzione in Inghilterra di tasse sull’esportazione della lana, portarono nelle Fiandre a un innalzamento dei prezzi, che poteva essere frenato solo attraverso una diminuzione del costo della manodopera e una regolamentazione piú stretta del lavoro. Erano tutti motivi che aggravavano una tensione latente.
A tutto questo si aggiungeva un sistema fiscale (sul modello dell’estimo dei Paesi meridionali, che tassava gli immobili, ma non la ricchezza proveniente dal commercio e dalle operazioni finanziarie) gestito in modo scandaloso, tanto che ad Arras nel 1275 venne ordinata un’inchiesta sull’operato delle autorità cittadine (gli scabini), come pure accadde negli stessi anni a Gand e a Douai. A partire dal 1279-1280 l’intero sistema amministrativo, fiscale, economico e sociale venne messo in discussione e il popolo cominciò a regolare da sé le questioni con la violenza.
L’aspetto politico del problema andava di pari passo con quello sociale. A Gand la popolazione reclamava l’accesso al consiglio cittadino per la gente di mestiere, l’abolizione dell’ereditarietà di fatto dello scabinato, il controllo sulle magistrature, e, sul piano economico, la soppressione del monopolio sull’importazione della lana, riservato fino a quel momento all’Hansa (la lega dei mercanti) di Londra. Nella città, comunque, non ci furono incidenti perché la popolazione confidava ancora nell’appoggio del conte. Non fu cosí a Ypres, a Douai e a Bruges, dove, nel 1280, scoppiarono gravi tumulti guidati sempre dagli operai tessitori e dai follatori. A Ypres trovarono l’appoggio degli operai tessili dei villaggi vicini, anch’essi sottomessi al mercante imprenditore. In tutti i casi la repressione fu durissima, con esecuzioni e ammende collettive.
A Provins l’aggravio fiscale suscitò la reazione di tutti i lavoratori tessili, maestri e salariati. Per dividerli, il sindaco pensò di allungare di un’ora la giornata lavorativa. La reazione di migliaia di operai tessili fu immediata: il sindaco venne ucciso e le case degli scabini bruciate (gennaio 1281).
Evento su rivolte locali... se hanno successo, il prezzo dei TESSUTI sale, se vengono domate, il prezzo dei TESSUTI rimane invariato.
Rivolte popolari...I motivi che scatenavano le sommosse erano invece di altro genere (politici, fiscali, sociali), e naturalmente diversi a seconda dell’area geografica.
In particolare, per il periodo precedente la peste, è stata rilevata una netta differenza tra i Paesi del Nord Europa (Fiandre e Francia settentrionale soprattutto), dove già nel Duecento era assai sviluppata la manifattura laniera e dove dunque furono assai precoci le proteste di carattere sociale, e l’Italia, dove insurrezioni di questo tipo si verificarono, invece, solo verso la metà del Trecento, e in un contesto – quello toscano –, che, a un secolo di distanza, riproduceva quello delle Fiandre duecentesche.
Si potrebbero fare un paio di eventi generici su rivolte locali... più il giocatore è ricco, commercia molte merci, ha molte armate, ecc. ecc. ecc. più è facile che ci sia una rivolta popolare.
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La vera e propria epidemia di tumulti scoppiata intorno agli anni Ottanta del Duecento nasceva dalla congiunzione di esigenze socio-economiche (e salariali soprattutto) con un malcontento politico generale, diretto in primo luogo contro le élite dirigenti, e dovuto alla situazione fiscale e alla gestione delle finanze urbane.
I fermenti rivoluzionari venivano soprattutto dalla manifattura tessile, caratterizzata da una espansione economica piú precoce, che aveva favorito il formarsi di un ceto medio già verso il 1280, con ambizioni di ascesa allo scabinato (lo scabino era un giudice inquisitore di nomina imperiale o regia, n.d.r.) e al consolato. Le diverse circostanze della congiuntura davano a queste lotte una colorazione talora sociale, talora politica, talora professionale, talora infine economica, in qualche caso con obiettivi e modalità analoghi.
Vengono colpite città dove c'è una notevole produzione di TESSUTI (cioè dove il prezzo dei TESSUTI è più basso).
Lo stesso ragionamento si può fare anche per altre merci come ARMI E ARMATURE, SALE, CEREALI, PELLI, VINO (quindi ogni evento colpirebbe aree diverse.).
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Lo sciopero dei tessili
Nel 1274, ancora i salariati tessili, i tessitori e i follatori di Gand lasciarono in blocco la città con lo scopo di ottenere salari piú alti, ma la mossa non riuscí e gli imprenditori non si piegarono. Da parte loro, però, i lavoratori non volevano perdere la reputazione e si rifiutavano di rientrare in città. I loro sforzi per trovare lavoro altrove non ebbero comunque successo: gli imprenditori di Gand avevano infatti sbarrato loro la strada, accordandosi con gli scabini delle altre città delle Fiandre e del Brabante perché proibissero di dare asilo e un’occupazione ai tessili provenienti da Gand.
Verso la metà del XIII secolo i disordini si estesero al Brabante e alla regione di Liegi, scossa per tutta la seconda metà del Duecento da sollevazioni dei lavoratori piú poveri. I fermenti sociali si fecero sentire anche in Linguadoca, che, pur non essendo un’area di grandi attività economiche, aveva un’antica tradizione urbana. Qui le lotte sociali per l’accesso al consolato si mescolarono a quelle religiose. Tolosa negli anni Sessanta e Settanta del Duecento fu scossa da continui disordini al tempo stesso politici e sociali.
Altri eventi per rivolte popolari nei territori accennati qui sopra.
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Violenze concertate
Nella zona tra la Senna e il Reno le agitazioni, fino a quel momento sporadiche, degenerarono in violenze simultanee e a volte concertate a partire dal 1275, causate da turbamenti all’interno dell’industria e del commercio dei tessuti: l’interruzione, tra il 1270 e il 1274, dell’importazione di lana inglese in Fiandra, e l’introduzione in Inghilterra di tasse sull’esportazione della lana, portarono nelle Fiandre a un innalzamento dei prezzi, che poteva essere frenato solo attraverso una diminuzione del costo della manodopera e una regolamentazione piú stretta del lavoro. Erano tutti motivi che aggravavano una tensione latente.
A tutto questo si aggiungeva un sistema fiscale (sul modello dell’estimo dei Paesi meridionali, che tassava gli immobili, ma non la ricchezza proveniente dal commercio e dalle operazioni finanziarie) gestito in modo scandaloso, tanto che ad Arras nel 1275 venne ordinata un’inchiesta sull’operato delle autorità cittadine (gli scabini), come pure accadde negli stessi anni a Gand e a Douai. A partire dal 1279-1280 l’intero sistema amministrativo, fiscale, economico e sociale venne messo in discussione e il popolo cominciò a regolare da sé le questioni con la violenza.
L’aspetto politico del problema andava di pari passo con quello sociale. A Gand la popolazione reclamava l’accesso al consiglio cittadino per la gente di mestiere, l’abolizione dell’ereditarietà di fatto dello scabinato, il controllo sulle magistrature, e, sul piano economico, la soppressione del monopolio sull’importazione della lana, riservato fino a quel momento all’Hansa (la lega dei mercanti) di Londra. Nella città, comunque, non ci furono incidenti perché la popolazione confidava ancora nell’appoggio del conte. Non fu cosí a Ypres, a Douai e a Bruges, dove, nel 1280, scoppiarono gravi tumulti guidati sempre dagli operai tessitori e dai follatori. A Ypres trovarono l’appoggio degli operai tessili dei villaggi vicini, anch’essi sottomessi al mercante imprenditore. In tutti i casi la repressione fu durissima, con esecuzioni e ammende collettive.
A Provins l’aggravio fiscale suscitò la reazione di tutti i lavoratori tessili, maestri e salariati. Per dividerli, il sindaco pensò di allungare di un’ora la giornata lavorativa. La reazione di migliaia di operai tessili fu immediata: il sindaco venne ucciso e le case degli scabini bruciate (gennaio 1281).
Evento su rivolte locali... se hanno successo, il prezzo dei TESSUTI sale, se vengono domate, il prezzo dei TESSUTI rimane invariato.