Per semplificare si potrebbe fare:

I rinforzi possono essere posizionati in qualsiasi territorio controllato dal giocatore che sia collegato attraverso altri territori da lui controllati ad almeno uno dei territori di partenza (che deve essere in suo possesso). Lo stesso vale per i tratti di mare, solo che questi sono controllati solo se c'è almeno una propria nave al suo interno.

Per esempio, Dalmazia (se controllata dal bizantino) può essere rinforzata solo se controlla anche Rascia e Macedonia, oppure via mare se ha almeno una nave da guerra o da trasporto nel tratto di mare a cui sono entrambi adiacenti.
Suggerisco di introdurre il limite di 10 armate per i territori sprovvisti di strade, centri abitati o vessilli (che fanno alzare il limite)
Così si introduce una nuova meccanica: tagliare i rifornimenti al nemico.

Le eccezioni:
Strade: Aumenta di 5 il limite per qualsiasi territorio che non sia uno di partenza
Vessillo: porta a 20 il numero massimo di rinforzi posizionabili su qualsiasi territorio che non sia uno di partenza

Direi ottima l'idea di introdurre il limite di armate nei territori non di partenza o senza Centro Abitato e anche il bonus che possono dare i VESSILLI, sicuramente da implementare nella fase POSIZIONAMENTO, mi faccio qualche appunto intanto, grazie

Anche questa discussione viene spostata nella sezione REGOLAMENTO, rimane comunque aperta per eventuali idee nuove o per discutere quanto già scritto .

Quella qui proposta e discussa è una "regola".
Nasce sicuramente da osservazioni storiche e logistiche pertinenti.
Però più regole ci sono e meno il gioco diventa giocabile.
Di queste regole sugli "imperi troppo estesi", penso si potrebbe fare a meno.

L'osservazione originaria di Zamein sui territori troppo distanziati è fondata e seria, ma poi il gioco "troppo incamiciato di forza", oltre che appesantito da troppe regole, e ci costringe a giocare "contro i vicini".
Ci sono alcuni giocatori (pochi), che amano fare sorprendenti voli di tabellone, e rendono le partite dei vari boardgame molto più flessibili.

Queste regole introducono altri coefficenti, numeri e calcoli, e ostacolano le guerre lampo.

Scannamori ha scritto:Quella qui proposta e discussa è una "regola".
Nasce sicuramente da osservazioni storiche e logistiche pertinenti.
Però più regole ci sono e meno il gioco diventa giocabile.
Di queste regole sugli "imperi troppo estesi", penso si potrebbe fare a meno.

Si, sono d'accordo, altrimenti si rischia di entrare nel settore wargame.

Scannamori ha scritto:L'osservazione originaria di Zamein sui territori troppo distanziati è fondata e seria, ma poi il gioco "troppo incamiciato di forza", oltre che appesantito da troppe regole, e ci costringe a giocare "contro i vicini".
Ci sono alcuni giocatori (pochi), che amano fare sorprendenti voli di tabellone, e rendono le partite dei vari boardgame molto più flessibili.

Queste regole introducono altri coefficenti, numeri e calcoli, e ostacolano le guerre lampo.

Si. hai ragione, infatti non è mai stato introdotto nel gioco nulla al riguardo perchè ci sarebbe stato un notevole rallentamento nelle azioni lampo che sono una delle caratteristiche di questo gioco.
Inoltre i giocatori che soppesano ogni singola mossa, cercando di prevedere cosa potrebbe succedere, avrebbero sicuramente affossato la velocità di gioco.

Magari, semplificando all'estremo i concetti proposti in questa discussione, si potrebbero poi rappresentare in partita con un paio di regole molto semplici ed immediate...