Regno di Cipro

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Ugo II di Cipro

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Ugo II di Lusignano (1253–1267) fu re di Cipro ed ultimo esponente diretto della dinastia dei Lusignano che regnarono sull'isola.

Biografia
Figlio di Enrico I di Cipro, e di Piacenza d'Antiochia, figlia di Boemondo V d'Antiochia, rimasto orfano del padre ad appena un anno, salì al trono di Cipro come Ugo II, sotto la reggenza della madre prima, e poi, dal 1261, del di lei parente Ugo d'Antiochia (il futuro Ugo III di Cipro), il candidato più quotato a succedergli al trono. Nel 1264 si sposò con Isabella di Ibelin (1252 - 1282), ma dal matrimonio non nacquero figli. Quando infatti il giovanissimo re morì, nel 1268, a soli 15 anni e senza eredi, Cipro, estintasi la linea diretta dei Lusignano, andò proprio ad Ugo, che aggiunse al suo cognome quello dei Lusignano, dando inizio al ramo collaterale degli Antiochia, che avrebbero governato l'isola fino al 1489, quando i Veneziani se ne impossessarono.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_II_di_Cipro
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Ugo III di Cipro

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Biografia
Figlio di Enrico di Antiochia e di Isabella di Lusignano (figlia di Ugo I di Cipro), dal 1261 tenne la reggenza di Cipro per conto di Ugo II di Cipro, dopo che l'aveva esercitata la parente Piacenza d'Antiochia, moglie di Enrico I di Cipro, predecessore di Ugo. Nel 1264 si sposò con Isabella di Ibelin (1241 - 1324, da non confondere con l'omonima moglie di Ugo II). Quando poi nel 1267 il giovanissimo re cipriota, appena 15enne, morì improvvisamente, Ugo, dato che il predecessore era morto senza figli e che lui era il parente più prossimo, fu acclamato nel 1268 a Nicosia re di Cipro con il nome di Ugo III, aggiungendo al suo cognome originario quello dei Lusignano, dando una formale continuità alla dinastia.
Dopo che il legittimo titolare della corona del Regno di Gerusalemme, Corradino di Svevia, morì decapitato il 29 ottobre del 1268, da Carlo I d'Angiò, dopo la battaglia di Tagliacozzo, i diritti ereditari passarono proprio a Ugo III di Cipro, in quanto parente prossimo del decapitato monarca, sebbene proprio lo stesso Carlo d'Angiò vantò diritti sul regno gerosolomitano. Quindi, nella prima metà del 1269 Ugo III, recatosi in Terrasanta per reclamare il trono, fu incoronato a Tiro re di Gerusalemme dal patriarca latino di Gerusalemme, Guglielmo II. Il Regno di Gerusalemme era però tale solo di nome, poiché la Città Santa era ormai perduta, e il suo territorio si riduceva alla città di San Giovanni d'Acri (divenuta capitale) e a poche altre piazzeforti crociate, costantemente minacciato dall'espansione islamica dall'Egitto e dalla Siria. Prontamente Ugo, divenuto re di Cipro e di Gerusalemme, concorse a contenere la grande offensiva scatenata dal sultano mamelucco Baibars in Siria, ma nel 1276 il sovrano abbandonò la Terrasanta per i continui torbidi interni. Ritornato poco tempo dopo, morì infine a Tiro il 24 marzo 1284, a soli 49 anni, lasciando le corone di Cipro e Gerusalemme al figlio maggiore Giovanni I.

Matrimonio e figli
Da Isabella d'Ibelin (1241-1324) ebbe i seguenti figli:
Giovanni I, Re di Cipro;
Boemondo;
Enrico II, Re di Cipro;
Amalrico, padre del Re Costantino IV d'Armenia;
Maria, moglie del Re d'Aragona Giacomo II;
Aimery;
Guido, padre del Re Ugo IV;
Margherita, moglie del Re Teodoro III d'Armenia;
Alice;
Helvis, moglie di Raimondo Rupeno;
Isabella, moglie del Re Oscin d'Armenia.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_III_di_Cipro
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Giovanni I di Cipro

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Giovanni I di Cipro, noto anche come Giovanni II di Gerusalemme (1259 – 20 maggio 1285), è stato un sovrano cipriota.
Figlio maggiore di Ugo III di Cipro e di Isabella di Ibelin, fu nominato Re di Cipro alla morte del padre, il 24 marzo 1284: dal padre ricevette anche la corona titolare di Gerusalemme che assunse con il nome di Giovanni II. Tale sovranità fu duramente contestata da Carlo I d'Angiò che reclamò per se la sovranità sul Regno Crociato. Il suo fu un regno breve e di nessuna importanza: morì infatti il 20 maggio 1285 senza essersi sposato e senza aver avuto figli, pertanto gli succedette il fratello Enrico II in entrambi i titoli. Venne sepolto a Nicosia nella chiesa di San Demetrio, o secondo altri, in quella dedicata a Santa Sofia. Secondo alcuni storici è molto probabile che Giovanni fu avvelenato in una congiura guidata proprio dal suo successore Enrico e dagli altri fratelli.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_I_di_Cipro
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Enrico II di Cipro

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Enrico II di Cipro - Lusignano (1271 – 31 agosto 1324) fu re di Cipro e di Gerusalemme, terzo esponente della dinastia degli Antiochia - Lusignano, che avrebbe governato su Cipro fino al 1489.

Biografia
Figlio di Ugo III di Cipro e di Isabella di Ibelin, appartenente ad una nobile famiglia franca della Palestina, dopo la morte del padre, avvenuta il 24 marzo 1284, sul trono di Cipro salì il fratello maggiore Giovanni I, che però regnò appena un anno. Morì infatti il 20 maggio 1285, molto probabilmente avvelenato dalla cerchia che gravitava intorno al giovane Enrico, allora quattordicenne, che fu incoronato re di Cipro e di Gerusalemme con il nome di Enrico II di Gerusalemme.

Di salute cagionevole e privo di ogni iniziativa, il giovane monarca fu sempre in balia delle fazioni di corte e fu scarsamente presente in politica interna ed estera. L'esempio più vistoso fu in occasione dell'assedio di San Giovanni d'Acri, capitale del Regno di Gerusalemme, condotto dal 5 aprile al 18 maggio 1291, ad opera del sultano dei Mamelucchi di Egitto, Al-Ashraf-Kalil. Questi, in seguito al massacro di alcuni mercanti musulmani di Acri, perpetrato da alcuni pellegrini incitati da vescovi e predicatori, decise di muovere guerra all'ultimo baluardo del dominio crociato in Oriente. Il sultano dunque si presentò, il 5 aprile 1291, con 160.000 fanti e 60.000 cavalieri davanti le mura della città, la cui guarnigione, comandata dal fratello del re cipriota, il principe Amalrico II di Tiro, era composta da 14.000 fanti, 700 cavalieri e 1300 sergenti appiedati. I musulmani appostarono quattro enormi macchine d'assedio ai tre dei quattro lati delle mura cittadine, difese, sul lato nord, da Templari e Ospitalieri, su quello sud-occidentale dai Cavalieri teutonici, insieme a soldati francesi e inglesi, e su quello orientale da cavalieri siriani e ciprioti. Le macchine d'assedio nemiche iniziarono a borbardare le mura della città con enormi massi, finché, il 15 aprile, il Maestro del Tempio, Guglielmo di Beaujeu, tentò una sortita notturna contro il campo nemico, ma la reazione musulmana fu talmente rapida che dovette precipitosamente tornare in città. In qualità di re di Gerusalemme, Enrico II si mise in viaggio per la città assediata, sbarcandovi il 4 maggio, con un contingente di 500 fanti e 200 cavalieri, tentando di risolvere la questione in maniera diplomatica. Inviò pertanto degli ambasciatori al sultano Al-Ashraf, che però li rimandò indietro; allora il sovrano crociato preferì rientrare a Cipro, lasciando comunque i suoi uomini sul posto per rafforzare la guarnigione. Purtroppo questa mossa non bastò: il 15 maggio crollò la Torre Nuova, e anche se i crociati riuscirono a colmare di detriti il varco creatosi, tre giorni dopo le truppe mamelucche riuscirono in seguito ad un assalto, durante il quale morì lo stesso Beaujeu, a penetrare in città attraverso Porta Sant'Antonio. Il loro arrivo scatenò il panico tra gli abitanti, che si diedero alla fuga verso il porto, sperandosi di potersi imbarcare per Cipro, ma molti battelli, stracarichi di persone, affondarono. Fu in questo modo che morì anche il patriarca latino di Gerusalemme, Nicola di Hannappes. Un gruppo di irriducibili, guidati dal maresciallo dei Templari Pietro de Sevrey, riuscì tuttavia a resistere ancora 10 giorni presso la cupola di Acri, finché, il 28 maggio, furono completamente sterminati.

La caduta della città di Acri fu una perdita gravissima per i crociati, che videro progressivamente sottrarsi tutte le piazzeforti rimaste in Siria: Tiro, Sidone, Beirut, Tortosa. L'ultimo baluardo cristiano a cadere fu l'isoletta di Ruad, difesa dai Templari, che capitolarono solo nei primi anni del Trecento. Tuttavia i Lusignano, nonostante la scomparsa del Regno crociato, mantennero formalmente il titolo di re di Gerusalemme fino all'estinzione della dinastia, quando passò, per via matrimoniale, ai duchi di Savoia, poi Re di Sardegna e infine Re d'Italia. La perdita di Acri indebolì gravemente il prestigio di Enrico II, il quale, accusato di non averla saputa difendere adeguatamente, nel 1306 fu spodestato dal fratello Amalrico II di Tiro, che si proclamò governatore di Cipro ed esiliò Enrico presso il re della Cilicia armena, Leone IV d'Armenia, che era suo genero. Qui rimase fino al 1310, quando, morto Amalrico, rientrò nel suo regno, accolto trionfalmente dalla popolazione.
Per rafforzare la sua posizione, sposò, il 16 ottobre 1317 la principessa aragonese Costanza, figlia del re Federico III d'Aragona, nella cattedrale di Santa Sofia a Nicosia. Da allora Enrico II regnò per altri sette anni, finché morì il 31 agosto 1324, a 43 anni; non avendo avuto figli, sul trono salì il nipote Ugo IV di Cipro, figlio di suo fratello Guido, che regnò per ben 34 anni.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_II_di_Cipro
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