Cavalieri templari

L'Ordine del Santo Sepolcro, Templari, Ospitalieri, Cavalieri Teutonici, San Giacomo
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MONACI CON LICENZA DI UCCIDERE

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"Articolo estrapolato dalla rivista FOCUS - luglio 2005"

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La dieta dei Templari

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La dieta dei Templari: ecco perché vivevano 30 anni più degli altri

Il regime alimentare era un obbligo per i cavalieri del Basso Medioevo. Alcuni vissero fino a 70 anni. Pesce e legumi alla base dei loro pasti. La carne non più di tre volte alla settimana.
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In un’epoca storica come il Basso Medioevo in cui l’aspettativa di vita oscillava tra i 25 e i 40 anni, i rappresentanti dell’ordine dei cavalieri Templari raggiungevano di frequente il doppio dell’età e non di rado superavano i 70 anni. Ne è un esempio Jacques de Molay, l’ultimo Maestro dell’ordine, il quale spirò alla veneranda età di 71 anni condannato al rogo, quindi non per cause naturali.

È quanto emerge dai documenti storici relativi all’epoca compresa tra l’XI e il XIV secolo, che portano a immaginare i Templari come agli ultracentenari di quel tempo. «È evidente che c’era una peculiarità nel loro stile di vita che li portava a vivere più a lungo degli altri, riconducibile in primo luogo alla loro alimentazione», sottolinea Francesco Franceschi, direttore del reparto di medicina d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma, che ha firmato una ricerca dal titolo «The diet of Templar Knights: Their secret to longevity?», da poco apparsa sulla rivista scientifica internazionale Digestive and Liver Disease.

PESCE E MOLTI LEGUMI
«I rappresentanti dell’ordine dei Templari – spiega Franceschi – seguivano uno stile di vita sancito dalla “regola templare latina”, che includeva capitoli riguardanti l’alimentazione e l’igiene a tavola. Riguardo all’alimentazione – prosegue il professore – una regola vietava loro di mangiare carne per più di tre volte alla settimana. Questa era sostituita con pesce, verdure e soprattutto legumi, che rappresentano i più potenti prebiotici presenti in natura e il nutrimento ottimale dei batteri buoni che compongono la flora intestinale», avverte il professore.

Rispetto all’alimentazione classica del tempo, prevalentemente a base di carne (specialmente per le classi agiate), i Templari prediligevano quindi un modo di mangiare a ridotto contenuto di grassi, che allontanava il rischio di tumori del tratto digestivo e di sindrome metabolica, che da sempre costituisce un terreno fertile per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e tumori.

IGIENE E QUALITÀ IN TAVOLA
Anche l’igiene in tavola aveva la sua importanza. I rappresentanti dell’Ordine dei Templari nutrivano infatti attenzioni particolari alla pulizia e alla qualità degli alimenti: mangiavano solo in refettori curati e su tovaglie pulite, avevano l’obbligo di lavarsi le mani prima di mangiare e vietavano a chi faceva lavori manuali – ad esempio ai maniscalchi o ai contadini – di servire il cibo in tavola, in modo da mantenere la giusta igiene durante i pasti.

Il cibo consumato era inoltre sottoposto a stretti controlli che interessavano tutta la filiera, così che venivano portati in tavola alimenti di buona qualità e privi di potenziali rischi di trasmissione di malattie virali o parassitarie. Inoltre, sottolinea Franceschi: «I Templari furono i precursori della piscicoltura e quindi allevavano il pesce che mangiavano. In più era vietato loro il consumo di cacciagione, mentre la carne e altri prodotti che mangiavano provenivano esclusivamente dall’Europa e quindi erano più sicuri e di qualità».

ALCOL «DILUITO»
Dai documenti storici traspare che anche il loro modo di bere era migliore. In sostituzione al vino classico, ad esempio, gli appartenenti all’ordine preferivano il vino di palma a cui veniva aggiunta polpa di canapa e aloe vera. «Questo tipo di vino, presente specialmente in Terra Santa, è caratterizzato da un basso grado alcolico e oggi sappiamo che il basso contenuto di alcol ha una proprietà antiaggregante piastrinica del tutto simile a quella della cardioaspirina. Lo stesso vino di palma serviva poi a liberare l’acqua da parassiti e agenti patogeni» spiega Franceschi.

L’acqua inoltre era spesso insaporita con agrumi, che oltre a disinfettarla fornivano vitamina C e licopene, elementi utili sul piano metabolico e nella prevenzione di numerose patologie. «In conclusione – afferma Franceschi – la dieta e le abitudini di vita potrebbero essere la spiegazione per la straordinaria longevità dei Templari: se questo è il caso, il motto “imparare dal passato” non è mai stato così appropriato».


di STEFANO MASSARELLI
http://www.lastampa.it/2016/03/30/scien ... agina.html
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Le Commanderie

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La Commanderia era un monastero dove vivevano i fratelli dell’Ordine in Occidente. Serviva come base arretrata per finanziare le attività dell’Ordine in Oriente e garantire la formazione ed il reclutamento militare e spirituale dei Fratelli dell'Ordine. Una Commanderia nasceva dalle donazioni di terre e di case, infatti la maggior parte dei beni di proprietà dell'Ordine del Tempio veniva da donazioni o lasciti.

Nei primi anni della creazione, le donazioni terra permisero all’Ordine di stabilirsi ovunque in Europa. Poi ci furono tre grandi ondate di donazioni (1130-1140, 1180-1190 e 1210-1220). In primo luogo coloro che entravano nell’Ordine spesso donavano parte delle loro proprietà, poi altre donazioni provenivano da tutte le categorie sociali, Re e laici. Ad esempio il Re Enrico II d'Inghilterra donò all’Ordine del Tempio la casa-forte di Sainte-Vaubourg ed diritto di passaggio sulla Senna a Val-de-la-Haye in Normandia.

Anche se le donazioni erano principalmente composte da proprietà o dal reddito della terra, le donazioni delle rendite commerciali o di denaro non erano trascurabili.

Le donazioni potevano essere di tre tipi:
donazione “pro anima”: poteva essere un’importante donazione che spesso portava alla creazione di una Commanderia. La motivazione del donatore era quella di invocare la sua salvezza o la remissione dei suoi peccati;
donazione “in extremis”: questo tipo di donazione era fatta in gran parte dai pellegrini come precauzione. Spesso facevano questa domazione prima di partire per la Terra Santa. Alcune di queste donazioni furono rapidamente sostituite dalla volontà testamentaria;
donazione remunerativa: il donatore agiva al fine di ricevere in cambio un altro dono. Non era una vendita, ma piuttosto una “donazione” della nuda proprietà, consentendo al donatore di mantenere l’usufrutto. Non era raro, comunque, che alcuni conflitti tra l’Ordine e gli eredi; in tali casi le controversie venivano risolte spesso attraverso la giustizia.

Dopo aver ricevuto questi doni, non restava all’Ordine del Tempio che organizzare e raccogliere tutto in un insieme coerente. Per fare questo, i Templari procedevano a degli scambi o vendite al fine di strutturare le loro Commanderie per massimizzare il profitto che ne potrva essere ricavato.

In sostanza, tutti i paesi dell’Occidente cristiano del medioevo c’erano insediamenti dell'Ordine del Tempio. Così, ci sono state Commanderie Templari in Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Scozia, Irlanda, Polonia, Ungheria, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi. Allo stesso modo ci sono state Cpmmanderie in Oriente.

Secondo lo storico francese Georges Bordonove, possiamo stimare il numero di Commanderie Templari in Francia a 70.060. Alcune Commanderie sono state totalmente distrutte e non esistono più se non solo allo stato archeologico, come è ad esempio il caso della Commanderia di Payns, nelfeudo del fondatore dell'ordine.

In Francia, tre Commanderie sono aperte al pubblico: a nord, la Commanderia di Coulommiers, nella regione centrale la Commanderia di Arville ed al sud la Commanderia di Couvertoirade.
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