Principato di Galizia e Volinia

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Sotto il regno di Danilo, la Galizia-Volinia divenne uno degli stati più potenti dell'Europa centro-orientale. La letteratura fiorì: l'opera che lo testimonia, la più importante del suo tempo, è la cronaca di Galizia e Volinia. La popolazione aumentò e la crescita demografica fu anche dovuta a tedeschi da ovest e armeni da sud che vennero ad abitare nella regione. Il commercio si sviluppò grazie alle rotte commerciali che collegavano il Mar Nero con la Polonia, la Germania e il bacino del Baltico. Le principali città erano centri importanti dal punto di vista economico e culturale: vanno sicuramente ricordate Leopoli (dove la corte reale sarebbe stata successivamente spostata dal figlio di Danilo), Volodymyr-Volyns'kyj, Galič, Kholm (capitale di Danilo), Przemyśl, Drohiczyn e Terebovlja. La Galizia-Volinia divenne influente a tal punto che nel 1252 Danilo fu in grado di far sposare suo figlio Romano con Gertrude di Babenberg, l'erede del ducato austriaco, nella vana speranza di assicurarlo per la sua famiglia. Un altro figlio, Švarnas, sposò una figlia di Mindaugas, il primo storico re della Lituania, e governò brevemente il Granducato dal 1267 al 1269. Al culmine della sua espansione, lo stato galiziano-voliniano comprendeva non solo le terre della Rus' sud-occidentale, tra cui la Rutenia Rossa e la Rutenia Nera, ma pure i territori abitati dai Brodnici, una popolazione che viveva sul Mar Nero.

Dopo la morte di Danilo nel 1264, gli successe suo figlio Lev, che trasferì la capitale a Leopoli nel 1272 e per un certo periodo preservò il prestigio acquisito della Galizia-Volinia. A differenza di suo padre, che preferì seguire i politici occidentali, Lev operò a stretto contatto con i mongoli, in particolare coltivando una stretta alleanza con il tataro khan Nogai. Insieme ai suoi alleati mongoli, invase la Polonia. Tuttavia, sebbene le sue truppe saccheggiassero il territorio fino ad ovest di Racibórz, trasferendo molti prigionieri e molto bottino in Galizia, Lev alla fine non sottrasse stabilmente molto territorio alla Polonia. Tentò anche, senza successo, di stabilire il dominio della sua famiglia sulla Lituania. Poco dopo che suo fratello Švarnas salì al trono lituano nel 1267, fece uccidere l'ex sovrano lituano Vaišvilkas, poiché geloso che il potere non era stato ceduto anche a lui. In seguito alla perdita del trono di Švarnas nel 1269, Lev entrò in guerra con la Lituania. Dal 1274 al 1276, combatté una guerra con il nuovo Granduca lituano Traidenis, ma ne uscì sconfitto e la Lituania acquisì tutta la Rutenia Nera, incluso il centro principale Navahrudak. Nel 1279, Lev si alleò con il re Venceslao II di Boemia e invase la Polonia: le sue intenzioni erano quelle di espugnare Cracovia e, ancora una volta, fallì nei suoi piani nel 1280. Nello stesso anno, Lev riportò invece successi a scapito dell'Ungheria e annesse parte della Transcarpazia, compresa la città di Mukačevo. Nel 1292 fu in grado di battere la Polonia e annesse Lublino e il circondario al territorio della Galizia-Volinia.
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