Courtrai, 11 luglio 1302

Campagne militari, guerre e battaglie
Rispondi
Avatar utente
Veldriss
"IL CREATORE"
"IL CREATORE"
Messaggi: 5351
Iscritto il: 21 ottobre 2008, 10:55
Località: Sovere (BG)
Contatta:

Courtrai, 11 luglio 1302

Messaggio da leggere da Veldriss »

LA PRIMA SCONFITTA DELLA CAVALLERIA FEUDALE
Courtrai, 11 luglio 1302
di Nicola Zotti http://www.warfare.it

Immagine

Centinaia di speroni d’oro: il premio che i cavalieri vincevano ai tornei.

Centinaia di speroni d’oro strappati dai talloni di altrettanti cadaveri di nobili francesi, raccolti dai fiamminghi e devotamente deposti nella cattedrale della Vergine a Courtrai: non poteva esserci segno simbolico più forte di questo per celebrare la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era.

I “comunes” delle Fiandre all’inizio del XIV secolo erano soggetti da due anni a Filippo IV il Bello re di Francia, lo stesso che sarà responsabile dello “schiaffo di Anagni” a Bonifacio VIII e della distruzione dell’ordine dei Templari, e che aveva anche imprigionato il conte delle Fiandre, Guido di Dampierre, sostituendolo con un proprio governatore.

L’intrusione francese negli affari dei fiamminghi era intollerabile e ancora più insostenibile erano il peso e le prepotenze del grande esercito di occupazione che Filippo aveva inviato per affermare con la forza la propria sovranità sulla ricca regione e sulle tasse che intendeva riscuotere.

I cittadini di Bruges furono i primi a ribellarsi, massacrando la guarnigione francese all’alba del 18 maggio del 1302.

La vendetta del re di Francia non si sarebbe fatta attendere e sarebbe stata terribile, ma le altre città delle Fiandre non abbandonarono Bruges al suo destino, e si unirono a lei preparandosi a resistere. In tutto raccolsero forse 11.000 uomini, alcuni armati di picche, chiamate in fiammingo "Geldon", altri, forse la maggioranza, di una mazza di legno sormontata da un rinforzo cilindrico in ferro e da un lungo spuntone, per colpire di botta e di punta: nei resoconti francesi è chiamata Goedendag.

Immagine
Dettaglio della Cassapanca di Courtrai che mostra i fiamminghi armati di Geldon (all'estremità) e Goedendag (al centro della formazione)

L’esercito fiammingo attese i francesi a Courtrai, l’attuale Kortrijk in Belgio.

La posizione di Courtrai era ben scelta perché era il passaggio obbligato verso Bruges, ma una battaglia in quel luogo era anche pericolosa dato che due fiumi chiudevano a Nord e a Ovest il campo di battaglia e combattere spalle ad un fiume significava non potersi ritirare in caso di sconfitta e quindi morte certa. Due altri fiumi minori a Sud e a Est, o trincee inondate d’acqua scavate appositamente dai fiamminghi secondo i resoconti francesi, completavano il quadrilatero entro il quale le fanterie fiamminghe avrebbero atteso la carica della cavalleria di Francia: forse 3.000 cavalieri, il fior fiore della nobiltà, appoggiati da 4-5.000 fanti. Era opinione comune che un cavaliere valesse 10 fanti, per cui la superiorità qualitativa francese appariva incolmabile.

Il comandante francese, Roberto d’Artois, fu comunque prudente. Inviò esploratori e pagò spie per conoscere il terreno e l’ubicazione dei canali scavati dai fiamminghi e solo 3 giorni dopo essere arrivato a Courtrai si sentì pronto ad attaccare.

Le sue fanterie mossero fino al limitare dei canali dietro i quali in una formazione ad L si erano disposti i fiamminghi. Iniziò uno scambio inconcludente di verrettoni di balestra. La fanteria francese forse non provò neppure superare i canali per non trovarsi a tu per tu con i fiamminghi senza l’appoggio della cavalleria, e indietreggiò. La decisone era riservata ai cavalieri.

Questi avanzarono ordinatamente, superarono indenni i canali e caricarono come per secoli la cavalleria aveva caricato. Ma il risultato non fu quello dei secoli precedenti. I fiamminghi, decisi a vivere liberi o a morire non si sbandarono, mantennero coesione, ressero l’urto: fermarono la carica con le picche e abbatterono uomini e cavalli a colpi di goedendag.

Lentamente spinsero i cavalieri sempre più indietro, fino ai canali, che i loro cavalli non potevano superare indietreggiando. La momentanea sconfitta si trasformò allora in una strage: persero la vita assieme allo stesso Roberto di Artois la metà dei cavalieri e quelli che sopravvissero furono inseguiti per oltre 10 chilometri.

I cadaveri furono spogliati di tutto e tra i 500 e i 700 speroni d’oro, ambito premio di tornei cavallereschi, furono il tangibile ringraziamento che i fiamminghi offrirono alla Vergine per una vittoria che loro stessi non potevano che ritenere miracolosa.

Ma non lo era stata. La battaglia di Courtrai è solo il primo episodio di una rivoluzione tattica.
Rispondi