Cavalieri templari

L'Ordine del Santo Sepolcro, Templari, Ospitalieri, Cavalieri Teutonici, San Giacomo
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Veldriss
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Cavalieri templari

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Quello dei "Pauperes commilitones Christi templique Salomonis" (Poveri Compagni d'armi di Cristo e del Tempio di Salomone), meglio noti come Cavalieri templari o semplicemente Templari, fu uno dei primi[1] e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani e medievali.
L'origine di quest'ordine risale agli anni 1118-1120, successivi alla prima crociata (1096), quando la maggior parte dei cavalieri era tornata in Europa e le esigue milizie cristiane rimaste erano arroccate nei pochi centri abitati. Le strade della Terrasanta erano quindi infestate da predoni e Ugo di Payns, originario dell'omonima cittadina francese della Champagne, insieme al suo compagno d'armi Goffredo di Saint-Omer e ad alcuni altri cavalieri, fondarono il nucleo originario dei templari, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che visitavano Gerusalemme dopo la sua conquista. L'ordine venne ufficializzato il 29 marzo 1139 dalla bolla Omne Datum Optimum di Innocenzo II e definitivamente dissolto tra il 1312 e il 1314 dopo un drammatico processo.
Accanto alla croce rossa in campo bianco, fra i simboli dei templari c'era il beauceant.

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Il sigillo dei cavalieri: i due cavalieri sono stati interpretati come simbolo di povertà o della dualità del monaco/soldato.

I templari nascono come ordine monastico-militare; la loro struttura trae ispirazione dall'ordine cistercense e trae sostegno dalla figura più rappresentativa che proprio in quegli anni di fondazione caratterizzava la cultura europea, il predicatore e teologo Bernardo di Chiaravalle (poi santo). Oltre i tre classici voti degli ordini monastici - povertà, obbedienza e castità - adottarono la regola benedettina e cistercense. Bernardo, che quasi subito divenne loro convinto sostenitore, nel suo De laude novae militiae indica ai cavalieri le attività da svolgere in tempo di pace e di guerra, l'alimentazione da seguire, l'abbigliamento da indossare nelle varie circostanze per ciascuna categoria di fratelli. I cavalieri ad esempio adottarono la veste bianca dei cistercensi sormontata da una croce rossa. Venivano reclutati soprattutto tra i giovani della nobiltà, desiderosi di impegnarsi nella difesa della cristianità in Medio Oriente. L'ordine militare così formato aveva una gerarchia assai rigida. I suoi membri, come in ogni ordine monastico, facevano voto di castità, obbedienza e povertà, lasciando all'ordine tutte le loro proprietà ed eredità.
La presenza dei templari sul territorio era assicurata dalle diverse sedi templari: le Precettorie, le Mansioni e le case fortezza o capitanerie (queste ultime due meno importanti delle precettorie), largamente autonome dal punto di vista gestionale. Nelle grandi capitali (Parigi, Londra, Roma e altre) vi erano, invece, le Case e ognuna di esse aveva il controllo di una delle sette grandi province dall'Inghilterra alle coste dalmate in cui i templari avevano diviso la loro organizzazione monastica. Al massimo del loro fulgore arrivarono presumibilmente ad avere centinaia di sedi distribuite capillarmente in tutta Europa e Medio Oriente, il che indica la loro notevole influenza economica e politica nel periodo delle Crociate.
La crescita dell'Ordine fu ulteriormente accentuata dal favore del papa Innocenzo II, che aveva concesso all'Ordine la totale indipendenza dal potere temporale, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre al privilegio di rendere conto solo al pontefice in persona e di esigere le decime.

Vi erano quattro divisioni di confratelli nei templari:
cavalieri, equipaggiati come cavalleria pesante
sergenti, equipaggiati come cavalleria leggera, provenienti da classi sociali più umili dei cavalieri
fattori, che amministravano le proprietà dell'Ordine
cappellani, che erano ordinati sacerdoti e curavano le esigenze spirituali dell'Ordine.

Qualunque cavaliere, in ogni caso, al momento della sua investitura faceva voto di castità, obbedienza e povertà.
Ciascun cavaliere aveva sempre due o tre sergenti che lo accompagnavano in battaglia e un gruppo di sei o sette scudieri per assisterlo sia in tempo di pace che di guerra. Alcuni confratelli si occupavano esclusivamente di attività bancarie, in quanto l'Ordine trattava frequentemente le merci preziose dei partecipanti alle Crociate. La maggioranza dei Cavalieri templari si dedicava tuttavia alle manovre militari. I templari usavano le loro ricchezze per costruire numerose fortificazioni in tutta la Terra Santa ed erano probabilmente le unità da combattimento meglio addestrate e disciplinate del loro tempo. Alcuni li considerano precursori dei moderni corpi speciali o unità d'élite.
Il maggiore influsso dei templari non fu comunque di tipo militare, quanto piuttosto di tipo culturale ed economico, sotto il profilo della diffusione di strumenti economico-finanziari, con la distribuzione del reddito attraverso la creazione di posti di lavoro: con le abbazie ed i loro terreni agricoli, con la costruzione delle cattedrali, l'ordine portò lavoro, reddito e sviluppo in molte parti d'Europa, attraverso una estesa rete di succursali.

Origini

« Nello stesso anno (1118), alcuni nobili cavalieri, pieni di devozione per Dio, religiosi e timorati di Dio, rimettendosi nelle mani del signore patriarca per servire Cristo, professarono di voler vivere perpetuamente secondo le consuetudini delle regole dei canonici, osservando la castità e l'obbedienza e rifiutando ogni proprietà. Tra loro i primi e i principali furono questi due uomini venerabili, Ugo di Payens e Goffredo di Saint-Omer... »
(Guglielmo di Tiro, Historia rerum in partibus transmarinis gestarum)
In queste righe, scritte alla fine del XII secolo, Guglielmo di Tiro narra i primi anni dei pauperes milites Christi. La sua Historia, però, compilata successivamente alla fondazione della Nova Militia e durante il regno di Amalrico I di Gerusalemme (1162-1174), come quella di Giacomo di Vitry, vescovo di San Giovanni d'Acri (Historia orientalis seu Hierosolymitani scritta nel XIII secolo) non conobbe gli anni in cui i primi cristiani giunsero in Outremer per la riconquista della Terrasanta e non vide la nascita di quegli Ordini che tanti onori meritarono sul campo.
La mancanza di documenti dell'epoca rende impossibile l'esatta ricostruzione dei primi anni dell'Ordine del Tempio, così come il numero esatto dei cavalieri che vi aderirono, e dunque è solo possibile impostare la ricerca attraverso ipotesi e supposizioni, basate sui diversi documenti successivi. La tradizione parla di nove cavalieri (Nove uomini aderirono a questo patto santo e servirono per nove anni in abiti laici che i credenti avevano dato loro in elemosina.), ma tale numero avrebbe un significato soprattutto allegorico.
Uno dei pochi documenti coevi all'epoca di fondazione fu il testo della regola dei templari, conosciuto come regola primitiva, approvato nel 1128 con il Concilio di Troyes e volgarizzato in antico-francese fra il 1139 e il 1148. Un testo che, seppur diffuso dagli stessi templari, poco aiuta ad identificare con esattezza i momenti della fondazione. Il terzo articolo di questa regola si riferisce al 1119 come anno di nascita dell'Ordine:
« ...pertanto, in letizia e fratellanza, su richiesta del maestro Ugo de Payns, dal quale fu fondata, per grazia dello Spirito Santo, la nostra congregazione, convenimmo a Troyes da diverse province al di là delle montagne, nel giorno di S. Ilario, nell'anno 1128 dall'incarnazione di Cristo, essendo trascorsi nove anni dalla fondazione del suddetto Ordine. »
(Regola dei Templari)

Alcuni studiosi, comunque, propendono per la data del 1118. Sarebbe stato in quell'anno che il re Baldovino II di Gerusalemme avrebbe dato, secondo Giacomo di Vitry nel suo Historia orientalis seu Hierosolymitana, ai "poveri cavalieri di Cristo" alcuni locali del palazzo reale, situato in prossimità del Tempio di Salomone, dal quale l'ordine prese il nome. Gli anni più probabili vanno dunque dal 1118 al 1120.
La scarsa disponibilità di documenti non esime gli studiosi dal tracciare, comunque, una storia della sua fondazione, stando a testimonianze e scritti successivi, e alle motivazioni che spinsero alcuni cavalieri ad abbandonare gli agi di corte e ad abbracciare la povertà. Alla fine del 1099 - dopo che all'appello di Papa Urbano II nel concilio di Clermont, al grido "Deus lo volt", i cristiani riconquistarono la Terra Santa in mano agli infedeli - si presentò il problema di come difendere i luoghi santi e quei pellegrini che ivi giungevano da tutta Europa. Nacquero così i diversi Ordini religiosi. Il primo Ordine fu quello dell' Ordine dei canonici del Santo Sepolcro, fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione. Successivamente vennero a costituirsi quello di San Giovanni dell'Ospedale, di Santa Maria di Gerusalemme o dei Teutonici e quello del Tempio.
L'Ordine, in ogni caso, assunse reale importanza solo a partire dal 1126, con l'ingresso del conte Ugo di Champagne, quando iniziarono a pervenire donazioni e lasciti.

Il primo sigillo del nuovo Ordine rappresentava da una parte la Cupola della Roccia e dall'altra due cavalieri su un cavallo. Nel 1120, dinanzi al patriarca di Gerusalemme Guermondo di Picquigny, pronunciarono i voti monastici, castità, povertà e obbedienza, a cui ne aggiunsero un quarto, "inusuale" per quei tempi e benedetto dalla Chiesa: la lotta armata senza quartiere agli infedeli. La loro costituzione fu sancita nel Concilio di Troyes nel 1128 e sostenuta da Bernardo di Chiaravalle con la sua De laude novae militiae.

La crescita dell'Ordine

Da allora, per oltre due secoli, i Cavalieri templari, grazie anche ai concili loro favorevoli (Concilio Pisano, 1135 e Lateranense II, 1139), acquisirono - attraverso lasciti, donazioni e altre forme di liberalità laiche ed ecclesiastiche - terre, castelli, casali in quantità tali da farli diventare l'Ordine più potente, dunque "invidiato" e temuto, dell'epoca. Essi avviarono con meticolosità e professionalità la loro organizzazione nell'intero Occidente, trasformandolo in un gran magazzino per l'approvvigionamento dell'Oltremare, costituendo in tutti gli stati d'Europa loro insediamenti agricoli, economici e politici.
L'Ordine approdò anche nel Regno di Sicilia e vi si diffuse in epoca normanna, successivamente al 1139, anno in cui fu raggiunta la pace tra Ruggero II d'Altavilla (fedele alla causa di Anacleto II) ed Innocenzo II. La Puglia fu la regione italiana che prima fra le altre accolse le domus gerosolimitane rosso-crociate grazie all'importanza strategica e commerciale dei suoi porti e delle sue città. Tutto il Meridione d'Italia venne compreso inizialmente nella provincia templare d'Apulia e, solo in epoca sveva, indicato quale provincia d'Apulia e Sicilia. Tra le prime fondazioni dell'ordine, oltre quella di Trani, va ricordata la casa di Molfetta (documentata nel 1148), Minervino Murge (documentata con un atto di proprietà, infatti, qui un gruppo di templari acquistò dei terreni coltivabili), Barletta (1169), Matera (1170), Brindisi (1169) con possedimenti nel leccese, Bari, Andria, Foggia (nel periodo di transizione normanno-svevo), Troia (anteriore al 1190), Salpi (documentata nel 1196) e Monopoli (documentata nel 1292). Tra le sedi più importanti, va menzionata la Casa templare di Barletta, che ricoprì il ruolo di Casa Provinciale sino al processo del 1312.
Essi si affermarono in combattimento come nella conduzione e nell'organizzazione agricola. Le aziende agrarie del Tempio si chiamavano casali, grange, masserie. I casali della Puglia talora ricordavano le fattorie fortificate d'Outremer. I templari davano da lavorare le loro terre a concessionari (conductores); ma, dove il personale delle commende rurali era più numeroso, essi coltivavano direttamente il suolo. In tal caso, secondo il modello cistercense, si ricorreva al lavoro dei campi ai membri più umili dell'Ordine, quando non addirittura alla manodopera servile, rappresentata dai contadini Saraceni del regno di Sicilia o di Siria. L'allevamento del bestiame da carne, da latte, da lana e da lavoro costituiva una voce primaria nel bilancio del Tempio: le fertili campagne della Puglia offrivano ricchi pascoli alle mandrie di buoi e bufali di proprietà dei templari, mentre in Toscana le loro greggi di pecore praticavano la transumanza; allevamenti di suini nei boschi del Tempio erano infine segnalati in Piemonte, come in Sicilia. Le colture più diffuse erano quelle dei cereali, della vite, dei legumi. Generalmente in Italia la produzione agricola dell'Ordine serviva al consumo interno, le eccedenze erano destinate alla vendita e parte del ricavato veniva versato al tesoro centrale sotto forma di responsiones; ma è soprattutto dai porti della Puglia che nella seconda metà del Duecento salpavano navi cariche di cereali e legumi, per andare a rifornire le case dei templari in Siria, rese sempre più dipendenti dalle occidentali sotto l'aspetto alimentare a causa della progressiva perdita di territori e aree coltivabili a vantaggio dei Saraceni. Dopo la catastrofe del 1291 divenne Cipro la destinazione delle vettovaglie pugliesi.
Oltre che in Palestina, l'Ordine combatté successivamente anche nella Reconquista di Spagna e Portogallo, guadagnandosi estesi possedimenti e numerosi castelli lungo le frontiere tra le terre cattoliche e quelle musulmane. Arrivarono ad ereditare, insieme con gli altri Ordini militari, il Regno d'Aragona, che però rifiutarono dopo lunghe trattative.
Il nome con cui sono popolari allude al loro storico quartier generale nella Cupola della Roccia (Qubbat al-Sakhrā'), un santuario islamico in cima al Monte Moriah a Gerusalemme, che essi ribattezzarono Templum Domini (Tempio del Signore). La sommità è sacra ad ebrei e cristiani come Monte del Tempio così come ai musulmani, che usano il nome di Monte Majid (o al-Ḥaram al-Šarīf). I templari credevano erroneamente che la Cupola della Roccia costituisse i resti del biblico Tempio di Gerusalemme. Il Templum Domini con la sua pianta centrale divenne il modello per molte chiese edificate successivamente in Europa, come la Temple Church a Londra, ed era rappresentato in molti sigilli templari.
I templari erano identificabili per la loro sopravveste bianca, a cui in seguito si aggiunse una distinta croce rossa ricamata sulla spalla, che assunse infine grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, come si vede in molte rappresentazioni dei cavalieri crociati.

Attività bancarie

I templari entrarono nelle attività bancarie quasi per caso. Quando dei nuovi membri si univano all'ordine, generalmente donavano ad esso ingenti somme di denaro o proprietà, poiché tutti dovevano prendere il voto di povertà. Grazie anche ai vari privilegi papali, la potenza finanziaria dei Cavalieri fu assicurata dall'inizio. Poiché i templari mantenevano denaro contante in tutte le loro case e templi, fu nel 1135 che l'ordine cominciò a prestare soldi ai pellegrini spagnoli che desideravano viaggiare fino alla Terra Santa.
Il coinvolgimento dei Cavalieri nelle attività bancarie crebbe nel tempo verso una nuova base per il finanziamento, dato che fornivano anche servizi di intermediazione bancaria.
Sotto l'aspetto economico-finanziario, i templari rivestirono un ruolo così importante da arrivare a "prestare" agli stati occidentali ingenti somme di denaro e gestire perfino "le casse" di stati come la Francia.
Un'indicazione dei loro potenti legami politici è che il coinvolgimento dei templari nell'usura non portò a particolari controversie all'interno dell'ordine e nella Chiesa in generale. Il problema dell'interesse fu generalmente eluso grazie ai complicati tassi di cambio delle valute e grazie ad un accordo con cui i templari detenevano i diritti della produzione sulle proprietà ipotecate.
Le connessioni politiche dei templari e la consapevolezza della natura eminentemente cittadina e commerciale delle comunità d'oltremare portarono l'Ordine a raggiungere una posizione significativa di potenza, sia in Europa che in Terrasanta. Il loro successo attrasse la preoccupazione di molti altri Ordini, come pure della nobiltà e delle nascenti grandi monarchie europee, le quali a quel tempo cercavano di monopolizzare il controllo del denaro e delle banche, dopo un lungo periodo nel quale la società civile, specialmente la Chiesa ed i suoi ordini, aveva dominato le attività finanziarie. Le tenute dei templari erano estese sia in Europa che nel Medio Oriente e tra queste vi fu, per un certo periodo, l'intera isola di Cipro.

La caduta e la soppressione dell'Ordine

L'Ordine dopo la definitiva perdita di Acri e degli Stati Latini in Terra Santa nel 1291 si avviava al tramonto: la ragione fondamentale per la quale era nato, due secoli prima, era ormai venuta meno. Il suo scioglimento, tuttavia, non fu mosso per via ordinaria dalla Santa Chiesa, ma attraverso una serie di accuse infamanti esposte dal re di Francia Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare, riducendo nel contempo il potere della Chiesa.

Il 14 settembre 1307 il re inviò messaggi sigillati a tutti i balivi, siniscalchi e soldati del Regno ordinando l'arresto dei templari e la confisca dei loro beni, che vennero eseguite il venerdì 13 ottobre 1307. La mossa riuscì in quanto viene astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari di Francia; i cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati.
Le accuse che investirono il Tempio erano infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una misteriosa divinità pagana, il Bafometto O Banfometto, che in lingua occitana significa Maometto. Nelle carceri del re gli arrestati furono torturati finché non iniziarono ad ammettere l'eresia. Il 22 novembre 1307 il papa Clemente V, di fronte alle confessioni, con la bolla Pastoralis præminentiæ ordinò a sua volta l'arresto dei templari in tutta la cristianità.
Il 12 agosto 1308 con la bolla Faciens misericordam furono definite le accuse portate contro il Tempio. Il re fece avviare dal 1308 sino al 1312, grazie anche alla debolezza di papa Clemente V, diversi processi tesi a dimostrare le colpe dei cavalieri rosso-crociati di Parigi, Brindisi, Penne, Chieti e Cipro. Nel generale clima di condanna ci fu l'eccezione rappresentata da Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna e responsabile del processo per l'Italia settentrionale: egli assolse i cavalieri e condannò l'uso della tortura per estorcere confessioni (concilio provinciale di Ravenna, 1311).
L'Ordine fu ufficialmente soppresso con la bolla Vox in excelso[5] del 3 aprile 1312 ed i suoi beni trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri il 2 maggio seguente (bolla Ad providam). Jacques de Molay, l'ultimo gran maestro dell'Ordine, il quale in un primo momento aveva confermato le accuse, le ritrattò spinto da un'ultima fiammata di orgoglio e dignità, venendo arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay il 18 marzo 1314 davanti alla cattedrale di Parigi, sull'isola della Senna detta dei giudei.
Filippo il Bello, distrusse il sistema bancario dei templari, e, benché una bolla papale avesse trasferito tutti gli averi dei Tempari agli Ospitalieri, riuscì ad addurre a sè parte del tesoro. Questi eventi e le originali operazioni bancarie dei templari sui beni depositati, che furono improvvisamente mobilitati, costituirono due dei molti passaggi verso un sistema di stampo militare per riprendere il controllo delle finanze europee, rimuovendo questo potere dalle mani della Chiesa. Visto il destino dei templari, gli Ospitalieri di San Giovanni furono ugualmente convinti a cessare le proprie operazioni bancarie.
Molti sovrani e nobili inizialmente sostennero i cavalieri e dissolsero l'Ordine nei loro reami solo quando fu loro comandato da papa Clemente V. Roberto I, re degli Scoti, era già stato scomunicato per altri motivi e quindi non era disposto a prestare attenzione ai comandi papali; di conseguenza, molti membri dell'Ordine fuggirono in Scozia ed in Portogallo, dove il nome dell'Ordine fu cambiato in "Ordine di Cristo" e si ritiene abbia contribuito alle prime scoperte navali portoghesi [senza fonte]. Il principe Enrico il Navigatore (1394 - 1460) guidò tale ordine per vent'anni, fino alla propria morte. In Spagna, dove il re a sua volta si opponeva all'incorporazione del patrimonio templare da parte dell'Ordine degli Ospitalieri, l'Ordine di Montesa subentrò a quello dei templari.

Persecuzione e perdono: l'accusa di eresia

I templari furono accusati di "connivenza col nemico", in quanto spesso strinsero rapporti di buon vicinato, se non di amicizia, con signori musulmani. Con alcuni di loro, come Usāma b. Munqidh, arrivarono a veri e propri favori, come quello di concedergli di pregare nella Cupola della Roccia, benché già trasformata in chiesa.
È tuttora aperto il dibattito sulla fondatezza delle accuse di eresia formulate agli appartenenti dell'Ordine. I templari furono accusati di rinnegare Cristo, di sputare sulla Croce, di praticare la sodomia e di adorare un idolo barbuto, il Baphomet o Bafometto. Il maestro Jacques de Molay, che aveva ceduto inizialmente di fronte alla marea di accuse, si riebbe e rigettò le sue parziali ammissioni. Ma era tardi, il rogo accolse il maestro e i suoi dignitari e l'Ordine fu sciolto.
Studi recenti accreditano sempre più la teoria secondo la quale la vera causa della fine dei templari fu dettata dalla volontà di impossessarsi del loro patrimonio, tesi peraltro già sostenuta da Dante Alighieri nel canto xx del Purgatorio, e si concretizzò attraverso una cospirazione indotta dal Re di Francia Filippo IV il Bello. Infatti, mentre il Re si trovava quasi in bancarotta, e il popolo francese era esasperato per la grave crisi economica, accentuata dalla svalutazione della moneta ad opera del Re medesimo, l'Ordine risultava proprietario di terre, castelli, fortezze ed abbazie: un tesoro immenso. Fu probabilmente il sovrano che, dopo aver tentato inutilmente di entrare a farne parte, incaricò i propri consiglieri (capeggiati dall'astuto Guglielmo di Nogaret) di formulare delle precise accuse contro l'Ordine e di richiedere l'intervento del papato, da poco trasferitosi in Francia. Quando la Chiesa si rese conto dell'errore nella condanna e di essere stata manipolata, fu troppo tardi.
La studiosa italiana Barbara Frale ha rinvenuto agli inizi degli anni duemila negli Archivi vaticani un documento, noto come pergamena di Chinon, che dimostra come papa Clemente V intendesse perdonare i templari nel 1314 assolvendo il loro maestro e gli altri capi dell'ordine dall'accusa di eresia, e limitarsi a sospendere l'ordine piuttosto che sopprimerlo. Il documento appartiene alla prima fase del processo, nella quale il pontefice ancora sperava di poter salvare l'ordine, seppure a costo di assoggettarlo ad una profonda riforma. L'inchiesta di Chinon, in ogni caso, ribadisce le pratiche indecenti e gli sputi sulla croce effettuate come rito d'iniziazione all'ingresso di un novizio nell'Ordine, pratiche di ancora dubbia origine e motivazione.

Elenco dei Gran Maestri dell'Ordine templare

1. Hugues de Payns 1118 - 1136
2. Robert de Craon 1136 - 1147
3. Everard des Barres 1147 - 1149
4. Bernard de Tremelay 1149 - 1153
5. André de Montbard 1153 - 1156
6. Bertrand de Blanchefort 1156 - 1169
7. Philippe de Milly 1169 - 1171
8. Odo de St Amand 1171 - 1179
9. Arnau de Torroja 1181 - 1184
10. Gérard de Ridefort 1185 - 1189
11. Robert de Sablé 1191 - 1193
12. Gilbert Hérail 1193 - 1200
13. Philippe de Plaissis 1201 - 1208
14. Guillaume de Chartres 1209 - 1219
15. Pierre de Montaigu 1219 - 1232
16. Armand de Périgord 1232 - 1245
17. Richard de Bures (contestato) 1245 -1247
18. Guillaume de Sonnac 1247 - 1250
19. Renaud de Vichiers 1250 - 1256
20. Thomas Bérard 1256 - 1273
21. Guillaume de Beaujeu 1273 - 1291
22. Thibaud Gaudin 1291 - 1292
23. Jacques de Molay 1292 - 1314

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Re: Cavalieri templari

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Il vero nome dell’Ordine monastico-militare noto a tutti come “Templari” in realtà è "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo", conosciuti popolarmente anche come i "Cavalieri del Tempio di Salomone" perché il loro primo palazzo a Gerusalemme era adiacente ad un edificio a quel tempo conosciuto come il "Tempio di Salomone".

Questi monaci-guerrieri avevano competenze anche nel campo della scienza, dell'economia (promossero la cambiale e stabilirono le basi della contabilità), della matematica e dell’architettura. Quest’Ordine divenne noto per il suo enorme potere e per le immense ricchezze che lo portarono alla sua fine definitiva in un mare di sangue. I Templari erano proprietari di innumerevoli castelli, fortezze, fattorie e villaggi; erano favoriti ma anche temuti dai Re.

Nel corso del XI secolo dall’Europa una moltitudine di pellegrini viaggiavano per la Terra Santa, al fine di visitare la terra dove visse Gesù Cristo. Durante il dominio dei califfi Abbasidi di Baghdad, tenendo conto dei benefici economici che i cristiani portavano con il loro pellegrinaggio, questi erano liberi di visitare i luoghi santi. I pellegrini generalmente sbarcavano nel porto di Haifa e da quel luogo si incamminavano per Gerusalemme. La situazione cambiò nella seconda metà del secolo XI, quando i turchi Selgiuchidi presero il controllo della regione ed iniziò la morte di pellegrini. Il percorso divenne molto insicuro, tormentato da banditi che uccidevano o imprigionavano i pacifici pellegrini.

Il 27 novembre 1095, papa Urbano II convocò un Consiglio con lo scopo di "liberare la Terra Santa dagli infedeli"; in quell’occasione si indisse un “pellegrinaggio armato”.

Al grido di “Deus vult” (Dio lo vuole) partirono schiere di pellegrini armati sommariamente composti prevalentemente da poveri, donne e bambini. I pellegrini giunsero in Terra Santa con un tale anticipo chee non erano ancora stati allestiti i mercati per sfamare una folla così numerosa: furti, saccheggi, sommosse e violenze furono l'inevitabile risultato che portò allo sterminio quasi totale di questi “crociati.

Su 25.000 uomini, solo 3.000 riuscirono a ritirarsi e ad unirsi alle forze di Goffredo di Buglione che intanto erano arrivate a Costantinopoli. Finalmente 15 luglio 1099 i crociati raggiunsero il loro obiettivo e si impossessarono della città di Gerusalemme.

Ritornarono anche i pellegrini e questo incoraggiò talmente il commercio in Terra Santa, che si venne a sospettare che la Crociata fosse state voluta da interessi finanziari diversi da quelli religiosi. Il percorso che pellegrini dovevano fare in Terra Santa restava comunque molto insicuro, infestato come era dai banditi e dalle incursioni dei mussulmani.

Nel 1118 nove Cavalieri, guidati da un francese di nome Hugo de Payns e dal suo compagno Goffredo di Saint-Omer, si presentarono al Re Baldovino II, appena incoronato, esprimendo il loro desiderio di occuparsi della protezione dei pellegrini a Gerusalemme.

Il loro intento era quello di fondare una associazione religiosa che congiungesse la vita ascetica del monaco con quella militare il il cui obbiettivo era quello di proteggere i pellegrini che si recanvano in Terra Santa e rendere sicuri i percorsi i cui viaggiavano. Il re accettò e, per dare loro una sede, offrì una parte del suo palazzo, situato sul appena al di sopra delle scuderie del Tempio di Salomone.

I nove cavalieri si recarono quindi dal patriarca di Gerusalemme, Guermondo di Picquigny, dove fecero i tre voti monastici di "povertà, castità e obbedienza" a cui ne aggiunsero un quarto: la lotta armata senza quartiere agli infedeli. Presero quindi il nome di "Poveri Soldati di Cristo" ma, visto che la loro sede era in prossimità del tempio di Salomone, vennero comunemente chiamati i “Cavalieri Templari”.

Questa è la storia della nascita dei Cavalieri Templari, che adottarono il motto "nom nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam” (niente a noi Signore, niente per noi, ma per la gloria del tuo nome).

Sin dall'inizio, l'Ordine chiarì che si trattava di un Ordine Cavalleresco Militare e questo era molto chiaro nella sua Regola: “Sempre bisogna accettare la lotta contro gli eretici, anche se sono in proporzione di tre a uno”.

Quando si arrivava a diventare Cavaliere, il Templare pronunciava i tre voti monastici di povertà, obbedienza e castità, e giurava di essere disposto a combattere gli infedeli, trasformandosi così in monaco soldato pronto a difendere la fede con la spada; fatto ciò il nuovo Cavaliere entrava a far parte dell'Ordine.

Questo sembra difficile da comprendere, ma bisogna immaginarsi nel contesto del tempo delle crociate, quando il Papa disse: "Chi va alla crociata, che abbia commesso o non commesso il peccato, viene automaticamente ammesso in paradiso, senza confessione e penitenza”.

Per quanto riguardava gli altri obblighi dei Templari, tra gli altri vi erano i seguenti: mangiare rispettando il silenzio, mangiare carne solo tre volte alla settimana; nei giorni in cui non si mangiava carne, si potevano consumare tre pasti; mentre per quanto riguardava l'aspetto religioso il loro dovere era quello di pregare sei volte al giorno, comunicarsi tre volte l'anno, ascoltare la messa tre volte la settimana e dare l’elemosina tre volte alla settimana. Trascorrevano il resto del tempo preparandosi alla guerra.

Adottavano la Regola di San Bernardo e la loro creazione fu prima discussa al Concilio di Troyes, poi approvata da Papa Onorio II e successivamente confermata da Papa Eugenio III nel 1158.

Il segno distintivo dei Templari era una croce rossa che rimase immutata fino alla loro scomparsa. La loro bandiera era bianca e nera: il primo colore indicava il candore e la sicurezza che davano agli amici ed il secondo colore indicava la ferocia con la quale incutere terrore tra i nemici.

Il rango e gli onori (dal più basso al più alto), che si stabilirono nell'Ordine dei Templari sono stati: i serventi (candidati), gli armigeri, i cavalieri, i Priori Commendatori, i Maestri ed il Gran Maestro.

Quando il Gran Maestro in carica moriva, veniva avvolto in un mantello bianco ed il suo corpo veniva esposto nella cappella. Durante la settimana successiva alla sua morte tutti i Fratelli dell'Ordine dovevano pregare ogni giorno cento Pater Noster per il riposo della sua anima. L'abbigliamento del defunto veniva donato ai lebbrosi ed i suoi effetti personali venivano divisi tra i fratelli presenti. Dopo otto giorni dalla sua morte veniva sepolto in una tomba anonima.

Il Maresciallo del Tempio si occupava, mentre il posto era vacante, degli affari della vita quotidiana e riuniva il più presto possibile i dignitari dell’Ordine, ovvero i comandanti provinciali. Quando il collegio dei dignitari era riunito, il Maresciallo del Tempio nominava il Gran Commendatore delle elezioni, che veniva eletto con voto a maggioranza. Il Gran Commendatore quindi proponeva un breve elenco di nomi che era stato stabilito con l'aiuto del Maresciallo del Tempio e dei comandanti di Gerusalemme, Antiochia e Tripoli.

Poi il Gran Commendatore delle elezioni sceglieva un altro fratello ed insieme si ritiravano nella cappella per meditare e per eleggere altri due membri. I quattro ne chiamavano ancora due, e così via fino a formare un gruppo di dodici uomini. Era obbligatorio che il gruppo fosse formato da otto Cavalieri e da quattro Sergenti da diverse province.

I dodici ed il cappellano dovevano comparire davanti al Capitolo e poi ritirarsi verso la cappella, dove i valutavano i nomi proposti e ne selezionavano due. Tra i due veniva eletto quello che raggiungeva il maggior numero di voti ed il suo nome veniva immediatamente comunicato al Capitolo. Questo veniva proclamato Gran Maestro, mentre veniva intonato il Te Deum in onore dello Spirito Santo aveva ispirato la scelta.

La cerimonia si concludeva con questa dichiarazione del Gran Commendatore delle elezioni "Cari Signori, rendiamo grazie a Dio ed ecco il vostro Maestro". Dal 1153 il Maestro venne chiamato "Gran Maestro per Grazia di Dio". L’eletto doveva essere obbligatoriamente un Cavaliere e spesso aveva già occupato un posto importante in Terra Santa.

L'Autorità che il Gran Maestro deteneva e doveva far rispettare era reale, ma non assoluta, perchè limitata dalle decisioni del Capitolo o del convento. “I Templari deve obbedire al Maestro e lui deve obbedire al convento” richiedeva la regola. Solo con il consenso del Capitolo ed un voto a maggioranza dei suoi membri poteva; modificare o aggiungere una voce alla regola; eliminare o vendere i beni dell'Ordine; concludere un trattato; disporre del tesoro; nominare i Comandanti delle province; accettare una candidatura.

Nei rapporti con i Sovrani il Gran Maestro ricopriva la carica di Principe e la sua casa doveva essere all’altezza di quella posizione. Essa era composto da: Un cappellano, fratello dell'Ordine; due scudieri incaricato delle sue armi; un segretario permanente; un turcopolo; un cuoco; due guardiani e un fabbro maniscalco. Due cavalieri lo accompagnavano in tutti i suoi movimenti camminando dietro di lui. Durante le campagne militari, la sua tenda era rotonda in memoria del Santo Sepolcro.

Nel 1130 i Templari costituivano un vero e proprio esercito. Le annotazioni di Bernardo di Chiaravalle dicevano: "E' apparsa una nuova Cavalleria nella terra dell'Incarnazione. E' nuova e ancora sconosciuta nel mondo e sviluppa, durante la battaglia contro i loro nemici, un doppio danno, sia di carne che di sangue, contro lo spirito del male. E coloro che lottano contro i vizi e demoni, io chiamo meravigliosi e degni di ogni lode a causa della religione”.

Ma l'immagine che rendeva Bernardo di Chiaravalle dei Templari non era molto attraente; così li descriveva: "capelli rasati o acconciature che non si sono mai viste, raramente lavati, barba ispida, odore di polvere, sudici a causa delle loro armature e del calore. Tra di loro ci sono malvagi, empi, stupratori, sacrileghi, assassini, spergiuri ed adulteri. Ma qui c’è un doppio vantaggio. La partenza di queste persone per la Terra Santa è una liberazione per i loro paesi e l’Oriente sarà contento del loro arrivo a causa dei servizi che possono portarvi".

Trascorsero nove anni all'interno del Tempio di Salomone e per più di venti volte la milizia dei Templari salvò la Terra Santa dalle invasioni dei Saraceni tanto che sei dei suoi grandi maestri morirono durante i combattimenti. In Oriente erano sempre in guerra, saccheggi inclusi.

Il valore dei Templari nella guerra contro i saraceni divenne proverbiale. Quando i musulmani conquistarono la Terra Santa, i Cavalieri Templari si stabilrono a Cipro. Poi iniziarono ad espandersi in tutta l’Europa. Dal XII secolo la loro presenza era costante nelle zone di confine della Catalogna, Aragona, Navarra e Castiglia, una posizione che consentiva loro di partecipare alla conquista delle terre Saracene di Spagna.

Da un punto di vista militare, nel corso dei quasi due secoli ebbero ventitre Gran Maesti (la maggior parte di essi francesi), sei dei quali morirono in battaglia. Storicamente rispettavano fedelmente il quarto voto di combattere, tanto che c’era una massima che diceva: “sono i primi ad entrare in battaglia e gli ultimi ad andarsene”. Ogni Templare poteva avere tre cavalli ed uno scudiero. A questo si aggiunge un insieme di venti fortezze di proprietà dei Templari in Terra Santa.

Quando tornarono in Europa nel 1127 guidati da Payns, furono ricevuti con tutti i più alti onori, e li erano attesi dal padre invisibile dell'Ordine, Bernardo di Chiaravalle. E' stato infatti questo monaco che scrisse le normative dell’Ordine e convocò il Concilio di Troyes nel 1128, dove partecipò il Papa Onorio II e dove i Templari furono riconosciuti ufficialmente con il caratteristico mantello bianco, dove, più tardi, il Papa Eugenio III aggiunse una Croce Rossa.

Con l’appoggio di Bernardo di Chiaravalle, l'Ordine venne favorito dai signori feudali ed i suoi Cavalieri si diffusero in tutta Europa, sia con i loro numerosi monasteri che con le generose donazioni. La sua è una crescita eccessiva avvenne a causa di di diverse ragioni. Nel 1139 una bolla papale li escludeva dalla giurisprudenza civile ed ecclesiastica sia dei Re che dei vescovi, mentre restava di competenza esclusiva del Papa.

In aggiunta ai testamenti ed alle donazioni che ricevevano, vi erano anche le grandi fortune dei nobili che entravano nell'Ordine, infatti chi si arruolava doveva consegnare le sue proprietà; inoltre molti pellegrini che viaggiavano verso la Terra Santa davano i propri beni in cambio di protezione e riparo. Essi potevano anche raccogliere fondi in tutte le chiese d'Occidente, una volta all'anno. Inoltre ottenevano grandi benefici dal commercio di tutto quello che riuscivano ad ottenere dalle loro fattorie e dalle loro terre. In questo modo ottenero un grande potere finanziario sino a superare gli altri Ordini, come ad esempio quello degli Ospitalieri.

Si arrivò al punto che i Cavalieri Templari erano diventati una delle comunità più ricche e potenti d'Occidente. In Francia ebbero tanto potere e ricchezze in più rispetto a quello che era mai stato noto, rivaleggiando sia con i Nobili che con il Re.

Ed in Occidente aumentavano le donazioni. I ricchi lasciavano all’Ordine la loro eredità. Nel 1170, la diffusione dell'Ordine in Francia, Germania, Spagna e Portogallo, solo 50 anni dopo la loro fondazione, li portò ad essere un'impero economico, militare, politico, religioso e in Europa arrivarono a possedere: 9.000 aziende agricole e case rurali; un esercito di 30.000 cavalieri (senza contare gli scudieri ed i servitori, gli artigiani e gli operai); più di cinquanta castelli; una propria flotta di navi con porti privati; la prima banca internazionale. Erano diventati economicamente i più potenti di tutta l'Europa, al punto che i Re di Francia e di Aragona erano diventati debitori dei Temlari.

Il Re Alfonso VII di Spagna e il battagliero Alfonso I di Castiglia e di Aragona, rispettivamente, proteggevano l'Ordine dei Templari coprendoli di doni e di privilegi.

Alfonso I di Castiglia e di Aragona nominò nel suo testamento i Templari come eredi del suo regno, ma la nobiltà aragonese contestò il testamento perché altrimenti vi sarebbe stata l’esperienza curiosa di un intero paese gestito da una Cavalleria Religiosa. I Templari rinunciarono alla successione in cambio di diversi privilegi che consolidarono la loro prosperità nel regno. C'è stato un tempo in cui l'Ordine aveva superato gli Ordini Cavallereschi di Calatrava ed Alcantara, al punto che quando gli altri avevano un convento, i Templari ne avevano dieci.

E' anche vero che i Cavalieri Templari partecipavano a tutte le battaglie contro i Mori e questo fece si che il Re, riconoscente per il prezioso aiuto ricevuto, donava un sempre più crescente numero di ville, castelli, terre e ricchezze. Con tali presupposti, il numero di persone che componeva l'Ordine era sempre in continuo aumento essendo il Gran Maestro dell’Ordine il più gran signore della cristianità, dopo il Papa, gli Imperatori ed i Re.

L'Ordine dei Templari aveva molti amici, ma anche avversari terribili. Il monaco Guglielmo di Nacy, due anni dopo la morte di Bernardo di Chiaravalle, raccontò dell'Ordine fatti atroci, arrivando ad accusare i suoi membri di sodomia, affermando che uno dei rituali si basava sul bacio e che per entrare nell'Ordine occorreva toccare il membro virile del Gran Maestro.

Eduardo de Vitry, nel XIII secolo dichiarò dei Templari: "educati nei piaceri e vizi d'Oriente, il loro orgoglio non conosce limiti. Lo so e so da buona fonte che alcuni sultani, sono stati ricevuti nell’Ordine e gli è stato permettesso lo svolgimento dei loro riti superstiziosi e prestano la loro adorazione per il falso profeta Maometto”.

"Bere come un Templare" era un detto comune in quell’epoca e nel XV secolo si asseriva che la casa dei Templari e la casa della prostituzione era la stessa cosa in quanto l’Ordine teneva aperti i bordelli pur di beneficiare delle entrate provenienti da tale attività.

Erano efficienti con i soldi come con le armi, tanto che la maggior parte dei Re gli affidavano i loro tesori. Così, alla fine del XII secolo, nacque la prima banca transnazionale della quale si ha notizia. Anche il re di Francia affidò loro il suo tesoro sino a diventare debitore dell'Ordine. Questo fatto, insieme con la sua avidità per i beni degli altri e la paura di subire il potere militare dei Templari, fu quello che gli fece decidere di distruggere i Templari nel 1307, con l'avvio di un processo inquisitorio contro l'Ordine.

La fine dell’Ordine dei Templari è circondata da violenza, sangue, tortura e morte. E uno degli sviluppi più gravi del Medioevo fu la dissoluzione dell’Ordine per decisione del Papa, con il processo dei principali Cavalieri Templari, la loro prigionia e le torture per costringerli a confessare i crimini atroci dei quali erano stati accusati. La loro caduta provocò una discussione che ancora oggi rimane.

I Templari erano colpevoli dei crimini efferati dei quali furono accusati o, al contrario, tutto era dovuto ad una bassa, strisciante della politica del Re di Francia Filippo il Bello, o era tutto dovuto all’invidia del sovrano nei confronti dell'Ordine ed il suo desiderio di cogliere la loro ricchezza? Quei tempi sono un po' difficili da comprendere oggi, con i sovrani che non si sono fermati davanti a quanto c’era di più basso e spregevole quando si ostinavano a colmare la loro inestinguibile sete di ricchezze.

L'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay ricevette nel 1307 l'invito del Papa a recarsi in Francia per discutere l'unione dell'Ordine dei Templari ai Cavalieri Ospitalieri. Jacques de Molay cade nella trappola del Papa e di Filippo IV, chiamato Filippo il Bello, e venne arrestato come eretico.

Va notato che da un lato, il monarca era profondamente in debito per le somme di denaro dovute Templari e in secondo luogo, Filippo IV ambiva alle vaste ricchezze dell'Ordine che considerava come una minaccia al potere della corona.

Ci sono due avvenimenti storici che marcano l'unicità dei Templari:

In primo luogo, il loro rapporto con la "setta degli assassini", che fu responsabile della morte di re, sultani, ecc, ma che non aveva mai agito sui Templari. Ci sono due versioni, a questo proposito: una sostiene che per la "setta degli assassini" uccidere i Templari era inutile, poiché non ci sarebbe poi stata alcuna crisi di successione; un'altra che dice che c'era un’alleanza tra i Templari e la setta. La verità è che i Templari non avevano voluto partecipare ad un corpo di spedizione contro Damasco, dove la setta risiedeva, sfidando la volontà del papa.

In secondo luogo, si evidenzia il legame con la leggenda. Nel 1188 il francese Chrétien de Troyes nel suo testo “Le Conte del Graal” mostra i Templari come i custodi del Santo Graal ed anche il tedesco Wolfram von Eschenbach nel suo "Parzifal" del 1210 dice la stessa cosa. Nello stesso periodo un anonimo scviveva una versione blasfema del "Parzifal" con allusioni che sono state successivamente attribuite ai Templari.

Re Filippo il Bello di Francia fece immediatamente arrestare il Gran Maestro. Ci sono prove che il Gran Maestro sapeva cosa sarebbe successo con l'Ordine, in realtà i Templari inviarono al loro Precettore francese una nota in cui si sottolineava che non fornisse alcuna informazione circa i costumi ed i rituali dell'Ordine.

I templari vennero quindi arrestati con l'accusa di idolatria, di sodomia, di negare la fede cristiana, e persino di adorare "Baphomet", una sorta di diavolo, la cui immagine ancora oggi la si può ammirare nella chiesa di Saint-Merry, a Parigi.

Molti Templari furono torturati, perché il sistema giudiziario dell’epoca lo concedeva, molti altri vennero bruciati vivi. Non opposero alcuna resistenza, e questo lascia supporre il loro sbalordimento davanti ad un fatto mai accaduto prima: non erano psicologicamente pronti a combattere contro ciò che invece il dovere gli imponeva di difendere. Anche in questo caso, quattro dei cinque testimoni sostengono che i Templari erano innocenti, e uno su cinque che erano colpevoli.

Il processo inquisitorio al Gran Maestro durò sette anni. A questo punto il Gran Maestro Jacques de Molay, che aveva già circa sessant'anni, sotto tortura confessò tutte le colpe attribuite all'Ordine. I restanti Templari negarono tutto, dicendo che l'Ordine non era colpevole. Poi Jacques de Molay ritrattò tutto, ma inutilmente, fu bruciato vivo il 19 marzo 1314, dopo sette anni di prigionia e di torture, di fronte al grande monumento gotico di Notre Dame.

Li ritrattò pubblicamente le accuse che era stato costretto ad ammettere e proclamò l'innocenza dell’Ordine e maledisse i colpevoli di tutto che, entro un anno, sarebbero stati sottoposti al giudizio di Dio.

Poi con un mandato Reale, più di 15.000 Cavalieri Templari furono arrestati, senza preavviso e senza ragione e condannati al rogo e le loro proprietà alla fine passarono alla corona. Un forte alleato di Filippo IV fu il visir Nogaret, personaggio machiavellico che ideò il piano per la distruzione dell'Ordine.

C'era anche il fatto che nell’arco due anni morirono misteriosamente due papi (curiosamente entrambi nemici del Re di Francia) ed occupò il trono pontificio Papa Clemente V, un debole e facilmente gestibile, che accolse tutte le prove contro i Cavalieri Templari: l'eresia, i riti blasfemi (come sputare e calpestare la croce nelle iniziazioni dei Cavalieri), la sodomia, l'adorazione di falsi idoli demoniaci come il misterioso Baphomet, ecc.

Non si sarebbero mai potute dimostrare effettivamente queste accuse, ma le testimonianze vennero dai Templari stessi che confessarono tutto quello che i loro aguzzini volevano sentire sotto il potere terribile della tortura, tanto che, alla fine, Papa Clemente V soppresse l'ordine nel 1312, dopo il parere del Consiglio di Vienna (1311).

In Aragona, il processo inquisitorio portò alla dispersione dell’Ordine. In Catalogna ed in Aragona la loro proprietà andò a Cavalieri Ospitalieri ed alla corona di Castiglia.

La maledizione pronunciata sul rogo dal Gran Maestro Jacques de Molay si realizzò, il papa Clemente V, Filippo IV e Nogaret morirono prima della fine dell'anno, per cause naturali. Dopo l'estinzione dell'Ordine, caddero sul palco dell’Europa eventi veramente catastrofici, il continente venne immerso in guerre multiple (il periodo noto come la Guerra dei Cent'anni).

La con la morte di Jacques de Molay non finì definitivamente l'Ordine: i cavalieri rimasti fuggirono in altri paesi e formarono nuovi Ordini: in Portogallo nacque l’Ordine di Cristo, in Finlandia l’Ordine di San Andrea e in Spagna l’Ordine di Montesa.

Ci sono scritti che indicano che un certo Marc Larmenius succedette a Molay come capo dell'Ordine in Francia. Ci sono molte teorie che circolano su questi misteriosi cavalieri, alcune raccontano che hanno trovato il Santo Graal, altre che hanno scoperto l'Arca dell'Alleanza, sepolta nel tempio di Salomone, ma nessuno conoscerà mai la vera storia.

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Thomas Bérard

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Thomas Bérard, o Bérault o Béraud (... – ...), è stato il ventesimo Gran Maestro dell'ordine Templare (1256-1273).
È stato l'unico Gran Maestro italiano. Venne eletto sotto il pontificato di papa Alessandro IV.
Successe nel 1256 al gran maestro Renaud de Vichiers. Esercitò le sue funzioni in circostanze non facili, impelagato da una parte nelle questioni sorte con l'ordine degli ospitalieri e dall'altra assistendo impotente ai progressi del sultano mamelucco Baibars al-Bunduqdari, che, poco a poco, obbligò i cristiani della Palestina a ritirarsi tra le mura di San Giovanni d'Acri, ultimo baluardo del Regno di Gerusalemme.

http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_B%C3%A9raud
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Guillaume de Beaujeu

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Guillaume de Beaujeu (... – 18 maggio 1291) è stato il 21ª Gran Maestro dei Cavalieri templari dal 1273 al 1291.

Biografia
Nacque nella regione di Beaujeu in Francia da un importante famiglia nobile imparentato con il re Luigi IX di Francia e Carlo I d'Angiò, re di Sicilia. Entrò nell'Ordine templare all'età di 20 anni, iniziando come comandate templare nella provincia di Tripoli nel 1271 e dal 1272 di quella di Apulia e Sicilia. Non giunse in Terra Santa se non quando venne eletto Gran Maestro dell'Ordine templare il 13 maggio 1273 e arrivò solo nel settembre del 1275 a San Giovanni d'Acri dato che venne chiamato da papa Gregorio X ad assistere al Concilio di Lione II.
Nel 1279, de Beaujeu entrò in conflitto con Ugo III di Cipro che confiscò i beni dei templari sull'isola, il distaccamento templare a Cipro durò circa 20 anni e il problema di risolse solo quando Jacques de Molay divenne Gran Maestro dell'Ordine.
Nel 1282 cominciò ad attuare politiche a favore dei governatori musulmani in modo da prendere tempo e approfittando dell'invasione dei Mongoli fece in modo di allungare la tregua che era stata firmata nel 1271 per altri 10 anni, lo scopo dei crociati era quello di fare scoppiare conflitti tra mongoli e musulmani, i crociati infatti restarono neutrali, solo i cristiani armeni stavano dalla parte dei mongoli, mentre de Beaujeu mantenne relazioni amichevoli con gli egiziani. Nel 1288 il nuovo sultano egiziano, Qalawun, decise di attaccare Tripoli rompendo così la tregua, grazie però ai rapporti che continuavano ad esserci con la corte egiziana il Gran Maestro venne a sapere dell'imminente attacco, così informò i dignitari di Tripoli che però non gli credettero pensando di essere protetti dalla tregua, anzi al contrario credevano fosse un piano del Gran Maestro per potersi impossessare della città. A causa di ciò Tripoli venne conquistata dai musulmani il 28 aprile 1289 e Qalawun pote iniziare ad attuare il suo piano per scacciare i crociati dalla Terra Santa, iniziando a preparare l'assedio di Acri.
Il Gran Maestro propose allora ai dignitari di San Giovanni d'Acri di rilasciare i condannati a morte chiusi in modo da guadagnare tempo, ma questo rifiutarono credendo valida la tregua del 1282 firmata con gli egiziani. I crociati, tuttavia, riuscirono a guadagnare tempo grazia alla morte del sultano che provocò una guerra di successione che durò fino al 1290 con l'elezione di Al-Ashraf Khalil che il 21 aprile dello stesso anno si presentò davanti alle mura della città.
Durante la battaglia il Gran Maestro compì alcune azioni con successo: nella notte del 16 aprile, ad esempio, uscì alla testa di 300 cavalieri e massacrò diverse centinaia di musulmani con lo scopo di distruggere le loro armi d'assedio, ma alla fine dovette rinunciare e tornò dentro le mura della città. Il 18 maggio però i musulmani si lanciarono nell'ultimo assalto attraverso una buco che avevano aperto nelle mura, Guillaume de Beaujeu raccolse attorno a sé una decina di Templari e altrettanti Cavalieri Ospitalieri e inizialmente erano riusciti a fermare i nemici che però si erano già riversati in città, ma mentre affrontava i nemici in corpo a corpo venne raggiunto da una freccia lanciato da un arciere siriano che gli attraverso il fianco all'altezza del torace, i cavalieri che erano con lui allora si ritirarono portandolo all'interno della città, ma morì poco dopo.

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Thibaud Gaudin

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Thibaud Gaudin (... – 16 aprile 1292) è stato il 22ª Gran Maestro dei Cavalieri templari dal 1291 al 1292.

Biografia
Nato da una famiglia nobile nella zona di Chartres o di Blois, in Francia, è entrato nell'Ordine templare molto prima del 1260, perché in quest'anno venne fatto prigioniero l'attacco a Tiberiade. Era molto pio e per questo venne soprannominato "Gaudin il monaco".
Nel 1279, Gaudin ha ricoperto l'incarico di comandante della terra di Gerusalemme, la quarta carica più importante nella gerarchia templare. Nel 1291, ha combattuto con Guillaume de Beaujeu per difendere la città di San Giovanni d'Acri assediata dall'esercito del sultano Al-Ashraf Khalil.
Il 18 maggio 1291, alla morte del Gran Maestro Guillaume de Beaujeu, Gaudin, tesoriere dell'Ordine, Pierre de Sevry, maresciallo dell'Ordine, e i restanti cavalieri costituirono l'ultima difesa di San Giovanni d'Acri. Dopo aver provato per un'intera settimana a rompere le linee nemice, Al-Ashraf Khalil chiese al maresciallo dell'Ordine la loro resa, consentendogli però di imbarcarsi per Cipro con tutti i loro possessi e Pierre de Sevry acconsentì. Ad un emiro e 100 mamelucchi venne concesso di entrare nella fortezza, ma cominciarono a molestare donne e ragazzi, così furiosi per quegli atti, i cavalieri massacrarono i mamelucchi e continuarono a difendere la città. Quella notte Pierre ordinò di spostare il tesoro dell'Ordine con il tesoriere Gaudin e alcuni civili a Sidone, San Giovanni d'Acri infatti cadde il giorno seguente.
Thibaud Gaudin arrivato con alcuni cavalieri a Sidone, venne eletto nuovo Gran Maestro dell'Ordine. I Templari erano determinati a rimanere in città per difenderla, ma erano molto pochi così la fecero evacuare e si spostarono nel castello sul mare. Thibaud Gaudin si diresse a Cipro nella speranza di riunire dei rinforzi, ma senza successo. Il Templari furono attaccati dall'emiro Al-Shujâi il 14 luglio 1291 venendo completamente massacrati. Beirut venne poi conquistata il 21 luglio, il castello di Ibelin e le sue mura vennero completamente distrutte. Il sultano occupò poi Haifa il 30 luglio ed i monasteri del Carmelo furono distrutti. Ad agosto, i trattati dei francesi riuscirono a mantenere due città fortificate entrambe date ai Templari. Tuttavia, le guarnigioni erano troppo deboli per affrontare un assedio, così Tortosa venne evacuata il 3 agosto e Athlit il 14 agosto.
Nell'ottobre 1291, si riunì il capitolo generale dell'Ordine a Cipro, che confermò l'elezione di Thibaud Gaudin come Gran Maestro e furono nominati i nuovi dignitari per ricoprire le cariche più importanti dell'Ordine. In quell'occasione, Jacques de Molay venne nominato maresciallo dell'Ordine, dato che Pierre de Sevry morì a San Giovanni d'Acri. Gaudin provò a riorganizzare tutti i templari dopo le numerose sconfitte subite nelle recenti battaglie. Inoltre i templari dovevano andare in aiuto del Regno armeno di Cilicia circondato dai musulmani e nell'isola di Cipro, occupata da un gran numero di rifugiati. Thibaud Gaudin però morì il 16 febbraio 1292 lasciando la riorganizzazione dell'Ordine al suo successore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Thibaud_Gaudin
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Jacques de Molay

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Jacques (Giacomo) de Molay (Molay, 1243 – Parigi, 18 marzo 1314) fu l'ultimo Maestro dell'ordine dei Cavalieri templari.

Biografia
Nacque fra il 1240 e il 1250, figlio del nobile burgundo Jean de Longwy e della figlia del Sire di Rahon. Dato che più luoghi recano il nome Molay, è soltanto per tradizione che si designa come città natale di Giacomo una Molay presso Besançon. Degli anni d'infanzia di Giacomo non si hanno notizie certe.
Nel 1265 Giacomo venne accolto nell'ordine dei Templari a Beaune. A condurre le cerimonie di iniziazione furono Ymbert de Peraudo e Amalric de Ruppe. Soltanto a partire dal 1270 il nome di Giacomo di Molay riaffiora negli annali. Lo si vuole in Outremer, nome con cui in quei tempi veniva chiamata la Terra Santa. Nel 1285 Giacomo di Molay venne nominato Conte di San Giovanni d'Acri, ma nel 1290 si stabilì a Cipro e pertanto non poté partecipare alla difesa di San Giovanni d'Acri nel 1291. Ancora nel 1291, in occasione di un Concilio dell'Ordine, Giacomo manifestò la sua insoddisfazione riguardo alla situazione interna all'Ordine e dichiarò il proposito di introdurre cambiamenti. A partire dal 1294 ricoprì la carica di capo dell'Ordine.

... ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_de_Molay
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Leggende sui Templari

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L'alone di segretezza che circondava il potente ordine medioevale dei Cavalieri Templari, e la rapidità con cui tale ordine scomparve nel giro di pochi anni hanno prodotto numerose leggende sui Templari. Queste sono di molti tipi: dalle connessioni dell'ordine con il Santo Graal alle presunte associazioni con la Massoneria. Le speculazioni sul conto dei Templari hanno di recente subìto un grande incremento di popolarità, dovuto in parte al successo di libri che mescolano dati storici con interpretazioni di fantasia come il romanzo bestseller Il codice da Vinci.
In realtà i Cavalieri templari in seguito alla loro drammatica scomparsa cessarono presto di fare notizia: già alla fine del XIV secolo ci si era dimenticati di loro e della loro triste fine. Solo molti secoli dopo, durante l'Illuminismo, il tema dei templari tornò in auge e la fama degli antichi cavalieri fu sommersa da leggende riguardanti segreti e misteri che si vogliono tramandati da prescelti fin dai tempi antichi.

Sedi leggendarie
Sono molte le leggende che circondano la localizzazione della prima sede dei Templari sul Monte del Tempio, che era stato loro assegnato da re Baldovino II di Gerusalemme. I Templari vi operarono per circa 75 anni.
Il Monte del Tempio è sacro ad ebrei, cristiani e musulmani, e si crede si tratti del posto dove giacevano le rovine del Tempio di Salomone, oltre ad essere l'antico luogo di custodia dell'Arca dell'Alleanza. Libri pseudostorici come Il santo Graal (The Holy Blood and the Holy Grail, 1982) sostengono che i Templari avessero scoperto dei documenti nascosti tra le rovine del tempio, i quali "proverebbero" che Gesù fosse sopravvissuto alla crocifissione o che si fosse sposato con Maria Maddalena e ne avesse avuto dei figli. La supposizione che i Templari avessero trovato "qualcosa" sotto il monte del Tempio costituisce la base per molte delle speculazioni nate in seguito alla dissoluzione dell'ordine. Non esiste comunque alcuna prova concreta a supporto di questa teoria. È comunque documentato che i Templari avessero portato un frammento della Vera Croce in alcune battaglie, ma con ogni probabilità si trattava di un pezzo di legno la cui scoperta nel IV secolo è attribuita dalla tradizione a Elena, madre dell'imperatore Costantino.

Reliquie
Altre leggende di moderna invenzione sostengono che il Santo Graal, o Sangreal, fu trovato dai Templari e portato in Scozia durante la soppressione dell'ordine nel 1307, e che si troverebbe ancora lì, sepolto nella Cappella di Rosslyn. Altre recenti "scoperte" sostengono invece che il Santo Graal fu portato nella Spagna settentrionale, sotto la protezione dei Cavalieri templari.
Altre fonti sostengono invece che i Templari avessero scoperto i segreti dei Massoni che avevano costruito il primo ed il secondo tempio sul Monte del Tempio, oltre ad aver scoperto che l'Arca dell'Alleanza era stata portata in Etiopia prima della distruzione del Primo Tempio. Si fa allusione a tutto ciò nelle incisioni nella Cattedrale di Chartres, si noti che l'edificio porta le influenze di Bernardo di Chiaravalle, patrono dell'ordine. Sono state suggerite ulteriori connessioni sia sulla ricerca dell'Arca che sulla scoperta dei segreti dei massoni per l'esistenza della chiesa monolitica di San Giorgio (Bet Giorgis) a Lalibela in Etiopia; la chiesa effettivamente esiste, ma non risulta costruita dai Templari. Effettivamente, la chiesa etiope "Betam Jeorghis" è stata fatta costruire dall'imperatore Fasilladas, che visse e regnò in Etiopia attorno al 1600.
Alcuni ricercatori come Hugh J. Schonfield e altri marginali argomentano che i Cavalieri templari avrebbero potuto trovare il tesoro a cui farebbe riferimento l'enigmatico rotolo di rame degli Esseni di Qumran nei cunicoli nei pressi del Monte del Tempio. Essi suggeriscono che ciò potrebbe spiegare una delle imputazioni di eresia che sarebbero state poi usate contro i Cavalieri dagli inquisitori medioevali.

Morti misteriose dei nemici dell'ordine
La rapida successione sul trono di Francia tra il 1314 e il 1328 degli ultimi quattro sovrani della dinastia dei Capetingi, ha portato molti a credere che la dinastia fosse maledetta, da cui il nome di "re maledetti" (rois maudits). Al trono di Francia infatti si susseguirono rapidamente i figli di Filippo IV: il regno di Luigi X durò solamente due anni, poiché morì ancora molto giovane, lasciando la moglie incinta di colui che sarebbe diventato il re successivo, Giovanni I, ma il bambino visse solamente cinque giorni prima di morire, probabilmente avvelenato. Il trono passò allora ad un altro dei figli di Filippo IV, Filippo V, che fu incoronato all'età di 23 anni, ma morì solamente sei anni dopo. Dato che non aveva figli, il trono passò al fratello, Carlo IV, ma morì anche lui dopo sei anni senza alcun erede maschio, estinguendo così la dinastia capetingia in linea diretta, a cui perciò successe il ramo cadetto in linea maschile dei Valois, escludendo dalla successione i rami originati dalla linea femminile, quali quelli dei sovrani di Navarra e quelli d'Inghilterra.
La leggenda vuole che Jacques de Molay, ultimo gran maestro dell'Ordine, mentre giaceva sulla pira, avesse maledetto il re Filippo e addirittura papa Clemente V, affermando che presto sarebbero comparsi davanti al giudizio di Dio. Papa Clemente in effetti morì un mese dopo di dissenteria e Filippo il Bello fu stroncato nel dicembre successivo dalle conseguenze di una caduta da cavallo, un incidente di caccia.
I commentatori dell'epoca, compiaciuti da un simile sviluppo della vicenda, riportavano spesso questa storia nelle loro cronache. Poiché, inoltre, sempre al momento della morte sul rogo, Jacques de Molay avrebbe dannato la casa di Francia "fino alla tredicesima generazione", in tempi più recenti si è diffusa la leggenda secondo cui l'esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione francese - che pose fine in qualche modo alla monarchia assoluta in Francia - sarebbe stata il coronamento della vendetta dei templari (alcuni storici sensazionalisti dell'epoca riportarono la notizia che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay»).

Venerdì tredici
Molte storie moderne sostengono che la credenza secondo cui il giorno venerdì 13 porti sfortuna si sia originata venerdì 13 ottobre 1307, quando Filippo IV di Francia diede l'ordine di arrestare tutti i templari. Tuttavia, sebbene il numero tredici sia storicamente considerato un numero sfortunato (convenzionalmente i commensali dell'ultima cena sono 13), sembra che la sua associazione con il giorno venerdì risalga ai primi anni del XX secolo.

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Cavalieri Templari in Scozia
Durante il periodo che va dal XIII al XIV secolo, l'Inghilterra, sotto il regno di Edoardo I, fu in guerra con la Scozia. Nel 1314, Edoardo II, affrontò gli scozzesi nella battaglia di Bannockburn. Secondo la leggenda, gli scozzesi vinsero grazie all'intervento dei Cavalieri templari a fianco del loro re Robert Bruce. In realtà, in nessuno dei resoconti contemporanei o pressappoco tali della battaglia di Bannockburn si trova menzione dei Templari, e d'altronde il re come scomunicato aveva ottime ragioni per non immischiarsi con i Templari, dal momento che voleva tenersi buoni il Papa e il re di Francia. È appena il caso di ricordare che i cavalieri Templari avevano combattuto al fianco di Edoardo I nella battaglia di Falkirk nel 1297. Dal punto di vista militare il re di Scozia si comportò molto bene senza dei Templari nei periodi dal 1307 al 1314 e dal 1314 al 1328, quindi tutta la storia può essere considerata come un contentino per l'orgoglio inglese - il 'vero' motivo della loro sconfitta non era imputabile all'aver combattuto contro gli scozzesi bensì per aver dovuto affrontare una élite di cavalieri. Questa leggenda è alla base dell'istituzione del Royal Order of Scotland concesso per invito nella Massoneria.

Presunta scoperta del Nuovo Mondo
Sebbene l'ordine templare fosse stato sciolto nei primi anni del XIV secolo, alcuni credono che i Templari, che erano in possesso di una flotta consistente, possano aver attraversato l'oceano per raggiungere il Nuovo Mondo, seguendo vecchie rotte vichinghe. In Portogallo, i templari non furono sciolti, ma cambiarono il loro nome in Cavalieri di Cristo. Nel 1492, questo gruppo avrebbe fornito uomini per la spedizione di Cristoforo Colombo, e la croce dell'ordine sarebbe comparsa sulle vele delle sue navi.

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Presunti luoghi associati ai Templari
Esistono molti luoghi comunemente associati ai templari con vari gradi di attendibilità.
Una congettura citata molto spesso ha a che fare con un dipinto sulla volta di un edificio Templare a Templecombe in Inghilterra. Secondo alcuni questo dipinto, oggi visibile nella St Mary's Church del villaggio, commissionato dai Templari mostra una immagine di Cristo o della testa mozzata di Giovanni il Battista.
Segue un elenco di luoghi che sono stati associati ai templari da leggende o da opere di finzione, ma i cui legami con l'ordine non sono sostenuti da prove concrete.
Pozzo delle Anime a Gerusalemme
Isola di Oak, Nova Scotia (ipotetico avamposto nel Nuovo Mondo)
Chiesa a Laon, in Francia
Chiesa circolare di Lanleff in Bretagna, Francia
Il castello di Barberà in Spagna
Il castello di Ponferrada, un villaggio in León, Spagna
Cappella Chwarszczany in Polonia
Bannockburn, luogo della battaglia di Bannockburn in Scozia
Cappella di Rosslyn e la Chiesa di Orphir in Scozia
Hertford, Inghilterra
Holy Sepulchre a Cambridge, Inghilterra
St Sepulchre's a Northampton, Inghilterra
La cappella saint-Georges d'Ydes in Francia
Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini, a Firenze, in Italia
Castello di Almourol, Portogallo
Temple Bruer, nel Lincolnshire
Trinity Church, Wall Street, a New York

http://it.wikipedia.org/wiki/Leggende_sui_Templari
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Templari custodi della Sindone?

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Secondo una nuova teoria, il sacro telo di Gesù sarebbe stato nelle mani dell’Ordine. Ma i dubbi sono molti.

L’ordine religioso-militare più potente del Medioevo, quello dei Templari, per un certo periodo avrebbe custodito la Sacra Sindone, il presunto lenzuolo sepolcrale di Gesù oggi conservato a Torino. A sostenerlo è la ricercatrice dell'Archivio segreto vaticano Barbara Frale, nel suo ultimo libro I templari e la sindone di Cristo (Il Mulino).
Culto. “I Templari ne sarebbero venuti ln possesso durante il saccheggio di Costantinopoli, avvenuto nel 1204 durante la quarta crociata. Lo scopo era sottrarla a una sicura distruzione per mano dei Càtari, il movimento eretico che negava la natura umana di Gesù” spiega l'autrice. Lo confermerebbero documenti inediti rinvenuti nell'archivio vaticano e relativi al processo con cui nel 1307 il re di Francia Filippo IV il Bello fece condannare e abolire l'Ordine templare. “Tra questi documenti sono emerse le prove che la Sindone dal 1204 al 1307 fu custodita dai Templari, che ne fecero oggetto di culto segretissimo: l'immagine si doveva baciare e adorare prima di essere ammessi nell'ordine” sostiene Barbara Frale.
Contestazioni. Va detto però che la studiosa è fra quanti ritengono che la Sindone risalga alla Palestina del 1 secolo e quindi sia autentica, anche se la datazione al carbonio 14 colloca il telo tra il 1260 e il 1390.

Giuliana Rotondi

da Focus Storia n°34
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I CAVALIERI DI CRISTO

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Re: I CAVALIERI DI CRISTO

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