Principato d'Acaia

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Principato d'Acaia

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Re: Principato d'Acaia

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Il Principato di Acaia (Peloponneso), conosciuto nel Medioevo anche con il nome di Morea, ebbe origine nel 1210, quando, sulla scia della Quarta crociata, terminata con il saccheggio di Costantinopoli e la spartizione dell'Impero Bizantino da parte dei principi dell’Occidente cristiano, Goffredo I di Villehardouin (? – 1218 ) sbarcò nel Peloponneso e con Guglielmo di Champlitte conquistò gran parte del medesimo.
Alla morte di quest'ultimo, Goffredo riuscì ad ottenere dai feudatari locali, da papa Innocenzo III e dall'Imperatore il riconoscimento della sua Signorìa sull'Acaia, l'Elide, la Messenia e su parte dell'Arcadia, ed il titolo di Principe di Acaia. Alla morte di Goffredo I gli succedette il figlio Goffredo II ed alla morte di questi, il di lui fratello Guglielmo (? – 1278). Questi tentò di occupare anche l'Eubea ma il tentativo fallì e nel 1255 venne sconfitto da Michele VIII Paleologo, che gli impose l'accettazione di una provincia bizantina in Morea.
Alla sua morte (1278), in base agli accordi stabiliti nel Trattato di Viterbo (maggio 1267), subentrarono al governo dell'Acaia i sovrani Angioini di Napoli, prima Carlo I e poi Carlo lo Zoppo, rispettivamente suocero e cognato di Isabella di Villehardouin che era andata sposa a Filippo d'Angiò. Carlo II d'Angiò decise di restituire ad Isabella il potere sulla Morea, con l'intenzione di mantenervi la sua sovranità: ma Isabella, rimasta vedova, si risposò (1301) con Filippo di Savoia, figlio di Tommaso III di Savoia, che assunse il titolo di Principe di Savoia-Acaia. Il Principato tornò agli Angiò nel 1307: Carlo II con un pretesto tolse l'Acaia ai due coniugi assegnandola al figlio Filippo I di Taranto.
La potestà del Principato rimase poi nel Trecento quasi stabilmente, seppure nominalmente, agli Angiò (Angiò-Durazzo e principi di Taranto); poi cambiò più volte fino a tornare 1432 nelle mani del despota bizantino Costantino XI Paleologo, futuro imperatore di Bisanzio. Poco dopo sparì, assorbito dall'Impero ottomano.

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Isabella di Villehardouin

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Isabella di Villehardouin (1263 – 23 gennaio 1312) fu principessa di Acaia e di Morea dal 1289 al 1307.

Biografia
Era figlia di Guglielmo II di Villehardouin, principe di Acaia e di Morea, e di Anne Ange. Nel 1259 il padre aveva subito un'importante sconfitta a Pelagonia ed aveva dovuto cedere nel 1262 alcune piazzeforti in Laconia. Costantemente minacciato dal despota di Mistra, si pose sotto la protezione di Carlo I d'Angiò e fidanzò la figlia Isabella con Filippo d'Angiò (1256 – 1277), figlio cadetto di Carlo. Questo fidanzamento, cui seguì il matrimonio che avvenne il 28 maggio 1271, fu definito parallelamente al Trattato di Viterbo (maggio 1267) stipulato fra Carlo I d'Angiò, Baldovino II di Costantinopoli e Guglielmo II di Villehardouin. Filippo ricevette nel 1274 il titolo di re di Salonicco ma premorì al suocero, cosicché, con il decesso di Guglielmo, avvenuto nel 1278, in base al trattato, toccò a Carlo d'Angiò governare la Morea al posto della nuora Isabella. Dopo la sua cacciata dalla Sicilia nel 1282 (Vespri Siciliani), Carlo non poté dedicare più tempo alla Morea. Successivamente la nobiltà della medesima inviò a Napoli una delegazione per lamentare l'eccessiva imposizione fiscale da parte degli angioini. Succeduto Carlo II d'Angiò al padre, questi decise di restituire ad Isabella il potere sulla Morea, con l'intenzione di mantenervi così la sua sovranità.
Isabella, vedova di Filippo d'Angiò, sposò quindi il 16 settembre 1289 Florent de Hainaut (1255 – 1297) e la Morea rimase alla coppia di sposi con il patto che, in caso di decesso di Florent, Isabella avrebbe dovuto chiedere il consenso per nuove nozze a Carlo II di Angiò, pena la perdita del titolo. Florent assicurò la pace con i greci con il trattato di Chiarenza del 1290. La pace durò fino al 1293, allorché i greci si ripresero Kalamata ma Florent persuase Michele VIII Paleologo a restituirla. Nel 1296 I greci ripresero il castello di San Giorgio in Arcadia. Florent lo mise sotto assedio, ma morì 23 gennaio 1297 senza averlo riconquistato. Florant non aveva avuto figli maschi da Isabella.
Quest'ultima, nuovamente vedova, sposò il 12 febbraio 1301 Filippo di Savoia (1278 – 1334). Filippo, piuttosto bellicoso, si intestò di riconquistare[non chiaro] tutta la Laconia ma il suo carattere autoritario lo rese inviso alla nobiltà locale e fu infine costretto ad accettare l'istituzione di un parlamento dei nobili, che avrebbe ovviamente contenuto la sua autorità. Poco dopo tuttavia, una rivolta di contadini, esasperati dall'eccessiva pressione fiscale, fece sì che Carlo II d'Angiò, nel 1306, richiamasse a Napoli Filippo ed Isabella. Filippo fu accusato di slealtà e di aver fallito nel sostenere Carlo in una campagna militare contro l'Epiro e Isabella di non aver richiesto il consenso del sovrano prima di sposare il Savoia. Carlo II d'Angiò tolse l'Acaia ai due coniugi assegnandola al figlio Filippo I di Taranto che divenne così Filippo II di Acaia.
In cambio della rinuncia all'Acaia, Filippo di Savoia ottenne, nel maggio 1307, la Contea di Alba. La coppia si divise e, mentre Filippo tornò in Piemonte, Isabella andò a vivere nell'Hainaut senza rinunciare ai suoi diritti sull'Acaia.
Un anno dopo la sua morte, morì anche Filippo I di Taranto e la figlia di Isabella e Florant, Matilde, divenne principessa di Acaia.

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Guglielmo II di Villehardouin

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Guglielmo II di Villehardouin (Kalamata, ... – Kalamata, 1º maggio 1278) fu l'ultimo Principe di Acaia della famiglia dei Villehardouin.
Secondo figlio di Goffredo I di Villehardouin, succedette nel 1246 al fratello Goffredo II di Villehardouin.

Biografia
Persona colta, era amante della letteratura ma anche dei tornei. Parlava correntemente sia il francese che il greco ed era conosciuto come trovatore.
Nel 1236 aveva aiutato l'Impero Latino contro i bizantini dell'Impero di Nicea e gli era stata conferita la sovranità feudale sul Ducato veneziano dell'Arcipelago.
Nel 1239 sposò la figlia di Narjot de Toucy, un alto dignitario dell'Impero Latino di Costantinopoli, e della di lui prima moglie, figlia di Anna di Bisanzio e dell’ultimo suo marito, Teodoro Branas. Dopo la morte di questa, sposò Carintana dalle Carceri, una nobildonna veneziana.
Sotto il suo governo il principato raggiunse l'apice della sua potenza ma iniziò già con lui declinare; costruì la fortezza di Mistra come capitale del principato.
Nel 1248 inviò 400 cavalieri e 28 navi alla Settima crociata, organizzata da Luigi IX di Francia, che fra l'altro, gli concesse di battere moneta con un conio simile a quello delle monete francesi (tornesi).
Nel 1249 conquistò Monemvasia. Nel 1251 Guglielmo fece costruire la fortezza di Maina (detta anche Megali Maina o Grand Magne) nella penisola pelopponesiaca di Mani.[1] La morte della seconda moglie Carintana determinò una serie di conflitti per la signoria sull'Eubea, che ebbero luogo fra il 1255 ed il 1258, concludendosi con successo per Gugliemo con la battaglia di Karidy (1258), nella quale Guglielmo sconfisse il Duca di Atene, Guy I de la Roche.
Nel 1259 sposò la figlia del suo alleato, il despota d'Epiro Michele II Dukas, Anna Angela Comnena[2]ma fu sconfitto duramente dai bizantini a Pelagonia nel 1259, causa la defezione dei suoi alleati epiroti. Catturato e fatto prigioniero, rimase in cattività fino al 1262, allorcé dovette consegnare al ricostituito Impero bizantino le fortezze di Mistra, Monemvasia e di Maina.
Per garantirsi contro ulteriori attacchi bizantini, si offrì come vassallo a Carlo I di Napoli,[3] con il Trattato di Viterbo (1267). Guglielmo partecipò, come vassallo di Carlo, alla Battaglia di Tagliacozzo (1268) contro Corradino di Svevia. Il 28 maggio 1271 la figlia maggiore di Guglielmo, Isabella, andava sposa figlio di Carlo I d'Angiò, Filippo.
Guglielmo ebbe solo due figlie, entrambe dalla seconda moglie Anna Comnena, Isabella (1263 –1312) e Margherita.
Alla morte di Guglielmo, essendogli premorto il genero Filippo di Taranto, il principato passò direttamente a Carlo I di Angiò.

http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_ ... lehardouin
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