Uguali ostacoli ed interregni si ripeterono poi m occasione delle successive elezioni dei papi. Nei 26 anni circa che trascorsero dalla morte di Clemente IV (fine di novembre del 1268) all’elezione di Celestino V (5 luglio 1294) il seggio pontificio rimase vacante in complesso per quasi sette anni: dopo la morte di Clemente sino al 1° settembre 1271, vale a dire due anni e nove mesi, e dopo la morte di Nicola IV (principio di aprile del 1292) due anni e tre mesi, vale a dire due vacanze della complessiva durata dipiù che cinque anni; in seguito si ebbero due altre vacanze di sei mesi ciascuna, la prima dal maggio sino al novembre 1277 e la seconda dall’agosto 1280 al febbraio 1281, ed una vacanza di circa undici mesi dalla morte di Onorio IV (3 aprile 1287) sino all’elezione di Nicola IV (22 febbraio 1288). Ed ancora si dovrebbero ricordare due ulteriori vacanze di breve durata.
Visto l'andamento storico e la durata dei Papi... Magari degli eventi in cui il Papa muore?
Per cui rielezioni frequenti... ma devo pensare se a livello di gioco ne valga la pena.
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Bonifacio VIII (m. 1ottobre 1303) la cui vita e le cui vicende si prolungano oltre il secolo XIII, ma che appartiene ancora in sostanza al nostro periodo, offre con le sue pretese e con la sua catastrofe la miglior prova della verità di questa descrizione. Egli fece ciò che il suo animo irrequieto lo spinse a fare. Egli non rifuggì neppure dal delitto per vendicarsi dei suoi nemici, anzi non si peritò persino di esprimere apertamente i suoi audaci dubbi circa le dottrine fondamentali della Chiesa quando gli prese l’ambizione di risplendere o di impressionare.
Nell’anno 1300, la sua idea straordinaria fu quella di indire con una bolla del 22 febbraio 1300 il Giubileo. Il primo della storia. Si decretava un indulgenza plenaria per tutti coloro che nell’anno in corso avessero visitato le basiliche di S. Pietro e S. Paolo a Roma (che fu poi esteso in ogni futuro centesimo anno, in seguito ogni 50 anni, o in anni particolari).
Fu un avvenimento - come riferiscono i cronisti del tempo - che fece affluire a Roma da tutte le parti del mondo centinaia di migliaia di pellegrini (il Villani calcola che superarono di molto i due milioni) incrementando il turismo e in parallelo le finanze pontificie derivanti dalle altrettanto milioni di offerte. Ma ciò che rese al papa questa manifestazione religiosa quanto a prestigio fu enorme, oltre ad ottenere un successo di immagine grandissimo.
Quando i pellegrini assistevano alle funzioni religiose dov’era qualche volta presente anche lui Bonifacio, si assisteva a delle scene indescrivibili “giungevano fino al suo trono per gettarsi nella polvere davanti a lui come di fronte a un essere soprannaturale” (Gregorovius).
Il Papa indice il Giubileo... tantissimi soldi nelle casse della Chiesa e relativi bonus rispetto agli altri Regni cristiani (riduzione di CB ecc.)
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La noncuranza dell’anatema si diffuse sempre più largamente. Chi aveva visto come i papi avessero scatenato delle rivoluzioni per abolire il diritto di investitura esercitato dagli imperatori con retta coscienza e per il meglio della Chiesa, come avessero precipitato l’Inghilterra in tutti gli orrori della guerra civile e mutato in deserti le fiorenti regioni del mezzogiorno della Francia, e come poi avessero fatto delle stesse grazie divine e delle indulgenze della chiesa un traffico che li aveva esposti allo scherno del mondo intero; chi aveva visto tutto ciò non rimase più sordo all’accusa che si levava da ogni paese che Roma abusava del suo potere spirituale solo per far denaro e solo per acquistarsi beni.
Sempre più risolutamente gli Stati si opposero alle pretese dei papi quanto ledevano i loro interessi, per quanto essi le velassero sotto pretesti spirituali e le appoggiassero con minacce di pene ecclesiastiche. Gli uomini si abituarono a vivere scomunicati e le città e campagne si assuefecero anche all’interdetto. Vi furono paesi che lo tollerarono per anni, persino per decenni, ed ai laici si associarono anche preti e monaci che ne alleviarono il peso continuando a celebrare le funzioni del culto. La continua coercizione delle coscienze se rese molti assai più liberi pensatori, trasformò però molti altri in indifferenti, in agnostici, o praticanti solo perchè non si poteva evitare la propria presenza nel tempio nella grande città o nella chiesetta del proprio paesello.
Se hai determinate tecnologie sei immune agli effetti negativi della scomunica.
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Se pertanto noi paragoniamo i fatti all’ideale del dominio universale che la curia aveva perseguito, dobbiamo concludere che tale fine non venne da essa raggiunto nè teoricamente nè praticamente.
Se invece mettiamo a confronto l’influenza politica esercitata dai papi nel XIII secolo con l’influenza che riuscirono ad esercitare gli imperatori anche nei periodi della loro massima potenza, la prima si manifesta incomparabilmente superiore. I papi nominarono e deposero vescovi, in tutti gli Stati, dal Portogallo alla Norvegia, umiliarono re e li costrinsero a piegarsi ad atti e dichiarazioni contro le quali si erano per lungo tempo ribellati, deposero re e ne fecero eleggere altri, modificarono leggi, confermarono o annullarono trattati.
Quando morì Riccardo di Cornovaglia (1273) ed Alfonso di Castiglia chiese al papa di riconoscerlo imperatore, benchè avesse scarso seguito in Germania, il re di Francia tentò di arrivare alla corona imperiale con l’aiuto del papa. Ma papa Gregorio IX non si ritenne in diritto di nominare l’imperatore, ed invece ammonì i principi elettori di eleggere entro breve termine un re, perchè altrimenti egli si sarebbe trovato costretto a pensare insieme con i cardinali alla designazione di un capo dell’impero. Per conseguenza egli accampò soltanto una specie di diritto di devoluzione fondato, sulla cura della giustizia e della morale che indubbiamente era inerente alla missione della Chiesa.
I papi erano potenti...
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