Re: CARTE EVENTI - FASE 3 - CREAZIONE CARTE EVENTI
Inviato: 17 febbraio 2024, 18:37
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CURIOSITÀ
La fama delle sue gesta si diffuse così rapidamente che nel 1288, il poco più che ventenne Ruggero de Flor ricevette dalle mani del Gran Maestro dell'Ordine il mantello di Templare col titolo di Fratel Servente. Appena un anno più tardi, fra la sorpresa di tutta la marineria del Levante, lo stesso Gran Maestro gli affidava il comando dell'Ammiraglia: Il Falcone, acquistata a Genova nuova di zecca e considerata la nave più veloce e potente che allora solcasse il Mediterraneo. Con tale unità, Fratel Servente si dedicò alla guerra di corsa con la furia, l’astuzia e la mancanza di scrupoli del vero pirata. È probabile che non combattesse soltanto contro gli infedeli, ma è pur certo che al termine di ogni “stagione” le casse dell’Ordine si riempivano d’oro come ancora non era mai accaduto.
Nel 1291 gli infedeli avevano cinto d'assedio San Giovanni d’Acri, l’ultimo baluardo della cristianità in Terra Santa, che i latini difendevano con la forza della disperazione. Ruggero de Flor, accorso con Il Falcone, si unì subito a quei guerrieri battendosi al loro fianco come un leone, sennonché, quando i saraceni riuscirono ad espugnare la piazzaforte, egli, certo a fin di bene, fece furtivamente trasportare sulla sua nave un cospicuo numero di sacchi di monete d' oro di proprietà dei Templari, poi, da molte dame cristiane che cercavano scampo, pretese per accoglierle a bordo somme favolose e particolari favori.
Questi « colpi »indegni di un cavaliere, gli fruttarono un' ingente fortuna, ma giunto a Marsiglia con tutto quel carico, Ruggero venne informato che il Gran Maestro Jaques de Molay, edotto dell ’accaduto, lo aveva espulso con infamia dall’Ordine e denunciato al Pontefice, il terribile Bonifacio VIII (1294-1303), come ladro e apostata.
CURIOSITÀ
La fama delle sue gesta si diffuse così rapidamente che nel 1288, il poco più che ventenne Ruggero de Flor ricevette dalle mani del Gran Maestro dell'Ordine il mantello di Templare col titolo di Fratel Servente. Appena un anno più tardi, fra la sorpresa di tutta la marineria del Levante, lo stesso Gran Maestro gli affidava il comando dell'Ammiraglia: Il Falcone, acquistata a Genova nuova di zecca e considerata la nave più veloce e potente che allora solcasse il Mediterraneo. Con tale unità, Fratel Servente si dedicò alla guerra di corsa con la furia, l’astuzia e la mancanza di scrupoli del vero pirata. È probabile che non combattesse soltanto contro gli infedeli, ma è pur certo che al termine di ogni “stagione” le casse dell’Ordine si riempivano d’oro come ancora non era mai accaduto.
Nel 1291 gli infedeli avevano cinto d'assedio San Giovanni d’Acri, l’ultimo baluardo della cristianità in Terra Santa, che i latini difendevano con la forza della disperazione. Ruggero de Flor, accorso con Il Falcone, si unì subito a quei guerrieri battendosi al loro fianco come un leone, sennonché, quando i saraceni riuscirono ad espugnare la piazzaforte, egli, certo a fin di bene, fece furtivamente trasportare sulla sua nave un cospicuo numero di sacchi di monete d' oro di proprietà dei Templari, poi, da molte dame cristiane che cercavano scampo, pretese per accoglierle a bordo somme favolose e particolari favori.
Questi « colpi »indegni di un cavaliere, gli fruttarono un' ingente fortuna, ma giunto a Marsiglia con tutto quel carico, Ruggero venne informato che il Gran Maestro Jaques de Molay, edotto dell ’accaduto, lo aveva espulso con infamia dall’Ordine e denunciato al Pontefice, il terribile Bonifacio VIII (1294-1303), come ladro e apostata.