Emirato del Beni Ghaniya

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Veldriss
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Dinastia hafside

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Gli Hafsidi furono una dinastia islamica che governò l'Ifriqiya (moderna Tunisia, con alcune parti dell'Algeria orientale e della Tripolitania) dal 1229 al 1574, poco prima del tracollo finale della dinastia berbera degli Almohadi.

Storia
Il primo governante hafside dell'Ifriqiya fu lo shaykh ʿAbd al-Wāhid b. Abī Hafs ʿUmar al-Hintātī e dalla kunya del padre la dinastia hafside avrebbe tratto il suo nome.
La nomina era stata decisa dall'almohade al-Nāsir nel 1207.
Quando egli morì nel 1221, il nuovo califfo almohade al-Mustansir fu rimpiazzato da Abū l-ʿAlāʾ Idrīs, nipote di ʿAbd al-Muʾmin ma nel 1226 egli fu sostituito a Tunisi da Abū Muhammad ʿAbd Allāh, che di ʿAbd al-Wāhid era figlio. Iniziava così la dinastia che avrebbe governato fino ai primi del XVI secolo.
In realtà gli esordi della dinastia furono piuttosto agitati, dal momento che Abū Muhammad ʿAbd Allāh fu deposto nel 1228 dall'almohade al-Maʾmūn e al suo posto regnò il fratello Abū Zakariyyāʾ Yahyà.
L'abbandono nel 1229 da parte di al-Maʾmūn della linea dottrinaria espressa da Ibn Tūmart e la conseguente rottura da parte dei berberi Hafsidi (che appartenevano al gruppo dei Banu Masmuda) con l'impero costituito dagli Almohadi indussero Abū Zakariyyāʾ Yahyà (1229-1249) a rivendicare per sé nel 1236 il titolo di amīr e a far pronunciare il proprio nome nella khutba dopo quello di Ibn Tūmart, rivendicando così in qualche modo il diritto alla dignità califfale che, tuttavia, fu esplicitamente reclamata dal figlio e successore Muhammad I al-Mustansir solo nel 1253. Abū Zakariyyāʾ Yahyà organizzò una sua propria amministrazione in Ifriqiya, sia sotto il profilo economico, sia sotto un profilo politico, facendo di Tunisi il centro culturale del suo dominio.
Quasi contemporaneamente numerosi profughi di al-Andalus trovarono ospitale accoglienza nei suoi territori, apportandovi le loro ricchezze economiche e quelle del loro ingegno.
Il suo successore Muhammad I al-Mustansir (1249-1277) assunse il pretenzioso titolo di "califfo".[1]
Nel XIV secolo il dominio hafside incontrò varie difficoltà.
Pur sottomettendo i domini degli Abdalwadidi di Tlemcen per un certo periodo, tra il 1347 e il 1357 lo Stato hafside fu conquistato due volte dai Merinidi che dominavano le aree dell'attuale Marocco. Costoro peraltro non furono in grado di assoggettare i beduini che scorrazzavano in quei territori, tanto che gli Hafsidi riuscirono a riprendere il potere. Allo stesso tempo epidemie di peste causarono anche in Nordafrica (come già avevano fatto in Europa) considerevoli morti e un sensibile decremento della popolazione, indebolendo conseguentemente il controllo efficace degli Hafsidi sui loro domini.
Sotto gli Hafsidi, la guerra di corsa contro gli Stati cristiani mediterranei si accrebbe nel medesimo secolo, in stretta connessione logica con le crescenti gravi difficoltà economiche della dinastia. Ciò avvenne in particolare sotto Abd al-Aziz II (1394-1434). I profitti derivanti da questa peculiare attività, in cui anche la dinastia era direttamente coinvolta sotto il profilo organizzativo e della divisione degli utili, permisero un imponente programma di costruzioni che si rifletté in una sensibile ripresa della cultura e della committenza artistica.
Tuttavia la guerra di corsa provocò anche dure risposte militari da parte del regno di Aragona e di Venezia, che a più riprese attaccarono le cittadine costiere tunisine. Sotto ʿUthmān (1435-1488) gli Hafsidi raggiunsero il loro zenith, sia nell'organizzazione del traffico carovaniero attraverso il Sahara e con l'Egitto, sia nel commercio marittimo con le stesse Venezia e Aragona. I rapporti tra beduini e cittadini divennero sempre più conflittuali, tanto che gli Hafsidi si ridussero di fatto a controllare le sole Tunisi e Costantina.
Nel XVI secolo gli Hafsidi risentirono negativamente del confronto fra la Spagna e l'Impero ottomano, che agiva per mezzo di suoi corsari lungo tutte le coste cosiddette "barbaresche". Istanbul conquistò infine Tunisi nel 1574 e depose la dinastia hafside, che era stata precedentemente obbligata ad accettare il dominio spagnolo per qualche tempo.

Cronotassi
ʿAbd al-Wāhid b. Abī Hafs ʿUmar al-Hintātī (1207-1216)
Abū Muhammad ʿAbd Allāh (1224-1228)
Abū Zakariyyāʾ Yahyà (1228-1249)
Muhammad I al-Mustansir (1249-1277)
Yahya al-Wāthiq (1277-1279)
Ibrāhīm I (1279-1283)
Ibn Abi Umara (1283-1284)
Abu Hafs Umar I (1284-1295)
Muhammad I (1295-1309)
Abu Yahya Abū Bakr I al-Shahīd (1309)
Abū al-Baqāʾ Khālid al-Nāsir (1309-1311)
Abū Yahya Zakariyyāʾ al-Lihyānī (1311-1317)
Abu Darba Muhammad II al-Mustansir al-Lihyānī (1317-1318)
Abū Bakr II (1318-1346)
Abū Hafs ʿUmar II (1346-1349)
Abu al-Abbas Ahmad I al-Fadl al-Mutawakkil (1349)
Iṣhāq II (1350-1369)
Abu al-Baqa Khalid (1369-1371)
Abū l-ʿAbbās Ahmad II (1371-1394)
Abū Fāris ʿAbd al-ʿAzīz II (1394-1434)
Abū ʿAbd Allāh Muhammad III al-Mustansir (1434-1436)
ʿUthmān (1436-1488)
Abu Zakariyya Yahya (1488-1489)
Abd al-Mu'min (Hafside) (1489-1490)
Abu Yahya Zakariyya (1490-1494)
Muhammad IV (1494–1526)
Muhammad V (1526-1542)
Ahmad III Ahmida (1542–1569)
Mūlāy Muhammad VI (1569-1574)

http://it.wikipedia.org/wiki/Dinastia_hafside
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Muhammad I al-Mustansir

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Muhammad I al-Mustansir (1249 – 1277) è stato il secondo sovrano della dinastia hafside in Ifriqiya e il primo ad arrogarsi il titolo di Califfo.
Il suo vero nome era Abū ʿAbd Allāh[1] Muhammad e assunse il laqab[2] di al-Mustansir bi-llah, ossia "Colui che è reso vincitore da Dio" nel 1253.
Il suo regno viene ricordato perché si vociferò in ambiente cristiano europeo (ma senza alcun serio riscontro) della sua disponibilità a convertirsi al Cristianesimo. La speranza quindi di un troppo ottimista San Luigi IX era quella che, grazie a quell'importante conversione, le forze crociate francesi e quelle hafsidi avrebbero potuto facilmente aggredire da est il sultanato mamelucco di Egitto e Siria: passo che si riteneva indispensabile per condurre a buon esito la nuova crociata - l'ottava - che il sovrano di Francia intendeva lanciare dopo il fallimento della precedente nell'area di Damietta (Egitto).
La notizia si rivelò destituita di qualsiasi fondamento e l'esercito che Luigi sperava si potesse unire a quello hafside per il progettata invasione dei domini mamelucchi, si trasformò in un esercito nemico di al-Mustansir.
A nulla servì l'assedio portato a Tunisi dai Crociati. Un mese dopo tale inizio, nel 1270, una malattia portò anzi alla morte il Re santo e l'esercito crociato fu riportato in patria dal fratello di Luigi, Carlo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Muhammad_I_al-Mustansir
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