Contea di Tripoli
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Re: Contea di Tripoli
Contea di Tripoli
Guerra civile
La popolazione latina della contea era soprattutto costituita da crociati originari del mezzogiorno della Francia e dell'Italia. Degli Stati latini d'oriente era il solo dove si parlava la lingua d'oc, contrariamente agli altri che parlavano la lingua d'oïl, così la sovranità dei Normanni di Antiochia, iniziata nel 1187, fu male accettata. Il XIII secolo fu cosparso di intrighi, sommosse ed assassini, e vide anche il signore di Gibelletto insultare il suo sovrano alle porte di Tripoli.
Guido II Embriaco (1277 - 82)
Tra il 1275 ed il 1277 il Conte Boemondo VII era troppo giovane per regnare e così il Vescovo Bartolomeo di Tortosa assunse le funzioni di reggente; ma fu opposto dal vescovo Paolo di Tripoli, che era amico personale del Gran Maestro dell'Ordine del Tempio Guglielmo di Beaujeu. Quando Boemondo divenne maggiorenne nel 1277 prese il controllo della Contea, ereditò l'opposizione dei Templari di Beaujeu.
«Questo fu l'inizio della gran guerra tra il Principe ed il Tempio, dalla quale tanto male derivò»
(Estoire d'Eracles)
I Templari tentarono di spodestare il Conte appoggiando Guido II Embriaco, ex vassallo di Boemondo a Jubail. I due erano stati in buoni rapporti ma erano divenuti nemici a seguito di dissapori a carattere personale. Il Gran Maestro assicurò il suo appoggio a Guido ed il Conte, temendo un colpo di Stato, attaccò la sede dei Templari di Tripoli ed ordinò che le loro terre fossero devastate, incluse le foreste a Montroque. I Templari reagirono rapidamente dando alle fiamme Botron e stringendo d'assedio Nephin. Boemondo e Guido si affrontarono vicino a Botron, Guido era appoggiato da trenta cavalieri Templari, ma il combattimento fu inconcludente.
Durante l'anno successivo furono ingaggiate battaglie in mare, lungo tutta la costa di Tripoli. Le galee dei Templari impedirono il commercio di Tripoli e le navi del Conte attaccarono il castello templare a Sidone. Si arrivò al confronto finale nel 1282 quando Guido ed i Templari tentarono di attaccare Tripoli di sorpresa. Essi avevano progettato di radunarsi nella sede dei Templari, ma quando arrivarono non trovarono il locale precettore, lo spagnolo Reddecoeur. Temendo una cospirazione cercarono rifugio presso gli Ospitalieri, ma furono costretti ad arrendersi. Il Conte non ebbe pietà con i suoi prigionieri, fece immediatamente giustiziare tutti i Templari mentre gli altri seguaci di Guido furono accecati. Guido stesso, insieme ai suoi fratelli e cugini, furono gettati nel fossato del castello di Nephin e lasciati morire di fame.
Conquista musulmana
Inevitabilmente le continue lotte interne, la carenza di risorse e la pressione militare musulmana presero il loro tributo sul Regno. Nel 1280 rimanevano solo due stati crociati, i resti di Gerusalemme e Tripoli.
Nel 1287 i mercanti genovesi si ribellarono a Lucia, ultima esponente della dinastia regnante e, sostenuti dall'ammiraglio Benedetto Zaccaria, cercarono di far eleggere un podestà di loro gradimento alla guida della città, mentre i nobili proclamarono la fine della dinastia ed istituirono il libero comune, eleggendo sindaco Bartolomeo Embriaco. Temendo che Tripoli diventasse definitivamente una colonia genovese, gli emissari veneziani e pisani chiesero l'intervento del sultano mamelucco d'Egitto Saīf al-Dīn Qalawūn al-'Ālfī al-Manṣūr.
Qalawun, il cui obiettivo era la distruzione degli stati crociati, pur avendo un trattato di pace con la Contea attaccò nel marzo 1289. Nonostante una disperata difesa il 27 aprile la città cadde.
L'ultimo nato degli stati crociati divenne parte dell'impero di Qalawun, restava solo qualche brandello del Regno di Gerusalemme.
https://it.wikipedia.org/wiki/Contea_di_Tripoli
Guerra civile
La popolazione latina della contea era soprattutto costituita da crociati originari del mezzogiorno della Francia e dell'Italia. Degli Stati latini d'oriente era il solo dove si parlava la lingua d'oc, contrariamente agli altri che parlavano la lingua d'oïl, così la sovranità dei Normanni di Antiochia, iniziata nel 1187, fu male accettata. Il XIII secolo fu cosparso di intrighi, sommosse ed assassini, e vide anche il signore di Gibelletto insultare il suo sovrano alle porte di Tripoli.
Guido II Embriaco (1277 - 82)
Tra il 1275 ed il 1277 il Conte Boemondo VII era troppo giovane per regnare e così il Vescovo Bartolomeo di Tortosa assunse le funzioni di reggente; ma fu opposto dal vescovo Paolo di Tripoli, che era amico personale del Gran Maestro dell'Ordine del Tempio Guglielmo di Beaujeu. Quando Boemondo divenne maggiorenne nel 1277 prese il controllo della Contea, ereditò l'opposizione dei Templari di Beaujeu.
«Questo fu l'inizio della gran guerra tra il Principe ed il Tempio, dalla quale tanto male derivò»
(Estoire d'Eracles)
I Templari tentarono di spodestare il Conte appoggiando Guido II Embriaco, ex vassallo di Boemondo a Jubail. I due erano stati in buoni rapporti ma erano divenuti nemici a seguito di dissapori a carattere personale. Il Gran Maestro assicurò il suo appoggio a Guido ed il Conte, temendo un colpo di Stato, attaccò la sede dei Templari di Tripoli ed ordinò che le loro terre fossero devastate, incluse le foreste a Montroque. I Templari reagirono rapidamente dando alle fiamme Botron e stringendo d'assedio Nephin. Boemondo e Guido si affrontarono vicino a Botron, Guido era appoggiato da trenta cavalieri Templari, ma il combattimento fu inconcludente.
Durante l'anno successivo furono ingaggiate battaglie in mare, lungo tutta la costa di Tripoli. Le galee dei Templari impedirono il commercio di Tripoli e le navi del Conte attaccarono il castello templare a Sidone. Si arrivò al confronto finale nel 1282 quando Guido ed i Templari tentarono di attaccare Tripoli di sorpresa. Essi avevano progettato di radunarsi nella sede dei Templari, ma quando arrivarono non trovarono il locale precettore, lo spagnolo Reddecoeur. Temendo una cospirazione cercarono rifugio presso gli Ospitalieri, ma furono costretti ad arrendersi. Il Conte non ebbe pietà con i suoi prigionieri, fece immediatamente giustiziare tutti i Templari mentre gli altri seguaci di Guido furono accecati. Guido stesso, insieme ai suoi fratelli e cugini, furono gettati nel fossato del castello di Nephin e lasciati morire di fame.
Conquista musulmana
Inevitabilmente le continue lotte interne, la carenza di risorse e la pressione militare musulmana presero il loro tributo sul Regno. Nel 1280 rimanevano solo due stati crociati, i resti di Gerusalemme e Tripoli.
Nel 1287 i mercanti genovesi si ribellarono a Lucia, ultima esponente della dinastia regnante e, sostenuti dall'ammiraglio Benedetto Zaccaria, cercarono di far eleggere un podestà di loro gradimento alla guida della città, mentre i nobili proclamarono la fine della dinastia ed istituirono il libero comune, eleggendo sindaco Bartolomeo Embriaco. Temendo che Tripoli diventasse definitivamente una colonia genovese, gli emissari veneziani e pisani chiesero l'intervento del sultano mamelucco d'Egitto Saīf al-Dīn Qalawūn al-'Ālfī al-Manṣūr.
Qalawun, il cui obiettivo era la distruzione degli stati crociati, pur avendo un trattato di pace con la Contea attaccò nel marzo 1289. Nonostante una disperata difesa il 27 aprile la città cadde.
L'ultimo nato degli stati crociati divenne parte dell'impero di Qalawun, restava solo qualche brandello del Regno di Gerusalemme.
https://it.wikipedia.org/wiki/Contea_di_Tripoli
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Re: Contea di Tripoli
Boemondo VI d'Antiochia
Caduta di Antiochia
Nel 1266, Aitone si recò presso la corte mongola a chiedere aiuto ma, durante la sua assenza, l'esercito Mamelucco si scontrò con l'esercito della Cilicia armena, comandato dai figli di Aitone, nella battaglia di Mari. I Mamelucchi furono i vincitori: uccisero uno dei figli di Aitone, imprigionarono l'altro e lasciarono il Regno armeno di Cilicia devastato, riducendone la capitale in rovina. Dopo avere saccheggiato la Cilicia i Mamelucchi concentrarono la loro attenzione verso Antiochia, ma i generali avevano già preso il loro bottino dalla Piccola Armenia e non desideravano un'altra battaglia. Boemondo fu abile nel corromperli evitando così il loro attacco.
Baybars fu però seccato dalla debolezza dei suoi generali, e tornò all'attacco. Nel maggio 1267 attaccò Acri e nel 1268 iniziò l'assedio di Antiochia, prendendo la città mentre Boemondo era a Tripoli. Tutto il nord della Siria fu rapidamente perduto, lasciando a Boemondo la sola Tripoli.
Assedio di Tripoli
Baybars attaccò di nuovo nel 1271, iniziò l'assedio di Tripoli mandando una lettera a Boemondo minacciandolo di annientamento totale e deridendo la sua alleanza con i Mongoli:
«Le nostre bandiere gialle hanno respinto le tue bandiere rosse ed il suono delle campane è stato sostituito dalla chiamata: "Allâh Akbar"! (...) Avverti le tue mura e le tue chiese che presto faranno i conti con le nostre macchine d'assedio, i tuoi cavalieri che presto le nostre spade si auto-inviteranno nelle loro case (...) Vedremo poi quanto sarà utile la tua alleanza con Abagha»
(Lettera di Baybars a Boemondo VI del 1271)
Boemondo chiese una tregua per non perdere anche Tripoli, ma Baybars lo derise per la mancanza di coraggio, e gli chiese di pagare tutte le spese delle campagne dei Mamelucchi. Boemondo ebbe abbastanza orgoglio da rifiutare l'offerta, in maggio però Baybars gli offrì ugualmente una tregua. A quell'epoca i Mamelucchi avevano espugnato tutti i castelli crociati nell'entroterra, ma arrivò la notizia di una nuova Crociata, condotta dal principe che in seguito sarebbe diventato Edoardo I d'Inghilterra. Il 9 maggio 1271 Edoardo era sbarcato a San Giovanni d'Acri, dove fu presto raggiunto da Boemondo e da suo cugino re Ugo di Cipro e Gerusalemme.
Boemondo morì nel 1275 lasciando un figlio e tre figlie:
Boemondo VII, principe nominale di Antiochia e conte di Tripoli;
Isabella di Poitiers, che morì non sposata e senza figli;
Lucia di Tripoli, contessa di Tripoli e
Maria di Poitiers (m. 1280 circa) che sposò Nicola di Saint-Omer (m.1294).
Il rancore dei Mamelucchi per l'alleanza di Boemondo con i Mongoli non si spense che nel 1289 con la finale caduta di Tripoli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Boemondo_VI_d%27Antiochia
Caduta di Antiochia
Nel 1266, Aitone si recò presso la corte mongola a chiedere aiuto ma, durante la sua assenza, l'esercito Mamelucco si scontrò con l'esercito della Cilicia armena, comandato dai figli di Aitone, nella battaglia di Mari. I Mamelucchi furono i vincitori: uccisero uno dei figli di Aitone, imprigionarono l'altro e lasciarono il Regno armeno di Cilicia devastato, riducendone la capitale in rovina. Dopo avere saccheggiato la Cilicia i Mamelucchi concentrarono la loro attenzione verso Antiochia, ma i generali avevano già preso il loro bottino dalla Piccola Armenia e non desideravano un'altra battaglia. Boemondo fu abile nel corromperli evitando così il loro attacco.
Baybars fu però seccato dalla debolezza dei suoi generali, e tornò all'attacco. Nel maggio 1267 attaccò Acri e nel 1268 iniziò l'assedio di Antiochia, prendendo la città mentre Boemondo era a Tripoli. Tutto il nord della Siria fu rapidamente perduto, lasciando a Boemondo la sola Tripoli.
Assedio di Tripoli
Baybars attaccò di nuovo nel 1271, iniziò l'assedio di Tripoli mandando una lettera a Boemondo minacciandolo di annientamento totale e deridendo la sua alleanza con i Mongoli:
«Le nostre bandiere gialle hanno respinto le tue bandiere rosse ed il suono delle campane è stato sostituito dalla chiamata: "Allâh Akbar"! (...) Avverti le tue mura e le tue chiese che presto faranno i conti con le nostre macchine d'assedio, i tuoi cavalieri che presto le nostre spade si auto-inviteranno nelle loro case (...) Vedremo poi quanto sarà utile la tua alleanza con Abagha»
(Lettera di Baybars a Boemondo VI del 1271)
Boemondo chiese una tregua per non perdere anche Tripoli, ma Baybars lo derise per la mancanza di coraggio, e gli chiese di pagare tutte le spese delle campagne dei Mamelucchi. Boemondo ebbe abbastanza orgoglio da rifiutare l'offerta, in maggio però Baybars gli offrì ugualmente una tregua. A quell'epoca i Mamelucchi avevano espugnato tutti i castelli crociati nell'entroterra, ma arrivò la notizia di una nuova Crociata, condotta dal principe che in seguito sarebbe diventato Edoardo I d'Inghilterra. Il 9 maggio 1271 Edoardo era sbarcato a San Giovanni d'Acri, dove fu presto raggiunto da Boemondo e da suo cugino re Ugo di Cipro e Gerusalemme.
Boemondo morì nel 1275 lasciando un figlio e tre figlie:
Boemondo VII, principe nominale di Antiochia e conte di Tripoli;
Isabella di Poitiers, che morì non sposata e senza figli;
Lucia di Tripoli, contessa di Tripoli e
Maria di Poitiers (m. 1280 circa) che sposò Nicola di Saint-Omer (m.1294).
Il rancore dei Mamelucchi per l'alleanza di Boemondo con i Mongoli non si spense che nel 1289 con la finale caduta di Tripoli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Boemondo_VI_d%27Antiochia
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Re: Contea di Tripoli
Lucia di Tripoli
Lucia di Poitiers nota anche come Lucia di Tripoli (... – post 1292 o circa 1299) fu l'ultima dei conti di Tripoli.
Biografia
Era figlia di Boemondo VI d'Antiochia e Sibilla d'Armenia.
Quando suo fratello, Boemondo VII d'Antiochia morì nel 1287, la loro madre nominò reggente Bertrando di Gibelet. Questi divenne molto impopolare, i nobili proclamarono la fine della dinastia ed istituirono il libero comune, eleggendo Bartolomeo Embriaco come sindaco.
Lucia allora si recò a Tripoli da Auxerre per prendere il controllo della Contea, ma incontrò l'opposizione sia del Comune che dei Genovesi. Questi ultimi, sostenuti dall'ammiraglio Benedetto Zaccaria, si ribellarono a Lucia e tentarono di insediare un podestà di loro gradimento alla guida della città, il che avrebbe fatto di Tripoli, essenzialmente, una colonia Genovese. A seguito di ciò gli esponenti del Comune accettarono di riconoscere Lucia, ma questa, inaspettatamente, si alleò invece con i Genovesi.
Si suppone che, temendo che Tripoli diventasse definitivamente una colonia genovese, gli emissari veneziani e pisani, che pure avevano importanti legami commerciali con la città, chiesero l'intervento del sultano mamelucco Saīf al-Dīn Qalawūn al-'Ālfī al-Manṣūr.
Lucia si alleò con i Mongoli, questi sapendo che anche con il loro aiuto Tripoli era troppo debole per difendersi chiesero appoggio dall'Europa, ma inutilmente. Qalawun assediò Tripoli per un mese nel 1289 e la conquistò il 29 aprile. Due anni dopo anche San Giovanni d'Acri, l'ultima roccaforte dei Crociati in Terra Santa, fu espugnata.
Non si conosce la data della morte di Lucia.
Matrimonio e discendenza
Narjot de Toucy, che Lucia aveva sposato ad Auxerre attorno al 1275 o 1278, non andò mai a Tripoli a far valere i diritti che aveva acquisito sulla contea attraverso il matrimonio, ma rimase ad occuparsi dei suoi affari nel Regno di Napoli, dove morì nel 1292.
Narjot e Lucia ebbero un figlio, Filippo de Toucy (morto nel 1300), che ereditò la signoria di Laterza alla morte del padre ed il titolo di pretendente di Antiochia alla morte di Lucia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Lucia_di_Tripoli
Lucia di Poitiers nota anche come Lucia di Tripoli (... – post 1292 o circa 1299) fu l'ultima dei conti di Tripoli.
Biografia
Era figlia di Boemondo VI d'Antiochia e Sibilla d'Armenia.
Quando suo fratello, Boemondo VII d'Antiochia morì nel 1287, la loro madre nominò reggente Bertrando di Gibelet. Questi divenne molto impopolare, i nobili proclamarono la fine della dinastia ed istituirono il libero comune, eleggendo Bartolomeo Embriaco come sindaco.
Lucia allora si recò a Tripoli da Auxerre per prendere il controllo della Contea, ma incontrò l'opposizione sia del Comune che dei Genovesi. Questi ultimi, sostenuti dall'ammiraglio Benedetto Zaccaria, si ribellarono a Lucia e tentarono di insediare un podestà di loro gradimento alla guida della città, il che avrebbe fatto di Tripoli, essenzialmente, una colonia Genovese. A seguito di ciò gli esponenti del Comune accettarono di riconoscere Lucia, ma questa, inaspettatamente, si alleò invece con i Genovesi.
Si suppone che, temendo che Tripoli diventasse definitivamente una colonia genovese, gli emissari veneziani e pisani, che pure avevano importanti legami commerciali con la città, chiesero l'intervento del sultano mamelucco Saīf al-Dīn Qalawūn al-'Ālfī al-Manṣūr.
Lucia si alleò con i Mongoli, questi sapendo che anche con il loro aiuto Tripoli era troppo debole per difendersi chiesero appoggio dall'Europa, ma inutilmente. Qalawun assediò Tripoli per un mese nel 1289 e la conquistò il 29 aprile. Due anni dopo anche San Giovanni d'Acri, l'ultima roccaforte dei Crociati in Terra Santa, fu espugnata.
Non si conosce la data della morte di Lucia.
Matrimonio e discendenza
Narjot de Toucy, che Lucia aveva sposato ad Auxerre attorno al 1275 o 1278, non andò mai a Tripoli a far valere i diritti che aveva acquisito sulla contea attraverso il matrimonio, ma rimase ad occuparsi dei suoi affari nel Regno di Napoli, dove morì nel 1292.
Narjot e Lucia ebbero un figlio, Filippo de Toucy (morto nel 1300), che ereditò la signoria di Laterza alla morte del padre ed il titolo di pretendente di Antiochia alla morte di Lucia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Lucia_di_Tripoli