MEDICINA E CHIRURGIA

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Veldriss
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MEDICINA E CHIRURGIA

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Comincio a prendere appunti per le carte degli eventi random anche per medicina e chirurgia... da qualche parte bisogna pur cominciare :P
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Ugo Lanfranco da Milano

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Ugo Lanfranco da Milano (Milano, ca. 1250 – Parigi, ca. 1310) è stato un medico e chirurgo italiano.
Allievo di Guglielmo da Saliceto iniziò a praticare l'arte medica a Milano che dovette abbandonare per motivi politici. Si recò quindi in Francia a Lione per poi trasferirsi a Parigi. Il fatto che provenisse dalla scuola bolognese, ritenuta all'epoca insuperabile, e come tale sarà frequentata da Guy de Chauliac e da Henri de Mondeville, lo resero famoso in una città ove ancora la chirurgia era praticata da cerusici ed ambulanti. Le sue opere: Chirurgia Parva e Chirurgia Magna sono considerati i primi trattati di chirurgia apparsi in Francia. In essi Lanfranco riporta le conoscenze dell'epoca in campo chirurgico arricchendole di proprie osservazioni originali. È considerato l'inventore del nodo chirurgico quale lo conosciamo e pratichiamo ancor oggi.
È ritenuto uno dei fondatori della scuola parigina di chirurgia.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Lanfranco_da_Milano
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Teodorico de' Borgognoni

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Teodorico de' Borgognoni (Bologna, 1206 – Bologna, 1298) figlio del lucchese Ugo, gli successe nell'insegnamento della chirurgia presso l'Università di Bologna, a quell'epoca punto di riferimento obbligato di tutta la chirurgia occidentale.
Elaborò gli studi del padre e pubblicò una sua Praxis Chirurgica nella quale trattava tutta la chirurgia conosciuta all'epoca. Fu un grande sostenitore della necessità di trattare le ferite con un metodo asettico anticipando di quasi settecento anni le intuizioni di Ignaz Philipp Semmelweis e le scoperte di Joseph Lister dovendosi porre in antitesi rispetto ai principi propugnati dalla Scuola Medica Salernitana legati alla teoria di Galeno del pus bonum et laudabile.
Riprese anche l'uso della spongia somnifera utilizzata da Rogerio Frugardi, aggiungendovi oltre all'oppio ed alle foglie di mandragora qualche altra sostanza e chiamandola confectio soporis.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Teodorico_de'_Borgognoni
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Guglielmo da Saliceto

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Guglielmo da Saliceto (Saliceto, 1210 – 1277) è stato un medico italiano, uno dei grandi maestri di chirurgia dell'epoca medioevale.

Nato in un villaggio in provincia di Piacenza, ora frazione del comune di Cadeo, Guglielmo studiò a Bologna (forse allievo di Ugo de' Borgognoni) e vi divenne Magister in physica. Era l'epoca in cui il corso di studi medici si identificava con quello della filosofia, in particolare quella naturale, ed il medico, physicus (da cui è derivato il termine inglese physician per medico) si distingueva nettamente dal chirurgo che era invece empiricus.
Dopo un lungo girovagare dovuto anche alla instabilità politica dell'epoca si fermò definitivamente a Bologna, come Magister chirurgiae. Fu anche maestro a Pavia, dove tra il 1245 e il 1248 incontrò Federico II di Svevia con cui discusse di filosofia e medicina.
Nella sua Chirurgia, scritta "ad petitionem domini Friderici imperatoris" (su invito dell'imperatore Federico ), sostiene l'importanza delle conoscenze di anatomia, seguendo la tradizione della scuola bolognese dei Borgognoni e di Mondino dei Liuzzi, fondamentale nell'arte chirurgica, che peraltro descrive in modo mirabile. Nel suo Liber in scientiae medichae mostra una buona conoscenza anche della medicina.
Fu il primo a sostenere l'importanza della cultura medica anche nell'arte chirurgica tentando un riavvicinamento dopo quasi un millennio, come aveva fatto già la Scuola Medica Salernitana, delle due professioni che tuttavia sarebbero rimaste ancora per alcuni secoli profondamente divise ed in contrasto. Guglielmo da Saliceto e la scuola medica bolognese reintrodussero in Italia l'uso del coltello chirurgico in Italia, abilito dagli Arabi in favore del cauterio[1].
Tra i suoi allievi più famosi da annoverare Lanfranco da Milano considerato uno dei fondatori della scuola medica francese.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_da_Saliceto
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Henri de Mondeville

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Henri de Mondeville (1260 – 1320) è considerato il primo chirurgo francese a scrivere un trattato di chirurgia.
Nacque probabilmente in Normandia, forse a Mondeville presso Caen o a Emondeville presso Valognes. Certamente studiò prima a Montpellier e quindi a Bologna ove apprese l’arte chirurgica dal grande Teodorico de' Borgognoni e poi dal Maestro Guglielmo da Saliceto. Trasferitosi a Parigi fu allievo anche di Lanfranco da Milano, considerato il fondatore della scuola medica parigina. Insegnò a Montpellier ove ebbe tra i suoi discepoli Guy de Chauliac e quindi divenne chirurgo personale del re Filippo il Bello e di suo figlio Luigi X le Hutin (il litigioso). Ciò gli consentirà di seguire come chirurgo alcune campagne militari e di fare molta pratica sulle lesioni traumatiche da arma bianca.
Henri de Mondeville è l'autore di un'opera monumentale: Chirurgie che non riuscì a completare per una morte precoce probabilmente dovuta a tubercolosi. Quest’opera come quella del suo quasi contemporaneo Rogerio Frugardi è eminentemente pratica. L’autore riporta tutte le tecniche chirurgiche conosciute apportandovi in alcuni casi modifiche originali e corredandola di proprie osservazioni. Di particolare rilievo, perché in controtendenza rispetto a quanto sostenuto da altri suoi autorevoli contemporanei, propose la terapia secca delle ferite che andavano lavate con vino o aceto, suturate poi bendate. In ciò egli si dissociò completamente dall’insegnamento di Rogerio e quindi della Scuola Medica Salernitana e dalla tradizione della Scuola Araba facendo proprie invece le teorie del suo Maestro Teodorico. Praticava inoltre la legatura dei vasi sanguigni in corso di amputazione degli arti, ritornando alla tecnica seguita dai romani ed in contrasto con l'usanza araba del cauterio.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Henri_de_Mondeville
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Mondino dei Liuzzi

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Mondino de' Liuzzi (anche de' Luzzi o de' Lucci) (Bologna, 1275 – Bologna, 1326) è stato un anatomista e medico italiano.

Figlio di Nerino Frazoli de' Luzzi, farmacista, e nipote di Liuzzo de' Luzzi professore di medicina, Mondino nasce a Bologna da una famiglia di speziali di origine fiorentina. La famiglia di Mondino risulta infatti iscritta alla Società dei Toschi di Bologna tra gli anni 1259 e 1314. Negli atti di questa corporazione della gente originaria della Toscana l'ortografia del cognome varia tra Liucci, Lucci, Liuzzi, Luzzi e dal Luzzo (la forma latina risulta essere in vari documenti dell'epoca de Luciis, de Liuccis, de Leuciis).
La Bologna dell'epoca era dilaniata dai contrasti tra guelfi e ghibellini, la famiglia de' Liuzzi si schiera con questi ultimi. A seguito del prevalere della fazione guelfa Mondino viene esiliato da Bologna ove rientrerà, dopo alcuni anni, a seguito del pagamento di un riscatto molto oneroso.
Discepolo di Taddeo Alderotti, Mondino si laureò in medicina all'ateneo bolognese intorno al 1292. Nel 1321 diventò lettore pubblico nell'ateneo bolognese ove insegnò medicina e soprattutto tenne corsi di anatomia.
Mondino de' Liuzzi fu il primo anatomista che riprese la pratica delle dissezioni del corpo umano, che, iniziata da Erofilo nel III secolo a.C., era stata abbandonata già dai suoi immediati successori (la Scuola Medica Salernitana aveva ripreso lo studio dell'anatomia ma praticando solo dissezioni di animali).
L'esempio di Mondino fu imitato ben presto dagli anatomisti di Montpellier e poi da quelli delle altre principali università europee. Guy de Chauliac, considerato il fondatore della chirurgia francese e, come tanti, discepolo dell'ateneo bolognese, lo citerà nella sua Chirurgia Magna riconoscendolo quale Maestro di Anatomia.
Lo scopo delle dissezioni anatomiche praticate da Mondino e dai suoi seguaci era molto più didattico che di ricerca e ciò spiega la lentezza con cui nei secoli successivi furono superate alcune errate concezioni anatomiche di Galeno, al quale lo stesso Mondino continuò a fare spesso riferimento. In qualche caso tuttavia egli sottolinea punti di disaccordo con l'antica autorità, comiciando quell'opera di erosione che dovrà proseguire ancora per secoli prima di vedere finalmente demoliti alcuni postulati del medico greco-romano.
Nel 1316 Mondino scrisse il suo Anothomia: un testo che sarà utilizzato da intere generazioni di studenti, ai quali egli si rivolge spiegando i tempi ed i modi della dissezione autoptica. Oltre che questo manuale di anatomia Mondino scriverà anche di argomenti clinici e commenterà le opere dei grandi medici del mondo classico e della scuola araba, per i quali mostrò sempre un grande rispetto.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Mondino_dei_Liuzzi
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Hillel ben Samuel da Verona

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Hillel ben Samuel da Verona (1220 – Forlì, 1295) è stato un rabbino, filosofo e medico italiano.
Prende parte attivamente alla polemica per l'accettazione o meno dell'opera di Mosè Maimonide, da molti accusato di eccessivo razionalismo, sostenendo a chiare lettere le posizioni del grande maestro, anche con l'opera Tagmulé ha-Nefesh (o Tagmulei ha-Nefesh) (ricompense dell'anima), che scrive a Forlì, nel 1288-1291. In quest'opera, infatti, "si mantiene sulla stessa linea del maestro [...] Per lui l'intelletto è la forma attuale dell'anima e ne guida tutte le operazioni". Il Tagmulé ha-Nefesh influenza, tra gli altri, anche il rabbino Shem Tov ben Yosef Falaquera.
Sempre da Forlì, Hillel scrive due famose lettere a Maestro Gaio (Isacco ben Mordecai), medico papale, chiedendo di non aderire al movimento favorevole alla condanna di Maimonide.
Hillel conosce bene sia il pensiero ebraico sia quello arabo sia quello cristiano: in particolare, è molto attratto da Tommaso d'Aquino, tanto da essere definito "il primo tomista ebreo della storia". In particolare, nel Tagmulé ha-Nefesh riporta ampiamente una traduzione del De Unitate Intellectus di Tommaso, del quale riprende anche gli argomenti per dimostrare l'immortalità individuale dell'anima.
Hillel probabilmente non è nato a Verona, anche se la sua famiglia sembra provenirne, ma è comunque rappresentante di una cultura ghibellina, filoimperiale, come quella della città scaligera. Lo dimostra anche il fatto che decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in quella roccaforte del ghibellinismo italiano che è la Forlì degli Ordelaffi e del consigliere imperiale Guido Bonatti.
Hillel studia il Talmud a Barcellona con Giona Gerondi da Barcellona e la medicina a Montpellier.
Secondo la maggior parte degli storici, Hillel, a Capua, esercita una forte influenza sul celebre mistico Abramo Abulafia, aiutandolo ad apprezzare Mosè Maimonide. È altresì molto probabile che le sue opere ed il suo pensiero abbiano potuto influenzare Dante Alighieri, a causa di alcuni parallelismi che sono stati riscontrati tra la Divina Commedia e gli autori ebrei.
Hillel in effetti opera, dopo Capua, a Napoli, a Roma, a Ferrara, e soprattutto a Forlì, città dove anche Dante vive per qualche tempo, pochi anni dopo la sua morte. La circostanza è invocata a favore della possibilità che Dante ne abbia conosciuto le opere.
Negli anni Novanta del Duecento, in pieno periodo forlivese dunque, disputa con Zerahya da Barcellona su quale sia la lingua originaria: per Hillel, si tratta dell'ebraico.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Hillel_ben_Samuel
butterfly
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Re: Medicina e chirurgia

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Un fatto importante riguardante la Medicina e la Chirurgia del Medioevo fu apportato dal famoso Ibn Sina altre sì conosciuto anche come Avicenna e dal suo scritto il Canone della Medicina o Kitab al-Qanun fi al-Tibb.
In questo periodo risalgono le prime traduzioni di questo testo, del X secolo, sia in lingua latina che in lingua ebraica.

Potrebbe essere interessante una ricerca vostra volta in tal senso. Nel caso poi vi piacciano i romanzi vi consiglio la lettura di Medicus scritto da Gordon che fa uno spaccato interessante dei viaggi Medioevali e della medicina di quel periodo, con tutti i problemi annessi e connessi di superstizione e quant'altro...
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Veldriss
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Re: Medicina e chirurgia

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butterfly ha scritto:Un fatto importante riguardante la Medicina e la Chirurgia del Medioevo fu apportato dal famoso Ibn Sina altre sì conosciuto anche come Avicenna e dal suo scritto il Canone della Medicina o Kitab al-Qanun fi al-Tibb.
In questo periodo risalgono le prime traduzioni di questo testo, del X secolo, sia in lingua latina che in lingua ebraica.

Potrebbe essere interessante una ricerca vostra volta in tal senso. Nel caso poi vi piacciano i romanzi vi consiglio la lettura di Medicus scritto da Gordon che fa uno spaccato interessante dei viaggi Medioevali e della medicina di quel periodo, con tutti i problemi annessi e connessi di superstizione e quant'altro...
Non è che per caso tu hai letto qualcosa e ci puoi riportare qualcosa di interessante? :P
butterfly
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Re: Medicina e chirurgia

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Per darvi un'ideina più chiara ecco a voi...

Ci sono rimandi anche nella scuola di Salerno
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_canone_della_medicina
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