Impero Romeo (Impero Bizantino)

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Veldriss
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Alessio Melisseno Strategopulo Comneno

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Alessio Melisseno Strategopulo Comneno (Grandi generali sconosciuti)

La figura di cui voglio parlarvi oggi è particolarmente interessante sia per la ricchezza delle fonti che ci sono pervenute, sia per la vita personale particolarmente "interessante" di Alessio, nonostante non possa essere paragonato a generali più abili di lui.
Nel mondo accademico è famoso soprattutto per essere stato il braccio destro del più famoso Michele VIII Paleologo.

Non si sa molto sulla sua giovinezza. Sappiamo era appartenente a un ramo cadetto dei Comneni e che faceva parte dell'elite aristocratica dell'Impero di Nicea. Viene citato per la prima volta nel 1250 come ambasciatore presso Durazzo, non si sa bene quanti anni avesse ma le stime più accreditate lo darebbero per nato nella prima o seconda decade del '200 in la.
Successivamente condusse alcune operazioni come comandante in seconda nel nord della Grecia attorno al 1254 ma pare che risultasse sconfitto nell'assedio del forte di Tzepania. Nel 58 viene rimosso dai suoi uffici e incarcerato insieme a al futuro Michele VIII per complotti interni sulla successione al trono. Non si sa se fu la prigionia a rendere i due amici o se la cosa fosse pregressa fatto sta che una volta che Michele ottenne il trono ricompensò il suo compagno di prigionia con il titolo di generale. Lui e il fratello del Basileus, Giovanni, furono incaricati di condurre un esercito bizantino contro la lega anti nicena di epiroti e latini. Vista l'inferiorità numerica Alessio elaborò una astuta strategia: riuscì a convincere il comandante epirota Giovanni a passare dalla sua parte facendo leva sull'odio che questi aveva per il comandante latino che lo aveva apostrofato di essere "un bastardo".
Alessio e Giovanni fecero personalmente da esca e vennero rincorsi dalla cavalleria latina che si trovò improvvisamente un fianco scoperto e fu massacrata dagli arcieri bizantini, consentendo una vittoria schiacciante alle truppe alleate. Dopo questa vittoria Alessio venne proclamato "Cesare".
In seguito Alessio guidò l'esercito alla conquista dell'Epiro, espugnando anche Arta, la capitale. Sfortunatamente gli epiroti tornarono in forze grazie all'aiuto di eserciti mercenari italici e riuscirono a catturare Alessio a Trikofron, dopo averlo sconfitto. Fu liberato poco dopo su intercessione dell'amico Basileus Michele.
L'anno successivo Alessio colse l'occasione che lo rese l'uomo più famoso dell'Impero. Venne a sapere da alcuni contadini che l'esercito latino a Costantinopoli si era mosso verso sud per tagliare a Michele la via verso l'Asia. Alessio, con soli 800 uomini, penetrò in città facendosi condurre presso una porta segreta da alcuni agricoltori del luogo e aprì i cancelli. A questo punto la popolazione insorse contro i latini che cercarono rifugio nella fortezza di Blacherne. La flotta veneta, informata del fatto, stava veleggiando verso Costantinopoli per fermare Alessio, che ebbe una nuova idea. Diede fuoco al quartiere veneziano piuttosto che cercare di combattere le navi venete. I veneti, temendo di perdere i loro ricchi possedimenti, annullarono l'attacco ai bizantini e misero in salvo le proprie merci e denari, consentendo ad Alessio di occupare la città.
Dopo questa vittoria Alessio ottenne l'onore di condurre la marcia trionfale imperiale alla testa dell'esercito, fino a Santa Sofia, inoltre per tutto il resto dell'anno il suo nome venne commemorato negli uffici imperiali e durante le processioni ecumeniche.
Permise ai latini di fuggire dalla città senza che venissero cacciati con la forza (probabilmente perchè non voleva danneggiarne gli edifici), quindi inviò le insegne a Michele che rapidamente giunse in loco.
Successivamente venne inviato a combattere ancora gli epiroti. Inizialmente ottenne buoni risultati ma la corte di Arta ottenne l'aiuto inaspettato di Manfredi di Sicilia. Con questi rinforzi gli epiroti ebbero ragione dei bizantini, catturarono Alessio e lo spedirono in Sicilia. Venne liberato con uno scambio di prigionieri e tornò a corte. Ci è stato poi tramandato che combattè contro i bulgari, riuscendo ad impedirgli di sfondare le linee e ancora contro gli epiroti con successo.
Le sue successive campagne furono tutte vittoriose, anche se non sappiamo in qual modo. Morì in pace fra il 1272 e il 75, in patria fu sempre trattato come un eroe e fu per tutta la sua vita una delle persone più famose dell'Impero.
Fece una donazione in denaro ad un monastero a Volos nel tardo 1270.

Articolo originale di TFT su NGI: http://www.netwargamingitalia.net/forum ... eno.25864/
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