Regno di Inghilterra

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Statuto di Rhuddlan

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Lo Statuto di Rhuddlan (in gallese: Statud Rhuddlan), promulgato il 19 marzo 1284 nel castello di Rhuddlan, fu lo statuto che decretò il passaggio delle terre del Galles fino ad allora denominate Principato di Gwynedd e detenute da Llywelyn Ein Llyw Olaf ap Gruffydd e brevemente dopo la sua morte da Dafydd ap Gruffydd, alla corona inglese. Lo statuto segnò il completamento della conquista militare di quei territori messa in atto da Edoardo I d'Inghilterra tra il 1282 e il 1283.
Lo statuto divise il principato nelle contee di Anglesey, Merionethshire, Caernarfonshire e Flintshire e rimase in vigore fino alla promulga degli Laws in Wales Acts da parte di Enrico VIII con cui venne riorganizzata l'amministrazione di tutto il Galles.

http://it.wikipedia.org/wiki/Statuto_di_Rhuddlan
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Maurice FitzGerald, III signore di Offaly

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Maurice FitzGerald, III signore di Offaly (Wexford, 1238 – Ross, prima del 10 novembre 1286), fu gran giustiziere d'Irlanda dal 1272 al 1273.

Biografia
Maurice FitzGerald nacque nel 1238 da Maurice FitzGerald, II signore di Offaly. Maurice, conosciuto anche con il soprannome di Maurice the Bald (il calvo), aveva altri tre fratelli che morirono tutti prima di lui, quando nel 1253 suo padre venne a mancare ereditò la Ssignoria aggirando i diritti di un suo nipote, figlio del suo fratello maggiore, e si aggiudicò titolo e terre. Nel maggio del 1262 fu tra i magnati che vennero convocati dal re Enrico III d'Inghilterra per metterlo al corrente delle condizioni delle terre, convocazione che si ripeté nel giugno del 1265.
Nel 1272 morì improvvisamente il gran giustiziere d'Irlanda in carica, Maurice venne chiamato a sostituirlo e tenne l'incarico fino all'anno seguente, quando nel 1276 dei clan ribelli attaccarono la contea di Wicklow Maurice li combatté insieme al gran giustiziere ed alle truppe anglo-normanne comandate dal genero Tommaso de Clare, signore di Thomond, le loro forze unite comunque non furono sufficienti, i ribelli li sconfissero infliggendo loro pesanti perdite nella battaglia di Glenmalure. Maurice morì prima del 10 novembre 1286 a Ross, in Irlanda.
Maurice Fitzgerald si sposò due volte, la prima con Maud de Prendergast fra il maggio 1258 ed il 10 ottobre 1259, insieme ebbero due figlie:
Juliana FitzGerald (1263 circa - 24 settembre 1300), si sposò con Tommaso de Clare
Amabel FitzGerald
Dopo la morte della prima moglie, avvenuta prima del 1273, data del suo secondo matrimonio, si risposò con Emmeline Longespee (1252 - 1291), quest'ultima era figlia di Stefano di Longespee, figlio a sua volta di Ela FitzPatrick e di Guglielmo di Longespee. Questo secondo matrimonio non diede figli, in assenza di maschi il titolo di Maurice andò a suo nipote, John Fitzgerald, I conte di Kildare, figlio di un suo fratello Thomas.

http://it.wikipedia.org/wiki/Maurice_Fi ... _di_Offaly
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Eleonora di Castiglia (1241-1290)

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Eleonora Fernandez o Eleonora di Castiglia (Leonor in spagnolo, asturiano, in galiziano, in portoghese, in aragonese e in basco, Elionor in catalano. Alienora in latino, Eleanor in inglese e Aliénor in francese; Castiglia, 1240 – Harby, 29 novembre 1290) è stata regina consorte d'Inghilterra e duchessa consorte d'Aquitania dal 1272 alla sua morte e, dal 1279, fu anche contessa di Ponthieu (contea nel dipartimento della Somme le cui città principali erano Abbeville e Montreuil-sur-Mer).

Origine
Figlia secondogenita del re di Castiglia e León, Ferdinando III il Santo e di Giovanna di Dammartin, figlia di Simone de Dammartin, conte d'Aumâle e di Maria, Contessa di Ponthieu (contea nel dipartimento della Somme le cui città principali erano Abbeville e Montreuil-sur-Mer). Il suo nome in spagnolo era Leonor, che poi divenne Alienor in inglese e quindi Eleanor in inglese moderno, il suo nome potrebbe esserle derivato dalla sua bisnonna paterna Leonora d'Aquitania, una delle figlie di Enrico II d'Inghilterra. Eleonora era una figlia di secondo letto ed era l'unica femmina di cinque fratelli di cui due morirono giovani. Quando nel 1291 si celebrò il primo anniversario della sua morte 49 uomini ognuno con una candela vennero pagati perché camminassero in processione, una candela per ogni anno di vita, il che fa credere che ella sia nata nel 1241. In quell'anno suo padre era tornato da una spedizione militare in Andalusia nel mese di febbraio e quindi si può pensare che Eleonora sia nata verso la fine dell'anno. Sia alla corte del padre che a quella del fratellastro Alfonso si respirava un'atmosfera alquanto intellettuale il che può aver influenzato le sue attività letterarie una volta divenuta regina. Si crede che ella fosse accanto al letto di morte del padre spirato a Siviglia nel 1252.

Il matrimonio felice
Le nozze che unirono Eleonora ad Edoardo I d'Inghilterra non furono le prime ad essere prese in considerazione. Per lungo tempo suo padre Ferdinando aveva vantato l'assai labile pretesa di essere il più importante Signore del Regno di Navarra, a ridosso dei Pirenei e nel 1250 sia lui che il figlio Alfonso avevano carezzato l'idea che Eleonora sposasse Tebaldo II di Navarra. Per evitare di finire sotto il controllo castigliano Margherita di Borbone-Dampierre, madre di Tebaldo, nel 1252 si alleò con Giacomo I d'Aragona siglando un accordo ed una parte di esso implicava che i due non si sarebbero mai sposati. In quello stesso anno Alfonso X di Castiglia resuscitò un'altra debole pretesa, questa volta sul Ducato di Guascogna, nel sud dell'Aquitania, l'ultimo dei possedimenti inglesi in Francia. Immediatamente Enrico III d'Inghilterra agì in modo da contrastare le pretese di Alfonso con mezzi diplomatici e militari, all'inizio del 1254, dopo aver a lungo mercanteggiato sulla dote di Eleonora si decise che Eleonora e il figlio di Enrico, Edoardo si sarebbero sposati e che le pretese di Alfonso sulla Guascogna sarebbero andate a Edoardo. Il 18 ottobre del 1254, nel Monastero di Santa María la Real de Las Huelgas Burgos, Eleonora si sposò con il conte di Chester, Edoardo (il futuro re Edoardo I), figlio del re d'Inghilterra e duca d'Aquitania, Enrico III, e di Eleonora di Provenza.
Secondo gli annali londinensi, il conte di Chester, Edoardo (Edwardus filius regis Henrici), futuro re d'Inghilterra, si recò a Burgos (translationem beati Edwardi regis apud Boures), per sposare Eleonora (Alienoram iuvenculam…sororem regis Hispanniæ).
Secondo Matteo di Parigi, l'intenzione originale del matrimonio era stata quella di formalizzare la pace, del 1253, tra Enrico III ed il fratellastro di Eleonora, Alfonso X che rinunciava al possesso del ducato di Guascogna, su cui la Castiglia avanzava pretese dal tempo del matrimonio di Alfonso VIII di Castiglia con la figlia del re d'Inghilterra, Enrico II e della duchessa di Aquitania, Eleonora d'Aquitania, Leonora d'Aquitania, duchessa di Guascogna. Il matrimonio però fu celebrato l'anno dopo. Dopo le nozze diversi parenti di Eleonora la seguirono in Inghilterra in modo che finiro per essere mantenuti a corte da Enrico III cosa che rese il matrimonio alquanto impopolare fra gli inglesi. Allo stesso modo il matrimonio di Enrico III con Eleonora di Provenza era stato severamente biasimato e stessa sorte era toccata alla sua bisnonna paterna Adele di Francia quando era stata fidanzata con Riccardo I d'Inghilterra. La devozione che legava Eleonora ad Edoardo (che la ricambiava) andava a discapito dei figli; infatti i figli furono educati dalle due nonne, Eleonora di Provenza e Giovanna di Dammartin.
Alla morte del loro secondogenito, Enrico, nel 1274, che si trovava a Guildford, i genitori, che si trovavano a Londra, non parteciparono alle esequie, pur essendo il tragitto Londra-Guildford, piuttosto breve. La mamma di Edoardo, Eleonora di Provenza, si occupò delle esequie e fece tumulare il cuore di Enrico in un convento da lei fatto erigere in sua memoria. Edoardo fu per altro uno dei pochi sovrani che, pare, non si dedicò ad attività extraconiugali e che non mise al mondo figli illegittimi, una volta rimasto vedovo nel 1290 Edoardo non pensò a rimaritarsi per molto tempo e solo nel 1299 si risposò con Margherita di Francia di circa quarant'anni più giovane di lui. Il matrimonio fu celebrato probabilmente per mere questioni dinastiche, Edoardo aveva infatti un solo figlio maschio vivente, Edoardo, e se egli fosse morto i generi avrebbero potuto scatenare una guerra per il trono inglese. Da Margherita Edoardo ebbe due figli maschi, Thomas ed Edmund, ma continuò a presenziare ai servizi funebri in onore di Eleonora fino alla morte.

La guerra dei baroni e la crociata
Sui primi anni di matrimonio di Eleonora ed Enrico non esistono molti documenti anche nel periodo in cui scoppiò la Seconda guerra dei baroni. Si sa che Elenora sostenna il marito e il suocero richiamando arcieri dalle terre materne del Ponthieu, mentre appare privo di fondamento il fatto che ella avesse tentato di scappare in Francia per fuggire al conflitto. Quando nel 1264 Edoardo e il padre furono sconfitti alla Battaglia di Lewes del 1264 Eleonora fu confinata al Palazzo di Westminster dopo che si era saputo che ella stava cercando di reclutare truppe fresche dalla Castiglia. L'anno dopo suo marito sconfisse Simone V di Montfort alla Battaglia di Evesham acquisendo un maggior peso nelle questioni di governo. Questa gloria si riflettè anche su Eleonora che, dopo tre figlie morte poco dopo la nascita, nel 1266 diede alla luce un maschio sano, John, seguito entro il 1269 da un altro maschio e da una femmina. Nel 1270, Eleonora accompagnò il marito, Edoardo I, alla crociata, la nona.
Eleonora e il marito, Edoardo, si trovavano ancora in Terra Santa, per la nona Crociata, quando, alla morte del suocero Enrico III, il 16 novembre del 1272, furono proclamati re e regina. L'incoronazione avvenne solo il 19 agosto 1274, nell'abbazia di Westminster, dopo il rientro dalla Palestina, dopo essere passati dalla Francia a rendere omaggio al re di Francia per i possedimenti francesi. A Trapani, nel 1273, avevano ricevuto la lettera dei 16 grandi feudatari inglesi che riconoscevano Edoardo re. Nel 1275, avendo ottenuto in appannaggio alcune città del regno inglese, decretò l'espulsione degli Ebrei da queste città, precedendo di quindici anni l'espulsione di tutti gli ebrei dal regno d'Inghilterra, decretata da Edoardo nel 1290. Nel 1279, alla morte della madre, il re di Francia, Filippo l'Ardito, la riconobbe contessa del piccolo feudo di Ponthieu, al posto di suo nipote (figlio del fratello Ferdinando), Giovanni di Ponthieu, conte di Aumale. Eleonora seguì il marito anche durante la campagna del Galles, tanto che diede alla luce il suo sedicesimo figlio, Edoardo, il futuro Edoardo II, nel 1284, nel Castello di Caernarfon.

La morte
Eleonora morì nel 1290, a soli 49 anni, ad Herdeby, Lincolnshire, il 29 Nov 1290. Il suo corpo fu traslato a Londra e fu sepolto nell'Abbazia di Westminster.

Figli
Eleonora diede ad Edoardo 16 figli:
Eleonora (17 giugno 1264-12 ottobre 1297), sposò il re d'Aragona, Alfonso III (1265-1291), e poi sposò il conte Enrico III di Bar
Giovanna (estate 1265-7 settembre 1265), sepolta nell'Abbazia di Westminster.
Giovanni (10 luglio 1266-3 agosto 1271), sepolto nell'Abbazia di Westminster.
Enrico (circa 13 luglio 1268-14 ottobre 1274), sepolto nell'Abbazia di Westminster.
Alice (circa 1270-ca. 1284),
Giuliana (Palestina 28 maggio 1271-Palestina 5 settembre 1271), sepolta a Bordeaux
Giovanna d'Acri (Acri aprile 1272-Suffolk 7 aprile 1307). prima fu fidanzata con Hartmann d'Asburgo, figlio dell'imperatore, Rodolfo I. Poi sposò, in prime nozze, Gilberto di Clare, VII conte di Gloucester, ed in seconde nozze Rodolfo Morthermer,I Barone di Monthermer (Lord Monthermer).
Isabella (marzo 1274-1279), sepolta nell'Abbazia di Westminster.
Alfonso, conte di Chester, (Bayonne 24 novembre 1275-Windsor 19 agosto 1284), sepolto nell'Abbazia di Westminster.
Berengaria (1º maggio 1277-ca. 27 giugno 1278), sepolta nell'Abbazia di Westminster.
Maria Plantageneta (11 marzo 1278-29 maggio 1332), suora ad Amesbury, Wiltshire.
Margherita (Windsor 11 settembre 1279-Belgio, dopo il 1318 molto probabilmente l'11 marzo1333). Sposò, nel 1290, Giovanni II del Brabante.
Elisabetta (Rhuddlan 7 agosto 1282-Essex 5 maggio 1316). Sposò, in prime nozze Giovanni I, Conte d'Olanda, ed in seconde nozze Humphrey de Bohun, IV conte di Hereford.
Edoardo, noto anche come Edoardo di Caernarvon (25 aprile 1284-21 settembre 1327), re d'Inghilterra. Sposò Isabella di Francia.
Beatrice (Guascogna 1286- morta giovane).
Bianca (Bordeaux 1289- morta giovane).

http://it.wikipedia.org/wiki/Eleonora_d ... 1241-1290)
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Guido di Montfort

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Guy de Montfort, italianizzato in Guido di Montfort, conte di Nola, (1243 – Messina, 1291), è stato un condottiero inglese, figlio di Simone di Montfort il vecchio, quinto signore di Leicester, e di Eleonora d'Inghilterra.

Biografia
Partecipò alla Battaglia di Evesham contro le forze di suo zio, il re Enrico III d'Inghilterra, e suo cugino, il Principe Edoardo, durante la quale sia suo padre che suo fratello maggiore vennero uccisi e i loro corpi vennero vilipesi venendo trascinati nel fango, a punizione della loro ribellione. Anche Guido venne ferito e fatto prigioniero.
Fu rinchiuso nel Castello di Windsor fino alla primavera del 1266 quando corruppe i suoi guardiani e riuscì a fuggire in Francia, dove si ricongiunse alla propria famiglia in esilio. Con suo fratello Simone di Montfort il giovane si spostò per l'Europa partecipando a varie campagne militari.
Entrò al servizio di Carlo d'Angiò quando fu Vicario in Toscana e qui sposò nel 1270 una nobildonna della contea della Maremma, Margherita Aldobrandeschi, dalla quale ebbe due figlie:
Anastasia, sposata a Romano Orsini,
Tomasina, sposata a Pietro Vico.
Viene ricordato come a Firenze firmò la crudele condanna contro due dei figli di Farinata degli Uberti, perseguitati perché ghibellini.
Per il valore dimostrato nella Battaglia di Tagliacozzo ebbe come premio il feudo di Nola dall'Angiò.
Nel 1271 Guido e Simone vennero a sapere che loro cugino Enrico di Cornovaglia si trovava a Viterbo. Essi si diressero subito verso la città laziale desiderosi di vendicare l'offesa subita dalla loro famiglia durante la sconfitta a Evesham.
Appena lo trovarono, durante la messa nella chiesa di San Silvestro, sguainarono le spade e lo uccisero mentre egli si aggrappava all'altare chiedendo pietà. Non fu punito per l'omicidio, ma venne scomunicato dal papa per aver consumato un così efferato delitto in un luogo consacrato.
Dopo la scomunica si rifugiò in Maremma (Colonne della Sabatina) presso suo suocero, il conte Ildebrandino degli Aldobrandeschi. Venne assolto più tardi della scomunica e tornò in servizio di Carlo d'Angiò. Nella primavera del 1283 partecipò alle operazioni militari volte a riportare sotto il controllo papale Forlì e Cesena, le ultime città ghibelline di Romagna.
Durante la Guerra del Vespro fu fatto prigioniero dagli Aragonesi. Morì in prigione a Messina nel 1288.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Guido_di_Montfort
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Isabella de Fortibus

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Isabella de Redvers, VIII contessa di Devon (luglio 1237 – 10 novembre 1293), figlia di Baldwin de Redvers, VI conte di Devon (1217 - 15 febbraio 1245).
Isabella de Redvers, nacque nel luglio del 1237 da Baldwin de Redvers, VIII conte di Devon e da Amice de Clare (1220 – 1284), figlia a sua volta di Gilberto di Clare, V conte di Gloucester. I de Clare erano un'importante famiglia cambro-normanna e Gilberto nel 1215 aveva assistito alla firma della Magna Charta ed aveva poi combattuto contro Giovanni d'Inghilterra nella Prima guerra dei baroni. I de Redvers invece erano di origine normanna ed erano arrivati in Inghilterra quasi duecento anni prima al seguito di Guglielmo il Conquistatore. Quando Isabella ebbe undici o dodici anni venne sposata a Gugliemo de Forz (o Fortibus), possessore di terre nel Cumberland e nello Yorkshire, nonché titolare del contado di Aumale in Normandia.
Con il marito ebbe:
Avelina de Forz (Yorkshire 20 gennaio 1258 – Surrey 10 novembre 1283), sposò Edmondo il Gobbo
Nel 1260 Guglielmo morì lasciando alla moglie parte delle sue proprietà, due anni dopo morì anche suo fratello Baldwin de Redvers, VII conte di Devon (1 gennaio 1236 – 1262) lasciandole il titolo oltre a proprietà in Devon, Hampshire e quasi tutta l'Isola di Wight. Isabella si ritrovò così ad essere una giovane donna estremamente ricca e desiderabile, con parecchie proprietà ed i titoli di Contessa di Aumale, e di Signora dell'Isola di Wight. Nel 1264 il figlio di Simone V di Montfort, Simone VI di Montfort, chiese al re il permesso di sposarla, Isabella doveva essere contraria al progetto tanto che per sfuggirlo arrivò a nascondersi nel monastero di Breamore nell'Hampshire e poi in Galles. Nel 1268 le fu prospettato un altro matrimonio, con il figlio di Enrico III d'Inghilterra, Edmondo il Gobbo, ma Isabella rifiutò nuovamente e fu la figlia Avelina a sposare il rampollo reale lasciandolo poi vedovo nel 1283 dopo quattoridici anni di matrimonio. La maggior parte della sua vita Isabella la passò sull'Isola di Wight vivendo della rendita dei propri possedimenti, possedimenti che alla corona, nella persona di Edoardo I d'Inghilterra, facevano molta gola. Nel 1293 mentre era in viaggio da Canterbury Isabella si ammalò e dovette fermarsi a Lambeth, qui il re mandò un suo servitore che portò con sé un documento dove si chiedeva alla contessa di vendere al re, per una somma irrisoria, l'Isola di Wight e Isabella ormai morente sottoscrisse l'atto di vendita.
Isabella morì il 10 novembre 1293 e fu sepolta nel monastero di Breamore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_de_Fortibus
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Ruggero Bacone

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Ruggero Bacone, in inglese Roger Bacon e ampiamente noto con l'appellativo latino di Doctor Mirabilis (Ilchester, 1214 circa – Oxford, 1294), è stato un filosofo, scienziato, teologo ed alchimista inglese.
« Arriveremo a costruire macchine capaci di spingere grandi navi a velocità più forti che un’intera schiera di rematori e bisognose soltanto di un pilota che le diriga. Arriveremo a imprimere ai carri incredibili velocità senza l’aiuto di alcun animale. Arriveremo a costruire macchine alate, capaci di sollevarsi nell’aria come gli uccelli »
(Ruggero Bacone, De secretis operibus artis et naturae IV)
Frate francescano, fu uno dei maggiori pensatori del suo tempo. Come filosofo della Scolastica, diede grande importanza alle osservazioni dei fatti e va considerato come uno dei padri dell'empirismo. Per certi aspetti può considerarsi uno dei rifondatori del metodo scientifico, ma non sono pochi i suoi collegamenti con l'occultismo e le tradizioni alchemiche.

Primi anni
Ruggero Bacone nacque presso Ilchester da una famiglia probabilmente benestante, ma che per gli eventi turbolenti del regno di Enrico III d'Inghilterra venne spogliata delle sue proprietà e vide molti dei suoi membri costretti all'esilio.
Studiò a Oxford, dove ricevette una formazione prevalentemente aristotelica e successivamente divenne frate francescano (probabilmente nel 1233) e professore nella stessa Oxford. Quindi si trasferì in Francia per studiare all'Università di Parigi, allora il maggior centro della vita intellettuale europea. I due grandi ordini monastici dei francescani e dei domenicani, da poco costituiti, stavano cominciando a contendersi il primato nel dibattito teologico. Alessandro di Hales guidava i Francescani, mentre l'ordine rivale disponeva di Alberto Magno e Tommaso d'Aquino. Le capacità di Ruggero si fecero presto riconoscere ed egli si guadagnò l'amicizia di personaggi eminenti come Adamo di Marsh e Roberto Grossatesta, vescovo di Lincoln. Nel corso dei suoi insegnamenti e delle sue ricerche egli eseguì e descrisse vari esperimenti.

Maturità e opere
La formazione scientifica che Bacone ricevette lo convinse che il dibattito accademico del suo tempo presentava gravi pecche. Aristotele era conosciuto solo attraverso traduzioni scadenti; nessuno dei professori voleva cimentarsi con lo studio del greco. Analoga situazione per lo studio delle Sacre Scritture. La scienza fisica non veniva sviluppata attraverso esperimenti secondo lo stile degli aristotelici, ma mediante argomentazioni basate sulla tradizione. Bacone si allontanò dalla routine scolastica e si dedicò allo studio delle lingue e alla ricerca sperimentale. L'unico insegnante che rispettava era un certo Petrus de Maharncuria Picardus, cioè "della Piccardia", probabilmente identificabile con un matematico chiamato anche Petrus Peregrinus di Piccardia, forse l'autore di un trattato, il De Magnete, conservato manoscritto nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Il contrasto tra la poca notorietà di quest'uomo e la fama goduta dai loquaci giovani dottori suscitava la sua indignazione. Nei libri Opus Minus e Opus Tertium, Bacone portò avanti una violenta invettiva contro Alessandro di Hales ed un altro professore che, a suo parere, imparava insegnando agli altri e adottava un tono dogmatico che gli consentiva di essere accolto a Parigi tra gli applausi come se valesse quanto Aristotele, Avicenna o Averroè.
Bacone incontrò poi il cardinale Guy le Gros de Foulques, che si interessò delle sue idee e gli chiese di compilare un trattato sistematico. Bacone inizialmente esitò, a causa della regola dell'Ordine francescano che vietava che i suoi membri pubblicassero alcunché senza un permesso specifico. Ma il cardinale, divenuto papa Clemente IV, tornò a sollecitare Bacone di ignorare il divieto e di scrivere il suo trattato in segreto. Bacone allora acconsentì e nel 1267 inviò al papa la sua opera, intitolata Opus Majus, un trattato sulle scienze (grammatica, logica, matematica, fisica e filosofia). Questa venne seguita nello stesso anno da una Opus Minus, un sommario delle idee più rilevanti della sua prima opera. Nel 1268 riuscì ad inviare al papa la sua Opus Tertium; il pontefice però morì quello stesso anno. Bacone cadde allora in disgrazia e successivamente dallo stesso Ordine francescano venne imprigionato per la seconda volta nel 1278, con l'accusa di diffusione di idee dell'alchimia araba, ma senza dubbio anche per il fatto che le sue proteste contro l'ignoranza e l'immoralità del clero avevano fatto nascere nei suoi confronti una accusa di stregoneria. Bacone rimase imprigionato per più di dieci anni, fino a che l'intercessione di alcuni nobili inglesi gli assicurò la liberazione.
Nei suoi scritti Bacone reclamava una riforma degli studi teologici: si sarebbe dovuto dare meno enfasi alle distinzioni filosofiche minori discusse nella Scolastica, mentre la stessa Bibbia doveva tornare al centro dell'attenzione e i teologi avrebbero dovuto studiare approfonditamente le lingue nelle quali i testi originali erano stati composti. Egli in effetti padroneggiava parecchie lingue e lamentava la corruzione dei testi sacri e delle opere dei filosofi greci dovuta ai numerosi errori di traduzione e di interpretazione. Inoltre Bacone spingeva tutti i teologi a studiare accuratamente tutte le scienze e di aggiungerle al normale curricolo universitario.
Bacone disponeva di una delle più autorevoli intelligenze del suo tempo e, nonostante i tanti svantaggi e impedimenti che dovette subire, riuscì a compiere molte scoperte e ad avvicinarsi a un numero ancora maggiore. Egli rifiutava di seguire ciecamente le autorità precostituite, sia sul piano teologico che su quello scientifico. La sua Opus Majus contiene trattazioni di matematica, ottica, alchimia e manifattura della polvere da sparo, le posizioni e le estensioni dei corpi celesti, compresa la chiara affermazione della rotondità della terra; l'opera inoltre anticipa successive invenzioni come il microscopio, il telescopio, gli occhiali, le macchine volanti e le navi a vapore. Bacone studiò anche l'astrologia ed era convinto che i corpi celesti esercitano una influenza sul fato e la mente degli umani. A lui si deve anche una critica al calendario giuliano allora in uso. Per primo dopo gli scienziati ellenistici riconobbe lo spettro visibile in un bicchiere d'acqua, secoli prima dei lavori di ottica di personaggi come Marcantonio de Dominis, Cartesio e Isaac Newton. A lui si devono anche misurazioni sull'arcobaleno.

La gnoseologia
Egli fu un entusiasta sostenitore e praticante del primato dell'esperienza come mezzo per acquisire conoscenze intorno al mondo. Secondo Bacone, infatti, tre sono i modi in cui l'uomo può attuare la conoscenza della verità: con la conoscenza interna (data da Dio tramite illuminazione), con la ragione (che per Bacone da sé non è sufficiente) o con l'esperienza sensibile (ossia tramite i cinque sensi), ma solo quest'ultima modalità ci consente di avvicinarci massimamente all'oggettiva conoscenza del reale.
Sulla base di questa concezione empirica della conoscenza, Bacone tentò anche di tracciare una enciclopedia generale delle scienze, tale da liberare il sapere da tutte quelle dispute oziose tipiche della scolastica precedente, vittima del principio di autorità e di una applicazione astratta e distorta della ragione. Secondo Bacone suprema scienza è la matematica, sussidiaria di tutte le altre scienze, e solo la connessione di questa con l'esperienza concreta del reale può consentire all'uomo di scorgere i rapporti quantitativi e matematici che reggono il mondo sensibile. Conoscere è quindi un modo per ri-conoscere la realtà, cioè fare esperienza sensibile di quella rivelazione che è già presente nelle Scritture; ma conoscere significa anche entrare in possesso di una capacità tecnica, che secondo Ruggero Bacone potrà mettere in condizione l'uomo, in futuro, di manipolare la realtà e modificarla, ad es. costruendo macchine per volare oppure per sollevare pesi etc.
Va tuttavia sottolineato che le affermazioni di Bacone, pur innovando il pensiero medievale nella direzione di un vero e proprio metodo empirico appropriato alla scienza, costituiscono soltanto un primo e astratto passo in questo percorso di autonomia del sapere dalla fede. Le sue affermazioni restano infatti del tutto generiche e vaghe sul metodo con cui concretamente condurre l'esperienza nella conoscenza del reale.

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Gilberto di Clare, VII conte di Gloucester

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Gilberto de Clare, VI conte di Hertford (Christchurch, 2 settembre 1243 – Monmouth, 7 dicembre 1295), figlio di Matilde de Lacy e di Riccardo de Clare, VI conte di Gloucester.

Carriera militare e politica
Gilberto de Clare nacque nel Dorset nel settembre del 1243. A diciannove anni suo padre, Riccardo de Clare, VI conte di Gloucester morì ed egli ereditò i contadi di Gloucester ed Hertford con i relativi titoli. Durante la minore età era stato nella guardia di Humphrey di Bohun, II conte di Hereford, uomo di fiducia del re Enrico III d'Inghilterra.
Nell'aprile 1264 perse il favore reale partecipando al massacro degli ebrei perpetrato a Canterbury sull'onda di quello avvenuto a Leicester per mano di Simone V di Montfort. I castelli di Kingston e di Tonbridge vennero confiscati dalla corona e sia Gilberto de Clare sia Simone di Montfort vennero accusati di tradimento il 12 maggio. L'episodio derivava inoltre dal crescente risentimento che animava i baroni contro il sovrano, il quale si rifiutava di onorare le disposizioni di Oxford.
Il 14 maggio ebbe luogo la cosiddetta battaglia di Lewes, nel Sussex, i baroni attaccarono il castello dove erano asserragliati Enrico III d'Inghilterra insieme a suo figlio Edoardo I d'Inghilterra ed al fratello Riccardo di Cornovaglia. All'inizio parve che i realisti, numerosissimi, avessero la meglio, ma un errore di valutazione di Riccardo invertì le sorti della battaglia e tutti e tre i membri della famiglia reale vennero catturati.
Simone di Montfort si alleò con Llywelyn Ein Llyw Olaf ap Gruffydd, principe di Galles, e lo abbandorano molti dei baroni, compreso Gilberto de Clare, che ottenne il perdono del re. In seguito fu parte attiva negli eventi che portarono alla sconfitta e morte dell'antico alleato: distrusse un ponte per impedirgli la fuga e fu il 4 agosto 1265 al comando di un contingente nella battaglia di Evesham, per le conseguenze della quale Simone di Montofort morì nella stessa giornata.
Come ricompensa per il proprio aiuto ebbe in dono i castelli di Abergavenny e di Brecon. Nel 1268 entrò in una disputa con Llywelyn Ein Llyw Olaf ap Gruffydd e dovette restare nelle sue terre per difenderle dalle incursioni del re gallese, disertando la convocazione del Parlamento indetta da Enrico III d'Inghilterra.
Quando il sovrano morì nel novembre del 1272 Gilberto fu uno dei primi a scrivere al suo successore, Edoardo I d'Inghilterra, che era in Sicilia di ritorno dalla crociata, per giurargli fedeltà. Il nuovo re lo nominò fra i "guardiani d'Inghilterra", incaricati di mantenere l'ordine del paese in sua assenza.
Nel 1282 quando il re invase il Galles, de Clare insistette per avere il comando delle truppe dirette a sud, la sua strategia fu fallimentare e dopo aver incassato due pesanti sconfitte venne esautorato e sostituito da William de Valence, I conte di Pembroke.
Nel 1291 Gilberto si scontrò con il nipote e successore di Humphrey di Bohun, II conte di Hereford, suo omonimo, che lo accusava di aver costruito un castello sulle sue terre. Per sedare la guerra privata che si era scatenata, il re li imprigionò brevemente e confiscò loro per breve tempo tutte le proprietà.
Gilberto di Clare morì il 7 dicembre 1295 a Monmouth e fu sepolto a Tewksbury accanto al padre ed al nonno.

Matrimoni e discendenza
Gilberto si sposò una prima volta nel 1253 con Alice di Lusignano, nipote di re Enrico III d'Inghilterra, ma il matrimonio venne annullato nel 1285. Da Alice di Lusignano ebbe due figlie:
Isabella de Clare (10 marzo 1262 - 1333), si sposò con Guy de Beauchamp, X conte di Warwick, in seguito all'annullamento si sposò nuovamente
Giovanna de Clare (1264 - dopo il 1302)
In seguito all'annullamento del primo matrimonio Gilberto si risposò il 30 aprile 1290 con Giovanna d'Acri, figlia di Edoardo I d'Inghilterra: l'intenzione del re era quella di avvincere più strettamente alla corona le grandi proprietà dei de Clare, tanto che l'accordo matrimoniale prevedeva che, in caso di morte senza figli del conte, le sue proprietà sarebbero andate alla moglie ed alla sua eventuale prole derivante da altri matrimoni. Dalla seconda moglieebbe quattro figli:
Gilberto de Clare, VIII conte di Gloucester (circa 10 maggio 1291 - 24 giugno 1314, morì a Bannockburn.
Eleonora de Clare (3 ottobre 1292 - 30 giugno 1337), sposò Ugo Despenser il giovane
Margaret de Clare (ottobre 1293 - 1342), sposò Pietro Gaveston
Elisabetta de Clare (16 settembre 1295 - 4 novembre 1360)

http://it.wikipedia.org/wiki/Gilberto_d ... Gloucester
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Edmondo il Gobbo

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Edmondo Plantageneto, detto il Gobbo o Crouchback (Londra, 16 gennaio 1245 – Bayonne, 5 giugno 1296), fu il primo conte di Lancaster.
Era il figlio secondogenito maschio del re d'Inghilterra e duca d'Aquitania, Enrico III e di Eleonora di Provenza.

Biografia
Il papa Innocenzo IV, nell'intento di togliere la corona di Sicilia agli Hohenstaufen, la offrì nel 1254 ad Enrico III per il figlio Edmondo, purché la conquistasse con uomini e mezzi propri. Il re, non riuscendo ad affrontare le spese della spedizione, fu minacciato di scomunica (1258) da papa Alessandro IV, successore di Innocenzo. Fu allora che i baroni inglesi, capeggiati da Simone di Montfort, offrirono il loro appoggio al re a condizione che egli firmasse le Disposizioni o statuti di Oxford.
Nel 1269 il cardinal Ottobono, legato papale, giunse in Inghilterra e chiese al principe Edoardo e a suo fratello Edmondo di partecipare all'ottava crociata a fianco di Luigi IX di Francia.
Per finanziare la crociata, Edoardo e Edmondo dovettero prendere in prestito una notevole somma di denaro da Luigi IX e dagli ebrei d'Inghilterra. Essi condussero una piccola forza in guerra: forse 230 cavalieri, molti dei quali erano amici e parenti.
L'obiettivo originale della crociata era quello di spezzare l'assedio posto alla fortezza cristiana di Acri, ma Luigi era stato deviato a Tunisi, dove morì di malattia prima dell'arrivo dei fratelli Plantageneti.
La maggior parte dei francesi tornò a casa, ma un piccolo numero di loro si unì a Edoardo ed Edmondo, che decisero di partecipare alla Nona crociata. Dopo una breve sosta a Cipro, essi arrivarono ad Acri con 13 navi. Ad Acri suo fratello Edoardo tentò abboccamenti con i Mongoli per creare un'alleanza contro il sultano mamelucco Baybars, ma senza esito positivo.
Nel 1271 Ugo III di Cipro arrivò con un contingente di cavalieri. Ciò imbaldanzì Edoardo e Edmondo, che fecero una scorreria contro la città di Qaqun, (l'odierna Tulkarm, che si trova tra le città di Nablus e Netanya). Subito dopo stipularono una pace decennale con Baybars. Edmondo e Edoardo lasciarono la Terra Santa alla volta dell'Inghilterra nel 1272.
In generale, la crociata di Edoardo e Edmondo fu poco significativa e l'unico risultato ottenuto fu una tregua di dieci anni per la città di Acri. Tuttavia, la partecipazione a questa spedizione accrebbe molto la loro fama.


Operazioni di Edoardo ed Edmondo, durante la nona crociata.
Quando, dopo il 1290, i rapporti tra la Francia e l'Inghilterra erano tesi e le scaramucce tra marinai anglo-guasconi e francesi (normandi) erano giunte ad un notevole livello, il re di Francia, Filippo IV il Bello, nel 1294, convocò Edoardo I, suo vassallo, davanti al parlamento di Parigi; Edoardo inviò il fratello, Edmondo che raggiunse un accordo amichevole: durante l'inchiesta, per quaranta giorni, le più importanti fortezze della Guascogna sarebbero passate in mano francese. Ma allo scadere del termine previsto, non solo le fortezze non furono restituite, ma il ducato venne confiscato poiché Edoardo fu considerato contumace; quindi per difendere il ducato, Edoardo fu costretto a fare guerra alla Francia.
Edmondo morì a Bayonne, ducato d'Aquitania, il 5 giugno 1296 e fu sepolto a Londra, nell'abbazia di Westminster.

Matrimonio e figli
Edmondo sposò l'8 aprile 1269 Aveline di Albemarle, figlia di William de Forz, Conte di Aumale e Isabella di Reviers, Contessa di Aumale, che morì quattro anni dopo, all'età di quindici anni.
Dopo la morte di Aveline, a Parigi, il 3 febbraio 1276, Edmondo sposò Bianca d'Artois, figlia di Roberto I d'Artois.[2] Edmondo da Bianca ebbe quattro figli:
Tommaso Plantageneto, (1278-1322), secondo conte di Lancaster
Enrico (1281-1345), terzo conte di Lancaster
Giovanni Plantageneto, Lord di Beaufort, (ca. 1282 - 1327)
Maria Plantageneta (ca. 1284 - ca. 1289)

http://it.wikipedia.org/wiki/Edmondo_il_Gobbo
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William de Valence, I conte di Pembroke

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William de Valence, I conte di Pembroke (1225(fino al 1230) – Kent, 18 maggio 1296), figlio di Isabella d'Angoulême e del suo secondo marito Ugo X di Lusignano.

Biografia
William de Valence nacque a Valence (Charente), da cui l'appellativo "de Valence" in una data che va dal 1225 al 1230 da Isabella d'Angoulême e del suo secondo marito Ugo X di Lusignano. Questo faceva di William il fratellastro di Enrico III e lo zio di Edoardo I. Attorno al 1246, quando William era sui vent'anni, i francesi conquistarono il Poitou regione in cui era storicamente stanziata la famiglia del padre, le difficoltà sorte in seguito a quest'evento convinse William e due dei suoi fratelli a seguire l'invito del fratellastro ad andare in Inghilterra. Tutti loro furono piazzati in posti di potere, William venne fatto maritare a Joanna de Munchensi (1230 circa - dopo il 20 settembre 1307), Signora di Swanscombe e contessa di Pembroke, titolo che veniva dalla nonna Isabella di Clare, IV contessa di Pembroke. Il matrimonio attribuiva a William il titolo della moglie e il controllo di tutte le sue estese proprietà. Questa sua scalata sociale, unita ad una grande ambizione, irritò molti nobili, malcontento che anni dopo sfociò nella Seconda guerra dei baroni (1264 - 1267). Nel frattempo Simone V di Montfort, destinato a diventare uno degli esponenti principali del malcontento nobiliare, attaccò alcuni possedimenti gallesi di William e i due ingaggiarono un'aspra lotta che culminò nel 1258 con l'assedio da parte del Montfort del castello di Wolvesey, a Winchester e la successiva resa di William. Quest'ultimo dissidio era nato dal rifiuto del conte di riconoscere le Disposizioni di Oxford emenate dai nobili quello stesso anno che limitavano sensibilmente il potere regio. Nel 1259, a Parigi, Montfort e de Valence sembravano apparentemente riconciliati, tuttavia nel 1264 all'inizio della Seconda guerra dei baroni i due ritrovarono l'antica rivalità. William combatté per il re nella disastrosa Battaglia di Lewes, al termine della quale di fatto l'Inghilterra era in mano ai Montfort con il re, il figlio ed il fratello catturati dai ribelli. Nel 1265 William ritornò nel Pembrokeshire e, ancora al fianco del re, prese parte all'assedio di Gloucester ed alla finale battaglia di Evesham che si concluse con la vittoria dei realisti e con l'uccisione di Montfort che segnò l'inizio della fine per il partito dei ribelli. Una volta restaurato il potere regio William tornò alla corte e al potere, sempre vicino alla famiglia reale, accompagnò il principe Edoardo I d'Inghilterra nella crociata in Palestina. Una volta tornato in patria fu in grado di agire da argine di contenimento delle invasioni gallesi e combatté attivamente nella guerra del 1282 - 1283 contro il principe gallese Dafydd ap Gruffydd e fu lui a negoziare la resa del nobile, che poi finì giustiziato. Le sue origini francesi lo resero uno dei più importanti ambasciatori in Francia di Edoardo I d'Inghilterra e si recò per suo conto diverse volte nella sua terra natale.

William sposò Joanna de Munchensi ed insieme ebbero:
Isabella de Valence (morta il 5 ottobre 1305, suo nipote ereditò il titolo di conte di Pembroke
Joan de Valence, sposò John Comyn, III Signore di Badenoch che morì assassinato nel 1306
Giovanni de Valence, (morto nel gennaio 1277)
Guglielmo de Valence, (morto in battaglia il 16 giugno 1282)
Aymer de Valence, II conte di Pembroke (circa 1270 - 23 giugno 1324)
Margaret de Valence
Agnese de Valence (1250 circa - ?)
William morì nel 1296 e venne sepolto all'Abbazia di Westminster.

http://it.wikipedia.org/wiki/William_de ... i_Pembroke
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William de Beauchamp, IX conte di Warwick

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William de Beauchamp (1237 – 1298) fu il nono conte di Warwick.

Biografia
Era figlio di Isabel de Maudit e William de Beauchamp, proprietario del Castello di Elmley.
Dallo zio materno William de Maudit, morto senza figli, ereditò la contea di Warwick mentre alla morte della madre nel 1268 ottenne il governo del Worcestershire.
Fu un comandante militare vigoroso ed innovativo. Fu attivo nelle spedizioni in Galles volute nel 1277 da Edoardo I d'Inghilterra, di cui William fu fedele sostenitore.
Nel 1294 sollevò l'assedio intorno al Castello di Conwy, dove il re era stato rinchiuso, attraversando l'estuario.
Il 5 marzo 1295 vinse la Battaglia di Maes Moydog, contro il ribelle principe di Galles Madog ap Llywelyn. William ebbe infatti l'idea di attaccare di nuovo la fanteria gallese usando la cavalleria spingendola in modo compatto verso i suoi arcieri pronti a trafiggere i soldati gallesi.

Matrimonio e discendenza
William sposò Maud Fitzjohn da cui ebbe due figli sopravvissuti all'infanzia:
Isabella de Beauchamp, che sposò Sir Patrick de Chaworth e poi Hugh le Despenser, conte di Winchester;
Guy de Beauchamp, X conte di Warwick, che sposò Alice de Toeni, vedova di Thomas de Leyburne.

http://it.wikipedia.org/wiki/William_de ... di_Warwick
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