Regno di Scozia

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Giovanni di Scozia

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John Balliol (1249 circa – Piccardia, 25 novembre 1314) fu re di Scozia dal 1292 al 1296.

Primi anni
Si sa molto poco dei primi anni di vita di John. Non si sa precisamente quando sia nato e neanche dove sia nato: probabilmente era nato tra il 1248 e il 1250, e riguardo al luogo ci sono diverse possibilità: Galloway, Piccardia o il Barnard Castle, la contea di Durham. Era il figlio di Dervorguilla di Galloway, figlia di Alan, signore di Galloway e pronipote di Davide, conte di Huntingdon, e di John, quinto barone di Balliol, signore del castello di Barnard. Da sua madre aveva ereditato significative terre a Galloway ed il reclamo alla signoria sui Galwegiani, così come le varie proprietà inglesi e scozzesi ereditate dal prozio Davide di Huntingdon; da suo padre aveva ereditato latifondi in Inghilterra ed in Francia, quali Hitchin, nella contea di Hertfordshire.

Incoronazione
A seguito della morte di Margherita di Scozia nel 1290, John Balliol era in competizione per la corona scozzese nella cosiddetta 'Grande causa', poiché era pronipote di Davide I di Scozia da parte di madre (e quindi una generazione in più rispetto a quella del rivale Robert Bruce, V Signore di Annandale, nonno del futuro Robert Bruce), essendo il più grande primogenito genealogicamente, ma non il parente più vicino. Presentò il suo reclamo ai revisori scozzesi nell'elezione del 6 giugno 1291, con il re Edoardo I d'Inghilterra come arbitro, e avvenuta a Berwick-upon-Tweed. I revisori decisero in favore di Balliol, ciò venne annunciato nella sala grande del castello di Berwick il 17 novembre 1292 e John venne incoronato re di Scozia a Scone, il 30 novembre 1292 (giorno di Sant'Andrea).
Edoardo I, che aveva costretto il riconoscimento di Lord Paramount di Scozia, trattava Giovanni come un vassallo e umiliava ripetutamente il nuovo re. Stancandosi del loro re profondamente compromesso, la direzione degli affari presumibilmente è scappata dalle mani del re, che nominò un consiglio di dodici persone a Stirling nel luglio del 1295. Questi uomini erano più probabilmente un gruppo di consiglieri di re Giovanni e conclusero un trattato di assistenza reciproca con la Francia, conosciuto come l'Alleanza di Auld.

Abdicazione
Per vendetta Edoardo invase la Scozia, cominciando le Guerre di indipendenza scozzesi. Gli scozzesi furono sconfitti a Dunbar e gli inglesi presero il castello di Dunbar il 27 aprile 1296. Giovanni abdicò con un atto firmato nel castello di Brechin il 10 luglio 1296. Qui l'emblema di Scozia fu formalmente strappato dalla sopraveste di Giovanni, prendendo il nome di "Toom Tabard" (veste vuota). Giovanni venne inizialmente incarcerato nella Torre di Londra, ma venne poi liberato nel luglio del 1299, consentendogli di andare in Francia. Quando il suo bagaglio venne esaminato a Dover furono trovati nelle sue casse la corona reale e il sigillo di Scozia, con molti contenitori d'oro e di argento e una somma considerevole di soldi. Edoardo I ordinò che la corona fosse offerta a San Tommaso martire e che i soldi venissero restituiti a Balliol per le spese del suo viaggio, ma mantenne il sigillo per se stesso. Balliol fu lasciato in custodia al Papa Bonifacio VIII a condizione che rimanesse in una residenza papale. Successivamente fu liberato intorno all'estate del 1301 e visse il resto della sua vita nelle vecchie proprietà della sua famiglia a Hélicourt.
Tuttavia, poiché la sua abdicazione era stata ottenuta sotto costrizione, i suoi sostenitori successivamente sostennero che John era ancora il re legittimo della Scozia. Quando gli scozzesi si ribellarono nel 1297 con William Wallace ed Andrew de Moray, sostenevano che stavano agendo in nome di re Giovanni. Anche se le ribellioni in Scozia continuarono nel corso degli anni, questo reclamo divenne sempre più inconsistente, come anche la posizione di John che, per il fatto di stare in un alloggio papale, non avrebbe potuto iniziare una campagna per il suo rilascio e ritornare in Scozia, malgrado i tentativi diplomatici degli scozzesi a Parigi e Roma. Dopo il 1302, non fece ulteriori tentativi per ottenere il supporto degli scozzesi. La Scozia è stata lasciata senza un monarca fino alla salita al trono di Roberto I di Scozia nel 1306.
Giovanni morì il 25 novembre 1314 nel castello di Hélicourt in Francia.

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Andrew de Moray

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Andrew de Moray, (in latino Andreas de Moravia), (1265 circa – 1297), Primogenito di una famiglia nobile, fu un importante leader militare delle forze patriottiche durante le guerre di indipendenza scozzesi. Guidò la rivolta nel nord della Scozia, nell'estate del 1297 contro l'occupazione di re Edoardo I d'Inghilterra, riprendendo il controllo della zona a favore del re Giovanni di Scozia. Unì le proprie forze con quelle guidate da William Wallace, e congiuntamente portarono l'esercito unito alla vittoria nella Battaglia di Stirling Bridge. Moray fu ferito mortalmente durante questa guerra, e morì in una data sconosciuta negli ultimi mesi del 1297.

La provincia riottosa
Andrew Moray nacque nella seconda metà del XIII secolo, la data precisa ed il luogo restano sconosciuti così come non è noto se avesse fratelli o sorelle e in quale numero. Suo padre, Andrew Moray (morto 1298) fu Giudice di Scozia ed era a sua volta figlio di Walter Moray che fu Giustiziere di Lothian la cui moglie era erede della casata dei Bothwell. I Moray erano una potente famiglia con estese influenze nella zona di Moray contea dove si situava la loro base di potere e le loro origini si facevano risalire a tale Freskin, un nobile minore che si mosse nella corte di Davide I di Scozia e che si credeva fosse di origini fiamminghe. Davide I diede a Freskin delle terre nella zona del Laich of Moray nel XII secolo e lì egli costruì un castello Motte e bailey sulle scogliere settentrionali del Loch Spynie (che attualmente non esiste più essendo stato prosciugato per far posto a del terreno agricolo fra il XVIII e il XIX secolo). Storicamente la provincia di Moray si era sempre tenuta piuttosto lontana dal potere centrale del regno di Scozia e aveva resistito strenuamente ad ogni tentativo di conquista. Molti eserciti reali erano stati sconfitti in questi tentativi, fra questi vi fu Dubh di Scozia che morì nel corso di uno scontro con gli uomini di Moray nel 967. La provincia fu particolarmente problematica per i re della dinastia di Canmores (stirpe che si generò da Malcolm III di Scozia) fino a che a metà del XII secolo gli abitanti del Moray vennero ricondotti a più miti consigli. Nel 1130 era scoppiata una rivolta capitanata dal Mormaer Óengus di Moray che venne sonoramente sconfitto alla battaglia di Stracathro del 16 aprile, con questa sconfitta l'indipendenza della regione dalla corona ebbe termine e si dovette aspettare il 1312 quando Roberto I di Scozia donò il Moray a suo nipote Thomas Randolph (I conte di Moray). Quando al trono salì Davide I la regione era nominalmente sottomessa, ma per scoraggiare ulteriori ribellioni egli vi trapiantò uomini di origine fiamminga o anglo-normanna che sarebbero stati fedeli alla corona e Freskin fu uno di loro. La provincia era comunque ben lungi dall'essere pacificata, tanto che Malcolm IV di Scozia fece emigrare diverse famiglie di ribelli e ci volle l'arrivo, nel 1229, dell'esercito regio comandato da William Comyn, Lord di Badenoch (1163 circa-1233) che pacificò brutalmente la zona per conto di Alessandro II di Scozia che lo ricompensò con la Signoria di Badenoch.

La potente famiglia dei De Moray
Alla vigilia delle Guerre di indipendenza scozzesi la famiglia di Andrew, che aveva ormai assunto il cognome de Moray si era largamente stabilita sia nel nord che nel sud del paese, avevano accluso ai loro titoli la Signora di Petty col relativo castello di Hallhill sulla sponda meridionale del Moray Firth, la Signoria di Avoch nelle Black Isle con il relativo castello di Avoch situato a est di Inverness e in posizione dominante rispetto al Moray Firth ed infine anche la Signoria di Borham con il castello di Gauldwell. Fra queste proprietà erano situate anche altre terre, sempre sotto il controllo della famiglia e di questo grande patrimonio Andrew ne era l'erede. A tutta questa ricchezza si accompagnava un certo potere politico, suo padre era stato Giustiziere di Scozia dal 1289 al 1296 ed era stato una delle figure centrali nel periodo risalente alla prematura morte di Alessandro III di Scozia avvenuta proprio nel 1296. A livello personale si era imparentato con i Comyn sposando in seconde nozze Euphemia Comyn, sorella di John Comyn, III Signore di Badenoch e nipote di Giovanni di Scozia andandosi a legare con quella che era, al momento, la più importante famiglia di Scozia. Se suo padre era ben stabilito al sud, suo zio William Moray di Bothwell era ben sistemato nelle regioni di Lanarkshire e a Lilleford nel Lincolnshire, per altro William era conosciuto come un uomo estremamente ricco le cui ricchezze personali erano tanto vaste da permettergli la costruzione del Castello di Bothwell costruito in modo da poter dominare il Clyde. Il castello era stato costruito seguendo le ultime mode in termini di architettura che si potevano trovare nei castelli del continente, questo per dare un chiaro segno della misura dell'influenza e del potere della famiglia. La fortuna voleva che Andrew fosse anche l'erede di questo facoltoso zio. I Moray che risiedevano nella zona di Petty erano ben inseriti entro la chiesa scozzese, un lontano parente di Andrew, Andreas de Moravia (tardo 1100-1242) era stato vescovo di Moray, nel 1224 aveva fatto trasferire la sede vescovile ad Elgin e aveva finanziato la costruzione della Cattedrale di Elgin. Un altro parente, Davide de Moravia (morto 1326) era rettore presso Bothwell e divenne quindi Vescovo di Moray nel 1299 per volere di Papa Bonifacio VIII, in seguito Davide divenne uno strenuo sostenitore dei diritti di Robert Bruce al trono di Scozia.

Il paese senza re
Nel 1286 la Scozia si trovò in gravi ambasce, il suo re Alessandro III di Scozia morì improvvisamente per una caduta da cavallo il 19 marzo mentre andava da Kinghorn al Castello di Edimburgo dove doveva riunirsi alla moglie Iolanda di Dreux. Ella era la seconda moglie di Alessandro, il suo primo matrimonio con Margherita d'Inghilterra aveva prodotto tre figli, ma entrambi i maschi erano morti giovani, dopo dieci anni di vedovanza Alessandro, che era senza eredi, si era risposato nel 1285 con Iolanda che al momento della morte del re era incinta. Il bambino in ogni caso non nacque mai e il trono di Scozia andò alla piccola Margherita di Scozia, figlia dell'unica figlia femmina di Alessandro che era andata in sposa a Eirik II di Norvegia. Purtroppo la bambina non arrivò mai a regnare poiché morì all'età di sette anni nel 1290, il trono era quindi vacante e i nobili si preparavano per poter riuscire ad indossare la corona. Robert Bruce, V Signore di Annandale fu il primo che ci provò nel 1286, ma venne prontamente ostacolato dai suoi colleghi nobili che ne fermarono l'esercito. Nella confusione del momento i nobili decisero di rivolgersi al loro potente vicino Edoardo I d'Inghilterra che era anche fratello della prima e defunta moglie di Alessandro. A quel tempo Edoardo non aveva ancora palesato le proprie ambizioni di conquista sul regno di Scozia e quindi si avvalse del proprio potere per istituire una corte che avrebbe dovuto giudicare la questione che era divenuta nota come Grande causa, ovviamente la sua consulenza ebbe un prezzo, la sua nomina a Lord Paramount. I contendenti al trono erano molti, ma due erano quelli con le maggiori chance, Robert Bruce, V Signore di Annandale e Giovanni di Scozia, membro della famiglia Comyn, dopo una lunga pausa Edoardo si pronunciò a favore di quest'ultimo. Il nuovo re, incoronato nel 1292, doveva comunque riconoscere la maggiore autorità di Edoardo sulla sua e questo segnò l'inizio della sua fine, giacché Edoardo era ben deciso a far valere i propri poteri divenendo una presenza costante negli affari interni alla politica scozzese. Questo stato di cose non poteva durare per sempre, nel 1295 Giovanni firmò con la Francia la Auld Alliance, l'anno seguente Edoardo si preparò a invadere la Scozia e Giovanni fu costretto ad abdicare.

La Scozia sotto assedio
Nella primavera del 1296 insieme al padre e allo zio Andrew si unì all'assemblea dei nobili feudatari che si erano riuniti in vista dell'imminente assalto inglese. Un piccolo contingente composto dai conti di Atholl, Ross e Mar insieme a John Comyn si diressero verso Carlisle, nel Cumberland, per porla sotto assedio lasciando dietro di sè una scia di devastazione. Tuttavia a Carlisle si trovarono di fronte a un'amara sorpresa il loro compatriota Robert Bruce Vi Signore di Annandale stava difendendo il castello insieme agli inglesi, i cancelli del castello restarono serrati e agli invasori non restò che piegare verso il Northumberland razziando e bruciando diversi villaggi. Edoardo dal canto suo si stava preparando ad invadere la Scozia, ma dipendeva ancora parzialmente dal sostegno dei nobili che non gli venne a mancare, il 25 marzo diversi di loro insieme a Robert Bruce gli giurarono obbedienza. L'esercito inglese si diresse quindi verso Berwick-upon-Tweed passando il confine attorno al 30 marzo poiché Berwick cadde in fretta avendo da opporre ben poca resistenza. Una volta giunti in Scozia gli inglesi sconfissero gli scozzesi alla Battaglia di Dunbar (1296) sotto la guida di John de Warenne, VII conte del Surrey. La battaglia di Dunbar segnò la fine delle ostilità, gli scozzesi non erano più in grado di combattere, Giovanni venne deposto a Montrose, ma Edoardo non si fermò da lì si diresse ad Elgin dove arrivò nel mese di luglio, lì rimase per qualche giorno allo scopo di assicurarsi la fedeltà di un certo numero di notabili scozzesi fra cui anche Robert Wishart Vescovo di Glasgow che sarebbe poi diventato uno dei maggiori sostenitori di Robert Bruce. Coloro che avevano combattuto a Dunbar vennero presi prigionieri, Andrew finì al Chester Castle, mentre suo padre andò alla Torre di Londra, Andrew comunque non rimase prigioniero troppo a lungo e presto tornò libero.

L'inizio della ribellione
Edoardo impose una stretta dominazione sulla Scozia ed a capo di essa fu posto John de Warenne, VII conte del Surrey, l'efficiente Hugh de Cressingham (morto l'11 settembre 1297), da anni entro l'amministrazione della corona inglese fu nominato tesoriere, mentre Walter Amersham divenne Cancelliere e ovviamente anche le posizioni di Giustiziere vennero riassegnate a uomini di provata fede inglese. Anche i castelli posti nelle posizioni più strategiche vennero riassegnati ai nobili di Edoardo, la conseguente tassazione fu oltremodo pesante e Cressingham in pochi mesi riuscì a mettere insieme una notevole somma, infine i nobili scozzesi che erano stati sconfitti vennero chiamati alla coscrizione obbligatoria per andare a combattere nelle Fiandre dove si stava combattendo una guerra contro la Francia. Queste novità provocarono un vasto allarme e tutti insieme contribuirono alla crescente irrequietezza della popolazione e dei nobili. Intanto Andrew era riuscito a scappare dalla prigionia nell'inverno 1296-1297 e benché non sia noto in quale modo sia riuscito a fuggire egli riuscì a tornare nelle proprie terre, poco dopo egli proclamò la propria sfida al comandante inglese di Avoch e il 3 maggio lo sceriffo inglese di Lanark venne ucciso durante una rappresaglia capitanata dal rivoluzionario William Wallace. Questa notizia galvanizzò diversi piccoli possidenti che vivevano nelle terre di Andrew che si unirono a lui alla lotta ed anche molti di coloro che avevano combattuto per suo padre, che probabilmente morì alla Torre, si dichiararono pronti a seguirlo.

Si accendono le polveri
Nei primi mesi del 1297 la ribellione sorse un po' ovunque in Scozia, funzionari regi vennero uccisi e le loro proprietà distrutte, alcuni resistettero con successo e furono ringraziati dal re, mentre altri vennero esortati a venire a patti con i ribelli, in ogni caso presto la situazione si fece seria ed Edoardo ordinò che nuovi uomini e nuovi comandanti venissero spediti in Scozia. Andrew intanto stava gettando la regione natale nel caos, lo sceriffo di Elgin era lo scozzese Reginald Cheyne che, come altri, aveva giurato fedeltà ad Edoardo. La presenza di uomini locali nelle amministrazioni era stata un bene all'inizio, ma l'effettiva lealtà di queste persone è messa in dubbio da molti cronacotecari inglesi, Cheyne era intanto preoccupato per la ribellione crescente e scrisse per chiedere aiuto, la risposta fu di stroncare le rivolte. Il 25 maggio lui ed i suoi uomini si incontrarono al castello di Inverness per capire come trattare con Andrew, uno dei partecipanti era William FitzWarin, conestabile del Castello di Urquhart posto sulle rive occidentali del Loch Ness. Dopo l'incontro lui e la sua scorta stavano tornando al castello, quando, a poche miglia da Inverness, caddero in un'imboscata tesa da Andrew, egli riuscì in un qualche modo a scappare e a tornare a casa, ma il giorno dopo si risvegliò con Urquarth sotto assedio con Andrew che chiedeva la sua resa. Tuttavia Andrew non era equipaggiato per un lungo assedio, provò con i suoi soldati a prenderlo durante un attacco notturno, ma fu costretto a desistere, non prima però di aver dato un assaggio di quel che i ribelli potevano fare. Andrew continuò con maggior successo la propria campagna durante l'estate, diversi altri nobili si unirono a lui e diversi castelli del Moray e del nord tornarono in mano scozzese, molti dei suoi successi non sono documentati ed altri sono finiti, per errore, ad onore di William Wallace. Le cronache riportano infatti che fu lui ad attaccare il porto di Aberdeen e a bruciare le navi che vi erano ormeggiate, tuttavia gli storici ritengono che non vi siano prove sufficienti ad asserire che Wallace si sia mai recato ad Aberdeen e che quest'azione sia stata compiuta da Andrew. Per fronteggiare la minaccia costituita da Andrew e Wallace Edoardo pensò di usare quei nobili scozzesi che avevano accettato di andare nelle Fiandre, tanto che l'11 giugno egli scrisse ai nobili di mettere in piedi i loro seguiti e marciare verso il Moray per ridurre i due ribelli all'obbedienza. Fra coloro che vennero mandati in missione v'era anche John Comyn che di Andrew era parente che si recò al nord insieme al fratello Alexander, le istruzioni dei due fratelli era di rimanere là finché la ribellione non fosse stata stroncata. Andrew partì per andargli incontro e i tre si incontrarono presso Spey, fra Inverness ed Aberdeen e non esistono resoconti attendibili di quanto accadde. Quello che appare certo era che nessuno dei due aveva voglia di combattere uomini che non vedevano come nemici e che cercarono, semplicemente, di separare le loro strade. Il Vescovo Henry Cheyne scrisse al re rassicurandolo in merito al buon esito della cosa, ma Cressingham , dal canto suo, scrisse che dubitava fortemente che i fratelli Comyn avessero ottemperato ai loro doveri e che si stessero comportando in maniera quantomeno ambigua. Sia come sia Andrew continuava a mettere a soqquadro il nord mentre Wallace alzava il centro contro gli inglesi, mancava solo il sud che si sollevò sotto la guida di James Stewart (morto il 16 luglio 1309) e del vescovo Robert Wishart, in quella rivolta si inserì anche Robert Bruce. Tale rappresaglia tuttavia fu molto debole se paragonata a quelle che Andrew e Wallace portavano avanti nelle rispettive regioni tanto che capitolò rapidamente nel mese di luglio quando gli inglesi arrivarono alle porte di Irvine (Regno Unito), tuttavia essi si unirono agli altri ribelli scozzesi per assommare le rispettive forze. Capito che Andrew non si sarebbe arreso con la forza Edoardo tentò altre strade, gli propose di rilasciare suo padre, che sarebbe andato a combattere nelle Fiandre, se il figlio si fosse offerto come ostaggio al posto suo, fu anche preparato un salvacondotto, ma non è noto se Andrew l'abbia mai ricevuto o se abbia deciso di non aderire e suo padre rimase alla Torre.

Stirling
Nella tarda estate del 1297 l'autorità di Edoardo in Scozia si era notevolmente ridotta, dei castelli a nord del Forth gli era rimasto solo quello di Dundee che fu posto sotto assedio nel mese di settembre. Ormai a Edoardo non restava che tentare un'invasione su larga scala e anche Warenne alla fine riconobbe che contro Andrew e Wallace andavano prese misure drastiche, poiché fino ad allora si era mostrato piuttosto riluttante ad agire d'autorità su di loro. Warenne decise quindi di andare a fronteggiarli nella parte centrale della Scozia ed Andrew e Wallace risposero assediando Dundee e poi marciando verso Stirling dove si fermarono per attendere gli inglesi. Andrew e Wallace dispiegarono il loro piccolo esercito lungo il Forth vicino al vecchio ponte di Stirling posto all'ombra del Castello di Stirling, quanto a Warenne egli affrontò lo scontro imminente senza discostarsi dallo stile convenzionale con cui si combatteva all'epoca e questa si dimostrò un'infelice decisione. Egli spedì la sua avanguardia attraverso lo stretto ponte sul fiume mandandoli dritti sotto l'obiettivo degli scozzesi i quali, invece di aspettare l'arrivo di tutta l'armata inglese preferirono lanciarsi all'attacco dei primi che marciarono contro di loro. Quel che ne seguì fu una carneficina, l'avanguardia di Warenne, rimasta isolata, fu fatta a pezzi mentre il grosso dell'esercito rimase sull'altra riva del fiume e cominciò a fuggire quando fu chiaro che stavano per essere ampiamente schiacciati e scacciati dai ribelli scozzesi. Si ritiene che Warenne abbia perso almeno cento cavalieri e cinquemila fanti nel massacro della Battaglia di Stirling Bridge e fra i caduti inglesi di una certa importanza vi fu anche il Tesoriere Hugh Cressingham. I caduti scozzesi non vennero registrati, erano per lo più uomini a piedi che rimasero tragicamente senza nome, solo di uno di loro venne segnata la perdita: Andrew Moray era caduto.

La controversa data di morte
La vittoria a Stirling segnò lo zenit della campagna di Andrew e Wallace contro Edoardo, d'altronde Andrew non era diventato un buon cavaliere per caso, era stato addestrato per questo e aveva usato le sue capacità per mettere insieme un esercito sufficientemente capace ed era stato in grado di condurlo. Sulla data effettiva della morte di Andrew vi sono delle contraddizioni, un'inchiesta condotta sugli affari di suo zio William Moray morto povero in Inghilterra nel 1300 sembrò determinare che egli era deceduto in battaglia tre anni prima. Ci sono però tre lettere firmate da lui e spedite pochi mesi dopo lo scontro, la prima venne spedita da Haddington l'11 ottobre ed era indirizzata ai sindaci di Amburgo e di Lubecca, due città della Lega anseatica. La seconda, per il priore di Hexham è datata al 7 novembre, altri documenti scritti da lui non ce ne sono e alcuni storici hanno concluso che a Stirling fosse rimasto ferito tanto gravemente da morirne qualche mese dopo.

Altri invece continuano a pensare che Andrew sia effettivamente deceduto nello scontro e che la firma apposta nelle lettere potrebbe essere stata messa nonostante egli fosse ormai morto per volere di Wallace. La morte di Andrew non lo aveva privato solo di un valente compagno d'armi, ma anche della protezione che egli gli forniva dalla gelosia dei membri dell'élite nobiliare scozzese. Wallace era stato un fuorilegge prima di assurgere alla gloria come liberatore e adesso, senza Andrew, era nuovamente esposto alle mire di tutti color che credevano che egli stesse esercitando un potere che non gli spettava usurpandolo a loro. Continuare a unire le loro firme avrebbe potuto essere un atto necessario per conservare credibilità e potere prima che egli venisse nominato Guardiano di Scozia alla fine del 1297, da quel momento l'appoggio di Andrew poteva anche venire meno e la sua firma sparì. Pochi mesi dopo la sua vedova di Andrew, il cui nome non ci è noto, diede alla luce un figlio Andrew Murray, egli divenne Signore di Petty e continuò a combattere gli inglesi sotto il regno di Edoardo III d'Inghilterra, fu reggente durante il regno di Davide II di Scozia, figlio di Roberto I di Scozia, e come il padre, dedicò la vita alla difesa del paese.

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William Wallace

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Sir William Wallace, in scozzese medievale: Uilliam Uallas; scozzese moderno: Uilleam Uallas; latino: Guillelmus le Walois de Scotia miles (Elderslie, 1270 – Smithfield, 23 agosto 1305), è stato un condottiero scozzese che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l'occupazione della Scozia da parte degli Inglesi; nel quadro delle Guerre di indipendenza scozzesi, Wallace combatté anche contro re Edoardo I d'Inghilterra. È considerato l'eroe nazionale scozzese.

La visione popolare consolidata spesso descrive Wallace come una "persona del popolo", in contrasto con il connazionale Roberto di Scozia, che era di nobile lignaggio. Tuttavia, a seguito delle eroiche imprese conseguite, Wallace divenne ben presto simbolo della libertà tanto agognata dal popolo scozzese.

Contesto storico
Dopo la morte di Margherita di Scozia, John Balliol vantava un diritto al trono scozzese. Comunque, venne ritenuto necessario che un arbitro indipendente venisse invitato in Scozia, così che nessuna accusa di parzialità potesse venirgli mossa. Con un gesto folle, gli scozzesi invitarono Edoardo I d'Inghilterra a decidere della successione al trono scozzese. Invece di giungere come arbitro indipendente, egli si presentò al confine anglo-scozzese con una grossa armata e annunciò di essere un capo supremo, venuto a risolvere una disputa in uno stato vassallo, costringendo ogni re potenziale a rendergli omaggio. Dopo aver ascoltato tutte le pretese, Edoardo scelse John Balliol, come re di quello che descriveva come lo stato vassallo di Scozia.

Nel marzo del 1296, Balliol rinunciò a rendere omaggio a Edoardo, e per la fine del mese Edoardo prese d'assalto Berwick-upon-Tweed, saccheggiando le città di confine e spargendo molto sangue. In aprile, sconfisse gli scozzesi nella battaglia di Dunbar nel Lothian, ed entro luglio aveva costretto Balliol ad abdicare al castello di Kincardine. Edoardo si recò a Berwick in agosto per ricevere formale omaggio da circa 2.000 capi scozzesi, avendo precedentemente rimosso la Pietra del destino dal Palazzo di Scone, reggia dei re scozzesi. La Scozia veniva a trovarsi sotto l'effettivo dominio inglese.

Infanzia
La famiglia di Wallace discendeva da Richard Wallace (Richard il Gallese), un possidente terriero che visse sotto i primi membri della famiglia Stuart, poi famiglia reale a pieno titolo. Wallace nacque a Elderslie, nel Renfrewshire (vicino a Kilmarnock, Ayrshire) attorno al 1270, il che lo rendeva ancor giovane negli anni di maggior splendore personale, tra il 1297 e il 1305. Esistono poche fonti di informazione contemporanee sulla gioventù di Wallace, e si pone molto affidamento sul resoconto di Harry il Cieco, scritto attorno al 1470, circa due secoli dopo la nascita di Wallace. Egli ci dice che nacque nell'Ayrshire, suo padre era Sir Malcolm Wallace di Riccarton, e che aveva due fratelli, Malcolm e John. Il nome del padre di William, secondo una lettera datata 1297, potrebbe essere anche Alan.

William ricevette la sua educazione da due zii che erano sacerdoti, e quindi godette di una cultura superiore alla media dell'epoca, conoscendo sia il francese che il latino. Harry il Cieco non fa menzione del fatto che abbia mai lasciato la nazione, o che avesse avuto alcuna esperienza militare prima del 1297. Una registrazione dell'agosto 1296 fa semplicemente riferimento a un ladro, un William le Waleys, a Perth. Secondo alcuni storici, come Andrew Fisher, Wallace avrebbe avuto qualche esperienza militare, probabilmente come soldato mercenario. Walter Bower afferma che Wallace era un uomo alto, con il corpo di un gigante, forti braccia e gambe. Secondo Harry il Cieco, Wallace era alto due metri.

Le prime imprese di Wallace
L'anno seguente, il 1297, vide l'inizio dell'ascesa di Wallace. Secondo la leggenda locale dell'Ayrshire, Wallace venne fermato da due soldati inglesi per dei pesci che aveva pescato. La discussione degenerò in una vera e propria rissa, con il risultato che Wallace uccise i soldati. Un mandato per il suo arresto venne emesso poco dopo. Vera o falsa che sia questa storia, è chiaro che Wallace nutriva da lungo tempo un odio per gli inglesi, basato in parte sulla morte del padre per mano loro, avvenuta nel 1291. Wallace vendicò ulteriormente la perdita del padre vincendo battaglie a Loudoun Hill (nei pressi di Darvel, Ayrshire) e ad Ayr.

A maggio combatté assieme a Sir William Douglas, a Scone, mettendo in fuga l'amministratore giudiziario inglese. I sostenitori della sempre più popolare rivolta soffrirono un duro colpo quando a luglio i nobili scozzesi scesero a patti con l'Inghilterra, a Irvine, e in agosto Wallace lasciò la sua base nella Foresta di Selkirk per unirsi all'esercito di Andrew de Moray, a Stirling. Moray aveva dato il via a un'altra sollevazione, e a Stirling le loro forze congiunte si prepararono a incontrare gli inglesi in battaglia.

La battaglia di Stirling Bridge
L'11 settembre 1297 vide una decisiva vittoria per Wallace e gli scozzesi a Stirling Bridge. Nonostante fossero in ampia inferiorità numerica, le forze scozzesi guidate da Andrew de Moray (un importante nobile, in quanto primogenito), e con Wallace come loro capitano, misero in rotta l'esercito inglese. L'esercito di professionisti del Conte del Surrey, forte di tremila cavalieri e 10.000 fanti, andò incontro al disastro quando attraversò il fiume da nord. Il ponte era troppo stretto perché molti soldati potessero attraversarlo assieme (probabilmente non più di tre uomini affiancati), così mentre gli inglesi attraversavano, gli scozzesi li attesero e li uccisero man mano che passavano.

I soldati inglesi iniziarono a ritirarsi mentre i loro compagni dalle retrovie spingevano in avanti, e sotto un peso eccessivo, il ponte crollò, facendone affogare molti. All'insaputa dell'esercito inglese caduto nel panico, parte delle forze scozzesi aveva guadato il fiume più a monte. Con l'esercito inglese diviso sulle due rive del fiume, le due forze scozzesi pressarono le due metà dell'esercito inglese verso il fiume. Fu una vittoria schiacciante e un'enorme iniezione di fiducia per l'esercito scozzese. Hugh Cressingham, il tesoriere di Edoardo in Scozia, venne ucciso nel corso della battaglia. Successivamente alla vittoria, Wallace venne nominato cavaliere e Guardiano di Scozia il 13 marzo 1298. Sfortunatamente, de Moray venne ferito gravemente nella battaglia e morì tre mesi dopo. La loro alleanza si era rivelata di successo, ma ora Wallace era da solo e con battaglie ancor più grandi da affrontare.

La battaglia di Falkirk
Un anno dopo, comunque, la situazione si rovesciò. Il 15 giugno 1298 gli inglesi avevano invaso la Scozia a Roxburgh. Saccheggiarono il Lothian e riconquistarono alcuni castelli, ma non riuscirono a far scendere in campo Wallace. Gli scozzesi avevano adottato una politica di terra bruciata e gli errori commessi da chi doveva provvedere ai rifornimenti lasciarono gli inglesi con scarso cibo e morale, ma la ricerca di Wallace da parte di Edoardo si sarebbe conclusa a Falkirk.

Wallace aveva posizionato i suoi lancieri in quattro schiltron – formazioni circolari a riccio, circondate da un muro difensivo di pali di legno. Gli inglesi ottennero un vantaggio, comunque, attaccando per primi con la cavalleria, e seminando la distruzione tra gli arcieri scozzesi. I cavalieri scozzesi fuggirono e gli uomini di Edoardo iniziarono ad attaccare gli schiltron. Non è chiaro se il fattore decisivo fu il lancio di frecce e pietre da parte della fanteria, o un attacco portato dalla cavalleria alle spalle.

Ad ogni modo, si aprirono presto dei varchi negli schiltron e gli inglesi li sfruttarono per annientare le ultime resistenze. Gli scozzesi persero molti uomini, ma Wallace riuscì a sfuggire, anche se il suo orgoglio e la reputazione militare ne vennero gravemente danneggiati. Alla fine di settembre del 1298 Wallace aveva deciso di cedere il titolo di Guardiano a Robert Bruce, conte di Carrick, e a John Comyn di Badenoch, il fratellastro dell'ex sovrano John Balliol. Bruce si riconciliò con Edoardo nel 1302, mentre Wallace respinse queste mosse verso la pace. Egli trascorse un po' di tempo in Francia, in una presunta missione diplomatica.

Cattura ed esecuzione di Wallace
Sir William riuscì a sfuggire agli inglesi fino al maggio 1305, quando Sir John de Menteith, un cavaliere scozzese leale a Edoardo I d'Inghilterra, lo catturò nei pressi di Glasgow. Dopo un processo sommario, le autorità inglesi lo giustiziarono atrocemente il 23 agosto 1305, a Smithfield (Londra), nella maniera tradizionale riservata ai traditori: egli venne impiccato e quindi squartato. La sua testa venne infilzata su un palo e posta sul London Bridge. Il governo inglese espose le sue membra, come si usava allora per i condannati a morte, nelle città principali: Londra, Newcastle, Berwick, Edimburgo e Perth.


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Iolanda di Dreux

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Iolanda di Dreux (1263 – 2 agosto 1322) è stata regina consorte di Scozia, come seconda moglie del re Alessandro III di Scozia dal 1285 al 1286, poi fu duchessa consorte di Bretagna e contessa consorte di Penthièvre dal 1305 al 1312 ed infine contessa di Montfort-l'Amaury dal 1311 alla morte.

Origine
Iolanda, secondo il Florentii Wigorniensis monachi Chronicon, era figlia del conte di Dreux, Roberto IV e di Beatrice di Montfort, che secondo gli Obituaires de la province de Sens. Tome 2, era figlia del conte di Montfort, Giovanni I e di Giovanna, signora di Chateaudun.
Roberto IV di Dreux, secondo le Preuves de l'Histoire généalogique de la maison royale de Dreux, era figlio del conte di Dreux, Giovanni I e di Maria di Borbone, figlia del Signore di Borbone, Arcimbaldo VIII e di Beatrice de Montluçon. La Casa di Dreux discendeva dai re capetingi di Francia, dal re Luigi VI, la nonna paterna Maria di Borbone discendeva dalla Casa dei Dampierre, infatti era cugina di Guido di Dampierre, conte delle Fiandre.

Biografia
Secondo il capitolo XXXIX della cronaca di Joannis de Fordun, Iolanda, tra il 1284 ed il 1285 fu fidanzata al re di Scozia, Alessandro III, l'unico figlio di Alessandro II di Scozia, avuto dalla sua seconda moglie Maria di Coucy e secondo il capitolo XL della cronaca di Joannis de Fordun, Iolanda, sposò Alessandro III, nell'Abbazia di Jedburgh, il 1º novembre del 1285.
Iolanda era la seconda moglie di Alessandro III di Scozia, che era vedovo di Margherita d'Inghilterra, e tra il 1281 ed il 1283, aveva perso tutti i suoi figli (2 maschi e una femmina), quindi era stata sposata, sia per avere un erede che per un avvicinamento della Scozia alla Francia, nemica del rivale inglese Edoardo I d'Inghilterra ed enfatizzava l'indipendenza scozzese dall'Inghilterra. Iolanda aveva anche antenati comuni con il marito appartenenti ai Signori di Coucy e ai Conti di Dreux.

Re Alessandro morì il 18 o il 19 marzo 1286, cadendo da cavallo mentre si dirigeva dalla corte di Edimburgo a Kinghorn, e sembra che nel frattempo la regina fosse incinta dell'atteso erede; per governare il regno vennero nominati dei Guardiani di Scozia da un Parlamento istituito a Scone, Perth e Kinross il 2 o il 28 aprile 1286.
Non si sa con certezza cosa sia accaduto ma molto probabilmente ha avuto un aborto e il bambino è morto quindi prima della nascita, anche se secondo gli inglesi Iolanda ha simulato la gravidanza.

Rimasta vedova, Iolanda rientrò in Francia e, nel 1292, si sposò, in seconde nozze, con il visconte di Limoges e di Leon, Arturo II di Bretagna, che, secondo il Chronicon Kemperlegiense, Stephani Baluzii Miscellaneorum, Liber I, Collectio Veterum, Arturo era il figlio primogenito del Duca di Bretagna, Conte di Richmond e Conte di Penthièvre, Giovanni II e di Beatrice d'Inghilterra, la quale secondo gli Annales Londonienses era la figlia del re d'Inghilterra, duca d'Aquitania e Guascogna, Enrico III e di Eleonora di Provenza.
Anche Arturo era al suo secondo matrimonio; dal 1291 era vedovo di Maria, viscontessa di Limoges, che gli aveva dato tre figli:

Giovanni(8 marzo 1286 – 30 aprile 1341), Duca di Bretagna
Guido, conte di Penthièvre (1287–1331) e padre di Giovanna di Penthièvre
Pietro (1289–1312).
Nel 1311, Iolanda divenne contessa di Montfort-l'Amaury, succedendo alla madre, Giovanna di Chateaudun.

Il suo secondo marito, Arturo II morì a Château de L'Isle, nel 1312, il 15 agosto (Kalendis Augusti) e fu sepolto in una tomba marmorea nel convento dei Cordeliers a Vannes (in ecclesia fratrum minorum Venetensium) come ci confermano le Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I.
Ad Arturo, nel Ducato di Bretagna, succedette il figlio di primo letto Giovanni, mentre nella contea di Penthièvre, gli succedette l'altro figlio di primo letto, Guido.
In quello stesso anno, Iolanda definendosi duchessa, moglie del defunto Arturo, padre del suddetto Giovanni (Yoland de Dreux duchesse de Bretaigne femme jadis Artur Duc de Bretaigne pere doudit Jehan) affiancò il figliastro, Giovanni III, nella trattativa per la dote della sua seconda moglie, Isabella di Castiglia (1283-1328). Iolanda morì nel 1322; secondo gli Obituaires de Sens Tome I.2, Abbaye de Port-Royal, Iolanda (dame Yoland, royne d'Escosse, duchesse de Bretaigne et contesse de Montfort) morì il 2 agosto (Aougust, IV Non).
Dopo la sua morte, la contea di Montfort passò poi a suo figlio Giovanni, che successivamente, dopo la morte del fratellastro, Giovanni III, combatté, senza successo, nella Guerra di successione bretone per reclamare il Ducato di Bretagna.


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Duns Scoto

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Giovanni Duns Scoto conosciuto anche come Doctor Subtilis (Duns, 1265 – Colonia, 8 novembre 1308) è stato un filosofo, teologo e scolastico scozzese.
È stato beatificato da Giovanni Paolo II, il 20 marzo 1993.

Biografia
Duns Scoto nasce nel 1266 nella cittadina scozzese di Maxton, contea di Roxburg. Frequenta le prime scuole presso i frati minori di Haddington. Lo zio paterno, Elia Duns, vicario generale dei francescani, lo educa alla vita religiosa presso il convento di Dumfries. A 15 anni viene ammesso al noviziato; nel 1291, dopo un decennio di meditazione, è consacrato sacerdote dal vescovo di Lincoln, Oliviero Sutton.
Fra il 1283 e il 1290 soggiorna in Francia. A Parigi segue le lezioni di maestri prestigiosi: il giurista Egidio Romano e il teologo Enrico di Gand. Approfonditi gli studi di filosofia, ritorna in patria e si prepara alla carriera universitaria. Ad Oxford, nella qualità di baccelliere, commenta le Sentenze di Pietro Lombardo; svolge l'attività di docente anche a Cambridge. Nel 1301 è di nuovo a Parigi; due anni dopo deve interrompere l'insegnamento per disposizione della corona.
Agli inizi del Trecento, il tema delle origini e della natura del potere alimenta un serrato confronto fra i curialisti e i regalisti: gli uni difendono la teocrazia, gli altri l'avversano. Nella polemica tra i due indirizzi si riflette l'aspra contesa che oppone Bonifacio VIII e Filippo IV il bello, re di Francia. Scoto è coinvolto nella vicenda. Un decreto reale gli ingiunge di lasciare Parigi, avendo egli manifestato la volontà di conservare buoni rapporti con Roma. Alla fine del 1304, per l'intervento di Gonsalvo Hispano, generale dell'ordine francescano, torna nella capitale francese; col titolo di maestro, insegna teologia all'università.
Anche il secondo soggiorno parigino ha durata breve. Al re non è gradita la presenza di un intellettuale che non si fa paladino della sua causa. Scoto si trasferisce a Colonia, ove è nominato "lettore" presso lo Studio francescano. Muore nel 1308, dopo un solo anno di insegnamento.

... ...

La leggenda sulla morte
Alcune fonti riportano un singolare resoconto sulla morte di Scoto, il quale pare fosse soggetto a cali improvvisi di pressione che gli causavano frequenti e lunghi svenimenti. Negli ultimi anni della sua vita questo gli aveva procurato una singolare fobia di venir seppellito vivo, e per questo motivo si faceva accompagnare da un aiutante col solo compito di soccorrerlo quando aveva un malore. Un giorno in cui il servo era assente, Scoto svenne proprio mentre stava tenendo un discorso, e gli astanti, credendolo morto, gli fecero un improvvisato funerale e lo seppellirono. Quando il servo tornò si precipitò a dissotterrarlo, ma lo ritrovò con le mani nei capelli e un'espressione di terrore dipinta sul volto, stavolta morto per davvero.
Sebbene questa cronaca sia riportata in molte biografie di Scoto, in realtà essa non è attendibile né comprovata. Probabilmente essa fu confezionata ad hoc dai suoi detrattori: questa versione dava l'idea che Scoto potesse esser stato seppellito fuori dalla grazia di Dio, così come le sue teorie, all'epoca decisamente criticate dai più.

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Margherita di Scozia (1260-1283)

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Margherita di Scozia, regina di Norvegia (28 febbraio 1261 – Tønsberg, 9 aprile 1283), era figlia di Alessandro III di Scozia e di Margherita d'Inghilterra a sua volta figlia di Enrico III d'Inghilterra.
Margherita nacque al castello di Windsor nel 1261, suo padre Alessandro III di Scozia la destinò in sposa a Eirik II di Norvegia sperando di pacificare con questo matrimonio le frequenti tensioni fra le due regioni. Il contratto di matrimonio siglato nel 1281 prevedeva una dote considerevole da parte della principessa, 14.000 marchi, e una clausola che prevedeva il figlio della coppia come erede al trono di Scozia oltre che a quello di Norvegia.
Così Margherita nel 1281 partì per sposare il quattordicenne re Eirik, tuttavia il matrimonio fu di breve durata, solo due anni dopo la regina si spegneva nel mettere al mondo la figlia Margherita di Scozia che, alla morte del nonno, erediterà il trono scozzese (anche se poi non riuscirà mai a regnare effettivamente). Le spoglie della regina riposano ora a Bergen.

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Margherita di Scozia

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Margrete di Scozia, in gaelico "Mairead" o "Maighreadin", in inglese Margaret detta "Maid of Norway", in italiano la "Vergine di Norvegia" (Norvegia, 1283 circa – Isole Orcadi, settembre 1290), fu regina di Scozia dal 1286 al 1290. Era figlia di Eirik II di Norvegia e di Margherita, figlia di Alessandro III di Scozia.
In verità non è stata realmente regina, perché morì prima di venire incoronata, inoltre a causa della sua giovane età a governare furono i Guardiani di Scozia, per questo motivo dopo la morte di Alessandro III (1286) fino al regno di Giovanni di Scozia (1292) viene considerato un interregno.
Con la morte di Margherita, non ci furono altri eredi di Alessandro III, così Edoardo I d'Inghilterra volle approfittarne per invadere la Scozia e annetterla all'Inghilterra, in questo modo appoggiò la salita al trono Giovanni di Scozia, per poi invadere la Scozia e dare inizio alle Guerre di indipendenza scozzesi.

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Adamo di Kilconquhar

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Adamo di Kilconquhar (probabilmente Kilconquhar, ... – Acri, 1271) è stato un nobile scozzese del XIII secolo. Originario del Fife, è famoso per essere stato il marito della contessa di Carrick e per aver partecipato alle crociate con Luigi IX di Francia.

Contesto storico
Le prove a disposizione dimostrano che Adamo faceva parte del clan Mac Duibh. Era probabilmente figlio di Donnchadh di Kilconquhar, figlio di Adamo (figlio di Donnchadh I), che appare frequentemente quale testimone sui documenti delpriorato della cattedrale di Sant'Andrea come Adam frater comitis, ovvero fratello di Donnchad II. È probabile che la madre di Adamo facesse parte del clan Comyn. Suo fratello Guglielmo di Kilconquhar fu chiamato 'Comyn' nella sua lettera papale di nomina a vescovo di Brechin.
Kilconquhar si trova nel sud-est del Fife, ed era la sede delle proprietà di famiglia. Il sistema feudale che si evolse nel XII e XIII secolo era complicato, infatti Kilconquhar apparteneva al vescovo di Sant'Andrea, che a sua volta l'aveva ottenuta dal conte.

Matrimonio e crociata
Adamo sembra aver riscosso i favori del re scozzese Alessandro III, e sposò Marjory di Carrick figlia ed erede di Niall, conte di Carrick. Poté utilizzare il titolo di conte presente nel nome della moglie, ma è difficile che abbia governato qualcosa di più importante della provincia, dato che il conte Niall aveva lasciato il posto di capo clan (ceann cineil) al nipote Lachlan. Nonostante non abbiano avuto figli maschi a cui lasciare la contea di Kilconquhar (che andò ai Bruce), la loro figlia fu madre di uno dei compagni d'armi di Robert Bruce, Thomas Randolph (I conte di Moray).
Morì ad Acri nel 1271, mentre partecipava ad una crociata. Secondo quanto scritto nel Chronicle di Giovanni di Fordun, combatté nell'ottava crociata. Fece parte di uno dei piccoli contingenti che attaccarono Tunisi nel 1270, dove morì il suo parente David I Strathbogie. Adamo sopravvisse, e si ritirò col resto della truppa a passare l'inverno in Sicilia. La primavera seguente il manipolo si unì all'esercito di Edoardo I e si spostò ad Acri, dove Adamo morì di malattia.

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Roberto I di Scozia

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Robert I Bruce (Girvan, 11 luglio 1274 – Cardross, 7 giugno 1329) fu re di Scozia dal 1306 al 1329.
Di ascendenza normanna (la sua famiglia paterna era originaria di Brieux, in Normandia) e scozzese (famiglia materna) fu uno dei più grandi re della Scozia, e anche uno dei guerrieri più famosi della sua epoca. Condusse la Scozia durante le Guerre di indipendenza scozzesi contro il Regno d'Inghilterra. Fu chiamato al trono scozzese come pronipote di Davide I di Scozia. Fu spesso in contrasto con l'eroe scozzese William Wallace.
Il suo corpo è sepolto nell'abbazia di Dunfermline. Secondo il desiderio di Robert, il cuore avrebbe dovuto essere sepolto a Gerusalemme nella Chiesa del Santo Sepolcro. Nel 1330 almeno 5 cavalieri si imbarcarono per eseguire il desiderio di Robert. Durante il viaggio la comitiva venne bloccata da una crociata. Secondo la leggenda Sir Douglas, uno dei cavalieri, portò il cuore in battaglia come talismano. È certo che il cuore venne riportato in Scozia e sepolto nell'abbazia di Melrose.

Prima parte della sua vita
Bruce era il primo figlio di Robert de Brus, sesto signore di Annandale (m. 1304) e di Marjorie, contessa di Carrick (m. 1292), figlia di Niall, conte di Carrick. Sua madre era da tutti considerata una donna formidabile: la leggenda vuole che il padre di Roberto I la tenesse prigioniera fino a che non acconsentì a sposarlo. Da sua madre ereditò la contea gaelica di Carrick ed attraverso suo padre una casata reale che gli consentì di reclamare il trono scozzese. Anche se la sua data di nascita è sicuramente conosciuta, il suo luogo di nascita è meno determinato: era probabilmente il castello di Turnberry nell'Ayrshire, anche se Lochmaben nel Dumfriesshire e Writtle in Inghilterra sono altre possibilità.
Potrebbe essere stato mandato all'estero per essere educato da una famiglia locale, come d'abitudine. Possiamo presumere che Bruce venisse cresciuto per parlare tutte le lingue della sua casata e della nazione e quasi certamente parlava correttamente in gaelico, in franco-normanno e in latino. Anche se non c'è una prova diretta, è perfettamente plausibile che inoltre abbia conosciuto l'inglese. La prima apparizione di Robert nella storia è su una lista di testimoni di una lettera pubblicata da Alasdair MacDomhnaill, signore di Islay. Il suo nome compare insieme a quello del vescovo di Argyll, del vicario di Arran, di un impiegato di Kintyre, di suo padre e di una miriade di notai gaelici di Carrick.
Vide il risultato della competizione per il trono di Scozia del 1292, che diede la corona di Scozia al suo lontano parente, John Balliol (Giovanni I di Scozia), anche se ingiustamente. Appena seppe il risultato, impedì che quel ramo della sua famiglia prendesse il suo legittimo posto sul trono scozzese. In seguito, suo nonno, Robert Bruce, V Signore di Annandale l'infruttuoso rivendicatore - lasciò il suo posto a Robert de Brus, padre di Robert Bruce. Robert de Brus già si era dimesso da conte di Carrick, passando il titolo al figlio Robert Bruce, il giorno della morte della moglie nel 1292. Sia il padre che il figlio parteggiarono per Edoardo I d'Inghilterra contro Balliol.
Nel mese di aprile del 1294, il giovane Bruce ebbe il permesso di visitare l'Irlanda per un anno e mezzo e, come segno ulteriore del favore di re Edoardo, ricevette una tregua sul pagamento di tutti i debiti che doveva al ministero delle finanze inglese.
Nel 1295, Roberto sposò la sua prima moglie, Isabella di Mar (morta prima del 1302), figlia di Donald, decimo conte di Mar (morto prima del luglio 1297), e dalla moglie Helen (1246-1295). Alcune fonti sostengono che Helen era la figlia del governatore Llywelyn ap Iorwerth, principe del Galles del nord, detto Llywelyn 'il grande'(1173-1240) e della sua sposa Joan, la signora del Galles. Tuttavia, poiché sia Llywelyn che Joan morirono entro il 1246, questa teoria sarebbe molto probabilmente errata.

Inizio delle guerre di indipendenza
Nell'agosto del 1296 Bruce e suo padre giurarono fedeltà a Edoardo I d'Inghilterra a Berwick-upon-Tweed, ma in rottura di questo giuramento, che era stato rinnovato a Carlisle, il giovane Robert si unì alla sommossa scozzese contro re Edoardo nello stesso 1296. Il 7 luglio 1297, Bruce ed i suoi amici furono costretti a scrivere le condizioni di un trattato denominato la Capitolazione di Irvine. I signori scozzesi non dovevano servire oltre il mare contro il loro volere e sarebbero stati perdonati per la loro ribellione, se in cambio avessero giurato lealtà a re Edoardo. Il vescovo di Glasgow, James Steward e sir Alexander Lindsay garantirono per Robert Bruce fino a che consegnò la sua figlia neonata Marjorie come ostaggio.
Subito dopo la Battaglia di Stirling Bridge, Bruce venne visto come traditore dagli scozzesi; Annandale fu distrutta e fu bruciato il castello Inglese di Ayr. Tuttavia, quando il re Edoardo ritornò in Inghilterra dopo la sua vittoria alla Battaglia di Falkirk, Annandale e Carrick furono esclusi dalla Signoria e dalle terre che assegnò ai suoi seguaci; Bruce venne considerato come se fosse ancora fedele a re Edoardo.
Dopo che William Wallace fu nominato Guardiano di Scozia dopo la Battaglia di Falkirk, a cui successe Robert Bruce e John Comyn entrambi nominati guardiani per lo stesso periodo (1298-1300). Come nipote e sostenitore di John Balliol reclamò il trono scozzese, Comyn era il nemico di Bruce[non chiaro]. Nel 1299, William Lamberton, vescovo di San Andrea, fu nominato come terzo guardiano neutro per mantenere l'ordine fra Bruce e Comyn. Nell'anno successivo, Bruce infine si dimise da guardiano e fu sostituito da sir Gilbert, primo signore de Umfraville (morto prima del 13 ottobre 1307), conte di Angus.
Nel maggio 1301, de Umfraville, Comyn e Lamberton si dimisero e furono sostituiti dal sir John de Soules come solo guardiano. Soules fu nominato perché non stava dalla parte né di Bruce né di Comyn ed era un patriota.
Nel luglio, re Edoardo lanciò la sua sesta campagna in Scozia. Benché re Edoardo catturò Bothwell e il castello di Turnberry, danneggiò poco l'abilità combattiva degli scozzesi e, nel gennaio 1302 acconsentì ad una tregua di nove mesi. In questo periodo di tempo Robert Bruce si sottomise al re Edoardo con altri nobili, anche se finora era stato dal lato dei patrioti.
Comunque recentemente impegnato per sostenere il re Edoardo, è interessante notare che Robert Bruce mandò una lettera ai monaci dell'abbazia Melrose nel marzo 1302 che indebolì efficacemente la sua utilità al re inglese. Chiedendo scusa per aver chiamato i monaci per assistere il suo esercito- Bruce si impegnò che d'ora in poi, non avrebbe chiesto ai monaci di servire nell'esercito tranne che non sia "l'esercito comune del regno intero", per difesa nazionale. Bruce inoltre sposò la sua seconda moglie, Elisabetta de Burgh (1289-1327), la figlia di Richard de Burgh, secondo conte di Ulster, (morto nel 1326). Da Elisabetta ebbe quattro bambini: David II, John (morto nell'infanzia), Matilda (che sposò Thomas Isaac, morto ad Aberdeen il 20 luglio 1353) e Margaret (che sposò William de Moravia, quinto conte di Sutherland).
In 1303, Edoardo invase nuovamente la Scozia, raggiungendo Edimburgo, prima di marciare su Perth. John Comyn, che era ormai guardiano, non poteva sperare di sconfiggere le forze di Edoardo, che rimase a Perth fino a luglio, allora continuò verso Dundee, Brechin e Montrose, e infine ad Aberdeen, dove arrivò in agosto. Da qui marciò per tutta la regione di Moray, prima di continuare verso Badenoch, e di ripercorrere la strada fatta finora verso sud a Dunfermline.
Con il paese ormai sottomesso, tutti i capi scozzesi, tranne William Wallace, si arresero a re Edoardo nel mese di febbraio del 1304. Le condizioni della sottomissione sono state negoziate da John Comyn.
L'11 giugno 1304, entrambi a testimoniare gli sforzi eroici dei loro compatrioti durante l'assedio di re Edoardo nel castello di Stirling, Bruce e William Lamberton fecero un patto che li unì ciascuno all'altro, "nell'amicizia e nell'alleanza contro tutti gli uomini." Se uno di loro avesse rotto il patto segreto, sarebbe stato privato dall'altro della somma di diecimila sterline. Benché entrambi già cedevano agli inglesi, il patto ha dimostrato il loro patriottismo ed il loro profondo impegno e la loro perseveranza per gli scozzesi e la loro libertà.
Con la Scozia indifesa, re Edoardo cominciò ad assorbirla all'Inghilterra. L'omaggio fu ottenuto di nuovo dai nobili e da un parlamento che era stato scelto per eleggere i nobili, e che l'anno successivo venne in contatto con il parlamento inglese per stabilire le regole per il controllo della Scozia. Nonostante la partecipazione scozzese, tuttavia, gli inglesi ebbero sempre il potere reale. Il conte di Richmond, nipote di re Edoardo, doveva comandare il governo secondario della Scozia.
Mentre avveniva tutto questo, William Wallace infine fu catturato vicino a Glasgow e venne giustiziato il 23 agosto 1305.

Incoronazione
Nel settembre del 1305, Edoardo affidò a Robert Bruce il suo castello a Kildrummy, perché pensava che Robert non era completamente affidabile e che poteva tramare alle sue spalle. Bruce, come conte di Carrick ed ora settimo signore di Annandale, ottenne un patrimonio enorme, la Scozia divenne di sua proprietà e ricevette anche una baronia ed alcune proprietà secondarie in Inghilterra ed un reclamo al trono scozzese. Inoltre aveva una grande famiglia da proteggere. Se avesse preteso il trono, avrebbe gettato il paese nuovamente in un'altra serie di guerre e se fosse venuto a mancare, avrebbe sacrificato tutti e tutto ciò che sapeva.
Robert, come tutti i suoi congiunti, credeva fortemente ai diritti che i Bruce avevano sul trono scozzese. Tuttavia le sue azioni di sostegno, alternativamente, agli eserciti inglesi e scozzesi avevano creato moltissima diffidenza da parte della "Comunità del regno della Scozia". La sua ambizione fu maggiormente contrastata da John Comyn. Comyn fu molto più risoluto nella sua opposizione agli inglesi; era il nobile più potente in Scozia e si era alleato con molti altri nobili sia in Scozia sia Inghilterra. Inoltre anche lui reclamò il trono scozzese sia per la sua ascendenza dall'antica monarchia celtica, sia perché era il nipote di John Balliol. Per neutralizzare tale minaccia, Bruce lo invitò a una riunione durante la tregua, a Dumfries il 10 febbraio 1306. Comyn fu attaccato da Bruce dall'altare maggiore della chiesa del monastero di Greyfriars e poi fuggì. Sapendo che Comyn era sopravvissuto all'attacco e si stava riprendendo, due dei sostenitori di Bruce, Roger de Kirkpatrick e John Lindsay, andarono nuovamente dentro la chiesa per finirlo. Bruce venne scomunicato per tale crimine, insieme ai Baroni che lo avevano sostenuto; ma più tardi, nel 1328, Papa Giovanni XXII ritirò la scomunica. Robert Bruce venne quindi incoronato Re di Scozia con il nome di Roberto I, a Scone vicino Perth, il 25 marzo, da Isabella MacDuff, contessa di Buchan. Sebbene fosse diventato Re, Bruce ancora non aveva un regno ed i suoi sforzi per ottenerlo si dimostrano vani fino dopo alla morte del re Edoardo I.

Dall'incoronazione a Bannockburn
Nel giugno del 1306 fu sconfitto alla Battaglia di Methven e ad agosto in quella di Strathfillan, dove si era rifugiato. Le signore della sua famiglia furono mandate a Kildrummy nel mese di gennaio del 1307. Bruce, quasi senza seguito, fuggì nell'isola di Rathlin di fronte alla costa settentrionale dell'Irlanda.
Re Edoardo marciò ancora a nord in primavera. Lungo la strada assegnò le proprietà scozzesi di Bruce e dei suoi seguaci ai propri seguaci e pubblicò un manifesto di scomunica contro Bruce. La regina consorte di Bruce, Elizabeth, sua figlia Marjorie e sua sorella Mary, furono catturate in un santuario a Tain, mentre suo fratello Niall venne giustiziato. Ma il 7 luglio del 1307, re Edoardo morì, e ad opporsi a Bruce rimase il suo debole figlio, Edoardo II.
Bruce ed i suoi seguaci ritornarono in Scozia nel febbraio divisi in due gruppi: uno, condotto da Robert e da suo fratello Edward che si stanziarono nel castello di Turnberry e con il quale cominciarono una guerriglia contro gli inglesi nel sud-ovest della Scozia; l'altro, condotto dai suoi fratelli Thomas ed Alexander che si stanziarono a po' più a sud nel Loch Ryan; ma ben presto i due fratelli vennero catturati e giustiziati. In aprile Bruce ottenne una discreta vittoria contro gli inglesi nella Battaglia di Glen Trool prima di sconfiggere Aymer de Valence, II conte di Pembroke nella Battaglia di Loudoun Hill. Lasciando suo fratello Edward a capo della regione di Galloway, si diresse verso nord e conquistò i castelli di Urquhart e di Inverlochy, dando fuoco al castello di Inverness e radendo al suolo quello di Nairn, e minacciando infine, senza successo Elgin.
Trasferrite le operazioni ad Aberdeenshire verso la fine del 1307, attaccò Banff ma venne colto da una malattia piuttosto seria, che probabilmente fu la causa delle difficoltà della lunga campagna. Ristabilitosi, Bruce sottomise John Comyn, terzo conte di Buchan, e proseguì verso ovest dove conquistò i castelli di Balvenie e di Duffus, allora castello di Tarradale sulla Black Isle. Tornò indietro nel tentativo di riprendere Elgin, ma fallì nuovamente, infine sconfisse nuovamente Comyn nella Battaglia di Inverurie nel maggio 1308, quindi conquistò Buchan ed massacrò la guarnigione inglese ad Aberdeen. Infine penetrò nella regione di Argyll e sconfisse i suoi nemici nella Battaglia di Pass of Brander prendendo il castello di Dunstaffnage, l'ultima fortezza di Comyn.
Nel marzo del 1309, riunì il suo primo Parlamento a Saint Andrews ed entro agosto dello stesso anno controllava tutto il nord della Scozia. Il seguente anno, il clero scozzese, durante un consiglio generale, riconobbe Bruce come re. Il supporto datogli dalla chiesa nonostante la scomunica era di grande importanza politica.
I tre anni successivi videro la conquista di un castello e di un avamposto inglese dopo un altro: Linlithgow nel 1310, Dumbarton nel 1311 e Perth. Bruce fece incursioni nel nord dell'Inghilterra e si stanziò a Ramsey nell'Isola di Man, dove assediò il castello di Rushen a Castletown conquistandolo il 21 giugno 1313, con il chiaro intento di strappare agli inglesi un'importante postazione strategica, quale era l'isola di Man. Nella primavera del 1314, il fratello, Edward Bruce assediò il castello di Stirling, il cui governatore, era sir Philip de Mowbray. Intanto nel marzo del 1314 sir James Douglas catturò Roxburgh e Randolph conquistando il Castello di Edimburgo. A maggio Bruce invase e sottomise l'Isola di Man, per poi assicurare militarmente l'indipendenza della Scozia dall'Inghilterra con la storica Battaglia di Bannockburn, nello stesso anno.

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