Corona di Aragona

Storia, Araldica, confini, alleati e nemici, gesta ed imprese...
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Giacomo II di Maiorca

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Giacomo d'Aragona, Jaume in catalano (Montpellier, 31 maggio 1243 – Palma di Maiorca, 29 maggio 1311), fu re di Maiorca, conte di Rossiglione e di Cerdagna e signore di Montpellier dal 1276 al 1311.

Origine
Figlio del re d'Aragona, di Valencia e Maiorca e conte di Barcellona, Gerona, Osona, Besalú, Cerdanya e di Rossiglione, signore di Montpellier e Carladès, Giacomo I il Conquistatore, e di Violante, figlia del re di Ungheria, Andrea II e della principessa di Costantinopoli, Iolanda de Courtenay.

Biografia
Secondo la Crónica de San Juan de la Peña (Cronaca piniatense), Giacomo era il figlio secondogenito dei tre figli maschi ancora in vita (gli altri due erano Pietro, primogenito e Sancho; mentre altri due Ferdinando e Sancho erano morti bambini) di Giacomo I il Conquistatore e della sua seconda moglie, Violante.
Nel progetto di spartizione del regno (Corona d'Aragona), del 1244, era previsto che Giacomo, alla morte del padre, ottenesse i regni di Valencia e Maiorca e la signoria di Montpellier [1].Infine, nel 1262, dopo la morte del fratellastro, Alfonso, a Giacomo furono destinati il regno di Maiorca, le contee di Rossiglione e di Cerdagna e la signoria di Montpellier, confermati nel testamento di Giacomo I (Jacobus…Rex Aragoniæ, Majoricarum et Valenciæ, Comes Barchinonæ et Urgelli, et Dominus Montispessulani), del 26 agosto 1272.
Giacomo fu fidanzato a Beatrice di Savoia (1245-1292), figlia del conte di Savoia, Amedeo IV e di Cecilia del Balzo (o di Baux) († 1275), (figlia di Barral di Baux), come si può intuire da una lettera scritta da papa Clemente IV, l'11 agosto 1266, dove esorta Giacomo (Jacobo…filii…Regis Aragonum) a mantenere l'impegno con Beatrice, figlia di Amedeo IV (filiam B. natam bonæ memoriæ Comitis Sabaudiæ). In quella data, molto probabilmente il contratto di matrimonio era già stato rigettato.
Nel 1275, il 12 ottobre, Giacomo sposò Esclarmonde di Foix, figlia del conte di Foix, Ruggero IV e di Brunisenda di Cardona. Il contratto di matrimonio era stato firmato il 1 settembre 1275.
Nel 1276, alla morte del padre, mentre il fratello Pietro il Grande ereditò i Regni di Aragona (con il nome di Pietro III) e di Valencia (con il nome di Pietro I), la contea di Barcellona (con il nome di Pietro II) e le altre contee catalane, Giacomo ereditò il Regno di Maiorca (assumendo il nome di Giacomo II), che comprendeva anche le isole Pitiuse, Ibiza e Formentera e i territori occitani rimasti a Giacomo I, tra cui la signoria di Montpellier (Giacomo II), mentre l'altra isola delle Baleari, Minorca, ancora occupata dai musulmani, era sua vassalla.
Giacomo, volendo rendersi indipendente dal regno d'Aragona, rifiutò di rendere omaggio al fratello Pietro. Egli riuscì a mantenere la sua indipendenza sino al 20 gennaio 1279 quando, con il trattato di Perpignano, si dovette riconoscere vassallo del fratello e si impegnò a partecipare ogni anno alle cortes (assemblea) catalane, ricostituendo l'unità politico-economica della Corona d'Aragona.
Dopo i Vespri siciliani, nella contesa che oppose il fratello Pietro a papa Martino IV, Giacomo si schierò dalla parte del Papa e, quando quest'ultimo esautorò Pietro e indisse la crociata contro l'Aragona, Giacomo appoggiò il re di Francia, Filippo III l'Ardito, nell'invasione della Catalogna.
Ma dopo la vittoria della flotta siciliana-aragonese, comandata dall'ammiraglio Ruggero di Lauria, gli invasori, in preda alle malattie dovute al gran caldo, privi degli approvvigionamenti e non più garantiti dalla flotta francese, si dovettero ritirare. Pietro allora ordinò al figlio, Alfonso, di conquistare il regno di Maiorca. Prima di iniziare l'impresa, nel novembre del 1285, Alfonso successe al padre Pietro sul trono d'Aragona (con il nome di Alfonso III). Nel corso del 1286 Alfonso portò a termine l'incarico ricevuto dal padre, depose lo zio Giacomo II, e, oltre a Maiorca, conquistò anche l'isola delle Pitiuse, Ibiza. Poi passò all'isola di Minorca e, nel 1287, ne portò a compimento la conquista, togliendola all'emiro Abû'Umar, vassallo dal 1231 prima di Giacomo I e poi di Giacomo II. Quest'ultimo fu accusato di essersi alleato con gli Angioini e poi coi crociati francesi. Minorca fu ripopolata con popolazioni catalane.
Giacomo II detronizzato dal nipote Alfonso dal regno di Maiorca, mantenne gli altri feudi continentali, mentre, per la signoria di Montpellier, dovette riconoscere l'autorità del re di Francia, Filippo IV il Bello.
Nel 1295 ad Alfonso III successe sul trono di Aragona Giacomo II il Giusto, che accettò il suggerimento di papa Bonifacio VIII, che in calce al Trattato di Anagni, del 1295, che siglava la pace tra Giacomo II d'Aragona e Carlo II d'Angiò, suggeriva a Giacomo II d'Aragona il Giusto di rispettare il volere del nonno Giacomo I di restituire il regno di Maiorca allo zio Giacomo II di Maiorca. Finalmente, nel 1298, con il trattato di Argilers, Giacomo II di Maiorca, richiamandosi al trattato di Perpignano del 1279, si riconosceva vassallo del re d'Aragona, Giacomo II e rientrava in possesso del regno.
Giacomo II regnò ancora per circa tredici anni, dando impulso ad una politica agraria, che prevedeva la colonizzazione delle aree rurali, incrementò le rendite della casa reale, favorì la creazione di consolati in Nordafrica e nel regno di Granada, creò un nuovo sistema monetario, diede impulso alla creazione dell'industria tessile, rafforzò il potere reale nei confronti della nobiltà e del clero, diede impulso alla costruzione di palazzi e castelli, come il palazzo castello di Perpignano e Palazzo reale La Almudaina, la cattedrale ed il castello di Bellver a Palma di Maiorca.
Giacomo II approfittò della soppressione dell'ordine dei templari, per impossessarsi di tutti i loro beni nelle isole Baleari e Pitiuse.
Fu protettore di artisti ed uomini di cultura, tra cui il filosofo, Raimondo Lullo.
Giacomo II morì a Palma di Maiorca, il 29 maggio 1311 e gli successe il figlio secondogenito, Sancho.
Giacomo II fu tumulato a Maiorca e, dal 1947 circa, si trova nella Cappella della Trinità nella Cattedrale di Santa Maria di Palma di Maiorca, a lato della tomba del nipote, Giacomo III.

Discendenza
Giacomo ed Esclarmonda ebbero sei figli:
Giacomo (1274 – 1330), che rinunciò alla corona.
Sancho (1276 – 1324), re di Maiorca.
Ferdinando (1278 – 1316), il cui figlio Giacomo III succedette a suo zio Sancho.
Isabella (1280 – 1301), che sposò il politico e scrittore Giovanni Emanuele di Castiglia, nipote dei re di Castiglia e León, Ferdinando III (era il nonno) e Alfonso X (era lo zio).
Sancha (1282 – 1345), che sposò nel 1304 Roberto d'Angiò
Filippo (1288 – circa 1342), canonico a Elna, arcidiacono a Conflent, abate a Narbona e tra il 1324ed il 1329 fu reggente del regno di Maiorca.
Da un'amante, che lo storico Hasso Rüdt von Collenberg suggerisce essere Saura de Monreal, Giacomo II ebbe una figlia:
Saura (?-1333), che sposò, nel 1299, Pietro de Pinos (?-1312), e, dopo aver ottenuto la dispensa papale, nel 1319, Berengario di Villaragut.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_II_di_Maiorca
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Sancho d'Aragona

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Sancho d'Aragona (Saragozza, 1250 – Martos, 21 ottobre 1275) fu un principe, arcivescovo e beato aragonese.
Era figlio del re Giacomo I d'Aragona e della seconda moglie la principessa Iolanda d'Ungheria.

Biografia
Già in giovanissima età dimostrò la sua vocazione ed entrò a far parte dell'Ordine della Mercede e divenne abate e arcidiacono di Belchite a Valladolid. Ebbe come tutore san Pietro Pascasio.
Nel 1266, a soli 16 anni, venne nominato arcivescovo di Toledo, carica che mantenne fino al 1275.
L'Ordine della Mercede era stato fondato da San Pietro Nolasco, che tra l'altro aveva personalmente donato gli abiti monastici a Sancho, con l'appoggio di Giacomo I e aveva l'obiettivo di convertire le popolazioni dei territori strappati ai mori.
L'Aragona infatti era impegnata nella Reconquista delle terre musulmane, impegno che il padre di Sancho, Giacomo I, cercò di portare a termine fino alla morte. Anche Sancho abbracciò la causa e partecipò alla battaglia contro i mori di Granada nel 1275. Nel corso della battaglia, che venne persa dagli aragonesi, Sancho venne fatto prigioniero, torturato e successivamente sgozzato a Martos.
Il suo corpo trovò riposo nella Cattedrale di Toledo.
Per questa morte eroica, venne considerato e venerato come martire dal popolo e proclamato beato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sancho_d%2 ... 1250-1275)
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Pietro d'Aragona

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Pietro Perez, Pero in aragonese, Petri in basco, Pedro in spagnolo, in portoghese e in galiziano, Pere, in catalano, Pedru in asturiano, Pèire in occitano e Pierre in francese (1275 – Tordehumos, 30 agosto 1296), fu un principe del Regno di Aragona, Viceré di Catalogna dal 1285 al 1296.

Origine
Figlio ultimogenito (il quarto figlio maschio) del re d'Aragona, di Valencia e conte di Barcellona e altre contee catalane, Pietro III il Grande e di Costanza di Sicilia[4], figlia del re di Sicilia Manfredi (figlio illegittimo dell'imperatore Federico II di Svevia) e di Beatrice di Savoia (1223 – 1259).Quattro dei suoi cinque fratelli (Alfonso, Giacomo, Isabella e Federico) divennero regnanti.

Biografia
Il cronista, Bartolommeo di Neocastro, nella sua historia Sicula, nomina Pietro assieme ai cinque fratelli (Alfonsus, Elisabeth regina Portugalli…Rex Iacobus, Dominus Fridericus, domina Violanta et dominus Petrus) come figlio di Pietro III (Petro regi Aragonum) e della moglie.
Anche il cronista Raimondo Muntaner lo nomina assieme ai suoi fratelli maschi, Alfonso, Giacomo e Federico (Alfonse, Jacques, Frédéric), come figlio di Pietro III (le seigneur infant Pierre) e della moglie, Costanza (la fille de Mainfroi roi de Sicile…Constance).
Alla morte del padre, nel 1285, a suo fratello Alfonso, il primogenito, andò il Regno di Aragona, suo fratello Giacomo, secondogenito, divenne re di Sicilia, mentre Pietro che era l'ultimogenito figlio del re di Sicilia e Aragona Pietro III di Aragona e di Costanza di Hohenstaufen non riuscì a ereditare alcun regno ma ricoprì per volere di suo fratello Alfonso la carica di Viceré di Catalogna dal 1285 al 1296, anno della sua morte.
Il titolo gli venne mantenuto anche dal fratello Giacomo II, che nel 1291, era succeduto ad Alfonso III.
Il 28 agosto 1291, Pietro (l´infant Pierre) sposò Guglielmina di Moncada (ca. 1255-1309), figlia di Gastone VII di Moncada, visconte di Béarn (madame Guillelmine de Muncada, fille de Gaston de Béarn), come è descritto dal cronista Raimondo Muntaner. Guglielmina era stata fidanzata, prima con Alfonso Manuele (1261-1275), figlio di Manuele di Castiglia (1234-1283), signore d'Escalona, Peñafiel e Villena e poi col cugino primo di Alfonso, Sancho, erede al trono di Castiglia.
Pietro prese parte alla guerra civile che in Castiglia opponeva il re Sancho IV di Castiglia al nipote, Alfonso de la Cerda, riconosciuto re di Castiglia dagli aragonesi. Dopo la morte di Sancho IV, nel 1295, siccome il suo successore, Ferdinando, era minorenne, la guerra riprese vigore e durante l'assedio della cittadina di Mayorga[3], in León, da parte delle truppe del de la Cerda, appoggiate dagli aragonese, Pietro, secondo il cronista Raimondo Muntaner, perse la vita, pare a causa della peste, assieme a Raimondo d´Anglesola, nella cittadina di Tordehumos.Entrambe le salme vennero riportate in Aragona e furono tumulate in due tombe, una accanto all'altra.

http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_d%27Aragona
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Ferdinando d'Aragona

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Ferdinando d'Aragona (1241 – Pomar, 1275) è stato il primo barone di Castro.

Biografia
Era figlio naturale del re Giacomo I d'Aragona e della sua amante Bianca di Antillón, figlia del barone Sancho di Antillón.
Suo padre creò per lui nel 1250 la baronia di Castro che Ferdinando trasmise ai suoi eredi.
Partecipò con il padre alla Crociata in Terra Santa nel 1269 e fu uno dei pochi sopravvissuti della missione a San Giovanni d'Acri, dopo che una tempesta disperse la flotta aragonese.
Sposò Aldonza Ximénez de Urrea da cui ebbe un figlio:
Felipe Fernández de Castro (?-1304), succeduto al padre.
Mentre suo fratello Pietro si trovava in Navarra per sposare Giovanna I di Navarra, Ferdinando si mise a capo di una rivolta composta da nobili catalani per aumentare i loro privilegi e possedimenti. Sua madre Bianca era stata inoltre spogliata di alcuni castelli dall'erede al trono Pietro.
Giacomo restituì i castelli confiscati a Bianca mentre si preparò a sedare la rivolta. Le truppe di Pietro attaccarono il castello in cui dimorava Bianca. Riuscì a togliere l'assedio ma venne sconfitto dal fratellastro. Cercò di fuggire travestito da pastore ma venne catturato mentre cercava di attraversare il fiume Cinca e venne subito fatto affogare per ordine di Pietro.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando ... 1241-1275)Immagine
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Sancho I di Maiorca

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Sancho di Maiorca, detto il Pacifico, Sanç in catalano (1276 – Formiguères, 4 settembre 1324), re di Maiorca, conte di Rossiglione e di Cerdagna e signore di Montpellier dal 1311 al 1324.

Origine
Figlio secondogenito del re di Maiorca, conte di Rossiglione e di Cerdagna e signore di Montpellier, Giacomo II, e di Esclarmonde di Foix, figlia del conte di Foix, Ruggero IV e di Brunisenda di Cardona.

Biografia
Secondo la Cronaca piniatense, Sancho era il figlio secondogenito dei quattro figli maschi dopo il primogenito Giacomo e gli altri due erano Ferdinando e Filippo (el primero…Don Jayme…el otro…Don Sancho…et el otro Don Ferrando et el quarto…Don Phelip), di Giacomo II e della moglie, Esclarmonde di Foix, e che lo stesso sancho successe al padre sul trono di Maiorca.
Nel 1285, all'inizio del conflitto tra suo padre ed il re di Aragona, suo zio, Pietro, venne fatto prigioniero assieme ai suoi fratelli maschi, Giacomo e Ferdinando, tradotto in Catalogna e tenuto prigioniero nel castello di Torroella de Montgrí. Sancho coi fratelli fu liberato, nel 1295, dopo che il neo re di Aragona, Giacomo II il Giusto, accettando il suggerimento di papa Bonifacio VIII, che in calce al Trattato di Anagni, del 1295, che siglava la pace tra Giacomo II d'Aragona ed il re di Napoli Carlo lo Zoppo, suggeriva a Giacomo II d'Aragona di rispettare il volere di suo nonno Giacomo I di Aragona e restituire il regno di Maiorca allo zio Giacomo II di Maiorca, padre di Sancho.
Nel 1302, fu nominato erede al trono di Maiorca in quanto suo fratello primogenito, Giacomo, entrando nell'ordine francescano, nel 1299, si era ritirato in convento ed aveva rinunciato al trono del regno di Maiorca.
Il 9 febbraio 1304 sposò per procura la principessa Maria d'Angiò-Sicilia, figlia del re di Napoli, Carlo lo Zoppo e della principessa ungherese Maria Arpad. Il matrimonio fu poi celebrato di persona, nel 1309.
Nel 1311, alla morte del padre, Sancho gli successe sul trono di Maiorca. Il testamento di sua madre Esclarmonde (Sclarmunda…regina Majoricæ), datato 24 marzo 1312, assicurò un lascito a Sancho (Dominum Sancium Regem Majoricæ filium nostrum).
sancho dovette destreggiarsi tra i suoi due potenti vicini: il re di Francia Filippo il Bello ed il re d'Aragona, suo cugino, Giacomo II d'Aragona. Passò tutto il tempo del suo regno trasferendosi continuamente dal regno di Maiorca alle contee pirenaiche e viceversa.
La sua mancanza di discendenti legittimi creò problemi col cugino Giacomo II d'Aragona che pretendeva di succedergli; nel 1319, fu addirittura sfiorata la guerra, evitata per il pronto intervento pacificatore del papa Giovanni XXII. Fu trovata la soluzione con l'impegno di Sancho ad aiutare il cugino nella conquista della Sardegna, che sarebbe iniziata nel 1320, mentre Giacomo II d'Aragona rinunciava ad ogni pretesa sul trono di Maiorca e accettava che venisse nominato erede al trono Giacomo, il figlio di Ferdinando, fratello di Sancho.
L'anno seguente, nel 1321, Sancho rese omaggio al cugino Giacomo II d'Aragona, riconoscendo la sovranità del regno d'Aragona sul regno di Maiorca.
Dopo la definitiva condanna e soppressione dell'ordine dei templari, Sancho, continuando l'azione di suo padre, Giacomo II di Maiorca si impossessò di tutti i loro beni nelle isole Baleari e Pitiuse.
Sancho morì nel corso del 1324, a Formiguera, nella contea di Rossiglione.
Alla sua morte gli successe il nipote Giacomo come Giacomo III, di circa nove anni, sotto la tutela dello zio, ecclesiastico,il fratello di Sancho, Filippo Di Maiorca, con un consiglio di reggenza, costituito da alcuni nobili del regno.

Discendenza
Sancho e la moglie Maria non ebbero figli, ma Sancho ebb almeno tre figlie illegittime, da due diverse amanti: da Bianca di Monreal ebbe:
Nicolesa che sposò Berngario Burguet;
da Sancha de Puigbach ebbe:
Laura (nome non riconosciuto da tutti gli storici) che sposò prima Galcerán de Pinos, e poi Gilabert de Cruïlles,
figlia che sposò Pierre de Talarn.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sancho_I_di_Maiorca
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Costanza di Hohenstaufen

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Costanza Hohenstaufen, o Costanza II di Sicilia o Costanza d'Aragona (Catania, 1249 – Barcellona, 9 aprile 1302), figlia del re di Sicilia Manfredi (figlio naturale dell'imperatore Federico II) e di Beatrice di Savoia, fu regina consorte d'Aragona (1262-1285) e - dopo l'intervento aragonese durante i Vespri siciliani (1282) - regina di Sicilia sino al 1285. Costanza II di Sicilia non deve essere confusa con Costanza d'Altavilla, anch'essa detta di Sicilia, bisnonna di Costanza di Hohenstaufen, in quanto madre di Federico II, il genitore di Manfredi.

Biografia
Il 15 luglio 1262 a Montpellier Costanza sposò Pietro III d'Aragona, figlio di Giacomo I il Conquistatore (re d'Aragona, di Valencia e Maiorca e conte di Barcellona, Gerona, Osona, Besalú, Cerdanya e di Rossiglione, signore di Montpellier e Carladès) e di Violante, figlia del re di Ungheria Andrea II e della principessa di Costantinopoli, Iolanda de Courtenay. Il cronista Raimondo Muntaner riferisce che Costanza (la fille de Mainfroi roi de Sicile, Constance) sposò l'erede al trono d'Aragona, Pietro (le seigneur infant Pierre) e che Costanza aveva 14 anni.
Nel 1266, il padre, Manfredi di Sicilia, alla battaglia di Benevento contro Carlo I d'Angiò, oltre che il regno perse la vita, mentre le più influenti famiglie siciliane come i Lauria, i Lanza (la famiglia della nonna di Costanza) e i Procida si rifugiarono in Aragona.
Dopo la morte del cugino Corradino, nel 1268, Costanza come unica e legittima discendente della casata sveva, cercò di riprendere possesso del Regno di Sicilia spingendo il marito Pietro a intervenire nelle vicende del regno di Sicilia.
Nel 1276 Costanza, assieme al marito, fu incoronata regina d'Aragona.
Pietro III, che mirava a riconquistare alla moglie il regno di Sicilia e aveva contatti con la nobiltà che era scontenta della dominazione angioina, nel 1281 indisse una crociata contro i territori musulmani del Nordafrica e, senza aver ottenuto né l'approvazione né i soldi chiesti a papa Martino IV, nel giugno del 1282 sbarcò in Barberia, non lontano da Tunisi.
A seguito dell'insurrezione dei Vespri Siciliani della primavera del 1282, Costanza spinse il marito Pietro a intervenire al fianco dei siciliani. Pietro accettò e in agosto sbarcò a Trapani, con 600 armigeri e 8000 almugaveri (fanteria da guerriglia che sarebbe divenuta famosa per coraggio e crudeltà). Carlo I d'Angiò, che il 25 luglio aveva messo l'assedio alla città di Messina, dopo lo sbarco aragonese tentò un ultimo vano assalto a Messina e poi si ritirò. Pietro occupò di lì a poco tutto il resto dell'isola. Sembra che Costanza fosse incoronata regina di Sicilia a Palermo il 30 agosto del 1282, con Pietro.
Pietro, nel maggio del 1283, dopo essere stato scomunicato e dichiarato decaduto dal trono d'Aragona dal papa Martino IV, rientrò in Aragona, lasciando la moglie Costanza in Sicilia come reggente. Dopo la morte del marito (1285) Costanza continuò a occuparsi della Sicilia, per conto del figlio Giacomo.
Solo dopo la morte del primogenito Alfonso (1295), quando, nel 1297, Giacomo concluse la pace con i francesi e abbandonò la Sicilia e il fratello Federico al loro destino, Costanza, lasciando in Sicilia il figlio prediletto, dovette rientrare in Aragona, dove si ritirò in clausura fra le Clarisse.
Costanza morì a Barcellona nel 1302 e fu tumulata nel Convento de San Francisco, dove era già sepolto il figlio, Alfonso III.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Costanza_di_Hohenstaufen
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Crociata aragonese

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La Crociata aragonese o Crociata d'Aragona, parte della più grande Guerra dei Vespri, venne dichiarata da papa Martino IV contro il re d'Aragona, Pietro III il Grande, nel 1284 e proseguì sino al 1285. Per la recente conquista della Sicilia da parte di Pietro, il papa aveva dichiarato una crociata contro di lui ed ufficialmente lo aveva deposto come sovrano dal momento che la Sicilia era un feudo papale: il nonno di Pietro, Pietro II, aveva infatti ceduto tale feudo alla Santa Sede. Martino concesse l'Aragona a Carlo, conte di Valois, figlio del re di Francia Filippo III e nipote di Pietro III, in caso di riuscita dell'impresa.

La crociata causò ben presto lo scoppio di una guerra civile con l'Aragona dal momento che il fratello di Pietro, re Giacomo II di Maiorca, si unì in battaglia ai francesi. Giacomo aveva ereditato anche la Contea di Rossiglione e che si trovava tra i domini francesi e quelli aragonesi. Pietro a suo tempo si era opposto a che tale eredità andasse a suo fratello minore e di conseguenza tra i due era sorta una notevole rivalità.

Il figlio primogenito di Pietro, il futuro Alfonso III, venne incaricato della difesa dei confini con la Navarra, governata all'epoca dal figlio di Filippo III, Filippo il Bello. Sebbene Pietro temesse un'invasione su vasta scala dalla Navarra, vi furono solo dei raid oltre il confine. Il re navarrese si limitò ad appoggiare le armate di suo padre.[1]

Nel 1284, le prime armate francesi al comando di Filippo e di Carlo entrarono nel Rossiglione. Esse includevano 16.000 cavalieri, 17.000 arcieri e 100.000 fanti, oltre a 100 navi nei porti francesi meridionali. Pur godendo del supporto di Giacomo, la popolazione locale insorse contro di loro. La città di Elne venne valentemente difesa dal cosiddetto Bâtard de Roussillon (Bastardo del Roussillon), figlio illegittimo di Nuño Sánchez, ultimo conte di Rossiglione (1212–1242). Le sue difese ad ogni modo vennero sopraffatte e la cattedrale cittadina venne messa a ferro e fuoco malgrado la presenza dei legati papali, mentre la popolazione venne massacrata, tutti ad eccezione del Bâtard. Questi riuscì a negoziare la sua resa ed accompagnò le forze nemiche come prigioniero.

Nel 1285, Filippo il Temerario si portò su Girona nel tentativo di assediarla. La resistenza fu forte, ma la città alla fine venne presa. Carlo venne qui incoronato, ma senza una corona vera e propria. Il 28 aprile, il cardinale Jean Cholet pose il proprio cappello sulla testa del conte. Per questo Carlo venne soprannominato roi du chapeau ("re del cappello").

I francesi ben presto conobbero una fortuna avversa per mano dell'ammiraglio di Pietro III, Ruggero di Lauria. La flotta francese venne sconfitta e distrutta nella Battaglia di Les Formigues. Lo stesso accampamento francese venne colpito duramente da un'epidemia di dissenteria virale. Filippo stesso ne fu afflitto. L'erede al trono francese, Filippo di Navarra, aprì i negoziati con Pietro perché la famiglia reale ottenesse un salvacondotto di libero passaggio attraverso i Pirenei, ma le truppe non ottennero tale privilegio e vennero decimate nella Battaglia del Col de Panissars. Il re di Francia stesso morì a Perpignan, capitale di Giacomo di Maiorca, e venne sepolto a Narbona. Peter non gli sopravvisse a lungo.

Lo storico H. J. Chaytor ha descritto la Crociata aragonese come "la più ingiusta, non necessaria e calamitosa impresa mai portata avanti da un monarca capetingio". W. C. Jordan incolpò di tale fallimento l'opposizione dell'interferenza papale nella politica francese. Dopo la crociata, ad ogni modo, le perdite per la Francia furono leggere mentre Maiorca ne uscì devastata anche sotto l'aspetto politico. Alfonso III annetté poi Maiorca, Ibiza e Minorca negli anni successivi. Nel 1295, il Trattato di Anagni restituì le isole a Giacomo ed il Trattato di Tarascona del 1291 ufficialmente restaurò l'Aragona ad Alfonso, togliendo anche il bando indetto dalla chiesa.

https://it.wikipedia.org/wiki/Crociata_aragonese
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