Sacro Romano Impero

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Sacro Romano Impero

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Curiosità la bandiera fu creata per le azioni crociate dove si dovevano coordinare, imperiali, francesi e armati di altri paesi ed integrava la bandiera imperiale.

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Rodolfo I del Sacro Romano Impero

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Rodolfo I o Rodolfo d'Asburgo (1º maggio 1218 – Spira, 15 luglio 1291) fu un principe tedesco della Casa d'Asburgo e Rex Romanorum, conte d'Asburgo, Conte di Kyburg, langravio di Thurgau e conte di Löwenstein. Rodolfo ebbe un figlio illegittimo, Albrecht von Schenkenberg, cui egli trasmise il titolo di "conte di Löwenstein" prima della sua elezione.
Rodolfo era figlio del conte Alberto IV il Saggio e di Edwige di Kyburg. Nacque nel castello di Limburg, Brisgovia. Pare che Federico II fosse suo padrino al battesimo. Si sposò una prima volta con Gertrude di Hohenberg, (chiamata anche Anna), che morì il 16 febbraio 1281, ed una seconda volta con Elisabetta di Borgogna (morta nel 1323).
L'opera di Rodolfo fu riconosciuta già dai contemporanei. Egli terminò l'interregno, sconfisse Ottocaro II, re di Boemia, e ripristinò l'ordine e la giurisdizione imperiale in vaste zone dell'impero. Rafforzò, per quanto era possibile, il potere sovrano, nonostante la posizione preminente dei principi elettori. Inoltre pose le basi della potenza della Asburgo. Viene inoltre considerato uno dei sovrani più amati del medioevo, e Dante Alighieri, nella Divina Commedia, lo cita nel VII canto del Purgatorio.

Biografia

Conte d'Asburgo (1240-1273)
Rodofo d'Asburgo è considerato il primo Asburgo importante. Dopo la morte del padre, nel 1240, Rodolfo era conte su territori sparsi tra l'Alsazia e l'attuale Svizzera nord-occidentale. Seppe far buon uso degli eccellenti rapporti con gli Hohenstaufen, nonché delle sue capacità militari, per espandere i propri territori. Fu così che, anche grazie all'eredità della contea di Kyburg nel 1264, divenne il più importante signore nella Svizzera settentrionale.

L'elezione del 1273
Dopo che nel 1254 la dinastia degli Hohenstaufen era - di fatto - tramontata, l'impero conobbe un periodo d'instabilità, caratterizzato dalla presenza contemporanea di diversi Re (nessuno dei quali riuscì a cingere la corona imperiale). Questo periodo, chiamato interregno, terminò quando, grazie all'iniziativa di papa Gregorio X, il 1º ottobre 1273, all'età (per l'epoca molto avanzata) di 55 anni, Rodolfo venne eletto Re dei Romani. Fu incoronato da Engelbert II di Falkenburg, arcivescovo di Colonia, il 24 ottobre successivo, nella città di Aquisgrana.
Ebbe un ruolo importante nella sua elezione la circostanza che i papi si attribuivano il diritto di ratificare l'elezione dei Re dei Romani (approbatione). Alla morte di Riccardo di Cornovaglia, il papa non volle riconoscere il suo rivale, Alfonso X di Castiglia, come legittimo re, lasciando in questo modo campo libero ad una nuova elezione da parte dei principi elettori. Oltre a Rodolfo, la rosa dei candidati comprendeva il re di Boemia, Ottocaro II, il re di Francia Filippo III, e il langravio di Turingia, Federico I l'Audace.
Rodolfo dovette assicurare ai principi elettori la restituzione dei beni imperiali sottratti durante il periodo degli Hohenstaufen, e che d'allora in poi tali beni sarebbero stati alienati solo con il consenso dei principi elettori. Inoltre si impegnò a riappacificare l'impero e a terminare le numerose guerre private in corso.

Il conflitto con il re di Boemia (1273-1277)
Il nemico più potente di Rodolfo fu, sino a quando morì, il re di Boemia Ottocaro II. Il re di Boemia era il più potente tra i nobili dell'Impero, e quello che governava i territori più vasti. Dopo la delusione patita in occasione dell'elezione, Ottocaro si oppose a Rodolfo, rifiutandosi di restituire i beni imperiali. Dapprima Rodolfo intraprese passi formali, facendo confermare, nella dieta di Augusta, il dovere del re di Boemia di omaggio all'Imperatore. Ma Ottocaro si rifiutò di farlo. In una dieta successiva, tenutasi sempre ad Augusta il 24 giugno 1275, a Ottocaro vennero revocati tutti i feudi e gli uffici imperiali, ed egli stesso venne assoggettato ad un bando imperiale (Reichsacht).
Nel giro di un anno Rodolfo riuscì a stipulare un'alleanza con il re d'Ungheria, assieme al quale, nell'ottobre del 1276, assediò Vienna. Alla fine Ottocaro cedette, con un trattato di pace con il quale rinunciava alle sue pretese sulla Svizzera e sull'Austria, e riconosceva Rodolfo come legittimo re. Ma la tregua non resse a lungo: nel giugno del 1278 le ostilità scoppiarono nuovamente. Molti dei precedenti alleati preferirono la neutralità. Ciononostante Rodolfo sconfisse Ottocaro nella battaglia di Marchfeld. Ottocaro venne ucciso dopo la battaglia, per mano di suoi nemici personali.

Le basi della potenza asburgica in Austria
All'indomani della restituzione dei beni imperiali di Ottocaro, nel 1282 Rodolfo, con l'approvazione dei principi elettori, investì i propri figli Alberto e Rodolfo dei feudi di Austria, Stiria, Carniola e la Marca vindica, elevandoli nel contempo al rango di principi imperiali. In precedenza, nel 1276, Rodolfo aveva convinto alcuni principi ecclesiastici a cedere ai suoi figli alcuni beni in quel territorio. Con un ordinamento del 1283 (Rheinfelder Hausordnung) Rodolfo stabilì che questi territori sarebbero stati affidati unicamente ad Alberto e ai suoi eredi. Il fratello Rodolfo avrebbe ottenuto in cambio un risarcimento. In questo modo aveva creato le basi della futura potenza asburgica. Il tentativo di assicurare ad Alberto la successione fallì, perché Rodolfo non fu mai incoronato imperatore. Se fosse riuscito in quest'intento, avrebbe potuto assicurare al figlio l'elezione a re. Anche se, durante il regno di Rodolfo, vi furono ben 8 papi, e due volte si riuscì a stabilire un termine per l'incoronazione, questa però non ebbe mai luogo.

Il superamento dell'interregno
Rodolfo non si limitò a rinnovare il "Reichslandfrieden" del 1235 (ispirandosi all'esempio degli Hohenstaufen), ma contrattò dei "Landfrieden" locali con i singoli grandi feudatari nell'ovest e nel sud della Germania, come fece per esempio con il Landfrieden austriaco del 1276 e con quello bavarese, renano e franco del 1281. Cercò di affermare l'ordine anche in regioni più periferiche dell'impero: nel 1289/90, in Turingia, fece abbattere 66 castelli che ospitavano cavalieri che si erano dati al brigantaggio. Nel marzo 1287 Rodolfo ritenne i tempi maturi per proclamare un Landfrieden generale.
Il 9 agosto 1281 decretò che tutte le donazioni o cessioni di beni e diritti imperiali avvenute dopo la fine del regno di Federico II dovevano essere considerate nulle, a meno che non venissero ratificate dalla maggioranza dei principi elettori. Inoltre nominò appositi funzionari, incaricati individuare i beni imperiali passati in possesso a qualcun altro, e ad agire in veste di rappresentanti dell'imperatore. Rodolfo infine riorganizzò in maniera radicale l'intera amministrazione del patrimonio imperiale, rendendola finalmente efficiente, una misura che le altre monarchie europee (come Francia e Inghilterra) avevano preso da molto tempo.
Questa politica ebbe successo soprattutto nei territori vicini alla base del potere di Rodolfo, ovvero nella Germania Sud-occidentale, mentre nelle zone più distanti, come il settentrione, sebbene cercasse, con l'aiuto di alleati, di recuperare i beni imperiali e a garantire i diritti delle città, non ottenne risultati di rilievo. Il suo tentativo di assicurarsi il controllo della Borgogna fu di breve durata, in quanto i suoi successori non furono in grado di mantenere la Borgogna a fronte dell'agressiva politica espansionistica praticata dalla monarchia francese nei confronti dell'impero.

Morte
Rodolfo morì il 15 luglio 1291 a Spira. Non gli successe l'unico figlio ancora in vita, Alberto I d'Asburgo: i principi elettori, temendo che gli Asburgo diventassero troppo potenti gli preferirono Adolfo di Nassau. Rodolfo fu sepolto nel duomo di Spira.

Dinastia
Discende da Ita pronipote di Carlo Magno, che ebbe Werner I d'Asburgo, il cui figlio era Ottone II d'Asburgo, da cui nacque Werner II d'Asburgo, che ebbe Alberto III il Ricco, padre di Rodolfo il Vecchio e nonno di Alberto IV il Saggio suo padre.

Discendenza
Dal primo matrimonio con Gertrude di Hohenberg ebbe nove figli:
Matilde (1252 - 23 dicembre 1304) ; sposa Ludovico il Severo, Duca di Baviera;
Hedwig (1253 - 1286); sposa Ottone IV, margravio del Brandeburgo;
Alberto I del Sacro Romano Impero (luglio 1255 - 1º maggio 1308);
Agnese (1257 - 11 ottobre 1322); sposa il duca Alberto II di Sassonia;
Caterina (1260 - 4 aprile 1282); sposa Ottone III di Baviera, Re d'Ungheria;
Hartmann (1263 - 21 luglio 1281);
Clemenza (1267 - 1293) - nel 1281 sposa Carlo Martello d'Angiò, figlio primogenito di Carlo II d'Angiò, re di Napoli.
Rodolfo (1270 - 10 maggio 1290), duca d'Austria;
Guta d'Asburgo (13 marzo 1271 - 18 giugno 1297) - nel 1285 sposa Venceslao II, re di Boemia.
Dal secondo matrimonio con Isabella di Borgogna non ebbe figli.

http://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_I_ ... ano_Impero
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L’ESPANSIONE TEDESCA A ORIENTE

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L’ESPANSIONE TEDESCA A ORIENTE (di Giulio Solano)

L’iniziativa dei signori
All’iniziativa dei sovrani tedeschi subentra quella dei signori territoriali, che aspirano ad ampliare i loro domini a scapito dei territori slavi. Cavalieri, baroni e principi, accomunati dall’esercizio dell’autorità e dalla pratica della guerra, sono i protagonisti di questa seconda fase. Molti signori tedeschi seguono di malavoglia Federico Barbarossa (1125 ca. - 1190) in Italia, proprio perché sono più tentati dalla conquista dell’Est.
I cavalieri sassoni alla metà del XII secolo iniziano a sottrarre terra agli Slavi nell’Holestein orientale e a espandersi verso nord-est, assicurandosi feudi nelle zone slave germanizzate. Portano nelle zone di nuovo insediamento il feudo, la legge feudale e la cavalleria. Particolarmente attivi sono i duchi sassoni e personaggi come Enrico il Leone, Wichmann, arcivescovo di Magdeburgo, i vescovi di Meissen. Grazie alla loro iniziativa i coloni tedeschi raggiungono il Meclemburgo, il Brandeburgo e la Pomerania. Il vescovo Alberto, canonico di Brema, raccoglie un gruppo di cavalieri avviati verso la Terrasanta e ne fa l’ordine dei Portaspada per combattere i pagani. Ermanno di Salza (1209 ca. -1239), capo dell’ordine teutonico, capisce che la Palestina è ormai perduta e sceglie come campo d’azione la conquista dell’Est europeo. Si mette alle dipendenze del papa e riceve in feudo la Prussia. I Cavalieri teutonici fondano nel 1232 Thom e Kulm, nel 1233 Marienwerder ed Elbing. Nel 1250 la maggior parte dei signori in Pomerania sono di origine sassone, ma la loro espansione in Prussia è bloccata dall’ordine teutonico. All’inizio del XV secolo l’area del Golfo di Finlandia fino a Kiel è occupata da questa aristocrazia tedesca, formata da Junker. La costa baltica è ormai disseminata di nuclei tedeschi. Si fanno, quindi, venire coloni da ogni parte della Germania e così sorgono non solo villaggi, ma anche città. I mercanti tedeschi affiancano i contadini e fondano mercati sul Baltico. Lo spostamento di coloni e missionari germanici verso est lungo le rive del Baltico attrae, infatti, in breve tempo ampi interessi commerciali. Non mancano intermediari veri e propri che per conto di signori territoriali dell’Est cercano uomini.

Borghesi e contadini
Col XIII secolo, ai signori subentrano i borghesi, con in testa i mercanti di Lubecca che controllano il principale passaggio tra l’area nordorientale e l’Europa occidentale, acquisendo la supremazia sui mercanti di passaggio nel Baltico. I Tedeschi danno un modello per lo sviluppo delle città. I cittadini sono, infatti, riluttanti a insediarsi se manca la legge comunale e per favorire gli insediamenti i signori locali concedono la possibilità di tali ordinamenti cittadini. Soprattutto nelle città ungheresi e polacche vengono introdotte le forme di governo cittadino mutuate da città tedesche, in particolare dagli statuti di Magdeburgo. Città come Breslavia (1242), Buda (1244), Cracovia (1257) e altre sono, infatti, governate da leggi germaniche e sono piene di mercanti tedeschi.
A dare un’accelerazione ai processi di immigrazione tedesca contribuiscono dal XIII secolo soprattutto le invasioni mongole (1241-1242) che spopolano la Polonia e l’Ungheria a tal punto da ritenere necessaria l’immigrazione tedesca per riempire i vuoti. Questa volta è soprattutto la popolazione contadina a spostarsi verso est e sono i sovrani di questi Stati ad attrarli per risollevare i loro Paesi. I principi locali concedono le loro terre a condizioni favorevoli. Con i contadini tedeschi arrivano nuove tecniche agrarie e nuove forme di insediamento. Il segno distintivo della colonizzazione germanica è la serie di case lungo una strada o un campo, ciascuna con le sue strisce di arativo sul retro, che contrasta coi villaggi slavi circolari. I proprietari terrieri assicurano all’interno del villaggio, in cambio dell’affitto, libertà individuale, sicurezza della locazione e dell’ereditarietà dei beni e una tassazione sostenibile.
Gli effetti dell’emigrazione tedesca sia cittadina che contadina sono rilevanti. Le città distrutte dai Mongoli vengono ricostruite grazie all’apporto tedesco. I progressi economici di queste aree sono strettamente legati all’immigrazione tedesca. I coloni portano nuovi mestieri e nuove tecniche produttive e commerciali. Particolarmente indicativa di questa vicenda è la questione legata alle miniere. I Tedeschi sono, infatti, bravi minatori e già dal X secolo sono in cerca di giacimenti d’argento e di rame. Dopo il 1200 si spingono in Slesia, Boemia e Moravia, per poi raggiungere l’Ungheria. Alla metà del secolo sono in Serbia, per poi giungere, nella generazione successiva, in Bosnia e Bulgaria e, infine, a Tessalonica. Per secoli vengono chiamati “Sassoni” e trasmettono non solo la tecnica, ma anche la terminologia, le forme di organizzazione del lavoro e finanche lo stesso diritto minerario, originariamente orale e consuetudinario. Si impadroniscono dell’attività estrattiva dei minerali nobili, mettendo in ombra la tradizione mineraria slava relegata solo nella produzione del ferro.

da "Castelli, Mercanti, Poeti" a cura di Umberto Eco
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STATI CONFINANTI CON L'IMPERO TEDESCO TRA XIII E XIV SEC.

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Nell’orbita dell’Impero germanico, ruotavano due Stati di lingua slava costituitisi ai suoi confini: la Boemia e la Polonia. Il primo entrò a far parte dell’Impero come Stato vassallo, seppure con obblighi meno impegnativi rispetto a quelli riservati ai vassalli tedeschi. La Polonia riuscì invece ad evitare il vassallaggio, mantenendo la propria autonomia. Entrambi questi paesi furono soggetti ad una continua penetrazione tedesca, promossa dai re e dai nobili germanici. I re boemi, per rafforzare la propria posizione nei confronti dei feudatari locali, avevano l’abitudine di fondare dei monasteri, dotandoli poi di terre e mettendovi a capo dei vescovi o degli abati provenienti dalla Germania; questi, non avendo collegamenti con i nobili locali, riconoscevano unicamente al re i propri benefici. Alla stessa maniera agivano sia i re che i nobili nei confronti dei cavalieri tedeschi, che venivano da essi arruolati per utilizzarli nelle lotte interne. Infine, i re boemi erano soliti promuovere la prosperità delle loro città, attirandovi in gran numero artigiani e mercanti tedeschi, che vi si recavano volentieri perchè si trovavano favoriti e protetti in quelle terre, mentre in Germania essi erano perennemente in lotta con i feudatari e perfino contro gli imperatori. In questo modo si vennero a costituire in Boemia due diverse nazionalità, tra le quali quella tedesca era la meno numerosa, ma occupava le posizioni più importanti all’interno dello Stato boemo. Quasi tutto l’alto clero, la gran parte dei cavalieri ed i mercanti più importanti erano infatti tedeschi. Il processo di germanizzazione era molto evidente nelle città, mentre nelle campagne viveva la maggior parte della popolazione di ceppo slavo. Questa strana situazione, ebbe in seguito delle conseguenze disastrose per la Boemia. In Polonia, la monarchia appariva assai debole per due motivi principali: la prima causa era l’abitudine dei re polacchi di dividere il territorio del Paese tra i vari figli, mentre la seconda causa era costituita dal processo di formazione del feudalesimo, che originò una nobiltà orgogliosa e indisciplinata. Fu così che all’inizio del XIII secolo, furono gli stessi re polacchi a richiedere l’aiuto degli ordini cavallereschi tedeschi per eliminare la resistenza dei Prussiani e delle altre tribù baltiche, che si erano ribellate al governo reale. Questo aiuto costò molto caro ai re polacchi, che si videro espropriare dai tedeschi il litorale baltico, privando in questo modo la Polonia del suo accesso al mare, con gravi conseguenze per la sua economia. A questi problemi, si aggiunse l’invasione dei Mongoli, che sempre nel corso del XIII secolo devastarono a più riprese una buona parte del territorio polacco. Per ripopolare i territori e riavviarne la vita economica, i re ed i nobili polacchi, chiamarono artigiani, mercanti e contadini tedeschi, garantendo loro molti privilegi. Ebbe così inizio la colonizzazione tedesca della Polonia occidentale e delle più importanti città polacche, anche questa foriera di terribili conseguenze future per l’avvenire della Polonia. La pianura della Pannonia fu il limite occidentale raggiunto dalle orde mongoliche, che dal V secolo dopo Cristo si riversarono sull’Europa: qui si stanziarono infatti gli Unni di Attila ed in seguito gli Avari che all’epoca arrecarono molto danno nell’area; qui si fermarono anche le sette tribù, a capo delle quali erano i Magiari o Ungari, che nel IX secolo giunsero dalla Russia meridionale. Per due secoli, le devastazioni da essi arrecate, terrorizzarono l’Europa occidentale, finchè Ottone I non vi pose termine. Nel frattempo, essi si erano trasformati da pastori nomadi in agricoltori stanziali: infatti, dagli slavi che avevano sottomesso, essi appresero l’agricoltura e, grazie ai Bizantini adottarono il Cristianesimo come propria religione. Con il re Stefano I, ebbe inizio la dinastia Arpad, che optò per la Chiesa di Roma, anche per migliorare i propri rapporti con la Germania e con l’Italia. Nei secoli successivi si potè assistere ad un rafforzamento della monarchia magiara, grazie anche all’appoggio della nobiltà locale. Evitato il vassallaggio all’imperatore di Germania, l’Ungheria svolse una propria politica indipendente, che la vide estendere il proprio territorio alla Transilvania romena, sulla Slovacchia, e ad unirsi successivamente al Regno di Croazia, al quale faceva capo la Dalmazia. Con il suo estendersi nei Balcani e sul Mare Adriatico, il regno entrò in conflitto con la Repubblica di Venezia e con l’Impero Bizantino, riuscendo a sviluppare la propria economia, favorita anche dal dominio del medio corso del Danubio. Anche in territorio ungherese sorsero città commerciali quali ad esempio Buda, Pest, Esztergom, Bratislava e altre ancora. Il progresso di questo Stato, venne bloccato dall’invasione mongola, che nel biennio 1242-1243, devastò l’intera Ungheria, distruggendo le città e sterminando parte della popolazione. Cacciati i Mongoli con l’aiuto dei Boemi, l’Ungheria riuscì a risollevarsi. All’inizio del XIV secolo, con l’ascesa al trono del figlio di Carlo d’Angiò, che aveva sposato la figlia del re e che quindi era divenuto il primo re angioino d’Ungheria, ebbe inizio un nuovo periodo di potenza della monarchia ungherese.

da http://www.tuttostoria.net
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Rodolfo II d'Asburgo (1270-1290)

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Rodolfo II d'Asburgo, duca di Svevia (1270 – Praga, 10 maggio 1290), era l'ultimo figlio di Rodolfo I d'Asburgo, dal 1273 Re dei Romani, e di Gertrude di Hohenburg.

Biografia
Nel dicembre 1282 divenne duca d'Austria e Stiria assieme al fratello Alberto I, ma, con il trattato di Rheinfelden (1 giugno 1283), dovette rinunciare a tutti i suoi diritti in favore di questi. Sposò nel 1289 Agnese di Boemia (1269-1296), figlia di Ottocaro II di Boemia, dalla quale ebbe un figlio, Giovanni. Morì lo stesso anno della nascita del figlio, a soli 20 anni.
Il padre Rodolfo lo aveva inoltre nominato duca di Svevia, la regione della Germania dove nel 1268 si era estinta la dinastia degli Hohenstaufen, a causa dell'uccisione di Corradino avvenuta a Napoli, e dove gli Asburgo stavano acquistando sempre maggiore potenza.
Il fatto che Alberto non avesse adeguatamente ricompensato Rodolfo per la rinuncia fatta da questi nel 1283 causò tensioni nella casa d'Asburgo, che portarono all'assassinio di Alberto I da parte del nipote, il figlio di Rodolfo, Giovanni Parricida, nel 1308.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_II ... 1270-1290)
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Federico I di Meissen

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Federico I di Meissen detto il Coraggioso o il Morsicato (Wartburg, 1257 – Wartburg, 16 novembre 1323) fu Margravio di Meissen e Langravio di Turingia.

Biografia
Federico era figlio del Margravio Alberto II di Meissen e di Margherita di Sicilia. Secondo la leggenda, nel 1270, sua madre, assillata dalla sua presenza, lo morse sul collo: da quel momento venne conosciuto anche col soprannome di il Morsicato.
Alla morte di Corradino di Svevia nel 1268, egli divenne il legittimo erede delle pretese al trono degli Hohenstaufen, aspirando al Regno di Sicilia, ottenendo per breve tempo i titoli di Re di Gerusalemme e di Sicilia e di Duca di Svevia. Ad ogni modo, queste pretese non furono accolte in suo favore. La Svevia, assoggettata da Corradino prima della sua ultima spedizione, venne disgregata dalla sua unità iniziale. Egli venne spodestato anche in Terrasanta dove Carlo d'Angiò ottenne il potere, anche sul Sud Italia. Il Margravio Federico propose l'invasione dell'Italia nel 1269, ed ottenne per questo l'appoggio dei lombardi ghibellini, ma il piano fallì e l'impresa non venne più presa in considerazione successivamente. Dal 1280, divenne anche Conte Palatino di Sassonia.
Dal momento che il padre gli preferiva il fratellastro Apitz, Federico e suo fratello Diezmann entrarono in guerra con lui. Federico venne cattutrato nel 1281, ma dopo un lungo scontro il padre riconobbe anche i diritti dei fratelli, nel 1289. Alla morte del loro cugino Federico Tuta (1291), entrambi i fratelli presero possesso delle sue terre e Federico, nello specifico, ricevette il Margraviato di Meissen, lasciando al padre solo il Margraviato di Landsberg. Ad ogni modo, il Re Adolfo di Nassau ritenne più giusto che Meissen e la marca sassone tornassero alla corona alla morte di Tuta, e comprò la Turingia dall'indebitato Alberto. I fratelli furono nuovamente chiamati alle armi per difendere la loro eredità, ma dovettero rinunciare alle loro terre. Federico si recò in esilio sino alla morte di Adolfo, quando le terre tornarono in suo possesso, momento in cui anche suo padre si riconciliò con lui. Poco dopo, ad ogni modo, il Re Alberto I pretese la Turingia e venne supportato dalle città, che miravano all'indipendenza (reichsunmittelbar). La famiglia dei langravi venne assediata al Castello di Wartburg dalle forze degli Eisenach; ad ogni modo, Federico ebbe successo e le liberò. Ma solo la vittoria a Lucka il 31 maggio 1307 diede rilievo alla posizione dei due fratelli, e prima che il re potesse racimolare nuove forze, egli morì.
Alla morte di Diezmann (1307) i suoi vassalli resero omaggio al solo Federico, dal momento che Alberto aveva rinunciato al governo in favore di una tassa annua. Solo le città continuavano ad opporsi a Federico. Ma Erfurt venne assoggettata con la forza ed egli si riconciliò con l'Imperatore Enrico VII, al quale aveva originariamente rifiutato di sottomettersi. Nel 1310, l'Imperatore gli garantì le proprie terre ed i propri feudi.
Ad ogni modo, lo scontro con il Brandeburgo continuava e quando Federico venne catturato dal Margravio Valdemaro di Brandeburgo-Stendal, dovette comprare la propria libertà per 32.000 marchi d'argento e con la cessione della Bassa Lusazia, nel Trattato di Tangermünde del 1312. I feudi vennero rinnovati nel 1316, ma cessarono di esistere nel 1317 con la Pace di Magdeburgo. Con l'estinzione della casata degli Ascanidi della regione, Federico riottenne tutte le proprie terre perse eccetto Landsberg e la Bassa Lusazia. Ora fu in grado di stabilire una Landfrieden (pace) generale.
Bloccato da una paralisi sin dal 1321, Federico morì il 16 novembre 1323. Le sue ossa vennero in seguito spostate da Eisenach al Castello di Grimmenstein a Gotha e successivamente alla demolizione di questo, venne sepolto nel Castello di Friedenstein; ad ogni modo, la sua tomba venne eretta a Reinhardsbrunn. Nel 1285, egli sposò Agnese, figlia del Conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia e di Elisabetta di Baviera, vedova e madre di Corradino, e dopo la morte di Agnese sposò Elisabetta di Arnshaugk, figlia della matrigna, nel 1303. Solo due figli gli sopravvissero, Elisabetta che sposò il Langravio Enrico II d'Assia, nel 1322, e Federico, suo successore.

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Enrico XIII di Baviera

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Enrico XIII di Wittelsbach (19 novembre 1235 – Burghausen, 3 febbraio 1290) fu duca della Baviera Inferiore. Come duca della Baviera Inferiore prese anche il nome di Enrico I.

Biografia
Figlio più giovane di Ottone II e della contessa Agnese di Brunswick del Palatinato, fu ammogliato sin dal 1247 con Elisabetta di Ungheria, una delle figlie del Re Béla IV. Nel 1254 succedette al padre, insieme con il fratello Ludovico II in Baviera e nel Palatinato.
I fratelli divisero i loro possedimenti nel 1255 contro la legge stabilita, Enrico ricevette la Baviera Inferiore e Ludovico la Baviera Superiore ed il Palatinato. Questa sarà la prima delle numerose divisioni che subirà il ducato.
Questo causò motivo di rivolta per i vescovi di Baviera che si erano alleati con Ottocaro II nel 1257. Nell'agosto 1257 Ottocaro invase la Baviera, ma Enrico e Ludovico cercarono di respingere l'attacco, una delle poche azioni che vide schierati militarmente i due fratelli l'uno al fianco dell'altro.
Ad Enrico XIII succedette Ottone III, che divenne anche Re d'Ungheria. Il ramo di Enrico si estinse nel 1340 e i suoi domini vennero ereditati dal figlio di Ludovico, l'Imperatore Ludovico IV.

Eredi
Dal matrimonio con Elisabetta nacquero tre figli:
Ottone;
Stefano;
Ludovico.

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Ottone III di Baviera

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Ottone III di Baviera (11 febbraio 1261 – Landshut, 9 settembre 1312) fu duca della Baviera Inferiore dal 1290 al 1312 e re d'Ungheria dal 1305 al 1307.

Biografia
Ottone era figlio di Enrico XIII e di Elisabetta d'Ungheria. Ottone succedette al padre nel 1290, insieme ai fratelli Ludovico e Stefano. Fu un oppositore degli Asburgo, in quanto cercò di riacquisire i territori della Stiria, che erano stati persi dal ducato di Baviera nel 1180.
Nel 1301 gli fu offerta la corona ungherese, in quanto nipote di Béla IV. Ottone la accettò solo nel 1305. Mentre governò in Ungheria, il ducato di Baviera venna retto dal fratello Stefano.
Alla sua morte venne succeduto dal figlio Enrico, dividendo però il potere con i cugini Enrico e Ottone, entrambi figli di Stefano.

Matrimoni ed eredi
Enrico si sposò due volte. La prima volta, nel 1279, con Caterina d'Asburgo, figlia di Rodolfo I. Da questo matrimonio nacquero due gemelli, morti lo stesso anno della loro nascita. Caterina morì nel 1282. Ottone successivamente, nel 1309, sposò Agnese di Slesia-Glogau. Da questo matrimonio nacquero due figli:
Agnese (1310-1360), sposò Enrico III di Ortenburg;
Enrico (1312-1333).

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Stefano I di Baviera

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Stefano I di Wittelsbach (Landshut, 14 marzo 1271 – Landshut, 10 dicembre 1310) fu Duca della Baviera Inferiore dal 1290 al 1310 come coreggente coi fratelli maggiori Ottone III († 1312) e Ludovico III († 1296).

Biografia
Stefano nacque a Landshut, figlio di Enrico XIII di Baviera e di Elisabetta d'Ungheria, che introdusse il nome Stefano nella dinastia dei Wittelsbach (Santo Stefano è infatti patrono dell'Ungheria).
Per ridurre la sempre crescente influenza dei Wittelsbach nelle questioni internazionali, Papa Niccolò IV rifiutò la sua carriera spirituale a Salisburgo e Stefano divenne coreggente coi fratelli.
Durante l'assenza di Ottone III in Ungheria (1305-1308), Stefano fu l'unico reggente della Baviera Inferiore.
Stefano I si dimostrò un accanito nemico degli Asburgo e morì appunto nel 1310 nella guerra scoppiata contro Federico I d'Asburgo.

Matrimonio ed eredi
Stefano sposò Jutta (Giuditta) di Świdnica. Da questo matrimonio nacquero i seguenti figli che raggiunsero l'età adulta:
Beatrice (1302-1360), sposò Enrico III di Gorizia;
Enrico (1305-1339);
Elisabetta (1306-1330), sposò Otto IV d'Asburgo;
Ottone (1307-1334).

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Ludovico III, Duca di Baviera

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Ludovico III di Baviera (Landshut, 9 ottobre 1269 – Landshut, 9 ottobre 1296) fu duca della Baviera Inferiore dal 1290 al 1296.

Biografia
Ludovico era figlio di Enrico XIII e di Elisabetta d'Ungheria.
Alla morte del padre, nel 1290, governò la Baviera Inferiore insieme ai fratelli Ottone e Stefano.
Morì nel 1296, senza essersi sposato e senza eredi. Il ducato da quel momento fu retto dai soli fratelli.

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